ADVENTURE GAMES IN SINTESI
Pro: giocare ad Adventure Games è come leggere un libro, dove però potete dire la vostra. La struttura del gioco predilige la narrazione e “l’interpretazione” piuttosto che gli enigmi, quindi potrete godervi la storia nella sua interezza.
Contro: non aspettatevi la frenesia, gli enigmi e la pressione delle classiche Escape Room. Questo tipo di gioco va preso più con la filosofia da… “gioco di esplorazione”.
Consigliato a: nostalgici del sistema “punta e clicca” dei pc anni ‘90, amanti di belle avventure da vivere con un pizzico di ingegno e curiosità di scoprire cosa avverrà al prossimo passo!
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario: buona
Incidenza della fortuna: bassa
Idoneità ai Neofiti: buona
Autore: Phil Walker-Harding, Matthew Dunstan
Grafica ed illustrazioni: Maximilian Schell
Anno: 2020
Adventure Games in una citazione?
“La vita è la più bella delle avventure, ma solo l’avventuriero lo scopre.” – (G.K. Chesterton) –
Voi siete pronti ad avventurarvi in queste storie?
Sì, perché questa nuova serie (disponibili in Italia grazie a Giochi Uniti le prime due “storie”) permette a 1-4 giocatori di immergersi in ambientazioni molto diverse tra loro, ma con un obiettivo comune: portare a termine una missione e riuscire a sfuggire dalla struttura (una Fortezza diabolica e una Multinazionale iper tecnologica) sani e salvi.
Adventure Games: Unboxing
I materiali all’interno di ogni piccola scatola (pochi ma funzionali) sono differenti di avventura in avventura ma, così come le meccaniche e dinamiche di gioco, sono accomunabili indipendentemente dalla storia che state giocando. Quindi ci occuperemo di raccontarvi questa modalità “punta e clicca” degli anni 2020 in modo generico, entrando poi un po’ nei dettagli delle 2 avventure senza però incorrere in spoiler non graditi!
Ogni scatola di Adventure Games, che contiene un’unica storia a sé stante e suddivisa in 3 “capitoli” da giocare in sequenza fino a giungere alla fine del gioco, include:
- Carte Personaggio + Meeple / Sagome degli stessi da utilizzare sulle Carte Livello;
- Carte Livello / Stanza;
- Carte Avventura;
- Un libro delle Avventure che vi farà da Master!
Pronti a cliccare… mmm… partire?
Set up
Come tutti i giochi di questo genere (incluse le escape Room), anche per gli Adventure Games è importante, per evitare auto-spoiler nella fase di setup, non guardare mai il fronte delle carte se non espressamente richiesto.
Quindi ad eccezione della prima carta “stanza / livello” che dovrete porre a faccia in su sul tavolo in avvio di partita, tenete le rimanenti carte con il retro rivolto verso l’alto (questo presenta numeri / lettere facilmente riconoscibili).
A seconda dell’avventura che state giocando e al numero dei giocatori al tavolo, sarete chiamati quindi a distribuire tra di voi i personaggi ed eventuali carte aggiuntive (ad esempio in “Il Dungeon” ogni personaggio riceve anche delle carte Punti Salute e in Monochrome Inc. la carta Handicap).
Mettete i meeple che rappresentano i personaggi sulla Carta Stanza iniziale appena rivelata, prendete le carte indicate sul manuale e siete pronti ad addentrarvi nell’avventura!
p.s. Per sua natura, essendo un gioco di esplorazione, gli Adventure Games possono tranquillamente essere giocati in modalità “solitario” con i medesimi risultati, anche se, per nostra indole, li consigliamo in 3 o 4 giocatori. Si sa, siamo balene da “formazione”!
Il gioco
Adventure Games ha “dichiaratamente” l’ambizione di essere un nuovo modo di rivisitare i famosi “punta e clicca” che spopolavano sui pc negli anni ‘90 (vi dice nulla “Monkey Island”?).
Gli autori (Phil Walker-Harding è tra l’altro autore di Imhotep e Imhotep Duel!) hanno voluto ricreare la stessa tipologia di esperienza che si viveva in quei videogiochi: possibilità di esplorare ogni scena “cliccando sui vari oggetti”, parlare con personaggi e avanzare scoprendo piano piano la trama della storia.
Le “schermate del video” sono così diventate le carte “stanza/livello” e le “zone cliccabili” si sono trasformate in numeri sugli oggetti delle stesse.
Con i vostri compagni di avventura quindi (vi ricordiamo che gli Adventure Games sono giochi da tavolo cooperativi) potete spostarvi attraverso tutte le stanze “scoperte” (e scoprirne di nuove) leggendo poi sul libro Avventura le descrizioni delle stesse o dei singoli “oggetti numerati” vi trovate raffigurati.
In queste “avventure da tavolo”, sono state ben ricreate anche le meccaniche fulcro di quei videogiochi: potete infatti utilizzare oggetti “combinandoli” con elementi dell’ambientazione, con personaggi o addirittura tra loro.
Utilizzando il numero sul dorso delle carte quindi, potete combinarlo con quello un “oggetto destinazione”, in modo che ve ne restituisca un terzo. Cercando poi quest’ultimo sul libro Avventura potete scoprire se quanto avete pensato è realmente fattibile: in caso affermativo troverete un capitolo che vi descriverà la reazione alla vostra azione.
Se ad esempio vi trovate in una stanza, di fronte a voi è presente un mucchio di terriccio con a fianco il numero 43 e in precedenza avete trovato una pala (carta avventura 12), potete provare a cercare il paragrafo 1243 (prima sempre il numero minore!) per scoprire che grazie alla vostra geniale intuizione, scavando con la pala, trovate un’entrata secondaria alla struttura (tranquilli è un esempio di pura -banale- fantasia!).
Di volta in volta quindi girerete per le stanze, scoprendone di nuove, evitando trabocchetti, recuperando oggetti o aprendo serrature con l’intento di far proseguire la storia e condurre i personaggi verso i loro obiettivi!
Adventure Games strizza l’occhio anche ai libri-game presentando, all’interno dei paragrafi delle proprie storie, un sistema di “bivi” e decisioni che sarete chiamati a prendere e che plasmeranno la vostra avventura.
Ogni scatola contiene circa 4 / 5 ore di gioco, essendo stimati dagli autori circa 90’ per ogni “capitolo” della storia (anche qualcosa meno una volta entrati nella meccanica del gioco!).
Visto che – parola di balenotteri – vi abbiamo promesso una “no-spoiler review”, ci fermiamo qui lasciandovi con 2 righe per descrivervi le ambientazione delle avventure giocate e già disponibili in Italia:
IL DUNGEON
Vi svegliate confusi un una stanza umida di una fortezza da cui sembra impossibile sfuggire. Però dovete farlo.
Ma non finisce qui: vi accorgete che il vostro gruppo non è al completo e da buoni leader del gruppo non potete nemmeno lontanamente pensare di poter lasciare indietro anche un solo compagno.
Il gioco parte un po’ lento, stile tutorial, anche per introdurre i giocatori al sistema di gioco, per poi iniziare a riprendere ritmo e intensità già dal secondo capitolo.
Dobbiamo dire che ci ha lasciato un po’ dubbiosi la scelta di dare ai giocatori dei punti vita (in stile Dungeons & Dragons – però senza effettivamente approfondire una scelta di gioco che poteva essere interessante) impedendo però loro di morire: quando un personaggio arriva ad 1 punto vita, perde vita al suo posto il compagno alla sua sinistra e così via.
Ovviamente in un gioco del genere “morire” e ripartire dall’inizio non avrebbe molto senso, però così facendo i punti vita diventano solo modi di assegnare punteggi a fine capitolo.
Al netto di questo, in Adventure Games – Il Dungeon vi attendono trappole, serrature da forzare e… quel terribile rumore che avete appena sentito. Affrontare quello che non si conosce è peggio che sapere quello che ci aspetta? A voi dirlo.
nota a margine: abbiamo terminato l’avventura con un punteggio pessimo!
MONOCHROME INC.
Con Monochrome Inc. la serie Adventure Games ci fa fare un salto nel futuro prossimo con questa missione ambientata nel 2030!
Membro specializzato di una “banda di professionisti” (un Hacker, una Truffatrice, uno Scassinatore e un Contrabbandiere), un misterioso cliente vi contatta per investigare su un (ancor più misterioso o forse meglio dire “miracoloso”) farmaco che la Monochrome Inc. sta per lanciare sul mercato: permetterebbe di potenziare a dismisura le abilità di chiunque lo assume.
Troppo bello (o pericoloso) per essere vero?
Noi abbiamo indagato a fondo e, senza spoilerare nulla, possiamo dirvi che questa nuova storia della serie ci ha convinti molto più della prima: ogni personaggio ha le sue abilità e soprattutto delle limitazioni ad hoc che abbiamo trovato molto più tematiche rispetto all’avventura “Il Dungeon”.
Infatti nelle stanze, a fianco di ogni elemento ispezionabile, troverete un simbolo che rappresenta una tipologia di handicap: se questo coincide con quello assegnato al personaggio che sta tentando l’interazione, il livello di allarme generale nella struttura salirà di 1.
Questo vi crea 2 tipi di problemi: in primis vi toglierà dei punti a fine avventura per ogni livello sopra lo zero, e in secondo luogo, giunto a livello 5, farà scattare l’allarme obbligando a leggere determinati paragrafi e rendendovi ancor più arduo il prosieguo.
Gli spostamenti all’interno della struttura, grazie anche all’inserimento degli ascensori per salire e scendere di piani, ci è sembrata un’ottima trovata che amplifica l’immedesimazione e rende più realistico anche lo scambio di oggetti tra compagni!
Come per la prima, in questa seconda avventura possiamo dire che il tempo di gioco stimato sulla scatola è corretto, anche se difficile suddividere proprio nelle tempistiche 90’x3, visto che questo dipenderà molto da come la squadra si muove e quanto esplora durante ogni capitolo della storia.
Nella nostra partita ad esempio il secondo capitolo è andato molto per le lunghe, facendo così terminare il capitolo 3 dopo soli 20/30 minuti!
nota in rilievo 🙂 : abbiamo terminato l’avventura con quasi il massimo del punteggio!!!
Conclusioni
L’idea di ricreare un punta e clicca… punta dritta al cuore dei romantici nostalgici del genere!
Troviamo che la sensazione generale che il gioco lascia sia ben resa, anche se forse può risentire un po’ “dell’età del genere stesso”: quindi per giudicarlo bisogna evitare di non cadere assolutamente nella trappola del confronto con alcune escape room che sembrano aver creato uno standard di paragone. Si tratta di prodotti con delle analogie ma decisamente diversi.
Il fatto di potervi muovere senza limiti di tempo e spazio (solo rischiando di perdere qualche punto vita ma mai o difficilmente la partita), fa sì che al termine dell’avventura si sia provato un po’ di tutto, tentando anche a combinare nei momenti di stallo gli oggetti più svariati sperando nell’esistenza del relativo capitolo sul libro, senza troppo patema d’animo.
Questo non è un difetto ma una precisa scelta di game design: privilegiare la storia facendola esplorare nella sua (quasi) totalità, piuttosto che giocare su enigmi e situazioni più “claustrofobiche” che magari non avrebbero fatto apprezzare l’interezza della trama.
Adventure Game è quindi un gioco da affrontare con il giusto feeling, quello di vivere e immergersi in una storia senza aspettarsi un enigma dietro l’altro: così facendo sicuramente riuscirete ad apprezzare tutti gli aspetti positivi di questa tipologia di gioco.
D’altra parte lo riporta anche il pay-off sulla scatola: “Scopri la storia”!
Infine, aspetto da non sottovalutare: a differenza della maggior parte delle “escape room”, il gioco non richiede un’interazione definitiva con i propri materiali, rovinandoli, piegandoli o tagliandoli. Ognuno degli Adventure Games può quindi essere tranquillamente rigiocato tutte le volte che desiderate.
Ringraziamo Giochi Uniti per la review-copy usata per questa recensione.
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