Pro: Un ottimo family game che può soddisfare anche tavoli un poco più esperti. Ambientazione e realizzazione raffinate ed originalissime.
Contro: Soffre un poco di “sindrome di Borderline”: tema da family game, game experience un poco più complessa. Generalmente sa accontentare tutti, ma i bimbi, alle prima partite, è meglio siano accompagnati dai genitori.
Consigliato a: Famiglie ludicamente un poco (ma proprio un poco) evolute. Gruppi di giocatori anche occasionali: il tema può piacere anche ad un pubblico femminile non innamorato dei boardgame.
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Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
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Prezzo |
Per introdurre l’oggetto della recensione abbiamo bisogno di tornare indietro di qualche centinaio d’anni, nel Giappone feudale, quando alla corte dell’imperatore arrivò dalla Cina un omaggio in segno di rispetto ed amicizia. Si trattava di Takenoko, un panda gigante di rara bellezza e … appetito!.
Per non oltraggiare il paese vicino, grande e potente, il vorace animale doveva essere trattato con grande rispetto e riverenza. L’imperatore così decise di ospitare il panda nei suoi amati giardini personali.
La curatissima area verde è però stracolma di tenero bambù, il cibo preferito dall’inatteso ospite. Vi aspetta quindi il non facile compito di accudire l’animale e far crescere il giardino, in dimensione e vegetazione, secondo le bizzarre richieste della famiglia reale.
Trascorso un determinato tempo (la durata della partita) l’imperatore stesso visiterà i giardini e decreterà quale dei suoi cortigiani meriti il ruolo di guardiano del giardino reale (il vincitore).
Unboxing
Una trama raffinata, semplice ed accattivante che trova la giusta declinazione nei componenti del gioco.
Due splendide miniature servono a raffigurare i frequentatori del giardino reale: Takenoko e il giardiniere, l’artefice della crescita dei teneri ramoscelli di bambù.
Questi ultimi sono realizzati in legno dipinto in tre diversi colori (giallo verde e rosa). i pezzetti di legno sono realizzati in maniera tale da permettere la sovrapposizione di più pezzi ad una base. La foto di seguito è molto più chiara di qualsiasi altra spiegazione sul loro funzionamento.
Se gli elementi tridimensionali (miniature e bambù) sono davvero eleganti ed originali, più classica ed usuale risulta la mappa, formata da grandi esagoni (che seguono la stesso pattern di 3 colori dei bambù) che affiancati l’uno all’altro formano mappe sempre diverse.
Alcuni esagoni riportano “simboli speciali”. Queste icone, che ritroviamo stampate anche su alcune pedine, servono per tenere traccia dei “miglioramenti” che contraddistinguono alcune zone (esagoni) del giardino. Rappresentano infatti stagni per l’irrigazione, steccati per tener lontano il panda e concimi/terreni speciali che aumentano la produttività.
Dei “fiammiferi blu” in legno servono per gestire i canali di irrigazione. Questi bastoncini sono lunghi esattamente quanto un lato di esagono.
Per ogni giocatore (max quattro) troviamo un’utile “scheda” che aiuterà anche i più piccoli (minimo sette/otto anni) a tener traccia di quanto fatto o raccolto durante il gioco. Per gestire le azioni disponibili, ogni giocatore viene dotato anche di due pedine di legno.
Un dado a sei facce tradisce la vocazione per il pubblico più giovane e casual. Sembra essere un componente di un gioco per l’infanzia prescolare: è di grandi dimensioni, realizzato in legno neutro (bello ma meno leggibile rispetto alle superfici verniciate) e le facce mostrano icone dai disegni gentili e semplici.
Le carte obiettivo propongono invece concetti che troviamo anche in “giochi per vecchi grognard”: il loro contenuto (“obiettivi da raggiungere” e “punti vittoria guadagnati”) sono concetti astratti che i piccoli stentano un pò ad assimilare.
Queste carte sono divise in tre mazzi separati che rappresentano differenti “cose da fare”:
- crescita del bambù;
- estensione territoriale del giardino,
- nutrire il panda.
E’ poi presente una ulteriore “carta imperatore” che serve ad avviare la sequenza di fine partita.
Il gioco
Un bel fumetto introduce la storia di Takenoko. Le regole sono semplici e le meccaniche intuitive: pochi minuti e sarete pronti per iniziare.
Ogni giocatore prende una scheda, le pedine azione e pesca un obiettivo per ciascuno dei 3 tipi. Al centro del tavolo vengono piazzati l’esagono di partenza, giardiniere e panda.
Avendo cura di tenere il resto della componentistica a portata di mano, è tutto pronto per giocare: avanti dunque, c’e un panda da sfamare!
Il giocatore di mano, per prima cosa, lancia il dado. Questa fase rappresenta un elemento causale con forte incidenza sulla pianificazione del giocatore: per passare una mezz’oretta in famiglia (o allegramente fra amici) non servono giochi per fini calcolatori.
Dal punto di vista della modellazione, il lancio del dado serve a determinare le condizioni meteo. Quando:
- piove: il bambù cresce più velocemente. Piazzate una pedina bambù su un qualsiasi esagono IRRIGATO;
- tuona: il panda si impaurisce, scappa e per consolarsi mangia qualche rametto di bambù;
- il meteo è incerto: avrete tempo per dedicarvi alle migliorie (prendetene una a scelta fra quelle disponibili);
- c’è il sole: potrete lavorare con maggiore efficienza (sarà permesso fare tre azioni);
- tira vento: potrete eseguire due azioni uguali.
L’ultimo risultato utile è una sorta di ”jolly” che permette al giocatore di scegliere una qualsiasi delle cinque situazioni meteo precedenti.
Dopo aver cercato di sfruttare al meglio quanto concesso dalla dea bendata, potremo fare 2 azioni diverse fra loro (se non “tira vento”). Per un gioco di questo tipo, le opzioni sono molto ben diversificate:
Mettere un nuovo esagono sulla mappa. Il giocatore ne pesca tre tra quelli inutilizzati e ne piazza uno avendo cura di far combaciare sempre almeno due lati con quelli già esistenti. in questo modo il giardino cresce in modo compatto e verosimile.
Prendere un pezzo di canale di irrigazione. Quando il giocatore desidera, lo piazzerà sulla mappa: ora o in un turno successivo, trovargli una collocazione non costa punti azione. I canali devono necessariamente iniziale da uno spigolo dell’’esagono di partenza e devono poi essere sviluppati ponendo i nuovi tratti contigui. Corrono lungo i lati e provvedono all’irrigazione di entrambi gli esagoni che lambiscono.
Muovere il panda: L’animale si DEVE spostare di almeno un esagono. Non esiste un numero massimo di esagoni, ma DEVE essere spostato in linea retta. Nella casella di arrivo, se è presente almeno un pezzetto di bambù non protetto da una miglioria “recinto”, il panda si nutrirà di un ramoscello di bambù che verrà rimosso dalla mappa e trattenuto dal giocatore che ha effettuato il movimento.
Muovere il giardiniere: segue le medesime regole di movimento del panda. Nell’esagono di destinazione, e in tutti gli esagoni limitrofi dello stesso colore, egli farà crescere un ramoscello di bambù. Ciò avviene solo nei canali che risultano irrigati o dotati di uno stagno (quelli vicino all’esagono di partenza sono sempre irrigati). La crescita è raddoppiata se sull’esagono è presente la miglioria “terreno fertile”.
Pescare un nuovo obiettivo: Il giocatore può scegliere di quale tipologia. Questa sembrerebbe l‘azione più burocratica, senza alcun valore aggiunto. Nelle partite a più giocatori però possedere parecchie carte è un tatticismo che permette -talvolta- di sfruttare il lavoro altrui. Cosi il gioco limita ad un massimo di 5 le carte obiettivo che si possono possedere.
Infatti, alla fine del proprio turno, un giocatore che ha in mano un obiettivo che risulta realizzato mostrerà la carta agli altri giocatori e la terrà da parte: un altro giocatore potrebbe avere completato il vostro obiettivo e non farebbe alcuna differenza.
Più in generale, a decidere le strategie dei giocatori sono proprio le carte obiettivo: più esagoni ci sono di un colore, più facile sarà realizzare obiettivi delle stesso seme.
Ciò che varia sono le strategie necessarie per raggiungere le tre diverse tipologie di obiettivi (declinate nei tre diversi colori).
Crescita del Giardino. Questi obiettivi sono legati alla creazione di piccole isole di tre o quattro esagoni (irrigati) della forma indicata sulla carta stessa. Anche se porre gli esagoni è la prima necessità di tutti i giocatori, questi obiettivi risultano complessi da raggiungere.
Pescare casualmente gli esagoni tra cui scegliere può costringervi a piazzare un colore indesiderato (forse aiutando un vostro avversario), i vincoli di costruzione del giardino rendono difficile la realizzazione delle figure richieste e l’irrigazione richiede tempo.
Ad inizio partita sembrano obiettivi impossibili, verso il termine qualche volta si ha la fortuna di trovare la forma già fatta sulla mappa. Toccherà a voi (e al vostro tavolo) dare la giusta importanza al perseguimento di questi obiettivi.
Crescita del bambù. Questa tipologia di carte obiettivo richiede di realizzare uno stelo da 4 step (l’altezza massima raggiungibile da uno stelo di bambù) o tre steli ad altezza 3. Anche in questo caso servono esagoni irrigati del colore desiderato, ma con un pò di pioggia durante la fase meteo e un paio di movimenti del giardiniere in gruppi di esagoni adiacenti -magari con la miglioria “terreno buono”- si è già a buon punto. La sensazione è che questi obiettivi non siano più facili da conseguire dei precedenti ma necessitino di minor pianificazione.
Cibo del panda. Indica che bisognerà far mangiare alla creatura due o tre pezzi di bambù di un determinato colore. Essendo l’ultimo anello della catena (costruisci→ irriga–> fai crescere e -infine- fai mangiare il panda) è praticamente impossibile da pianificare. Sono tipicamente obiettivi da “cogli l’attimo”.
E’ davvero difficile dire quale sia la strategia migliore per spendere le azioni a disposizione. Il dubbio è se essere:
- “formica”. Lavorare per perseguire -piano piano- i propri obiettivi, piazzando nuovi esagoni, stendendo canali di irrigazione e spostando il giardiniere;
- “cicala”. Assumere il ruolo di “parassita” che cerca di capitalizzare con poca fatica tenendo molte carte obiettivo in mano e spostando il panda alla ricerca di facili bocconi.
Come sempre in questi casi, la risposta è “dipende”:
- dal momento della partita (all’inizio tendenzialmente formica, alla fine quasi certamente cicala);
- da quanto gli altri giocatori facciano le formiche;
- da quanto coincidano gli obiettivi in mano con i colori degli esagoni fino a quel momento piazzati sulla mappa;
- da quanti punti vittoria pensate di avere rispetto agli altri. Se pensate di essere in vantaggio qualche mossa da cicala aiuta a finire la partita.
La sensazione è che in tavoli equilibrati composti da giocatori mediamente esperti vince chi sfrutta meglio il lavoro altrui.
Il gioco termina quando un giocatore raggiunge un determinato numero di obiettivi che varia in base al numero di partecipanti (esempio: con 4 giocatori servono 8 obiettivi). Egli riceve la visita dell’imperatore (in sostanza 2 punti vittoria). Tutti gli altri giocatori avranno un ultimo turno di gioco, dopodiché colui che ha totalizzato più punti è il vincitore.
E’ elevato lo scostamento di punti assegnati dalle diverse carte obiettivo: ricevere la visita dell’imperatore non garantisce affatto la vittoria. Durante la partita è necessario scegliere con cura gli obiettivi da perseguire.
Bottom line
Di Takenoko va sottolineata la grande modularità. Senza “cicale” il gioco è un familiy game, una sorta di esercizio al problem solving, senza “formiche” un gioco molto più cattivo, quasi da vecchi e consumati “tagliagole da tavolo”. Nel mezzo mille modi divertenti per giocarlo.
La modularità è un poco meno flessibile in termini di numero di giocatori: il gioco da il meglio di sè a tavolo pieno (4 giocatori) perché aumentano l’imprevedibilità (per le formiche) e le opportunità (per le cicale).
Si ringrazia la Tana dei Goblin di Forlì e Cesena per aver reso disponibili le foto del Takenoko Gigante
La grafica del gioco risulta davvero splendida ed è in grado di accalappiare anche un pubblico femminile ed i bambini in generale. In presenza di questi ultimi, alla prima partita è consigliabile la supervisione di un adulto. Il gioco è semplice ma “cosa fare per vincere” risulta poco immediato ai bimbi non troppo abituati ai giochi da tavolo. Aiutateli e capiranno in fretta.
Insomma Takenoko è un gioco per famiglie davvero eccellente ma ATTENZIONE! provoca gravi effetti collaterali. Dopo qualche partita la voracità del Panda (che mangia sempre il bambù che vi serviva…) diventa insopportabile e comincerete a pensare cose non propriamente consone per un bestiola che appartiene ad una razza in via di estinzione… Animalista avvisato mezzo salvato…
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