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Al primo approccio con Eclipse, la senzazione è quella di trovarsi di fronte ad un gioco destinato a fare scuola e tendenza per parecchi anni.
Questo boardgame per 2-6 giocatori è da molti mesi in vetta alle classifiche di gradimento dei principali siti dedicati al gioco da tavolo. La grande scatola (e il relativo commisurato prezzo..) è sicuramente foriera di miniature e realizzazione grafiche importanti ed inoltre il gioco dispone anche di un buon modulo per vassal che permette di giocare tramite il proprio computer.
Anche l’intento è piuttosto ambizioso: realizzare un gioco da tavolo per il grande pubblico in grado di modellare uno dei temi piu classici del gioco di strategia per computer: “4x” (explore, expand, exploit, and exterminate) ambientato nella più tradizionale “space opera”.
In pratica ogni giocatore rappresenta una civiltà pronta a lanciarsi alla conquista dello spazio cercando nuovi mondi da colonizzare, nuove risorse da sfruttare e, ovviamente, di nuove tecnologie e nuove astronavi per imporre il proprio dominio militare.
La mappa di gioco è formata da grandi esagoni che vengono assemblati durante il corso del gioco creando mappe sempre diverse. Ciascun esagono rappresenta una porzione di spazio profondo dove è possibile scoprire nuovi pianeti ricchi di risorse da sfruttare .
L’impoderabilità tipica della ”ricerca di nuovi mondi” si concretizza con discreta efficacia grazie ad una collocazione dei suddetti esagoni semicasuale. Ciascun esagono viene estratto casualmente da diversi gruppi selezionati in base alla distanza dal centro della mappa. Lo spazio esplorato tende ad essere mediamente molto più ricco negli esagoni più vicini al centro della galassia(mappa) Questo pone i giocatori nella condizione d scegliere tra vie di esplorazioni “esterne” e solitarie oppure cercare maggior fortuna verso il centro della galassia dove inevitabilmente aumenta la possibilità di guerre e conflitti con altri giocatori.
Ogni giocatore rappresenta una razza. Tutti i giocatori hanno la possibilità di rappresentare una razza umanoide. Anche in questo caso viene rispettata la tradizione dei 4X spaziali. Giocare una razza umana significare avere caratteristiche nella media con una buona predisposizione al commercio. Le razze aliene hanno invece caraterizzazioni molto marcate (Forte propensione alla tecnologia, predisposizione all’ingegneria, etc) ma altrettanto forti handicap. Le razze aliene è consigliabile giocarle solo dopo aver preso dimestichezza col gioco ed aver imparato a gestire al meglio le peculiarità.
L’espolrazione e la colonizzazione spaziale è finalizzata ad aumentare le risorse disponibili: denaro, materie prime e scienza. Il denaro è necessario per dare al nostro impero intergalattico un sempre maggiore numero di azioni disponibili durante un singolo turno di gioco. Le materie prime servono per costruire le astronavi e altre costruzioni spaziali e la scienza aiuta la nostra civiltà a raggiungere livelli tecnologici sempre maggiori.
Fino a questo momento, gli accaniti giocatori di “4X space opera” avranno trovato ben poco di innovativo, anzi avranno recepito quanto descritto come una banalizzazione e una semplificazione di quanto presente nei grandi classici del videogame (Master of orion, galactic civilization, distant worlds, stars! etc etc etc) ma la meccanica di gioco e la realizzazione dell’interfaccia combinano quest elementi in modo semplice e diretto permettendo, per la prima volta, di giocare questa tipologia di giochi con un set di regole semplice e in tempi decisamente abbordabili. Probabilmente e’ questa la chiave di lettura del grande successo di questo gioco negli indici di gradimento dei cybernauti..
L’aspetto “Expand” è certamente unal delle cose meglio riuscite del gioco. Le linee di crescita appaiono credibili e ben assemblate.
Il gioco eccelle nella gestione dei dati necessari a gestire questo aspetto. Ciascuna razza dispone di una grande consolle: un cartone stampato di grande dimensioni a cui si aggiungono counters di ogni tipo. il risultato finale è ottimale, i tanti dati che regolano ciascun impero sono sempre sotto controllo ed anche eventuali modificatori alle azioni future sono sempre disponibili e di facile comprensione. Basta quindi un poco di familiarizzazione per avere un consolle efficace ed efficente
l’aspetto Explore“ è gia stato descritto introducendo la mappa di gioco. E’ necessario aggiungere una piuttosto massiccia presenza di “razze antiche”, Alieni indipendenti tutt’altro che amichevoli che rendono meno scontata la fase di espansione. Nelle prime fasi di gioco la forza delle razze indipendenti è superiore a quella dei giocatori. Ecco un altro elemento che spinge i giocatori più pacifici ad intrapendere la via militare.
L’aspetto “Exploit” è garantito da due diversi gruppi di di tecnologie. Quelle sempre disponibili ma poco performanti e quelle che invece vengono estratte casualmente ad ogni turno di gioco. La scarsità di risorse di questo secondo gruppo innesca una forte competizione fra i giocatori garantendo -almeno parzialmente- una diversificazione delle tecnologie disponibili in ciascuna partita.
Secondo la più ortodossa tradizione dei “4X” i tre alberi tecnologici si dipanano per vie distinte: “costruzione”, “informatica”,”energia”. Questi tre rami dell’albero tecnologico non sono intrecciati fra loro e ciascuno progredisce in modo del tutto asincrono rispetto agli altri 2. E’ da almeno 15 anni che si ritiene inaccettabile in qualsiasi videogame un numero cosi esiguo di rami (neppure intrecciati tra loro), ma questo non e’ un videogioco e il rislultato finale è soddisfacente..Ogni progresso tecnologico all’interno di ciascun albero tecnologico permette di avere bonus per gli step successivi rendendo possibile cosi acquistare anche le tecnologie piu evolute dai costi decisamente proibitivi.
Alla tecnologia si aggiungono anche la costruzione di satelliti (per aumentare la produzione) e di monoliti orbitali chre non hanno nessuna funzione se non quella di aumentare considerevolmente le possibilità di vincere la partita.
L’aspetto “exterminate” è invece molto meno convincente. La tecnologia permette di aumentare scudi difensivi e potere delle armi d’attacco che si traducono in una girandola di modificatori ai dadi. ma laddove il gioco fallisce è nella gestione delle forze disponibili. In tutto si dispongono di 4 possibili disegni (3 astronavi: piccola media e grande e una base difensiva). Gli upgrade tecnologici possono far variare di parecchio l’efficacia e l’efficenza delle navi ma il numero di navi a disposizioni per ciascun giocatore (12 in tutto fra i vari modelli) non rappresenta proprio una flotta.
Oltretutto le grandi miniature di plastica rappresentanti le flotte sono piuttosto brutte ed ingombranti. Visto il risultato finale, sarebbe stato di gran lunga più conveniente realizzare il gioco con pedine di cartone come ad esempio quelle ben realizzate per i componenti tecnologici. Sarebbe poi stato possibile produrre ed introdurre sul mercato miniature di plastica di ben altro standing come espansione acquistabile separatamente.
Raffinato ma un po bizzantino il calcolo dei punti vittoria.
Ognuno degli aspetti del gioco concorre a determinare il vincitore. Non sempre ad imporsi sarà quindi la nazione più sviluppata. Ad esempio, ogni singola battaglia spaziale vinta innesca una sorta di positiva reputazione che gioverà per anni all’immagine del’impero vincitore fornendo un determinato ammontare di punti vittoria calcolato in base alla forza del nemico sconfitto.
Bottom line
Eclipse è un bel gioco ma se sarà un punto di riferimento per i prossimi anni, sarà perchè diventerà l’icona dei “se” e dei “ma”.
Eclipse ha il merito di essere un gioco semplice MA le regole sono scritte davvero male ed è più difficile del dovuto impararlo.
E’ un gioco veloce che si termina in una serata MA alla fine della partita potreste accorgervi che eravate cosi impegnati a far progredire il vostro popolo che l’interazioni fra i giocatori è stata piuttosto fallimentare.La consolle di interfaccia e’ davvero comoda e le razze sono fra loro ben diversificate MA il “4X – space opera” è una forma particolare dei cosidetti giochi a crescita esponenziale che ha bisogno di una quantità di variabili decisamente superiore alla media. Questo è il motivo per cui i giochi piu famosi di questo tipo siano videogames.
Nel suo complesso, questo gioco è inevitabilmente una coperta corta.
Ogni partita ha troppi pochi turni per appronfondire tutti gli aspetti del “4X” con conseguenti gravi limitazioni sulla profondità di gioco. Sembra difficile impostare, ad esempio, una partita con una forte preponderanza militare e, altro esempio, la parte diplomatica si esaurisce in qualche scambio di risorsa.
Per essere di pieno successo, il gioco dovrebbe aumentare la durata e il numero di variabili. Probabilmente ne verrebbe fuori un ottimo gioco MA entrerebbe in diretta concorrenza con altri giochi come “Twilight Imperium” o “Space empires: 4X” .
SE avete poco tempo per studiare le regole, SE vi manca lo spazio per gestire una partita su più serate, SE volete introdurre nuovi amici al fascino della space opera, Eclipse è il vostro gioco. Altrimenti ci sono tanti modi migliori per giocare al 4X.
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