Pro: l’ambientazione mostruosa piace sempre, specialmente ai più piccoli; è una caccia al tesoro con qualcosa in più, eppure può essere giocato tra le mura di casa.
Contro: le meccaniche che lo compongono sono tutto sommato già viste, quantomeno individualmente; funziona bene dai 5 giocatori in su.
Consigliato a: gruppi relativamente numerosi, preferibilmente con molti bambini, o comunque desiderosi di divertirsi senza spremere troppo le meningi.
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Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
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Prezzo |
PREMESSA:
Oltre mezzo secolo fa, l’autrice inglese Mary Norton scrisse una serie di romanzi fantasy per ragazzi incentrata sugli Sgraffignoli, un popolo microscopico che vive accanto a noi umani, ma di cui difficilmente ci rendiamo conto se non per i furtarelli e i dispetti che talvolta ci fanno. Le sue opere hanno ispirato un paio di film – “I Rubacchiotti” e “Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento” – e sono state tradotte in tantissime lingue, ma a ben vedere affondano le radici in tradizioni ancora più antiche: basti pensare al Sidhe, il piccolo popolo celtico, e ai folletti in generale, che da millenni abitano le nostre fantasie.
I protagonisti di Monstre Toi, secondo titolo dell’editore francese Captain Macaque e distribuito in Italia da Oliphante, si rifanno chiaramente a questo immaginario, con un pizzico di Sgorbions (ricordate quegli adesivi che impazzavano negli anni Ottanta, pieni di mocciosi maleducati e ributtanti che facevano il verso ai celebri Cabbage Patch Kids?) e la tecnologia degli “attacca e stacca” in più.
UNBOXING:
All’interno della scatolina super compatta e coloratissima (così può essere tranquillamente inserita nello zainetto) troviamo un mazzo di 20 carte plastificate, una carta segnapunti, una serie di fogli di adesivi speciali (con l’ormai consueta tecnologia Captain Macaque: si possono applicare su qualsiasi superficie liscia, senza lasciare residui o segni e, dopo diversi utilizzi, possono essere “riattivati” lavandoli con acqua) e il manuale multilingua, che include l’italiano.
Le carte ritraggono i mostri che dovremo cacciare su uno sfondo di 4 colori diversi e le stesse creature sono stampate anche sugli adesivi, ma questa volta su un tono neutro. Questi birbanti, come ci narra l’introduzione testuale del regolamento, si annidano nelle nostre case, nei luoghi più nascosti e improbabili. Volete conoscerli più a fondo? In appendice trovate addirittura una scheda personale per ognuno di essi, con tanto di nome, fotografia e descrizione approfondita delle abitudini e dell’habitat naturale.
Oltre ai mostri, abbiamo una serie di stickers rotondi, di dimensioni più piccole, raffiguranti in modo stilizzato delle posture bizzarre, un foglio con 4 gabbie adesive degli stessi colori degli sfondi delle carte mostro e 3 stelline che ci serviranno come segnapunti, per ricordarci quante manche/livelli abbiamo superato.
Il manuale, come già evidenziato, propone le poche e semplici regole del gioco in un paio di pagine (scritte in modo piuttosto piccolo, quindi per la prima partita è consigliabile la presenza di un adulto/genitore/animatore che le legga e le insegni agli altri partecipanti), con l’aggiunta di tante simpatiche pennellate di ambientazione.
Tutto risulta, quindi, molto semplice, immediato, divertente e, soprattutto, accattivante, ma in particolare ci sembra azzeccatissima la scelta di plastificare le carte (anche se nelle prime partite risulta piuttosto difficoltoso mescolarle) in modo tale che possano essere tranquillamente maneggiate contestualmente all’assunzione di cibi e bevande “dopanti”, come la Nutella, la marmellata o il succo di frutta.
PREPARAZIONE:
Per prima cosa, bisogna circoscrivere l’area di gioco, scegliendo una stanza della casa, che verrà poi invasa dai nostri amici mostri. Considerate che ogni manche durerà pochi minuti e avrà uno svolgimento piuttosto frenetico, quindi non scegliete un campo da calcio, altrimenti sarà impossibile vincere, e neppure il salotto buono, con la vetreria piena di cimeli di famiglia esposta alla foga dei cacciatori.

I 5 adesivi “incantesimo” (ad esempio, il primo in alto a sinistra impone di saltellare su una gamba sola durante la caccia) e le tre stelline, che serviranno invece per segnare le manche superate.
A questo punto, non ci resta che sistemare le 4 gabbie di colore diverso in una zona ben visibile e accessibile a tutti, dopodiché si elegge il GM (che non è il Gran Mogol delle Giovani Marmotte), ovvero il Grande Mostro, che avrà il ruolo di Game Master (se preferite…) e, tra le altre cose, dovrà nascondere i suoi fidi alleati (cioè gli adesivi dei mostri) in giro per la stanza all’inizio di ogni manche. Tutti gli altri partecipanti, invece, vestiranno i panni dei cacciatori e giocheranno insieme, cercando di trovare quanti più “attacca e stacca” possibili.
SVOLGIMENTO:
All’inizio della partita, il GM pesca a caso 10 carte mostro, le fa vedere a tutti i giocatori e legge la relativa scheda all’interno del manuale, dopodiché fa uscire i cacciatori (che prima di cominciare hanno il grado di “principianti” e non possiedono alcun potere speciale) dalla stanza e segretamente sistema tutti gli adesivi dei 10 mostri corrispondenti nei posti che preferisce, a patto che siano comunque visibili, raggiungibili e non celati da altri oggetti.

4 esempi di carte mostro di colore diverso: i giocatori dovranno ricordarsi le 10 in gioco, per poi abbinare correttamente le creature raccolte con le relative gabbie colorate.
Inoltre, su 5 di questi andrà ad apporre uno sticker incantesimo (quelli raffiguranti delle strane posture) a sua scelta: lo sfortunato cacciatore che li troverà, dovrà proseguire il turno subendo la penalità indicata (saltellare su una gamba sola, camminare come i gamberi, tenere sempre per mano un altro giocatore, ecc.).

Dietro alla porta è stato nascosto un Crazyfoot “maledetto”: il cacciatore che lo troverà dovrà camminare all’indietro, finché non scoverà un altro mostro!
Le manche sono 3 in tutto e durano 5 minuti ciascuna (potete usare il solito timer da cucina, o in alternativa il cronografo oppure lo smartphone per misurarne la durata), con diverse condizioni di vittoria:
- nella prima, i “principianti” devono raccogliere almeno 9 mostri e posizionarli vicini a una gabbia qualsiasi; per farlo, devono collaborare e possono parlare tra loro liberamente; una volta superata la prova, i giocatori vengono promossi al rango di “battitori”, attaccano una stellina sul segnapunti e guadagnano il potere “Mostrati”, ovvero una volta per turno possono raggrupparsi in cerchio tenendosi per mano e pronunciare questa parola: in risposta, il GM deve indicare loro uno degli adesivi non ancora scoperti.
- nella seconda, i “battitori” devono raccogliere ancora 9 mostri e questa volta devono sistemarli in prossimità delle gabbie dello stesso colore dello sfondo delle rispettive carte (quindi subentra una meccanica aggiuntiva, ovvero l’abbinamento di forme e colori); in più, non è possibile parlare e, qualora la regola venisse infranta, il GM può gridare “Statue” e bloccare i cacciatori per 10 secondi; se la prova ha successo, i giocatori guadagnano il grado di “esperti” e attaccano una seconda stellina.
- la terza ed ultima manche è uguale alla seconda, con l’aggiunta del mostro “Supernascosto”, ovvero un mostro che, a scelta del GM, può essere posizionato in un luogo non necessariamente visibile. In caso di vittoria, la squadra può fregiarsi del titolo di “terrore dei mostri” e completare il simbolo sul segnapunti con la terza stellina.

La prima manche è stata superata: dopo aver applicato la relativa stellina adesiva, possiamo passare alla seconda.
Nell’arco di una partita, è possibile fallire una manche (mentre al secondo fallimento scatta la vittoria automatica dei mostri) e si può ottenere un bonus di 1 minuto aggiuntivo per quella successiva, se si scovano 10 adesivi su 10.
DURATA:
Una partita animata a dovere, leggendo tutte le schede dei mostri con il giusto pathos e dando ai partecipanti il tempo di memorizzare i colori di sfondo delle carte in gioco, richiede circa mezz’ora, proprio come indicato sulla scatola. Si gioca tutti insieme contemporaneamente, quindi i tempi morti non esistono e il ritmo è sempre elevatissimo.

Un giocatore ha catturato un Scratchamor e l’ha abbinato correttamente alla gabbia del suo colore (giallo).
Fa eccezione il GM, che – specialmente nella prima manche – si limiterà ad essere una sorta di spettatore durante la caccia. Per questo motivo, vi consigliamo di attribuire il compito a un adulto o, comunque, al più esperto e motivato del gruppo.
AMBIENTAZIONE:
Il gioco è, in realtà, una simpatica caccia al tesoro con un tocco di Memory e le penalità à la Vudu, il tutto con livelli di difficoltà crescenti e abilità sviluppabili nell’arco della partita. I riferimenti pseudo-letterari sono molteplici, come abbiamo già avuto modo di evidenziare: se volete, la caccia ai mostri può essere assimilata anche al lavoro dei Ghostbusters o, modernizzando ulteriormente, a quello dell’allenatore di Pokemon. Giusto per portarvi qualche esempio, le creature a cui si deve dare la caccia hanno nomi come Patatras (il polpo che sbilancia le pile di oggetti), Scratchamor (il riccio che rende urticanti le etichette dei vestiti) e Psipsipsi (lo spiritello che stimola la vescica nei momenti più inopportuni).
Il coinvolgimento è, quindi, garantito al 100%, anche se vogliamo fare una piccola precisazione: mentre il precedente Moo Stick Invasion si rivolgeva a un pubblico tutto sommato trasversale, questo Monstre Toi ci è sembrato più adatto ai “maschietti” e ai più piccini, vuoi perché non è essenziale saper leggere per giocare, vuoi per la presenza dei simpatici mostriciattoli e vuoi perché la meccanica di fondo appartiene di più all’immaginario ludico dei bambini.
CONSIDERAZIONI:
Monstre Toi è un party game che più party game non si può, pertanto il suo divertimento è direttamente proporzionale alla “caciara” che viene fatta dai suoi partecipanti.
Questo implica anche che la scalabilità funzioni tanto meglio quanto maggiore è il numero di giocatori (quindi da 5 a 8 persone): della serie, più si è e meglio è (proprio come il suo “fratellastro” Moo Stick Invasion). In 3 è giocabile, ma risulta molto difficile superare la terza ed ultima manche, perché i cacciatori sono solo 2 e devono darsi parecchio da fare.
Se vogliamo scendere nell’ambito più prettamente tecnico, pur trattandosi di un cooperativo, il rischio di un cosiddetto “puppet master” (cioè un giocatore più carismatico degli altri, che si impone sul gruppo) che rovini la partita agli altri è scongiurato alla radice: tutti hanno le stesse probabilità di vedere un mostro, basta tenere gli occhi ben aperti. E in termini ergonomici, gli adesivi “attacca e stacca” sono il massimo della versatilità: si può giocare tanto in salotto quanto in giardino, e il divertimento non cambia.
L’elemento più interessante del gioco è sicuramente la commistione di tre meccaniche notevolmente diverse tra loro – come già detto: la classica caccia al tesoro, l’abbinamento mnemonico tra forme e colori e le divertenti penalità “fisiche” – che risulta comunque naturale e permette ai più piccoli di scoprire soluzioni più raffinate e divertenti delle sue singole componenti (se faccio una caccia al tesoro mi diverto, ma se la caccia dipende anche dalla mia memoria mi diverto di più e se la faccio camminando all’indietro mi diverto ancora di più).
La rigiocabilità, infine, è molto buona, perché di fatto in ogni partita scende in campo solo una metà dei mostri possibili; in più, è sufficiente cambiare stanza e/o GM perché il meccanismo di scelta dei posti in cui applicare gli adesivi venga radicalmente mutato. Sicuramente, il livello massimo di divertimento si ottiene portandolo con sé (nello zainetto che abbiamo citato in apertura) a casa di amici sempre diversi in case sempre diverse: la longevità di questo gioco, infatti, non è tanto legata alla componentistica o alle meccaniche, quanto piuttosto a chi lo affronta. Se siete affiatati, ben motivati e morite dalla voglia di scoprire chi è che vi spaia i calzini tutte le mattine, allora vi divertirete come matti.
POSOLOGIA:
Monstre Toi è un integratore per la crescita, con un duplice principio attivo: attraverso la sua somministrazione cresce, infatti, l’esperienza ludica del – preferibilmente giovane – paziente e cresce altresì il divertimento, soprattutto con l’incremento del numero dei partecipanti alla terapia. Si tratta di un titolo a basso dosaggio di cerebralità, pertanto è consigliato principalmente per uso pediatrico, anche in individui in età immediatamente prescolare, perché non è richiesta alcuna competenza particolare, se non memoria e colpo d’occhio.
SOTTOFONDO MUSICALE:
Il brano “Aguzzate la vista” della Banda Osiris.
Si ringrazia Captain Macaque per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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