Pro:   Grafica accattivante, meccanica semplice, tanta interazione diretta.

Contro:  Mancanza di strategia: all’inizio si sceglie la vittima per simpatia, in seguito è caccia grossa al leader.

Consigliato a: Il tema non è proprio da family games, ma il gioco gira bene in presenza di bambini (minimo 10 anni) e di neofiti .

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Digitando su Google “Pizza Spaghetti e Mandolino”, il risultato della ricerca mostra un’immagine alquanto negativa del nostro paese: si tratta, infatti, di una sorta di spregiativo per indicare un insieme di stereotipi, spesso rappresentati da qualche immagine di Totò o Alberto Sordi, che mangiano sguaiatamente gli spaghetti.

All’estero, cosa meglio della mafia può rappresentare questi luoghi comuni del Bel Paese? CosplaYou, una neonata casa editrice tutta italiana, ha deciso di battezzare con questo nome il suo primo prodotto, un gioco di “carte e dadi” in cui viene simulata con grande ironia e leggerezza una lotta tra cosche rivali.

Pizza spaghetti e mandolino, nella sua interezza

Pizza spaghetti e mandolino, nella sua interezza

A contendersi il dominio della città sono 4 famiglie dagli improbabili cognomi:

Larucola. Proprietaria di un ristorante che sforna la miglior pizza della città, odia la famiglia Battocchio perché gli sporca il ristorante. Motto di famiglia: “Non esiste nulla di più appetitoso del denaro.”

Battocchio. Gestisce un’officina al cui interno transitano auto di dubbia provenienza. Non sopportano i De Prefundis per la loro irritante cultura e saccenza. Motto della famiglia: “Da meccanico a trafficante d’auto il passo è breve.”

De profundis. Da sempre è una famiglia di studiosi e insegnanti. Odiano i Mazzafava, giudicati troppo buzzurri per fare i mafiosi. Motto della famiglia: “Cultura è Potere.”

Mazzafava. Appassionati contadini, amano la natura e gli animali. Hanno giurato vendetta ai Larucola, perché hanno smesso di acquistare le loro verdure per il ristorante. Motto della famiglia: “Chi semina denaro, raccoglie ricchezza.”

Queste brevi note ironiche di background e l’impostazione grafica caricaturale fanno sì che il tema – la criminalità organizzata – sia trattato in modo grottesco, rendendo immune il gioco da accuse di “politically uncorrect”: insomma, non vi sentirete un boss malavitoso più di quanto non vi siate sentiti un finanziere senza scrupoli in Monopoly!

Unboxing

Ognuna delle quattro famiglie è costituita da:

  • 1 carta “Boss”, da utilizzare in associazione con un dado a 6 facce, che serve a tener traccia dei punti ferita;
  • 4 carte “familiari”, che rappresentano gli scagnozzi del clan;
  • 10 lingotti d’oro, ovvero la ricchezza di famiglia necessaria per finanziare la guerra tra bande rivali.

Le rimanenti 30 carte (55 in tutto) sono suddivise tra carte “Picciotto” e “Boss”: queste sono totalmente prive di grafica, con la parte superiore in italiano e quella inferiore in inglese.

Carte "Boss" (sx) e "Picciotto" (dx): peccato che non ci siano illustrazioni!

Carte “Boss” (a sinistra) e “Picciotto” (a destra): peccato che non ci siano illustrazioni!

Il gioco vanta una buona qualità dei materiali, anche se le carte non sono telate: i 2 succitati mazzi possono essere mescolati anche più di una volta a partita, pertanto vi consigliamo l’imbustamento nelle apposite sleeves.

Oltre al fascicoletto del manuale (in italiano e inglese), troviamo un dado “speciale”, che riporta i valori in numeri arabi e mostra un teschio al posto del valore “1”.

Il gioco

Il setup è ultraveloce! Ogni giocatore assume il ruolo di una famiglia: pone il boss, assieme al dado che mostra la faccia “6”, poco sopra le quattro carte familiari, dopodiché prende il proprio oro.

Setup: pronti via!

Setup: pronti via!

Si mescolano i due mazzi separatamente e a ogni giocatore viene assegnata una carta “boss”: tutto è pronto per iniziare.

Il regolamento è semplicissimo, anche se – a nostro avviso – risente un po’ dei difetti classici di un’ “opera prima”. Per il vero, le regole sono abbastanza chiare e non lasciano particolari dubbi, ma uno stile leggermente meno verboso e più rigoroso nei termini avrebbe facilitato la comprensione. Lo abbiamo già scritto più volte, anche per progetti con budget molto più importanti di questo: scrivere regolamenti è un’arte!

Il turno è suddiviso in tre sottofasi, che tutti i giocatori compiono prima di passare a quella successiva.

Per questa famiglia, che ha perso un membro, è stato evindiazato il familiare che l'ultimo turno ha compiuto un attacco.

Per questa famiglia, che ha perso un membro, è stato evidenziato il familiare che ha compiuto un attacco nell’ultimo turno.

Per prima cosa, i giocatori devono decidere se acquistare, al costo di un lingotto d’oro, una carta “picciotto”. I giocatori possono poi giocare una di queste carte, potendo disporre anche di quella appena acquistata. Generalmente queste carte hanno la funzione di rendere più efficaci gli attacchi, anche se in realtà assolvono a funzioni diverse, come quella di impadronirsi dell’oro degli avversari oppure della Banca.

La quasi totalità di queste carte permette di colpire in maniera diretta un nostro avversario. Se grafica e background hanno sterilizzato il gioco da contesti violenti, la meccanica fa sì che in breve tempo, tra un sorriso e l’altro, la partita si trasformi in una bonaria faida senza esclusione di colpi.

La seconda fase è identica alla precedente, ma riguarda le carte “boss”, che richiedono due ori per essere acquistate. Hanno funzioni prettamente difensive, cioè nella maggior parte dei casi vengono utilizzate avendo come obiettivo altre carte proprie, allo scopo di recuperare la salute del Boss o “resuscitare” qualcuno dei nostri familiari prematuramente uscito dal gioco. Anche in questo caso, è possibile acquistare una carta e giocarla nello stesso turno, oppure “spendere” una di quelle già presenti nella propria mano.

Il poliziotto corrotto viene attivato da alcune carte "Boss" e sono una specie di scudo agli attacchi neici

Il poliziotto corrotto viene attivato da alcune carte “Boss” e sono una specie di scudo agli attacchi nemici

Eccoci dunque arrivati alla terza e ultima fase del turno: l’attacco diretto contro un altro giocatore. È necessario indicare chi tra i nostri familiari intendiamo utilizzare, quale clan avversario sarà la vittima e l’azione che intendiamo compiere: potremo, quindi, cercare di rubare oro oppure infliggere ferite al Boss avversario.

L’attacco dev’essere portato da un familiare sempre diverso da quello del turno precedente: nel caso in cui ne abbiamo soltanto uno, saremo costretti ad attaccare a turni alterni.

Ogni membro della famiglia riporta tre valori: in basso a sinistra i risultati necessari per compiere il furto di lingotti d’oro, mentre in basso a destra troviamo – oltre ai valori necessari per colpire (“to hit”) – anche il numero di ferite inflitte al Boss avversario in caso di successo.

Tutti i membri delle famiglie hanno le stesse possibilità di avere successo rubando l’oro a un ‘avversario, mentre ciascuno di essi ha valori diversi per quello che riguarda le possibilità di colpire il boss avversario. Ciascuno dei membri della famiglia mostra valori inversamente proporzionali: più è facile colpire, meno punti ferita si infliggono. Ad esempio, il membro della famiglia che colpisce con un solo numero utile, infliggerà il numero massimo (quattro) di ferite al boss avversario.

I tasso di mortalità dei familiari è elevato: questa famiglia ormai è decimata.

Il tasso di mortalità dei familiari è elevato: questa famiglia ormai è stata decimata.

Una volta fatte le corrette dichiarazioni, non resterà che lanciare il dado: se lanciamo il teschio, l’attacco è fallito e il familiare è morto; la carta viene girata nella speranza di trovarne prima o poi un’altra che lo riporti in gioco. In tutti gli altri casi, si controlla se il risultato ottenuto è tra quelli che garantisce il successo: se necessario, si applicano gli effetti sulla vittima.

La partita termina quando tutti i giocatori tranne uno hanno esaurito le vite del boss oppure i lingotti d’oro a disposizione. Da questo punto di vista il gioco è ben tarato: le risorse dei giocatori, turno dopo turno, si consumeranno alla giusta velocità per evitare tediosi stalli e al contempo garantire tempi di gioco molto contenuti.

Bottom line

Il principale difetto del gioco è la mancanza di una strategia. A inizio partita, salvo quello (invero molto labile) indicato nel background, non esiste alcun valido motivo per indirizzare il nostro primo attacco. Dopo qualche turno, tale mancanza di motivazioni fa sì che il gioco diventi una caccia grossa al leader, cioè colui che – a torto o a ragione – viene ritenuto in vantaggio.

Se per i giocatori più esperti questo è sicuramente un limite, abbiamo sperimentato che per i più piccoli o per eventuali principianti non rappresenta affatto un problema: ci si siede al tavolo, si prende il materiale e si comincia una sana rissa, senza badare troppo a secondi o terzi fini.

Un’altra piccola criticità è che in alcune situazioni si creano fastidiosi stalli: il giocatore che ha un lingotto d’oro e ha esaurito i membri della famiglia per attaccare, di fatto rimane in gioco solo come possibile vittima, completamente alla mercé degli avversari. Anche in questo caso, i giocatori più “casual” trasformeranno questa situazione in una house rule più o meno dichiarata, molto utile a terminare le partite ancora più velocemente.

Il gioco gira bene anche nella versione a 2 giocatori e anche con bambini: una duttilità davvero invidiabile!

Il gioco gira bene anche nella versione a 2 giocatori e anche con bambini: una duttilità davvero invidiabile!

Il vero punto di forza del gioco è l’incredibile interazione: anche in quattro giocatori non avrete certo il tempo di annoiarvi e quando toccherà a voi non avrete che l’imbarazzo della scelta per restituire con gli interessi le offese subite.

Il gioco è molto semplice e introduce alcuni meccanismi tipici dei giochi tattici di combattimento gestiti con le carte (come Magic l’Adunanza o War Age, per esempio). Rappresenta, quindi, un modo per introdurre anche i piccoli a questo genere di giochi o per rivivere “atmosfere familiari” in un filler simpatico e veloce.

Se riuscirete a tenere questo gioco lontano dai severi giudizi dei vecchi grognard e lo utilizzerete nei tavoli giusti, risulterà un buon acquisto. Se qualcuno dei vostri amici continuerà a insistere sui suoi difetti, ricordategli che il silenzio in certi casi è d’oro: il padrino ha orecchie dappertutto, è molto permaloso e ha killer spietati che colpiscono con 3, 5 o 6! Giocatore avvisato…

Si ringrazia CosplaYou per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.

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