Pro: Levée en Masse è un buon introduttivo al mondo dei wargames per il suo gameplay semplice, ma non banale, e comunque valgono sostanzialmente le cose dette per la recensione di Soviet Dawn che vi invito a leggere.
Contro: Anche per i “Contro” non ci si discosta molto da quanto sottolineato per Soviet Dawn con la differenza che per Levée en Masse non c’è l’aspetto potenzialmente negativo di non conoscere le vicende storiche oggetto del gioco: la Rivoluzione Francese è sicuramente più “fresca” nella mente della persone, rispetto alla Guerra Civile Russa… Però va detto che per Levée en Masse l’espansione è “fortemente” consigliata.
Consigliato a: Copiato ed incollato da Soviet Dawn: non rimarranno delusi coloro a cui piace il sistema in solitario “State of Siege”. Ma anche per colore che volessero iniziare ad interessarsi al wargaming, partendo piano, senza ammattirsi con wargames “monstre”. A chi pur conoscendolo solo a grandi linee (o per nulla), è stuzzicato dal periodo storico oggetto del gioco e volesse approfondire iniziando dal lato ludico (why not?)
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Levée en Masse (LeM) è un solitario puro della Victory Point Games (VPG) appartenente alla serie State of Siege (SoS). Questa è una delle serie più ricche di titoli della casa americana potendo contare quasi una ventina di titoli (ad oggi), segno inequivocabile del successo che il sistema SoS ha riscosso tra i giocatori. Questa volta siamo in Francia all’alba della Rivoluzione del 1789 e quindi stiamo parlando di uno dei giochi della serie SoS su base storica, come i già recensiti Cruel Necessity (dello stesso designer), Soviet Dawn (SD nel seguito) e Zulu on the Rampartarts.
Il gioco ha come oggetto tutto il periodo delle Guerre Rivoluzionarie (1789-1802) ossia in pratica dall’inizio della Rivoluzione Francese fino al definitivo consolidamento del regime Napoleonico. Con Bonaparte che viene nominato Console a vita, le Guerre che la Francia dovrà affrontare contro le altre Potenze europee non sono certo finite, ma non saranno più “Rivoluzionarie”, ma (per l’appunto) “Napoleoniche”.
Tornando a LeM, le basi generali del sistema di gioco SoS ideato da Darin Leviloff, sono qui implementate essenzialmente come in Soviet Dawn (quindi trattasi essenzialmente di un card-driven). Per questo vi invito a leggere la nostra recensione di quest’ultimo titolo poiché non ripeterò i dettagli che accomunano i due giochi, al netto delle ovvie differenze come la diversa denominazione delle fasi di gioco. Per esempio la fase in cui avanzano le Armate Bianche in SD qui è sostituita dall’avanzata dei Prussiani & Co, ma la modalità di avanzamento degli ennemis sono del tutto analoghe. Invece in questa recensione cercherò di illustrare le peculiarità/novità/differenze introdotte nel sistema SoS dentro LeM dal designer John Welch. Va anche detto che il designer è un professore di storia in una high school americana e nei suoi corsi usa attivamente questo (ed immagino altri) boardgame, come si evince dal materiale scaricabile sul sito VPG.
Il nostro compito nel gioco è quello di far trionfare la Repubblica contro tutto e tutti, respingendo la Armate nemiche lontano da Parigi. In LeM, al contrario di SD, la gestione delle vicende politiche, pur presente ed importante (come vedremo), non può causare di per sé la vittoria o la sconfitta. In LeM si vince solo se si arriva indenni alla fine del mazzo di Carte Headline e si perde se alla fine del turno corrente c’è un’armata nemica che bivacca allegramente a Parigi. Punto. Anche in LeM il “grado” di vittoria e sconfitta è misurato in base al punteggio finale raggiunto. Ma andiamo con calma ed elenchiamo il contenuto della polybag (niente scatola, fortunatamente dico io, anche per questo titolo):
- Una Mappa in carta 11×17 di qualità adeguata, ma che al solito reclama del plexiglass per giocare meglio e non rovinarla.
- Il Regolamento, corredato di molti esempi.
- 48 Carte Headline divise per colore (blu, bianche e rosse) a distinguere i diversi periodi della Rivoluzione Francese (Moderato, Radicale e Reazionario).
- 17 Pedine per Armate e markers vari.
- Il solito dadino a sei facce mignon.
Per esaminare le varie novità introdotte in questo titolo guardiamone la Mappa in dettaglio. Osserviamo subito come siano presenti ben tre Tracciati Politici (“Political Tracks” nel gioco) invece dell’unico presente in SD. Uno di questi tracciati (“Republic”) rappresenta la forza della spinta originaria della Rivoluzione e quindi la forza della Repubblica come forma di Governo, a cui si contrappongono le altre due forze concorrenti ognuna con il proprio tracciato. Abbiamo dunque il Tracciato Politico che rappresenta la forza (crescente) di Napoleone (denominata “Dispotism” nel gioco, forse con un po’ di bias anti-napoleonico…) e quello della Monarchia (indovinante? “Monarchy” nel gioco) , con quest’ultima che aspira alla sua Restaurazione con l’aiuto militare delle altre teste coronate europee. Quello che questi Tracciati Politici producono in termini di gioco, è principalmente un bonus/malus agli attacchi che l’Esercito Rivoluzionario conduce contro le Armate Straniere …e anche casalinghe. Infatti oltre agli eserciti Austriaci, Prussiani & Co abbiamo anche delle forze militari interne che si oppongono al disegno rivoluzionario. Queste nel gioco sono tutte riunite e rappresentate tramite l’Armata della Vandea (quello storicamente il più importante).
I markers politici (“Government Type markers” nel gioco) che si muovono sui rispettivi tracciati, lo fanno in base a quanto prescritto sulla Carta Headline corrente e ovviamente per nostra volontà: spendendo una Azione Politica possiamo tentare o di far avanzare di una casella il marker della Repubblica oppure far recedere di una posizione uno degli altri due markers. Inoltre sulle Carte Headline qualche volta c’è scritto “Reaction!”, evento che riequilibra la situazione implicando un riavvicinamento dei markers politici, con quello più avanti che recede e quello più indietro che avanza.
In dettaglio, a contare ai fini di ottenere bonus/malus di cui sopra, è la posizione relativa dei markers. Qualora il marker della Repubblica è avanti a tutti allora si ottiene un bonus di +1 agli attacchi militari, altrimenti il bonus si annulla fino a divenire malus (di -1) quando è il marker della Monarchia ad essere in testa. Ai fini di agevolare il difficile percorso verso la vittoria, non è da sottovalutare il fatto che essere molto avanti con l’appealing della Repubblica (livello 3 e 4) permette al giocatore di risolvere con relativa nonchalance una delle grane ricorrenti per il giocatore, ossia i Disordini popolari a Parigi (“Disorder in Paris” nel gioco). Questi stanno a rappresentare i continui tumulti avvenuti nella capitale dopo la Rivoluzione: sono a pain in the ass in termini di gioco, per dirla con un opportuno francesismo :-). Infatti se i frequenti disordini parigini non sono subito sedati, la forza della Repubblica si affievolisce, ossia il relativo marker sul tracciato politico recede.
Il Tracciato del Dispotismo, come abbiamo detto, sta a rappresentare un nemico politico sia della Repubblica che della Monarchia: Napoleone. La posizione di questo marker non produce direttamente un malus, ma se è dominante e/o in caso di pari merito con le altre, nega sia il bonus che il malus. Questa è una parametrizzazione sensata (Napoleone nel periodo è comunque organico alla Repubblica, quindi non causa danni diretti) ma comunque un po’ cruda, anche per un gioco con il livello di astrazione di LeM. Infatti per la sua importanza negli eventi Bonaparte (diventerà per tutti solo Napoleone in seguito quando diventerà Imperatore) meriterebbe una presenza più esplicita nel gioco. Da un lato dovrebbe essere meglio rappresentato come comandante militate (è comunque un “asset” a favore della Francia repubblicana nelle battaglie dell’epoca in esame) e anche come leader politico.
A tutto questo rimedia l’espansione. Infatti una delle la novità più interessanti dell’espansione è l’introduzione di una parametrizzazione ulteriore della presenza di Napoleone. Con Napoleone in campo ed assegnato contro una particolare Armata nemica, l’esercito può guadagnare un ulteriore bonus (+1) in combattimento, ma per contro i tiri per modificare la posizione dei markers sui Tracciati Politici hanno un malus (-1). Si ha la possibilità di ritiralo dal campo, ma la procedura è permessa solo se il Corso ha già respinto ben indietro il nemico. Comunque per riassegnarlo (se vogliamo) contro un diverso nemico dobbiamo aspettare almeno il turno successivo, ergo il tutto richiede tempo e quindi andrebbe pianificato con cura. Questa novità incrementa un po’ (e con semplicità) il livello di dettaglio sulla plancia, cosa sempre benvenuta essendo l’astrazione (per forza di cose) sempre molto elevata in questa tipologia di giochi. Come in SD sulle carte Headline sono anche indicati (oltre ai movimenti delle Armate nemiche) anche gli eventuali altri bonus/malus per le azioni del turno corrente e che condizioneranno invece l’aspetto più tattico del gioco.
Sulla la Mappa di gioco vediamo inoltre rappresentata la Francia e i Regni limitrofi con anche le ormai familiari “Army Tracks” che conducono le Armate nemiche a Parigi e di cui già conosciamo il funzionamento dalla recensione di SD. In LeM queste però presentano due peculiarità:
- I territori esterni al territorio francese (caselle a forma di cerchio). Quando questi sono sotto il controllo della Francia, ossia se tra Parigi e la casella in questione non ci sono Eserciti nemici, allora è possibile far attecchire il seme della Rivoluzione all’estero e ivi sobillare delle rivolte di popolo che aiutano a rallentare l’avanzata nemica tramite l’interposizione delle così dette “Liberation Army”. Se quest’ultime non vengono prima sconfitte il nemico non può avanzare.
- Battaglie Navali. Se si vuole affrontare l’Armata della “perfida Albione” (l’Inghilterra, ndr) nella Casella 4 del Percorso Rosso allora siamo costretti ad una battaglia navale (“Naval Action” nel gioco): la faccenda si rivela alquanto ostica (l’Armata Navale Britannica ha forza 4, mentre gli appiedati made in UK hanno forza 3). Inoltre c’è il caso che valga la pena di rischiare una battaglia navale di nostra iniziativa (magari perché abbiamo un bonus succulento): quando il marker Britannico è nelle Caselle 1 o 2 del Percorso Rosso, la sudata vittoria navale permette di far recedere il nemico britannico di ben due caselle.
L’espansione, fornita tramite l’Extension Kit, mette a disposizione oltre a 12 nuove carte anche quattro nuove pedine che rappresentano altre Armate contro-rivoluzionarie, una ulteriore Liberation Army e la già citata pedina di Napoleone. Per i “puristi” è possibile scaricare l’immagine di quest’ultima pedina con la dicitura “Bonaparte” invece che “Napoleon”. Inoltre ci sono anche regole opzionali che permettono di diversificare le partite e sono state concepite nello stesso solco di quelle introdotte nell’espansione di SD, anche qui con le dovute differenze/aggiunte. A completamento del Regolamento dell’Espansione ci sono anche delle FAQ.
Le Armate aggiuntive ci mettono i bastoni tra le ruote, pur essendo statiche (con l’eccezione di quella Spagnola che invece si muove come le altre). Infatti le Armate statiche hanno il compito di frapporsi tra gli eserciti rivoluzionari ed i loro nemici mobili. In questo modo esse fungono da schermo, impedendoci di attaccare e respingere direttamente le Armate che possono effettivamente arrivare a Parigi se prima non sconfiggiamo questi eserciti cuscinetto (si comportano quindi analogamente alle “Liberation Army”, ma in campo opposto): questo implica l’utilizzo di forze preziose (valere a dire Azioni …sempre troppo poche quelle a disposizione ogni turno!). Per quanto detto, si sarà capito che considero l’espansione come un completamento quasi indispensabile del gioco.
In definitiva di questo titolo possiamo copia-incollare molte se non tutte le considerazioni generali fatte in conclusione della recensione di SD. Infatti LeM è un gioco rapido nello svolgimento e nell’apprendimento, con buone opzioni strategico-tattiche, pur nel quadro dei limiti oggettivi di una astrazione spinta. Anche considerando le peculiarità di cui vi ho parlato, che lo differenziano dal gioco sulla Rivoluzione Civile Russa, il feeling per il giocatore è abbastanza simile per i due titoli. Chiaramente l’interesse per il periodo storico, per forza di cose, ha il suo peso nella scelta quando si affrontano questo genere di giochi.
Su quest’ultimo fronte, forse il problema principale di LeM (rispetto ad SD) è l’essere troppo limitrofo ed in parte sovrapposto ad uno dei periodi storici più giocati in assoluto e in tutte le salse (PC, boardgame e tridimensionale) e che gode di un numero elevato di appassionati tutto il mondo (…con annessi reenactment). Infatti se SD ricopre una nicchia semi-scoperta dal mondo del gioco, Levée en Masse si pone in mezzo ad una folla, anche se in maniera laterale. Questo, a mio parere, lo fa spiccare di meno rispetto ad SD che ha invece il suo perché anche in considerazione del fatto che le vicende della Rivoluzione Civile Russa sono più ignorate dal mondo del gioco e quindi hanno il valore aggiunto di un senso di “novità” più forte per il giocatore.
Si ringrazia la Victory Point Games per aver fornito la copia del gioco oggetto di questa recensione.
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