DETECTIVE IN SINTESI
Pro: tante informazioni molto ben contestualizzate, casi intrigati quanto basta da essere sfidanti. Libertà di investigazione senza percorsi pre-fissati. Buona integrazione tra le carte e il sito web.
Contro: 5 casi del gioco base non sono tanti: per fortuna è già uscita la prima espansione, che ne presenta 3 nuovi. Piccolo difetto nell’ergonomia: le carte, oltre che un numero identificativo, avrebbero potuto avere un titolo che rendesse più semplice selezionarle. Basta prendere qualche appunto in più…
Consigliato a: esclusi i bambini (il livello dei casi è tutt’altro che facile e i temi trattati non adatti ai più piccoli), tutti purché amanti dei misteri di risolvere.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
elevata
Incidenza della fortuna:
bassa
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
A.A V.V.
Grafica ed illustrazioni:
A.A V.V.
Anno:
2018 – 2019
Puoi acquistare DETECTIVE: SULLA SCENA DEL CRIMINE su www.getyourfun.it |
** UPGRADE: ESPANSIONE “Crimini a Los Angeles” (clicca qui per saltare alla recensione del gioco base!) **
Ci risiamo: Ignacy Trzewiczek e Mateusz Zaród hanno colpito ancora.
Questa volta a Los Angeles e negli anni ‘80.
Con il solito “partner in crime”, la Pendragon, hanno continuato il lavoro iniziato nel 2018 sfornando l’espansione dell’ultimo loro successo da tavolo: Detective – Crimini a L.A.
Avendo già approfondito in modo esaustivo le regole e le meccaniche del gioco base, ci soffermeremo, evitando spoiler, su similitudini, differenze e nostre impressioni relative a questa espansione.
Materiali di Detective Crimini a L.A.
L’espansione, nella sua scatola di cartone leggero, molto più piccola di quella del gioco base, riporta subito la nostra mente alle spiagge assolate e alle palme del famoso Magnum P.I. (se non lo conoscete, significa che siete molto giovani e che dovreste colmare la vostra lacuna tra una serie tv moderna e l’altra!).
Anche i materiali sono tornati agli anni ‘80, al “back to basic”:
- le tessere detective (di cartoncino spesso nel base), sono semplicemente di carta rigida;
- stesso discorso vale per la plancia, che però ora è double face: fronte per i primi 2 casi e retro per il terzo e ultimo;
- la grafica è perfettamente in linea con il tema: un tuffo nel passato con foto desaturate, detective coi baffoni, macchine da scrivere e documenti per lo più cartacei;
- ultima chicca per i più nostalgici: entrando nel database dell’Antares anche la grafica è in stile “DOS / terminale”, con sfondo blu e caratteri bianchi (calmi, calmi, lo sappiamo che l’originale era nero!).
Base vs Espansione: cose in comune e novità in Detective.
Squadra che vince non si cambia, e così sono tantissime le caratteristiche in comune di Detective – Crimini a L.A. con il gioco base, vediamole velocemente insieme:
- anche per questa espansione il database online dell’Antares ci accompagna e aiuta a tenere traccia delle indagini, leggere file, confrontare impronte e redigere i rapporti finali;
- ognuno di voi interpreterà uno dei personaggi del team (che anche questa volta saranno sempre 5, introducendo i consulenti se giocate in numero inferiore), ognuno con le proprie abilità distintive;
- la funzione della plancia resta la stessa: segnare gli spostamenti tra luoghi (4 invece dei precedenti 5) e la tabella segnatempo;
- resta la possibilità di sfruttare il web per approfondire alcuni argomenti segnalati sulle carte;
- anche in questa espansione, i casi (3) saranno gestiti con mazzi di carte separati da utilizzare esattamente come nel gioco base. Discorso identico per le meccaniche di base che hanno fatto il successo di Detective.
Come potete facilmente intuire il plus di Detective – Crimini a L.A. sono quindi l’ambientazione ben resa e i 3 nuovi casi, sempre in qualche modo collegati tra di loro da un sottile (a volte meno) fill rouge, che si inseriscono in un motore di gioco già oliato e coinvolgente.
Nonostante questo, gli autori sono riusciti a inserire interessanti novità e meccaniche che aggiungono trick al gameplay.
Sono state aggiunte infatti in Detective – Crimini a L.A. 3 nuove azioni che, quando indicato sulle carte durante l’avanzamento dell’indagine, vi permettono di:
- compiere un’azione che sia al limite del regolamento ontologico di un buon poliziotto (anche questa è una bella trovata per rendere l’ambientazione ‘80, con investigatori sempre al limite delle regole). Ma sapete che tutto ha un prezzo e nonostante la vostra faccia di bronzo, la tensione in quei momenti sale, facendovi aggiungere alla vostra riserva un segnalino “stress”;
- prendere subito una decisione: prima di proseguire, nel bel mezzo di una situazione descritta dalla carta, sarete posti di fronte ad una scelta da prendere immediatamente prima di proseguire. Fare o non fare quell’azione (non più ripetibile in alcun modo successivamente) cambierà il destino delle indagini, e probabilmente anche il vostro;
- mettere sotto sorveglianza: altro che telecamere 4k! Negli anni ‘80 un buon detective sapeva quando incaricare un agente per tenere d’occhio una casa, un locale o una persona per poi farlo tornare il giorno dopo con un rapporto a riguardo! Ora alcune carte di permettono anche a voi di farlo, in specifici momenti del caso.
In un gioco che è tra i più ambientati, aperti e coinvolgenti tra quelli a tema investigativo, troviamo che quest’ultima trovata sia davvero geniale!
Durante le nostre partite ci ha infatti permesso di decidere (o meno) di dover sorvegliare una “situazione” mentre noi ci occupavamo di altre piste. E qualche ora dopo, verificarne gli esiti.
Attenzione però, è anche capitato di essere all’ultimo giorno di indagini e trovarci di fronte alla necessità di dover piantonare un edificio per verificare se un sospettato tornasse a fare visita alla vecchia mamma (tranquilli non è uno spoiler!) e non poterlo fare perché ci sarebbe servito tempo fino alla mattina seguente. E quel tempo, per le nostre indagini, non c’era!
Vi assicuriamo però, che abbiamo adorato anche questo tipo di “fallimento”, visto che è del tutto realistico!
Inutile nasconderlo, tra le righe avrete percepito sicuramente l’entusiasmo che ci lascia ogni nuovo caso di Detective e non possiamo che ribadire che questa nuova storia ha confermato e superato le attese e ci ha regalato ancora una volta ore di gioco, tensione e immedesimazione come pochi altri giochi da tavolo del suo genere.
La sua forza, per nostra opinione, è data dall’avere un sistema di gioco che davvero si avvicina a quello dell’open world dei videogames, con possibilità reale di spaziare e far prendere alle indagini differenti sbocchi a seconda delle nostre scelte.
Il tempo a disposizione limitato permette di interagire solo con circa la metà (o poco più) delle carte di un caso, obbligandovi a volte non solo a scelte drastiche, ma anche a cercare di ragionare in modo deduttivo per andare a colmare lacune e informazioni lasciate per strada.
Proprio come un vero detective non potrete avere solo prove, ma dovrete anche fidarvi del vostro istinto.
Probabilmente noi da questo punto di vista ci facciamo prendere un po’ la mano: le nostre partite durano sempre circa 4 o più ore per ogni caso, durante le quali analizziamo, ipotizziamo, ci confrontiamo sulle conseguenze di eventuali decisioni. Prendiamo ogni genere di appunto arrivando a creare vere e proprie mappe concettuali dei casi (guardate tra le foto della gallery cosa intendiamo – alcune riferite anche al gioco base -, ma non leggete troppo i dettagli se non volete spoilerarvi parte del divertimento)!
Questo ci permette, fin dal gioco base, di avere la visione completa della storia anche nei capitoli seguenti ed è anche il modo nel quale vi consigliamo di vivere anche Detective – Crimini a L.A.
Detto questo, crediamo di far aumentare il vostro hype senza spoilerare nulla, anticipandovi l’incipit del caso 1 dell’espansione:
“Vi ho riunito qui perché ho un caso complicato tra le mani. Come forse saprete, due sere fa c’è stata una sparatoria al Bel Air Point Hotel. Il bersaglio era Robert Teller, uno dei candidati alla carica Governatore della California nelle prossime elezioni è stato mirato. La squadra di Adam Jenkins ci sta lavorando da ieri, ma…”.
A questo punto, Bradley lancia un’occhiata verso la porta. Lo sguardo è quello di un uomo agitato. Molto agitato. “Beh, odio doverlo dire, ma la persona che ha tentato di uccidere Teller è, o meglio, era, Jennifer Wolf, la figlia di Tom Wolf, un mio vecchio amico dai tempi dell’esercito. Abbiamo servito insieme in Vietnam. Poi lui è entrato nelle forze speciali e presto ci siamo persi di vista. La ragazza è stata uccisa durante la sparatoria.”
Detective – il gioco base
Tanto per farvi entrare nel clima, iniziamo la recensione di Detective sulla Scena del Crimine con una affermazione che apparentemente nulla ha a che vedere con il gioco stesso: il lento e progressivo miglioramento delle cose spesso è più importante del colpo di genio sporadico. Come in ogni giallo che si rispetti troverete alla fine della recensione la soluzione completa a questa affermazione. Per ora limitiamoci ad analizzare gli indizi più evidenti.
Detective sulla Scena del Crimine è un gioco di un certo successo del quotatissimo editore polacco Portal Games. Già dal titolo è facile intuire che si tratta di un gioco che si inserisce in un filone “maturo”: vestire i panni dell’investigatore e tuffarsi nel mistero per risolvere crimini efferati è uno dei grandi classici del gioco “american“.
Aprendo la scatola, potete iniziare subito a seguire la vostra prima pista: a quale gioco “assomiglia”?
E proprio come per il capolavoro della letteratura gialla di Agatha Christie “Assassinio sull’Orient Express”
Spoiler di Assassinio sull'Orient Express
La ridottissima plancia di gioco, mostra cinque località della città di Richmond neppure collegate tra di loro e comunque tremendamente generiche (“laboratorio“, “posto di polizia“, “sul campo“, “tribunale” “quartier generale“) e un calendario composto da 2 tracce (“giorno” e “ora”) che servono a dare ritmo e una scadenza alle vostre indagini.
Insieme alle tre pedine che servono a gestirla, rappresenta quasi un pretesto per poter catalogare il gioco alla categoria “boardgames”.
5 tessere personaggio ci riportano alla tradizione più profonda dei giochi American. Una foto, un minimo di background e una abilità speciale unica. Sul retro però troviamo un Consulente, ovvero sia quello che nel gioco di ruolo viene definito un personaggio non giocante. Così se siete in 5 giocatori avrete ognuno un personaggio mentre se giocate, ad esempio, in 2, avrete una coppia di personaggi e 3 consulenti che vi aiutano nelle indagini. L’ergonomia del gioco ne guadagna pur lasciando più o meno intatte le vostre possibilità di risolvere il caso.
5 mazzi di carte, uno per ogni diverso caso da risolvere. Per evitare ogni forma di spoileraggio, abbiamo dovuto ridurre le foto delle carte al minimo sindacale. Ogni caso prevede 35 carte numerate in modo unico, zeppe di indizi e misteri da risolvere. Proprio come per un librogame vecchio stile, se non fosse che gran parte delle carte sono codificate per icona/colore in modo da poter essere facilmente associate ad uno dei luoghi sulla mappa. Il richiamo alle meccaniche del Block buster “Time Stories” è evidente: le carte stanno diventando un modo per superare il libro dei paragrafi” dei libri game e Detective sulla Scena del Crimine si propone come un ulteriore passo in avanti verso tale direzione.
Così l’immancabile (per i giochi di questo tipo) libro dei casi è ridotto a solo 10 pagine.
Secondo il manuale il tempo necessario per espletare un caso è una “intera serata” (secondo noi anche un pò di più). Sarebbe davvero miracoloso gestire tutto questo con 2 pagine di regole aggiuntive dal Libro dei Casi e 35 carte. Ecco dunque entrare (pesantemente) in gioco il sito internet, raggiungibile da computer o cellulare. Da notare la perfetta integrazione della componente informatica nella tematicità del gioco. Viene infatti presentato come un database della polizia e come tale, almeno in parte, può essere utilizzato: i giocatori possono accedere liberamente a parte delle informazioni proprio come farebbe un detective con gli archivi della polizia. Naturalmente c’è una parte meno tematica che prevede l’inserimento di codici per ottenere informazioni ma è ampiamente compensata dal fatto che i giocatori sono incoraggiati a cercare informazioni su internet. Si, una data, un luogo o un personaggio chiave per le vostre indagini potrebbe essere nascosto in wikipedia o chissà dove. Anche in questo caso si tratta di una piccola novità incrementale. Detective sulla Scena del Crimine permette l’accesso ad internet su poche e selezionate voci. Dimenticate quindi epiche navigazioni web notturne in cerca di indizi ma apprezzate il fatto che, per la prima volta, un boardgame apre le vostre indagini allo sconfinato mondo di internet.
Non ci resta che chiudere la carrellata del materiale del gioco con una occhiata alle bustine ziplock” stampate tematicamente come sigilli “conserva prove”. Servono per “archiviare” carte chiave che possono poi essere consultate nei casi successivi a quello in cui vengono rivelate. Manco a dirlo i 5 casi da risolvere sono consequenziali e correlati fra loro uniti in una grande trama.
All’occhio di un aspirante investigatore salta all’occhio come questo gioco sia strettamente parente della precedente fatica editoriale della Portal: First Martians avventure sul pianeta rosso.
Gioco cooperativo che dipana un’unica storia attraverso sessioni di gioco separate. Forte dipendenza dallo strumento informatico che entra pesantemente nelle meccaniche di gioco. Addirittura stessa grafica delle schede personaggi nonché medesima struttura dei personaggi stessi. Le dinamiche di gioco sono però completamente invertite: First Martians avventure sul pianeta rosso è un immenso Tower Defense, dove siamo costantemente chiamati a gestire criticità che l’ambiente ostile ci crea, in questo caso siamo noi a dover scavare l’ambiente esterno che si muove ed evolve lasciando trapleare solo labili tracce di quanto sta accadendo.
Essendo grandi fans di First Martians avventure sul pianeta rosso procediamo con entusiasmo al setup che si risolve in pochi secondi:
- Si piazzano i segnalini calendario alle 8 del mattino del giorno uno,
- Si piazza il segnalino investigatori (si, il gruppo viaggia sempre unito) al quartier generale,
- si sceglie il mazzo da caso che si intende giocare e lo si posiziona senza sbirciare.
- si leggono le relative indicazioni (e regole speciali) sul libro dei casi.
Letta l’introduzione e preso atto delle eventuali regole speciali del caso in oggetto, il gioco generalmente ci propone 3/4 piste di partenza.
Terminata la descrizione generica del Setup, diventa molto difficile parlarvi di Detective sulla Scena del Crimine senza fare spoiler e al contempo spiegandovi il livello di complessità delle indagini proposte da questo gioco. Proviamo a farlo citando a piene mani la mitica serie TV “Breaking Bad”. Molti di voi dovrebbero trovare ciò che segue molto familiare 😉 .
Cominciamo a leggere il libro dei casi:
Venite chiamati da Hank, capo della DEA (dipartimento anti droga) della città. Vi chiede una mano per indagare su uno strano proliferare di Anfetamine di colore blu che hanno invaso la città e che i laboratori di analisi certificano di straordinaria qualità. E’ stato arrestato una spacciatore, un pesce piccolo, che corrisponde al nome di Jesse Pinkman che ne possedeva una piccola dose.
Veniamo ora ad ipotizzare le piste che il libro dei casi ci rende disponibili dopo aver letto il prologo:
Cerca nel database della polizia (computer) Hank Schrader
Fra le mille informazioni inutili sul suo passato di poliziotto troverete che è sposato a Marie Schrader. in fondo a questo file del database si apre una nuova pista su cui potreste indagare sempre accedendo al database della polizia (computer). Decidendo di seguire questa pista apparentemente inutile scoprireste che Marie ha una sorella (Skyler White). Questo vi permette di attivare la carta N. XXX: ora potete scegliere di andare a parlare con Skyler White che non è presente negli archivi della polizia e quindi per parlare con lei dovreste trasferirvi dalla “Centrale di Polizia” alla casella “sul campo”.
Se decidete di andare a parlare con Skyler (spostando la vostra pedina e leggendo quanto indicato sulla carta) scoprireste che è sposata con Walter White (il “mega-cattivo”!), attualmente malato terminale di cancro. Insistendo nell’interrogatorio (girando la carta…) scoprireste che Walter White è insegnante di chimica presso la scuola superiore della città e che, per arrotondare il magro bilancio familiare, lavora al locale autolavaggio. Dopo l’università Walter si era dimostrato un chimico di grande talento che per qualche ragione non ha mai trovato sbocchi professionali all’altezza delle proprie potenzialità.
Cerca nel database della polizia Jesse Pinkman
Ragazzo di buona famiglia.Il gioco vi mette ora a disposizione una nuova carta che vi permette di indagare sui suoi genitori: pista che presto si rivelerebbe inutile. Jesse ha preso una gran brutta strada: risultano arresti per guida in stato di ebbrezza, ricoveri da abuso di anfetamine etc. Se avete cercato maggiori informazioni su Walter White e avete ora portato attenzione al curriculum scolastico di Jesse, scoprireste che con ogni probabilità Jesse, a suo tempo, è stato studente di Walter White: informazione apparentemente ovvia ed inutile visto che quello sembra essere l’unico college della città.
Prendi la carta n XXX per interrogare Jesse Pinkman
Opzione che ci farebbe perdere un sacco di tempo. Jesse rivela poco e niente sui nomi dei fornitori delle anfetamine di cui è era in possesso. Gente legata alla malavita locale che da sempre spaccia anfetamine.
Se decidete però di approfondire l’interrogatorio (girando la carta) Jesse ammette una informazione importante aggiuntiva. pare che la nuova anfetamina blu sia prodotta da un personaggio misterioso che si fa chiamare Heisenberg. Cercando in internet scoprite che Heisenberg era un premio nobel per la fisica (1932) che si contraddistinse anche per alcune luci e ombre nella sua vita privata.
Cerca “anfetamina” in internet
Dove trovate decine di siti su questo tipo di droga, tutte informazioni fondamentalmente inutili per la soluzione del caso. Potreste però notare che si tratta di una droga ottenuta per sintesi chimica. Ovviamente tale informazione acquisirebbe rilevanza ai vostri occhi se e solo se potete associarla al vissuto di Walter White.
Se avete visto la mitica serie TV (se non l’avete vista guardatela!) avete probabilmente già capito gran parte delle considerazioni che stiamo per fare:
- Sono state introdotte 2/3 delle possibili piste che portano alla verità. Alcune complementari (pezzi diversi dello stesso puzzle) altre parallele (due strade che portano allo stesso indizio).
- Sono state aperte piste palesemente sbagliate che fanno solo perdere tempo.
- Nessuna informazione è del tutto inutile: alcune possono aiutare a risolvere il caso altre servono solo per fare ambiente ma comunque vi aiutano a tenervi incollati al caso. Alcune immagini di complemento alla recensione vi fanno capire meglio cosa intendiamo.
Non ci resta che sottolineare che alcune informazioni sono più nascoste di quanto non si potrebbe immaginare per un gioco di questo tipo. Nell’esempio specifico, procedere ad indagare sulla moglie del detective che ci affida il caso (??!!??) potrebbe rivelarsi una scorciatoia mentre un supplemento di interrogatorio di Jesse (main-stream) ci porta informazioni del tutto inutili. Nel caso specifico l’approfondimento dell’interrogatorio a Jesse è stato -in tempi lunghi- utile ma in molti altri casi anche tali supplementi di indagine si potrebbero rivelare del tutto inutili.
C’é un ultimo importante aspetto: come abbiamo cercato di spiegarvi, man mano che si completano delle indagini sulle carte o sul database, il gioco ci indica sempre nuove carte e nuovi file nel database. Indagini solo un poco accurate, nel breve volgere di qualche passaggio, aprono ai giocatori davvero tante opportunità perché il numero di carte “esaurite” e spesso inferiore al numero di carte attivate (cioè che ora possono essere lette dai giocatori) .
Durante le nostre indagini, siamo arrivati a poter scegliere tra 8-10 carte da attivare (non male su un totale di 35!) che corrispondevano più o meno a 2 o 3 diversi filoni di indagine.
Menzione particolare merita la quantità di informazioni che ci mette a disposizione il database informatico. Queste informazioni sono sempre facilmente consultabili grazie alle potenzialità dello strumento tecnologico. Per esempio, altezza, peso e numero di scarpe dei diversi personaggi. Quasi sempre sono informazioni inutili, che fanno tanto “scheda di polizia”. Poi improvvisamente potrebbe venire in mente di confrontare peso e altezza di X e Y per vedere se…
Perché questa formidabile impalcatura di dati possa diventare un gioco vero e proprio e non un passatempo-rompicapo è necessario costringere i giocatori a fare delle scelte. A tal scopo, Detective sulla Scena del Crimine si affida ad una meccanica “a risorse limitate”, tutte perfettamente inserite nel background del gioco.
Leggere le carte del caso e spostarsi nelle diverse zone della città ha un costo in ore. Se ci si perde in dettagli si rischia una fine precoce delle indagini con conseguente immancabile sconfitta.
Prima di scegliere una nuova carta con cui proseguire l’indagine, generalmente si preferisce consultare le informazioni reperibili nel database e in internet percéè non costano tempo. In questo modo, il gioco si adatta con grande elasticità alle attitudini dei diversi tavoli creando una dicotomia tra il tempo quale elemento di gioco (uguale per tutti i tavoli di gioco) e il tempo “fisico” (che varia secondo la volontà dei partecipanti), quello che nella vita reale il gruppo impiega a risolvere un caso.
I pignoli e i metodici potranno investire diverse ore (di tempo reale) nelle indagini mentre altri gruppi più schematici tenderanno a fare meno approfondimento affidandosi all’intuito. Nelle nostre sessioni di gioco non è maturata una strategia dominante perché troppe informazioni sono pericolose esattamente come averne troppo poche. Ad esempio, abbiamo già spiegato come spesso il gioco possa prevedere diversi sentieri per ottenere la stessa informazione chiave: se indagate troppo superficialmente questa informazione potrebbe sfuggirvi, mentre se lo faceste troppo approfonditamente spendereste risorse per ottenere più volte la stessa informazione.
Avere un meccanismo che permette di gestire il trascorrere del tempo (di gioco) consente di creare eventi che si verificheranno in uno specifico momento. Partecipare ad un funerale, attendere gli esiti delle prove di laboratorio sono solo alcuni esempi più o meno inventati che vi faranno sorgere il dubbio di come impiegare il tempo (di gioco) in attesa delle preziose informazioni che sperate di ottenere allo scoccare dell’ora desiderata.
I personaggi e gli assistenti dispongono di risorse personali: capacità percettive, di fare indagini, di accedere ad archivi, di utilizzare tecnologia. Anche queste vanno centellinate con sapienza perché, proprio come il trascorrere del tempo, si tratta di risorse non rinnovabili fino alla fine del caso. Queste risorse sono generalmente utilizzate per fare gli approfondimenti (ottenere le informazioni sul retro di alcune carte).
Appare evidente che, in base ai personaggi scelti, avrete quantità diverse di queste risorse: Spesso vi chiederete se è questa la carta dove spendere quella sola e unica possibilità (ad esempio) di consultare gli archivi…
Infine, durante la partita, si possono guadagnare e spendere segnalini “Autorità”. Vengono acquisiti come gratificazione tangibile dei progressi mentre vengono utilizzati per agevolare indagini o utilizzare le abilità speciali dei personaggi. Anche in questo caso la meccanica affonda piacevolmente nella tematicità del gioco. Esempio (inventato): spendi 2 segnalini autorità per convincere il Procuratore Generale a riaprire i fascicoli di una vecchia indagine, da tempo ritenuta chiusa ed irrisolta.
Alla fine di ogni caso ecco comparire la scheda di valutazione, che vi dirà quanto avete scavato a fondo nei misteri di Richmond. Quello che vi possiamo garantire è che i casi sono tutt’altro che facili. A nostro avviso la rigiocabilità dei singoli casi non è elevata, ma considerando le ore di gioco e il numero di giocatori -sempre a nostro avviso- ideale (2-3 partecipanti) il costo del gioco è comunque ampiamente accettabile. Se non siete convinti, provate a paragonare il rapporto “ore di intrattenimento/costo” con quello della visione di un film poliziesco al cinema od anche in streaming. Ovviamente si attendono nuovi casi che possano alimentare il motore di gioco.
Conclusioni Finali
Adesso la frase in premessa può trovare una motivazione a tutto tondo: Detective sulla Scena del Crimine aggiunge piccoli dettagli a meccaniche già note ma il risultato finale è davvero esaltante.
Il gioco generalmente offre:
- più piste/scelte rispetto a giochi come Consulting Detective o Mythos,
- mette a disposizione più informazioni rispetto a qualsiasi libro game,
- un efficiente turnover di sempre nuovi indizi innescato con grande efficienza dalle carte
- un data base on line con facilità di accesso alle informazioni nettamente superiore a qualsiasi altro supporto analogico.
- un eccellente mix di informazioni di puro background con le piste più o meno importanti che è in grado di garantire un tasso di coinvolgimento davvero molto elevato.
- un ottimo concatenamento dei casi: non è affatto scontato riuscire a “viaggiare” da un caso al successivo con il bagaglio completo di tutte le informazioni utili.
Insomma, fino al prossimo step evolutivo, Detective sulla Scena del Crimine garantisce la migliore game experience di gioco poliziesco che perlomeno chi scrive abbia affrontato. Sarete sommersi da dubbi, appunti, mappe concettuali di vostra creazione e altrettanto immersi in un clima di mistero, perfettamente immedesimati nel ruolo di investigatori.
Così dopo aver valutato ogni prova ed indizio, Detective sulla Scena del Crimine viene dichiarato colpevole e pertanto condannato a finire nel ristretto olimpo dei giochi “Scelti da noi“.
Si ringrazia Pendragon Game Studio per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco e per aver atteso un poco più della media la pubblicazione della recensione… chiediamo scusa ma eravamo finiti a seguire una falsa pista del caso 3…
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