SINTESI

scelto_da_noi-trasp_150Pro: Un titolo che con due regole e pochissimi materiali regala un’esperienza sempre tesa e avvincente. Un’idea molto intelligente applicata ad un gioco proponibile a chiunque. Longevità quasi infinita.

Contro: L’errore di interpretazione di un indizio può compromettere la partita. I territori degli animali possono portare a fraintendimenti.

Consigliato a: Coloro che apprezzano i giochi di deduzione e vogliono provare qualcosa di più semplice rispetto ai punti di riferimento della categoria, ma non per questo meno interessante. Attenzione ai gruppi con forti pensatori.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
bassa

Idoneità ai Neofiti:
elevata

Autore:
H. Duncan, R. Veevers

Grafica ed illustrazioni:
Kwanchai Moriya

Anno:
2019

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Premessa

Cryptid è un gioco che ci vede impersonare un gruppo di cripto-zoologi intenti a scovare una creatura misteriosa (il Cryptid appunto), avendo in mano un prezioso indizio sul possibile luogo del suo nascondiglio. Ma quell’informazione non basta da sola: occorrerà scoprire anche i dati in possesso degli altri membri del gruppo per poter vedere il proprio nome ricoperto di gloria per la grande scoperta. Il tutto cercando ovviamente di occultare il più possibile quello che sappiamo, per evitare che altri arrivino alla soluzione prima di noi.

Le premesse sembrano molto interessanti, ma tuttavia Cryptid è un titolo passato un po’ in sordina nella fiera di Essen dello scorso anno; un gioco che è stato sommerso dalle nuove uscite (grandi produzioni e i titoli ben più pubblicizzati) ed è rimasto all’ombra di alcuni giochi di deduzione ben più blasonati: prendiamo per esempio La Furia di Dracula o Lettere da Whitechapel, il recente Detective: Sulla Scena del Crimine, oppure Sherlock Holmes Consulente Investigativo. Senza voler forzare un confronto tra prodotti di diverso target e complessità, uno dei deduttivi più semplici e più acclamati del momento è Nome In Codice, quindi l’oggetto della nostra recensione non aveva proprio la strada spianata per emergere dal “mare magnum” di uscite annuali.

Nonostante ciò, Cryptid è stato prontamente localizzato in italiano da Playagame Edizioni e le copie in vendita durante l’ultima Play di Modena sono andate esaurite in pochissimo tempo.

Parliamo di un deduttivo su mappa modulare per 3-5 giocatori, che unisce semplicità e sfida in una durata abbastanza contenuta (20-30 minuti). Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.

Unboxing e Preparazione

I componenti di gioco.

La scatola racchiude al suo interno dei componenti essenziali che andiamo ad elencare di seguito:

  • 6 tessere Mappa numerate.
  • 5 Schede Indizio.
  • 54 Carte, con bande laterali bianche o nere a seconda della modalità di gioco (Normale o Avanzata)
  • 5 set di Segnalini Giocatore in legno (12 dischi e 14 cubetti), in 5 colori.
  • 8 Segnalini, sempre in legno, che rappresentano dei punti di riferimento sulla mappa (4 Menhir e 4 Capanne Abbandonate in 4 colori differenti).
  • 1 Pedina nera, per il giocatore di turno.

I componenti di Cryptid sono nella media, di buona fattura generale. Le tessere in cartone sono abbastanza spesse, le carte sono sottili ma non è necessario imbustarle e i segnalini in legno sono funzionali al loro scopo.

I segnalini del gioco: troviamo le capanne e i menhir, comprensive delle versioni nere per la modalità Avanzata. Sono presenti anche i due tipi di segnalini del giocatore giallo e la pedina del giocatore di turno.

Per quel che riguarda la mappa, ogni tessera è suddivisa in esagoni che rappresentano i vari territori a cui fanno riferimento gli indizi delle schede giocatore, nello specifico:

  • Deserto, di colore giallo.
  • Foresta, di colore verde.
  • Palude, di colore viola.
  • Montagna, di colore grigio.
  • Lago, di colore azzurro.

A questi si aggiungono le tane degli animali (Puma, identificato da una linea continua rossa ed Orso, che presenta una linea tratteggiata nera; entrambe le tane hanno un simbolo in basso). Le tane degli animali si sovrappongono agli esagoni base, quindi sono territori dalla doppia valenza.

Due tessere che insieme ci mostrano tutti i possibili territori sopracitati.

Molto interessante la gestione delle schede indizio, che riportano all’interno tutti gli indizi del giocatore del colore corrispondente e, sul retro, la scheda di riferimento con tutti i possibili indizi.

Fronte e retro della scheda indizio. Il retro riporta anche i simboli per distinguere esagoni ed edifici.

Trattandosi di un titolo di deduzione è importante che la leggibilità della mappa di gioco sia massima. I colori dei vari esagoni sono molto diversi tra loro, ben distinguibili, e con un artwork molto semplice che non nasconde dettagli importanti.

Sempre relativamente a questo aspetto facciamo notare un’accortezza dell’edizione italiana di Cryptid: è stato cambiato, rispetto alla versione originale del gioco, il set di segnalini del giocatore verde-acqua in un verde più netto (andando a scurire di conseguenza i verdi della capanna e del menhir), per evitare problemi di fraintendimento rispetto ai segnalini del giocatore azzurro.

Passiamo ora alla preparazione di una partita.

Il regolamento suggerisce di giocare le prime partite in modalità Normale per prendere confidenza con il sistema degli indizi, quindi selezioniamo una carta bianca e predisponiamo la mappa di conseguenza.

La creazione del terreno di gioco prevede sempre l’utilizzo di tutte le tessere mappa, ogni volta ruotate o scambiate di posto, quindi organizziamole secondo le indicazioni della carta. Successivamente piazziamo i segnalini menhir e capanna negli esagoni della mappa sempre seguendo la carta.

Esempio di una carta per la modalità normale: i numeri a lato corrispondono a quelli riportati sulle tessere e i puntini che vediamo in foto indicano la posizione del numero presente sulla tessera. Questo fa capire in anticipo se la tessera andrà ruotata o meno.

Completamento del setup secondo la carta selezionata.

Ruotando poi la carta sul retro viene illustrato, in base al numero di giocatori, quali colori utilizzare con i corrispondenti indizi per la partita. Consegniamo quindi ad ogni giocatore tutti i segnalini del proprio colore e la scheda indizio e, una volta che ogni partecipante ha ben chiaro il proprio indizio segreto, possiamo cominciare.

La prima colonna a sinistra indica il numero di giocatori, e la riga corrispondente a quel numero detterà colori e indizi a ogni giocatore. Il numero dell’ultima colonna a destra riguarda il suggerimento, utilizzabile se i giocatori sono d’accordo.

Il Gioco

In Cryptid, come anticipato in precedenza, dobbiamo identificare il nascondiglio della creatura misteriosa, ovvero, in termini di gioco, capire quale esagono della mappa esplorare. L’esagono è unico per ogni configurazione mappa – numero di giocatori e viene riconosciuto immediatamente non appena tutti gli indizi dei partecipanti diventano noti. L’idea alla base del titolo è quella di scoprire le informazioni in mano ai nostri avversari con domande sempre più mirate e indovinare l’esagono corretto prima di loro.

La partita inizia con una condivisione iniziale delle informazioni. A partire dal primo giocatore e procedendo in senso orario per due volte, ognuno piazza un cubetto sulla mappa in un territorio che, secondo il suo indizio, non può contenere la tana del Cryptid. I cubi infatti indicano un terreno sicuramente da escludere per le nostre ricerche, mentre i dischi indicano che la tana potrebbe trovarsi lì.

Ci sono un paio di regolette da sottolineare:

  • Non si possono piazzare cubetti in esagoni che già contengono altri cubetti, e non si può piazzare un nostro segnalino su un territorio che già ne contenga uno del nostro colore.
  • Bisogna essere onesti nel piazzamento, dal momento che anche solo un segnalino in posizione errata può compromettere la riuscita della partita.

La partita si svolge a turni sempre seguendo il senso orario, e all’interno di ognuno di essi il giocatore sceglie una tra due possibili azioni:

  • Interrogare: si sceglie un esagono privo di cubi e vi si piazza la pedina nera chiedendo a uno degli avversari se, secondo il suo indizio, la tana potrebbe trovarsi in quel territorio. In caso di risposta affermativa, l’avversario posizionerà un proprio disco su quel terreno, altrimenti vi piazzerà un cubetto. Al piazzamento del cubetto bisogna sempre rispondere con un piazzamento di un proprio cubetto su un altro terreno, quindi con un’interrogazione sbagliata si è costretti a dare altre informazioni sul proprio indizio.

Il giocatore azzurro è stato interrogato. In base al suo indizio, il territorio a distanza 2 dal menhir verde è un possibile nascondiglio, quindi avviene il piazzamento di un disco.

  • Esplorare: si tratta dell’azione che può concludere la partita, dove un giocatore dichiara di voler indovinare l’esatta ubicazione della tana. Egli piazza subito un proprio disco su quel territorio (l’esagono deve essere eligibile in base alle proprie informazioni), e a partire dal giocatore alla sua sinistra ciascuno, secondo il proprio indizio, piazza un disco o un cubo. Non appena viene posizionato un cubo, il giro si ferma, si perdono eventuali informazioni dei giocatori successivi e si ricade nel caso precedente sull’interrogazione sbagliata. Se tutti i giocatori posizionano dischi, l’esagono è stato scoperto e il giocatore di turno vince la partita.

Esplorazione andata a buon fine. Sta a voi capire di che carta si tratta.

Considerazioni

L’aspetto che salta subito all’occhio di Cryptid è la sua capacità di dare tanto con poco: un piccolo mazzo di carte, qualche edificio di riferimento, una manciata di token e un elenco di indizi, rapportati alle partite sempre avvincenti e mai banali (anche per giocatori abituali), fanno emergere l’ottimo design del prodotto.

L’esperienza di gioco che ne deriva è analizzabile sotto diversi aspetti. In primis abbiamo una tensione sempre presente e viva, con un’impennata verso le battute finali della partita nel momento in cui ci sono abbastanza informazioni per provare a dare la risposta. Ad ogni turno il giocatore è chiamato a scegliere se esporsi tentando di indovinare l’esagono corretto e rivelare preziose informazioni in caso di errore, o se rimanere più di basso profilo tramite l’azione di interrogazione, ma rischiando di perdere azioni preziose.

Durante la partita emergono le abilità dei giocatori nel saper sviare i propri avversari quando si tratta di dover piazzare un cubetto, e la capacità di trarre il massimo delle informazioni in base ai segnalini presenti sulla mappa. In rari casi può capitare che un giocatore tiri ad indovinare non avendo ben compreso tutti gli indizi altrui e riesca a vincere, ma crediamo che tutto ciò contribuisca a rendere più vario e divertente Cryptid (e gli si può sempre chiedere una doverosa rivincita immediata).

Partita a 4 giocatori in corso.

I componenti dei vari giocatori rappresentano una sorta di “timer fittizio”. Se un giocatore arriva al punto di essere quasi in carenza di segnalini da piazzare, significa che le informazioni per indovinare la risposta corretta sono tutte davanti ai nostri occhi e non le stiamo vedendo. Questo è anche un indice per poter migliorare il proprio gioco da partita a partita.

La longevità non è in discussione: è vero che, fissando carta e numero di giocatori, la soluzione risulti essere sempre la stessa e quindi non più rigiocabile, ma oltre alla grande varietà di carte e di scenari diversi in base al numero di giocatori, risulta molto difficile ricordarsi l’associazione carta-giocatori-soluzione, a meno che non la si rigiochi subito dopo.  Inoltre anche solo ruotando i colori si potrebbero tranquillamente rigiocare le carte già utilizzate senza saperlo.

Se aggiungiamo a tutto questo il fatto che, per la sua semplicità, il titolo sia facilmente proponibile tanto ai giocatori quanto ai neofiti e funzioni benissimo nel range 3-5 giocatori, ci rendiamo conto di quanto Cryptid sia davvero notevole.

Dal punto di vista del gameplay occorre un attimo entrare nel meccanismo del gioco e sapere come muoversi e come porre le domande per iniziare a divertirsi. Consigliamo qualche turno di rodaggio sicuramente ai neofiti, ma in generale è necessario che gli indizi siano chiari e capiti da tutto il tavolo, dal momento che, in quanto gioco deduttivo, se l’indizio è male interpretato si rischia di rendere impossibile la soluzione o di averne molteplici. Un esempio può essere dato da quegli indizi che parlano di posizioni entro un certo numero di esagoni da un certo elemento (dovendo considerare anche l’esagono dell’elemento stesso), oppure la corretta distinzione tra puma e orso.

Su quest’ultimo aspetto ci potrebbe essere qualche fraintendimento soprattutto legato ai simboli, ma sono già stati realizzati e messi in commercio alcuni set di meeple a forma di orso e puma da associare ai territori corrispondenti, in modo da non creare più alcun tipo di problema.

In ogni caso, il regolamento stesso tranquillizza i giocatori se ci si accorge di aver trovato un errore nella comunicazione delle informazioni in base all’indizio: se la partita è recuperabile, si possono spostare i segnalini di conseguenza e proseguire senza problemi.

Attenzione alla presenza nel vostro gruppo dei famigerati forti pensatori, o giocatori proni alla paralisi da analisi, poiché nelle fasi avanzate della partita si tende a riflettere più del dovuto per cercare di carpire ulteriori informazioni dalla mappa senza rischiare di rivelare ulteriormente il proprio indizio. Va detto che, per quelle che sono state le nostre esperienze con giocatori differenti, questo downtime diminuisce nelle partite successive.

Concludiamo con due ultime note: la prima riguarda la modalità Avanzata, che personalmente consigliamo dopo le prime partite; infatti vengono introdotti gli indizi con negazione (ad esempio  “la tana non si trova entro due esagoni da un orso”) e le strutture nere per dare altri punti di riferimento. L’esperienza totale ne guadagna tantissimo e ve la consigliamo caldamente, ma attenzione che poi non tornerete più indietro, siete avvisati!.

Infine è stata predisposta una applicazione web per randomizzare la mappa e gli indizi senza l’utilizzo delle carte, semplificando la preparazione del gioco, e per avere il proprio indizio sempre a portata di mano. Un plus molto carino che si può provare gratuitamente.

Cryptid, dunque, da semi sconosciuto quale era ha raccolto sempre più consensi fino a conquistare anche noi balene gialle e crediamo possa fare lo stesso anche con voi. Quindi, se vi capita di trovarlo apparecchiato su un tavolo, sedetevi e provatelo senza pensarci due volte.

La copertina del gioco.

Si ringrazia Playagame Edizioni per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.

 

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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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