TAPESTRY IN SINTESI
Pro: il gioco scorre via veloce, è piacevole da giocare e spinge a voler fare altre partite. Non è complesso per essere per soli gamer, ma nemmeno troppo semplice per annoiarli. Materiali top.
Contro: il prezzo. Non neghiamo che un prezzo così alto è un gran bel deterrente all’acquisto per molti, sicuramente crea alte aspettative e dà il “la” a molte critiche.
Consigliato a: amanti del colpo d’occhio sul tavolo ma che poi vogliono anche un gioco che abbia un contenuto corposo ma senza un milione di regole e sottoregole. Ma soprattutto a chi non ha preconcetti sull’idea di “civilizzazione”!
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
ottima
Incidenza della fortuna:
bassa
Idoneità ai Neofiti:
media
Autore:
Jamey Stegmaier
Grafica ed illustrazioni:
Andrew Bosley, Rom Brown
Anno:
2019
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Tapestry in una citazione? “Non vi è progresso senza conflitto: questa è la legge che la civiltà ha seguito fino ai nostri giorni.” – (Karl Marx) –
Tapestry: boom! E scoppia la bomba delle discussioni… ecco a cosa ci siamo abituati finora al solo pronunciare il nome di questo gioco da tavolo, da 1 a 5 giocatori, pubblicato in Italia da Ghenos Games.
Unboxing di Tapestry
Visto che uno dei punti di maggiore discussione è costantemente il prezzo di Tapestry (ci torneremo più avanti), direi che è superfluo dire che i materiali sono di ottima fattura!
Senza elencare le molteplici miniature di edifici in dotazione, vorremmo soffermarci sull’attenzione alla qualità dei materiali del gioco:
- il tabellone centrale, fulcro del gioco, è spesso e di grandi dimensioni;
- le plance giocatore sono satinate in modo da non far scivolare troppo facilmente miniature e token posti su di esse;
- dello stesso materiale anche le carte Tapestry e Tecnologia;
- ogni giocatore ha sulla propria plancia 20 edifici base (5 fattorie, 5 armerie, 5 mercati e 5 case) realizzati in gomma dura, piacevoli al tatto;
- infine sono presenti 18 Monumenti (ognuno differente dagli altri) di medie dimensioni e completamente dipinti.
Diciamo quindi che la Stonemaier non ha lesinato sulla dotazione di Tapestry, creando sicuramente un impatto sensoriale (vista e tatto) tra i più curati in commercio.
Setup
Delle 4 Pagine (e non è un modo di dire!) del regolamento di Tapestry, il setup è spiegato in modo chiaro, nella prima metà!
Lo riprendiamo velocemente, rimandandovi al manuale cartaceo per i dettagli:
- ogni giocatore riceve una plancia della Capitale (differente per ognuno) e posiziona due segnalini Avamposto sul relativo numero del tabellone centrale (attenzione che è a doppia faccia, quindi verificate prima di scegliere quella corrispondente al numero di giocatori al tavolo), tenendo i rimanenti vicino alla propria plancia;
- sempre sul tabellone centrale, posizionate un segnalino per ogni giocatore all’inizio di ognuno dei 4 tracciati Progresso (tecnologia, guerra, scienza e esplorazione) e uno sullo zero del tracciato dei punti;
- date a ognuno una plancia Entrate (uguali per tutti) e posizionate su ciascun tracciato gli edifici relativi (5 fattorie marroni, 5 case grigie, 5 mercati gialli e 5 armerie rosse) lasciando lo spazio più a sinistra vuoto;
- posizionate poi 1 segnalino di ciascuna risorsa sullo spazio 0 del tracciato delle risorse sulla parte bassa della plancia;
- prendete 2 schede Civiltà e sceglietene una che dovrete portare fino allo Spazio!
- Mischiate le carte Tapestry e quelle Tecnologia e girate 3 di queste ultime a faccia in su.
Siete pronti a iniziare il gioco con il primo turno di “Entrate”. Buona civilizzazione!
Tapestry – il gioco
Il concetto di Tapestry è davvero presto spiegato: siete a capo di una civiltà che dovete far evolvere cercando di bilanciare (o sbilanciare!) la crescita delle vostre conoscenze in tema di esplorazione, ambito scientifico, tecnologico o nell’arte della guerra.
Per farlo dovete costruire sempre più edifici nella propria capitale, espandervi su territori e vie marittime e anticipare gli altri nelle scoperte tecnologiche.
La vostra Capitale è rappresentata da una plancia con un reticolato di 81 spazi (9×9) che dovete occupare piazzando edifici dalla vostra plancia Entrate (che occupano 1 spazio) o Monumenti speciali. Questi possono occupare più spazi con un singolo piazzamento, in modo da aiutarvi a:
- chiudere più facilmente e velocemente quadrati 3×3 e guadagnare quindi una risorsa a vostra scelta;
- completare righe e/o colonne che vi daranno punti vittoria ad ogni fine era (vedi poi “fase Entrate”).
Ma entriamo un po’ di più nel dettaglio delle uniche 2 tipologie di azioni che avete a disposizione, per ognuno dei 5 turni della partita:
Riscuotere le Entrate
Quest’azione è anche, in parte, la prima che tutti fanno ad inizio partita (diciamo che fa anche un po’ parte del setup) e si divide in:
- attivare le abilità (asimmetriche) della civiltà che avete scelto (se ve ne sono, dal turno 2 al 5);
- giocare una carta Tapestry e applicarne gli effetti se attivabili (dal turno 2 al 4);
- migliorare una Tecnologia e prenderne i benefici (se ne avete già sviluppate);
- realizzare punti vittoria: li collezionate in base al numero di tecnologie inventate, alle righe o colonne che avete completato sulla vostra plancia Capitale, al numero di territori conquistati… (dal turno 2 al 5);
- ricevere le entrate (dal turno 1 al 4): per ogni icona relativa ad una tipologia di risorsa scoperta sulla vostra plancia Entrate, fate avanzare il relativo token risorsa sulla barra o guadagnate punti vittoria.
Escluso l’ultimo punto (che come anticipato, farete anche durante il primo turno di gioco), ogni volta che deciderete di fare l’azione “Entrate” fisicamente entrate in una nuova era, chiudendo la precedente e avvicinandovi così alla quinta e ultima.
Torneremo tra breve su questo concetto, che si rivela essere una meccanica molto interessante di Tapestry.
Far avanzare il segnalino su un tracciato progresso
Mentre l’azione Entrate verrà effettuata solo 4 volte nella partita, la maggior parte dei vostri turni vi troverete a far avanzare il vostro segnalino su uno dei 4 tracciati progresso:
- tecnologia – i vari step di questo tracciato vi permettono di:
- sviluppare tecnologie, prendendo le relative carte e posizionandole nella parte più bassa della vostra plancia Capitale per poi migliorarle;
- prendere edifici Mercato dalla propria plancia Entrate e piazzarli sulla plancia Capitale per completarne righe, colonne e blocchi 3×3 (per guadagnare punti e risorse);
- esplorazione – questo tracciato è molto importante, visto che è l’unico modo per:
- espandere la propria civiltà sul tabellone centrale guadagnando e piazzando tessere Territorio;
- costruire nella propria capitale le Fattorie;
- portare la propria civiltà nello Spazio (guadagnando così molti vantaggi);
- guerra – avete espanso i vostri territori esplorando terre lontane? Ora dovete difenderle. Questo tracciato vi permette di:
- posizionare vostri avamposti sui territori adiacenti a quelli da voi controllati e nel caso ci sia solo un avversario, conquistarli;
- costruire edifici Armeria;
- guadagnare risorse e/o punti vittoria lanciando 2 dadi speciali ad ogni piazzamento di un avamposto;
- scienza – questo è un tracciato un po’ atipico dal momento che si riferisce agli altri 3 tracciati permettendo di:
- salire su uno degli altri 3 tracciati che la dea bendata vuole affidarvi (risultato di un lancio di dado);
- realizzare PV per livelli raggiunti sugli altri tracciati;
- piazzare Case nella capitale.
Per avanzare sui tracciati, è sufficiente pagare il numero di risorse relative al livello in cui si arriva.
Ogni tracciato infatti è composto 12 step, suddivisi in 4 livelli.
Uno spostamento all’interno dello stesso livello vi costa sempre:
- liv. 1 – una risorsa a scelta;
- liv. 2 – una risorsa specifica del tracciato (es. cibo per la tecnologia) + una risorsa a scelta;
- liv. 3 – una risorsa specifica del tracciato + due risorse a scelta;
- liv. 4 – due risorse specifiche del tracciato.
Avanzare di step comporta 2 importanti vantaggi: un beneficio da riscuotere immediatamente al passaggio di stato + un bonus facoltativo che vi permette di ottenere risorse / edifici / punti se decidete di scartare risorse o carte.
Inoltre, come in ogni corsa alla civilizzazione che si rispetti, il primo ad arrivare sarà meglio premiato: infatti dal livello 2 al 4, il primo giocatore ad effettuare “il passaggio di livello” ottiene uno dei Monumenti (dipinti!) di cui parlavamo poco fa.
La meccanica del passaggio di era è molto interessante: Tapestry non ha un numero di turni predefinito, infatti anche i turni sono asimmetrici e durante una partita i giocatori potranno trovarsi a giocare ere differenti pur mantenendo il medesimo ordine di turno.
Questo è possibile perché, in qualsiasi momento durante il proprio turno, un giocatore che decide di attivare la fase Entrate chiude la sua era attiva, attiva tutti i bonus e le ricompense descritte in precedenza e dà il via (dal turno successivo) ad una nuova era (a meno che non sia l’ultima era, nel qual caso conclude la propria partita).
Potreste arrivare a chiudere un’era per 2 motivi:
- non avete più a disposizione risorse che vi permettano di avanzare sui tracciati;
- decidete di anticiparne la chiusura per essere il primo a iniziare l’era successiva e guadagnare così il bonus risorse (e quindi averne di più per i prossimi turni).
Alla fine avere risorse disponibili (non sono facili da ottenere) significa aver sviluppato un buon motore di gioco e soprattutto dare alle proprie ere più longevità, e quindi maggiori possibilità di evolvere la propria civiltà successivamente.
Infine un ultimo sguardo sulle 2 tipologie di carte presenti nel gioco:
- le carte Tecnologia, che vi permettono di avere 2 tipi di ricompense ad ogni avanzamento: una volta inventate (ovvero comprate tramite azioni che lo permettono) non offrono subito vantaggi, ma lo fanno quando vengono migliorate a livello 2 e a livello 3;
- le carte Tapestry, che possono essere usate per fare punti scartandole oppure giocate sulla propria plancia entrate per dare il via ad una nuova era. Così facendo vi forniranno potenti bonus “one-shot” o effetti che dureranno per tutta l’era successiva.
Alcune carte Tapestry, come hanno fatto notare molti sui social, hanno degli effetti molto potenti, però c’è da dire che dipende molto da quando sono pescate / giocate o con che civiltà vanno “in combo”, visto che alcuni effetti sono sicuramente più utili in alcuni momenti della partita e risultano invece poco utili in altri!
Conclusioni
Sinceramente le polemiche di cui accennavamo all’inizio ci hanno un po’ stancato e quindi partiamo con un’affermazione forte… “a noi Tapestry è piaciuto!” e crediamo che tutte le discussioni nate siano ricoducibili a 3 filoni: il tema, il costo e il bilanciamento.
L’abbiamo trovato scorrevole, non troppo lungo (diciamo sulle 2 ore in 4) e poco ripetitivo: un gioco che lascia spazio alle riflessioni ma senza spaccare il cervello dei giocatori al tavolo.
È stato accusato di non essere un gioco né family, né per hard gamers. A noi piace vederla da un altro punto di vista: e se fosse adatto per entrambi?
Per il gruppo giusto, ogni gioco è giusto!
Riprendiamo quindi il concetto del tema di civilizzazione, uno dei punti aspramente contestati dai principali critici di Tapestry: una delle principali tesi sostenute è che “la civilizzazione sia solo un tema appiccicato”.
Ve lo diciamo onestamente: se vi aspettate un “Civilization” o un “Through the Ages”, non comprate Tapestry. Si tratta di un gioco più astratto e il tema è effettivamente meno sentito che nei due giochi citati.
Detto questo, abbiamo trovato che comunque un senso di crescita il gioco lo trasmetta, anche se ad essere sinceri avanzando sui tracciati si farà sempre più caso alle risorse fornite dalla miglioria che al suo nome.
Per spiegarci meglio, soprattutto dopo qualche partita, passerete a incamerare le risorse ottenute senza neanche badare al fatto di aver scoperto la scrittura oppure l’agricoltura.
La “crescita” l’abbiamo avvertita invece maggiormente con la costruzione degli edifici, che a loro volta forniscono più azioni per l’era successiva che sarà quindi più longeva e produttiva, facendo sì quindi che il vostro cammino sui tracciati aumenti esponenzialmente con il passare dei turni.
Quindi, riguardo al tema, non ci vediamo proprio una mancanza del gioco o una promessa non mantenuta dall’autore!
Sul costo invece il discorso è più complesso e soggettivo. Essendo l’importo da pagare per portarsi a casa Tapestry molto alto, dovremmo iniziare col discutere se tutto il materiale offerto dalla Stonemaier possa valere la spesa. Come sostengono in molti, da valutare l’effettiva poca utilità degli edifici dipinti presenti nella scatola, che sicuramente hanno contribuito a farne lievitare il costo: questi in effetti, pur essendo molto belli, fungono essenzialmente solo da “segnaposto”.
D’altra parte quando si compra un prodotto di qualsiasi categoria merceologica molti daranno anche un grande peso al suo aspetto estetico, mentre altri lo ignoreranno in favore delle sue caratteristiche intrinseche: ergonomia, efficacia, robustezza, qualità. Tapestry non fa eccezione: il colpo d’occhio è magnifico, anche se alcune sue componenti non sono poi così indispensabili o utili. Probabilmente la disponibilità di una versione “base” e di una “deluxe” avrebbe messo tutti d’accordo… ma non è stata questa la scelta commerciale della Stonemaier.
Infine veniamo ad un altro tema che ha scatenato l’ira funesta di alcuni grandi critici ludici: il bilanciamento delle civiltà.
Il gioco presenta 16 fazioni totalmente asimmetriche: a detta dello stesso Jamey Stegmaier durante al fase di testing è stato valutato se tenerle tutte o consegnare un gioco con meno possibilità (e magari poi uscire con la classica espansione che ne avrebbe contenute di nuove). La scelta la conosciamo tutti.
Partiamo dal fatto che bilanciare l’asimmetria in un gioco crediamo sia molto complesso, figuriamoci avere 16 fazioni forti allo stesso modo! Detto questo, abbiamo provato a giocare utilizzando le civiltà maggiormente “incriminate” e affidandole a giocatori più o meno bravi e l’effetto è stato differente: alla fine un buon giocatore sa dare il meglio adattando il suo stile di gioco alle caratteristiche della civiltà che ha pescato, mentre altre sono oggettivamente più facili da “interpretare” e quindi più adatte anche a giocatori meno esperti!
Crediamo anche che se proprio 2, 3 o 4 fazioni su 16 vi stanno indigeste, potreste escluderle dalla scelta per la partita senza andare a intaccare la varietà del gioco.
C’è da aggiungere inoltre che dopo un mese circa dall’uscita del gioco la casa produttrice ha rilasciato un update delle regole sulle civiltà andando a fornire un’opzione di bilanciamento di alcune fazioni (le trovate qui).
E anche su questo, via alle polemiche: per molti un vero gioco deve uscire dalla casa produttrice con un regolamento scritto nella pietra? Noi apprezziamo in ogni campo la continua ricerca nel migliorare le cose, quindi ben vengano FAQ e bilanciamenti.
D’altronde, James Russel Lowell, famoso poeta, disse: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione!”.
A noi piace molto pensarla così.
Tapestry è un prodotto godibile e interessante. Forse l’hype che ne ha accompagnato la gestazione ha reso inevitabili anche critiche e polemiche, ma ha dalla sua un “look” incredibile, una buona longevità e un’immediatezza maggiore di altri giochi del filone “civilizzazione”.
Si ringrazia Ghenos Games per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
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