SINTESI
Pro: Una regola e infinite possibilità. Una corsa contro il tempo che permette ad infiniti giocatori (sì, avete capito bene) di stare attorno allo stesso tavolo alla ricerca della soluzione più smart.
Contro: Qualche lato negativo sui componenti. Dovete capire se questo gioco fa per voi, perché potrebbe risultare stressante e frustrante.
Consigliato a: Tutti. Ogni giocatore dovrebbe fare almeno una partita a questo gioco.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
bassa
Incidenza della fortuna:
bassa
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
A. Randolph
Grafica ed illustrazioni:
F. Vohwinkel
Anno:
2020
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No, Rock’n’Roll Robot non c’entra con la canzone che forse alcuni di voi stanno canticchiando in questo momento. Stiamo facendo riferimento al titolo di Alex Randolph del 1999 che ha visto molte edizioni con molti titoli differenti (da Ricochet Robots a Rasende Roboter), e che è arrivato finalmente in italiano come Rock’n’Roll Robot grazie ad MS Edizioni.
Alex Randolph non ha sicuramente bisogno di presentazioni, e nella sua immensa ludografia si è distinto per regolamenti semplici in cui veniva inserito qualcosa di inaspettato (un twist, diremmo oggi) atto a suscitare dinamiche tra i giocatori davvero sorprendenti, quando ad un primo impatto il gioco poteva sembrare poco interessante.
Rock’n’Roll Robot è un puzzle game astratto per 1-99 giocatori, con meccaniche di riconoscimento pattern e movimento su griglia e una durata indicativa di 30 minuti a partita.
MATERIALI: SOLIDI, MA CON QUALCHE RISERVA
La scatola è di dimensioni standard e ospita un inserto ben congegnato ma, tolte le plance, il resto dei componenti occupa pochissimo spazio, quindi forse si poteva limare un po’ di spazio in favore di una maggiore portabilità del gioco.
Il cartone utilizzato è molto spesso sia per le plance sia per i segnalini. I robot in plastica ce li aspettavamo più pesanti e “pieni”, ma sono comunque molto piacevoli al tatto e facilmente maneggiabili.
I segnalini sono leggermente decentrati, ma ciò non inficia per niente la comprensione dei simboli al loro interno.
Sempre parlando di ergonomia, la mappa componibile è di facile lettura in qualsiasi momento, permettendo così ai giocatori di concentrarsi solo sulla partita.
Il regolamento è molto semplice e ben tradotto in italiano, ad eccezione della regola sull’impossibilità di muovere direttamente un robot sul proprio obiettivo: nonostante sia una regola immediata da spiegare, è scritta in modo fumoso fin dal regolamento originale.
COME SI GIOCA A ROCK’N’ROLL ROBOT
Dopo aver assemblato la mappa e aver piazzato casualmente i 4 robot principali si esegue una serie variabile di round fintanto che un partecipante non ha collezionato un certo numero di segnalini obiettivo.
All’interno di un round il segnalino viene ottenuto riuscendo a far muovere il robot del colore ad esso corrispondente dalla sua casella di partenza fino alla casella che contiene il simbolo in palio.
Tutti i robot possono essere utilizzati per ottenere il risultato richiesto, ricordando che essi muovono solo ortogonalmente e non possono cambiare direzione finché non incontrano un ostacolo (un muro o un altro robot). Il movimento di un robot fino al primo ostacolo incontrato, nella direzione scelta, equivale a una mossa.
Tutto semplice fino qui, ma dove sta il twist? Non ci sono turni singoli e i robot non vengono assegnati ad alcun giocatore: ognuno deve pensare contemporaneamente alla soluzione che nel numero minore possibile di mosse porti il robot a destinazione.
Tutti ragionano rigorosamente in silenzio e senza muovere alcun pezzo fintanto che un giocatore dichiara il numero di passaggi con cui afferma di poter ottenere l’obiettivo.
A quel punto tutti i giocatori (compreso chi ha fatto scattare il timer) hanno un minuto di tempo per trovare una soluzione più efficiente, ovvero con un numero minore di mosse di quello dichiarato.
Infine chi ha dichiarato il numero minore deve dimostrarne la validità: se la dichiarazione è corretta, egli ottiene l’obiettivo, altrimenti il giocatore ad aver dichiarato il numero immediatamente superiore (o uguale ma dopo il primo) attuerà la propria verifica. Se nessuno soddisfa l’obiettivo, il gettone viene scartato.
UN “PARTY GAME” BRUCIACERVELLI
Solitamente si associa la possibilità di avere un alto numero di giocatori al tavolo ad un titolo caciarone. Rock’n’Roll Robot rompe gli schemi da questo punto di vista e associa a poche e semplici regole (di fatto soltanto quella del movimento del robot) una profondità di pensiero davvero incredibile. Ecco perché il primo punto a favore di Rock’n’Roll Robot riguarda l’eleganza.
Non è quindi per niente un titolo da sottovalutare, perché richiede al giocatore un colpo d’occhio non indifferente e la capacità di calcolare a mente le mosse di ogni robot, non solo di quello che va portato sull’obiettivo. Infatti durante la prima partita (o anche solo nei primi round, a seconda del giocatore) si cercherà di far arrivare il robot indicato a destinazione immaginando solo le sue mosse, ma presto si imparerà a sfruttare anche gli altri 3 robot non solo come ostacoli, ma come mezzi fondamentali per ottenere una soluzione più efficiente.
Tutto questo va poi inserito nel contesto della corsa a completare la dichiarazione prima che i nostri avversari vedano la nostra soluzione (o una migliore).
La creatività è sicuramente premiata: possiamo provare ad alternare due robot, a tenerne uno fermo fino al momento opportuno e muovere nel frattempo tutti gli altri… Insomma, tanta carne al fuoco per gli amanti dei puzzle-game, oltre che delle sfide contro il tempo.
Rock’n’Roll Robot richiede una certa predisposizione a ragionare in questo modo e più velocemente degli altri, anche se con più partite all’attivo si può imparare a giocarlo sempre meglio. Ciò non toglie che sia tanto facilmente proponibile quanto difficilmente digeribile per coloro che non riescono nell’immediato a figurarsi in testa le mosse da fare (e una volta superate le 10-15 mosse, la soluzione diventa impegnativa da memorizzare in ordine).
L’ESPERIENZA AL TAVOLO
Partiamo da un presupposto: sia che trovare le soluzioni vi sembri molto facile sia che facciate fatica dalle prime battute, non dovete giocare Rock’n’Roll Robot pensando unicamente alla vittoria finale: diversamente la partita può risultare a tratti frustrante.
Questo titolo va approcciato per la soddisfazione che regala nell’aver ottenuto anche un solo punto, ma con una soluzione a cui gli altri partecipanti non avevano pensato: può essere sia frutto di un passaggio semplice non visto, sia la cosa più contorta che si sia mai pensata per un puzzle game, ma non ha prezzo osservare gli avversari a bocca aperta mentre dichiariamo la nostra pazza idea…e funziona. Ci è capitato più volte di non tenere neanche in conto il punteggio finale, per il puro gusto di scoprire sequenze di mosse sempre più smart.
E se ci fosse un giocatore che spara un numero di mosse molto alto per mettere sotto pressione i compagni al tavolo? Tranquilli, il gioco non si può rompere così facilmente: costui, oltre a dover dimostrare quanto affermato nel numero esatto di mosse, offre agli altri la possibilità di pensare soluzioni non ottimali sufficienti ad essere anche di poco inferiori alla dichiarazione.
La frustrazione sicuramente non deriverà dall’alea, perché per quanto gli obiettivi escano casualmente, non ci saranno obiettivi comodi, per via della regola che impedisce il percorso diretto dal robot alla destinazione senza aver cambiato direzione. Al massimo ci sono obiettivi a cui pensare velocemente, poiché una volta che il gruppo di gioco è rodato, le sequenze di mosse sotto ai 7-8 passi si trovano in pochissimi secondi.
Rock’n’Roll Robot funziona indipendentemente dal numero di giocatori, a patto che tutti riescano a vedere bene la mappa. Non interagendo direttamente con i pezzi di gioco se non per la verifica della dichiarazione, il gioco può supportare senza problemi anche gruppi numerosi (in effetti, se siete più di 90 persone, qualche problema potreste averlo).
CONCLUSIONI
Sicuramente Rock’n’Roll Robot è uno dei giochi più amati di Randolph e, a distanza di tanti anni dalla prima uscita, rimane sempre un gioco che fa parlare di sé. Si tratta di un titolo facilmente proponibile a chiunque e che, tipicamente, spiazza alla prima partita.
Rock’n’Roll Robot è inoltre un gioco che non si esaurisce tanto facilmente, per via delle oltre 1500 combinazioni possibili di mappa. Inoltre, l’ordine casuale degli obiettivi scombina le carte in tavola pur mantenendo fissa la mappa. La longevità di questo titolo non è dunque un problema.
Il tavolo di Rock’n’Roll Robot sarà facilmente riconoscibile in mezzo agli altri: basterà cercare quello con i giocatori dallo sguardo fisso e immobile sulla plancia e con le mani nei capelli perché non riescono a trovare una soluzione che richieda meno di 18 mosse…
Si ringrazia MS Edizioni per aver reso disponibile una copia di valutazione del gioco.
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