La dura vita parla altrettanto chiaro: dove c’è business, ci sono colpi bassi… e Unicorn Fever, già alla prima lettura del regolamento, ne è pieno.
Lo scopo è quello di riuscire a scommettere sugli unicorni vincenti cercando di favorirli nella loro corsa o sabotare la gare degli altri giocando carte Magia o Contratto. Occorre anche cercare di non invischiarsi troppo con la mafia Elfica e i loro prestiti, pena la mancata partecipazione al banchetto dei vincitori a fine partita!
In attesa di immergerci in questo gioco di scommesse e bluff, vi anticipiamo l’unboxing.
Le grafiche sono perfettamente a tema con i protagonisti del gioco, gli unicorni: i colori scintillanti e i dadi brillanti permettono una buona immersione nel loro mondo.
I materiali sono di ottima qualità: il tabellone e i token sono di cartoncino spesso mentre le carte telate sono a prima vista resistenti e di ottima fattura.
6 miniature di “fumettosi” unicorni saranno quindi le regine del gioco nelle loro scorribande sull’arcobaleno: peccato che proprio queste siano di “anonima” plastica rosa lasciando i colori solo alle basette dei piedistalli e togliendo un po’ di magia al tutto (le versioni dipinte erano esclusive Kickstarter).
I colori sgargianti di tutti i materiali, una volta apparecchiato il tavolo, regalano sicuramente un colpo d’occhio d’impatto, mentre per quanto riguarda giocabilità e leggibilità delle varie parti che lo compongono non possiamo che darvi appuntamento alla recensione completa che arriverà… non appena raggiungeremo la fine dell’arcobaleno!
Stay tuned e #giocagiallo (e verde, blu, viola, rosso, arancione)!
Ringraziamo Cranio Creations per la review-copy usata per questa recensione.
Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
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