SINTESI
Pro: Dinamico e divertente e neppure banale. Non fatevi ingannare dalla grafica molto infantile e colorata: My Little Scythe è sì un gioco per bambini ma occupa un suo preciso posto nella categoria “Gestione risorse”.
Contro: Il gioco scala cambiando la game exeperience. In solitario e faccia a faccia i giocatori esercitano un certo controllo sul gioco, con 5 o 6 partecipanti sale la caciara. Noi lo preferiamo in una sana via di mezzo (3-4 giocatori). In tutti i modi, sapendo cosa si si vuole dal gioco, questo non è necessariamente un difetto.
Consigliato a: Giovanissimi con interesse al boardgame, meglio se accompagnati, almeno nelle prime partite, da un adulto.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
buona
Incidenza della fortuna:
sufficiente
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
H. Chou, V. Chou
Grafica ed illustrazioni:
N. Adelman, K. Khau
Anno:
2017
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My Little Scythe nasce come gioco print & play gratuito. L’obiettivo dichiarato è sempre stato quello di rendere accessibile anche ai più piccoli le meccaniche di Scythe al punto che My Little Scythe si autodefinisce un “piccolo cammeo adatto a bambini dagli 8 anni in su” (1-6 giocatori). Non solo -aggiungiamo noi- perché può essere anche un ottimo introduttivo per adulti alle loro primissime partite con dei giochi di gestione risorse.
Il gioco ottenne un certo successo, guadagnandosi anche qualche premio nel segmento print & play. Stonemaier Games (titolare dei diritti di Scythe) decise così di farne una versione retail: quella che stiamo recensendo.
Grafica e ambientazione ammiccano decisamente al pubblico più giovane. Il gioco è ambientato a Everfree, un classico “mondo da favola”, dove ogni anno 7 specie di animali si contendono, senza mettere alcuina enfasi su atti di violenza e prevaricazione, il diritto di regnare per il periodo successivo. Ogni razza in gioco elegge 2 campioni (2 pedine, identiche fra loro) che collaboreranno per raccogliere 4 differenti trofei fra gli 8 disponibili. Insomma, non vince “chi raccoglie più mele” o “chi sconfigge più avversari in battaglia” o “chi compie più missioni” (etc) ma “chi fa prima degli altri un gruppo di queste azioni”.
Le condizioni di vittoria non sono quindi così intuitive o immediate per Bambini di 8/10 anni. Anche la simpatica guida che fornisce idee e pattern di colori per la pittura delle miniature presenti nella scatola segue uno schema molto simile: essa rappresenta uno spunto di partenza per novelli pittori alle prese con i loro primi esperimenti di colorazione anche se, molto probabilmente, avranno bisogno del supporto di qualcuno più esperto. Se due indizi fanno una prova…
My Little Scythe è adatto ad un pubblico molto giovane. ed anche su Boardgamegeek i voti degli utenti abbassano ulteriormente l’età, ritenendolo adatto dai 6 anni in su. E’ però importante che i partecipanti:
- siano interessati ad entrare nel fantastico mondo dei giochi da tavolo e di simulazione,
- e/o abbiano già esperienza di giochi da tavolo
- trovino (almeno i più piccoli) supporto e compagnia di un adulto.
Il gioco
Come sempre, la qualità dei giochi Stonemaier Games (localizzati in Italia da Ghenos Games) è di altissima qualità.
La mappa è composta da 37 grandi esagoni cosi ripartiti:
- quello centrale rappresenta il castello di Everfree. Una sorta di punto focale di questo piccolo reame incantato dove verranno recapitati tributi di vario tipo.
- sei portali, piazzati in modo uniforme su tutta la mappa. My little Scythe non è un gioco statico o di posizione, ma incentiva in ogni modo dinamicità e movimento: ai fini del regolamento, sia i portali che il castello sono considerati “esagoni adiacenti”.
- Sei “nazioni”, formate ognuna da 5 esagoni. Risultano perfettamente simmetriche sia per forma che per posizione: la mappa ha la sola funzione di distribuire più equamente possibile le risorse (e i giocatori). Nessun territorio chiave da conquistare/difendere, nessun punto irraggiungibile, nessuna via preferenziale.
Per ciascun giocatore è prevista una nutrita dotazione, disponibile in sette colori:
- 2 miniature di grandi dimensioni belle e ben modellate;
- 5 diversi tipi di segnalini per indicare altrettanti parametri di cui vi parleremo nel corso della recensione (una quantità da far invidia a molti giochi per incalliti hardgamers…);
- 1 scheda “personaggio” che mostra 6 possibili azioni, divise in tre categorie: Muoversi, Cercare, Produrre;
- 2 “dischi per le battaglie delle torte”: su questi dischi è possibile selezionare valori da 0 a 7;
- 5 dadi colorati e personalizzati che sono il motore “push your luck” del gioco e che verranno utilizzati per piazzare nuove risorse (mele, gemme e missioni da compiere).
- Un mazzo di carte gestisce le abilità speciali,che rendono più facile il conseguimento degli obiettivi e diversificano fra loro i giocatori e, con ogni probabilità le loro prime mosse.
Le carte Missione offrono tre possibili scelte mutualmente esclusive: due possibili missioni da eseguire oppure un garbato “No grazie” che comunque garantisce qualche piccolo bonus.
Chiudono la dotazione 16 tessere (8 produzione e 8 movimento) che potenziamento possono migliorare le azioni base presenti sulla scheda di ciascun giocatore.
Il set-up è relativamente semplice: ogni giocatore piazza il proprio campo base sui punti indicati nel bordo esterno della mappa, sempre comunque adiacente a 2 esagoni. Grazie ai portali, anche i puristi dovranno ammettere che non esiste nessun tipo di vantaggio relativamente alla posizione iniziale in qualsiasi configurazione e con qualsiasi livello di abilità dei propri confinanti.
Tutti piazzano poi le loro miniature negli esagoni adiacenti al proprio campo base: il gioco fornisce le istruzioni per piazzare le risorse, mantenendo ancora una volta un certo rigore nell’equidistanza tra gli elementi.
Ognuno mette l’apposito segnalino “torte” sul valore “3”, ovverosia il… minimo sindacale di munizioni necessario ad affrontare una battaglia.
Davvero simpatico il tracciato dell’amicizia posto a bordo mappa. serve ad indicare quanto ogni specie animale risulta simpatica a tutte le altre. Le pedine di ogni giocatore vanno posizionate sul valore iniziale di 3 (su una scala che arriva fino a 8), proprio a testimonianza di come i giocatori dovranno affrontare una sana competizione in amicizia ma… solo fino ad un certo punto.
Quando tutto è pronto si procede in ordine sequenziale: al suo turno ogni giocatore esegue un’azione (fate riferimento alla fotografia per alcuni esempi). Un’apposita pedina servirà per segnare l’azione appena eseguita: insomma qualsiasi mossa in My Little Scythe deve essere pensata almeno insieme alla successiva.
Siccome l’interazione diretta e indiretta non manca, è abbastanza facile intuire come i giocatori perdano progressivamente il controllo del gioco all’aumentare del numero dei partecipanti. Da questo punto di vista il gioco NON scala, semplicemente regala game experience diverse. Se con 1-2-3 partecipanti l’elemento programmazione è più importante, con un numero maggiore di giocatori My Little Scythe diventa un gioco molto più tattico, senza possibilità di programmazione (“carpe diem”).
Vediamo nel dettaglio le tre azioni di base che verranno via via potenziate da eventuali tessere aggiuntive.
“Muovere” apparentemente è l’azione più semplice perché permette di spostare di 1 ( se si è carichi di gemme/mele) o di 2 esagoni entrambe le nostre miniature.
Il concetto di “possesso” di gemme o mele è molto semplice. Il giocatore si può spostare trascinandosi dietro le risorse presenti nell’esagono di partenza oppure semplicemente ignorarle e proseguire per la sua strada.
Molte delle azioni più importanti però si innescano (automaticamente) in base a dove il personaggio viene a trovarsi al termine del movimento:
- consegnare 4 mele/gemme al castello ( utilizzando anche due diversi personaggi);
- iniziare una battaglia di torte (terminando il movimento in un esagono con un altro giocatore);
- Iniziare una missione (terminando il movimento su un esagono contenente una pedina missione);
Il combattimento dietro al nome pocciosetto (” battaglia di torte”) nasconde un meccanismo molto sofisticato, perlomeno in relazione al pubblico a cui è rivolto il gioco. Per prima cosa, quando si innesca una battaglia il giocatore che attacca perde un punto amicizia; poi entrambi segretamente:
- scelgono sul disco battaglia delle torte un valore compreso tra 0 ed il massimo delle torte in suo possesso.
- [opzionale] giocano una carta incantesimo che aggiunge un’altra quantità variabile di punti torta.
soltanto a questo punto vengono mostrate le carte e i dischi e confrontati i risultati. Entrambi i giocatori poi scartano le carte incantesimo e le torte spese.
Il giocatore che vince ottiene un trofeo specifico (si, vincere uno scontro è uno dei possibili obiettivi del gioco) mentre il giocatore sconfitto viene rimandato al campo base dove ottiene una nuova carta incantesimo (o due torte). In accordo con quanto enunciato in precedenza, il contenuto dell’esagono NON segue il giocatore sconfitto che quindi rimane a disposizione del vincitore dello scontro.
Seppure in forma semplificata, il combattimento di My Little Scythe non si fa mancare proprio nulla: dai meccanismi di Catch up che mantengono in gioco anche chi viene sconfitto, alle dinamiche che offrono un buon mix tra pianificazione (basata sul numero di torte e di carte incantesimo dell’avversario) e imprevisto (cosa può/vuole fare l’avversario).
In certi casi, perdere il combattimento contro un avversario non particolarmente vicino alla vittoria finale o che ha già ottenuto l’obiettivo “vincere uno scontro” potrebbe avere più conseguenze positive che negative: tornare al campo base e non aver più obblighi su quale mossa fare al turno successivo possono essere un’opportunità come anche il rifornimento di torte o di carte Incantesimo, soprattutto se non se ne spesa neanche una. nello scontro
Le azioni un po’ più originali e forse più divertenti sono quella della macrocategoria “cercare“. Si lancia una combinazione di 4 dadi scelti fra i 5 disponibili. Oltre al dado giallo (missioni) è possibile lanciare due dadi rossi (mele) e uno blu (gemme) o viceversa. Le sei facce di ogni dado invece corrispondono al colore delle regioni presenti sulla mappa. Esempio: un dado rosso mostra come risultato una mela gialla: Il giocatore potrà inserire una mela in uno spazio della mappa che indica deserto (giallo). Non esistono obblighi rispetto a dove la nuova risorsa deve essere inserita tra i 5 spazi disponibili. Infatti potremo piazzare le risorse:
- in spazi vuoti, senza alcuna conseguenza immediata;
- in spazi contenenti altri mele, gemme o missioni, rendendo dunque particolarmente appetibile quell’esagono:
- in spazi occupati da pedine nostre;
- in spazi occupati da nostri avversari facendo loro guadagnare tali risorse, ma ottenendo in cambio un punto amicizia. Aiutare gli altri ha quindi un tornaconto diretto, indispensabile perlomeno al raggiungimento di un paio di possibili obiettivi.
Le ultime azioni disponibili sono relative alla produzione. Possiamo scegliere tra tre diverse soluzioni che, per essere attivate, prevedono che dagli esagoni dove si trovino i propri personaggi vengano utilizzate due specifiche risorse (di seguito indicate tra parentesi):
- cuocere torte: aggiunge munizioni al nostro apparato militare (due mele);
- ottenere carte incantesimo: si tratat di un’altra risorsa di combattimento (2 gemme);
- ottenere un nuovo potenziamento (una mela e una gemma). Il giocatore pesca 3 tessere potenziamento e ne sceglie una. Da quel momento quella sua azione sarà potenziata sino al termine della partita.
Per vincere una partita è necessario raccogliere 4 differenti trofei tra gli 8 possibili. Vediamoli ad uno ad uno:
- raggiungere, almeno una volta, il livello massimo di amicizia;
- avere una tessera potenziamento in ognuno dei 2 spazi presenti sulla propria scheda (muovere/produrre);
- risolvere 2 missioni;
- possedere, almeno una volta durante la partita, 3 incantesimi;
- consegnare 4 Gemme al Castello;
- consegnare 4 mele al Castello;
- possedere 8 Torte;
- vincere una battaglia di torte.
Conclusioni
Considerando il segmento dove si colloca, My little scythe è un gioco divertente e per certi versi propedeutico per giochi più impegnativi. (Vi sconsigliamo però di comprare My Little Scythe come “preparazione” a Scythe).
Di My Little Scythe abbiamo apprezzato soprattutto l’estrema velocità: le possibilità di fare questo o quell’obiettivo si aprono (e, in più giocatori, si chiudono) a ritmi forsennati; I turni dei giocatori sono rapidissimi; anche il combattimento si protrae solo per qualche secondo in più.
In pratica non esistono tempi morti e in 2 o 3 turni al massimo raggiungerete qualsiasi punto della mappa. Anche le amicizie e le alleanze sono estremamente variabili.
I più giovani ne apprezzano la dinamicità: già dalla seconda partita, quando si sono imparati i meccanismi, colpi bassi, piccoli trucchetti, grandi favori si sprecheranno. Voleranno torte in faccia, sgambetti e regali di riparazione, ma sempre tenendo d’occhio il tracciato dell’amicizia!
Si ringrazia Ghenos Games per la copia di valutazione del gioco.
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