Pro: Sembra facile! Si spiega in 5 minuti ma, a pieno regime, è tutt’altro che banale. Un ottimo mix tra ragionamento deduttivo e sana confusione da accaparramento del pezzo. Ideale per far ragionare i più piccoli divertendoli, ma anche per far giocare i più grandi facendoli sentire bambini.
Contro: La meccanica ha tutti i tipici difetti dei giochi che si basano sul “ragionamento ad esclusione”. Fantasia non necessaria, intraprendenza non gradita.
Consigliato a: E’ davvero un ottimo family game. Si ride e si scherza ma si ragiona anche! Alcuni tavoli di adulti con molta autoironia o gravemente affetti da sindrome da Peter Pan lo troveranno un simpatico “chiudi serate”.
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Il fantasma Baldovino è agitato! Ancora pochi minuti e dovrà andare al primo appuntamento con Priscilla, la bella fantasmina della stanza da bagno. Un’occhiata allo specchio per gli ultimi ritocchi e all’orologio per non fare tardi. A portata di mano il cappello e il profumo per farsi bello, ma anche la chiave e la torcia che serviranno per tornare a casa. Sembrerebbe tutto a posto, ma il pipistrello e la civetta fanno i guastafeste e vogliono dire la loro…
La simpatica introduzione non solo ci fa capire che siamo di fronte ad un prodotto per bimbi, ma introduce anche tutti i nove oggetti che ritroviamo nella scatola del gioco. Questi oggetti sono realizzati in legno, di dimensioni sufficientemente grandi per essere afferrati senza difficoltà. Oltre che per forma, sono distinguibili anche per colore:
- pipistrello e cappello in nero,
- specchio e chiave in verde,
- torcia ed orologio in blu,
- profumo e civetta in rosso,
- il fantasma, ovviamente, in bianco.

Gli oggetti di Fantascatti Cinque minuti a mezzanotte. Anche i bambini riescono ad impugnarli con facilità.
Ci sono poi ben 63 carte che rappresentano un insieme degli oggetti citati. Tratto allegro e piacevole ma soprattutto “chiaro”: i disegni infatti contengono le informazioni necessarie per scoprire quale oggetto/azione è richiesta ai giocatori.
Una carta può contenere un solo oggetto del colore giusto oppure una combinazione di oggetti/colori che non corrispondono alle combinazioni (sempre oggetto/colore) dei pezzi di legno. In questo secondo caso, è sempre possibile identificare un solo oggetto di cui non è presente né il colore né la forma. Si veda l’esempio per maggiore chiarezza.
Il funzionamento del gioco è semplicissimo: ad ogni turno viene girata una carta e i giocatori devono scoprire qual è l’oggetto giusto da prendere.
Proviamo ad identificare un semplice algoritmo di soluzione:
- C’è un oggetto del colore giusto? Se SI prendilo, se NO prosegui
- Quale dei 4 colori non è presente sulle carte?
- Quale oggetto di Legno del colore mancante non è raffigurato sulla carta?
- Prendilo!
Quando si pensa di aver identificato l’oggetto giusto, bisogna affrettarsi a prenderlo dal tavolo. Se abbiamo indovinato possiamo entrare in possesso della carta “in palio”. Se invece abbiamo sbagliato l’analisi e preso l’oggetto sbagliato saremo costretti a dare una delle carte conquistate nei turni precedenti al giocatore che ha indovinato l’oggetto giusto.
Alla fine del gioco (termine del mazzo di carte) in vincitore è colui che è riuscito ad aggiudicarsi più carte.
Su questa struttura di base il gioco innesta alcune eccezioni che rendono la soluzione molto più complessa. Soprattutto fanno sì che non esista un algoritmo lineare ed univoco come quello descritto in precedenza.
I giocatori potranno così affidare al puro intuito la scelta del modo di procedere: questo fa sì che il gioco esca dai freddi binari del calcolo “per esclusione” e diventi molto appetibile anche ai più piccoli, da un lato stimolati ad usare ragionamenti logici ma dall’altro liberi di utilizzarli a loro libero piacimento.
Per queste ragioni la prima “eccezione” è comunque inclusa nel regolamento base ed è in qualche modo legata alla trama del gioco: siccome Baldovino ha fretta e sta perdendo tempo davanti allo specchio, quando in una carta compare sia l’orologio che lo specchio i giocatori non dovranno più prendere in mano alcun oggetto ma dovranno dire a voce alta l’ora raffigurata sull’orologio: “cinque minuti a mezzanotte”, “un quarto alle sei” e così via.
Tutte le altre “eccezioni” possono essere aggiunte a piacimento quando ci si sente abbastanza bravi per poter aumentare le variabili da analizzare.
La prima regola da inserire a piacimento riguarda le carte che raffigurano un oggetto riflesso nel grande specchio. A prescindere dalla soluzione “base”, l’oggetto da prendere sul tavolo sarà ora quello riflesso nello specchio.
La seconda variante opzionale riguarda le carte raffiguranti la civetta. In questo caso l’oggetto che fa vincere la posta non varia rispetto al gioco base, però questo non deve più essere preso dal tavolo ma deve essere annunciato ad alta voce: “specchio”, “civetta”, “pipistrello”, etc.
Infine non poteva mancare la variante iper-difficile che riguarda le carte raffiguranti sia lo “specchio” che la “civetta”! Quando questi due oggetti compaiono contemporaneamente, il giocatore dovrà dire ad alta voce il colore dell’oggetto riflesso nello specchio: “verde”, “rosso”, “nero”!
Bottom line
Questa è già la seconda versione del primo “Fantascatti” , il gioco ha da qualche tempo anche una versione “app” da giocare con cellulari e tablet, e vanta anche un ulteriore sequel (Fantascatti 2.0). Insomma si tratta di un prodotto affermato, il cui successo risulta solido per quanto meritato.
Ha il grande pregio di fare un mix ben riuscito tra logica dura e pura e la “caciara”, la sana confusione “strappa-sorrisi” che si genera quando si cerca di aggiudicarsi il “punto”. In questo modo si garantisce soprattutto ai più piccoli il “carburante” necessario per affrontare il rigoroso ragionamento innescato dalla carta successiva.
Il gioco non richiede ragionamenti complessi ma precisi e veloci: voi e i vostri figli sarete alla pari e rimarrete decisamente sorpresi da come la capacità di analisi di questo tipo di un bambino (da 8 anni in su) possa ampiamente competere (confessiamo: talvolta superare) quella di noi adulti.
Non male per un gioco che si spiega in pochi minuti e che, con le opportune piccole attrezzature di corredo, potrete riproporre in versione “live” come gioco di animazione alle feste di compleanno.
Per i più grandi che lo giocano è impossibile non fare paragoni con il diffusissimo “Cluedo” o con “Master Mind”. Tutti e 3 i giochi si basano sulla stessa meccanica fatta di “analisi ad esclusione”.
Non tutti amano questo genere di giochi perché questa meccanica cancella ogni possibile forma di strategia “attiva”: non abbiamo mai l’iniziativa e siamo sempre costretti a cercare di intuire cosa voglia il gioco da noi.
Premessa che questa è la cronica debolezza di questa meccanica, è necessario sottolineare che in Fantascatti viene applicata con allegria e spensieratezza rendendola più agile e leggera.
Insomma se vi piace Cluedo ma non sopportate, come chi scrive, i tempi lunghissimi dedicati alla pura deduzione allora questo gioco fa per voi anche se siete adulto. Perché negarsi chiassosi fine serata con amici, magari poco inclini ai boardgames?
Buon gioco e vinca il più lesto di mano e di pensiero!
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