THE KING IS DEAD in SINTESI

scelto_da_noi-trasp_150Pro: pochi materiali, pochissime regole, tantissima profondità. Cosa volete di più da uno dei giochi astratti più eleganti che abbiamo provato? Anche nella sua seconda edizione, un must have!

Contro: il gioco è veloce ma in quei 30/45 minuti il cervello può andare in fumo alla ricerca di ottimizzare le sole 8 mosse a giocatore a disposizione in tutta la partita.

Consigliato a: amanti degli astratti molto “scacchistici” dove si hanno solo poche mosse per poter dominare la partita. Una passione per l’interazione spinta è richiesta!

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
bassa

Idoneità ai Neofiti:
bassa

Autore:
Peer Sylvester

Grafica ed illustrazioni:
Benoit Billion

Anno:
2021

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The King is Dead in una citazione?
“Un re non è mai re senza il suo regno.” – (VINIAMIN) –

Però è anche vero il contrario, un regno non è mai tale senza un re. Questo è quello che devono aver pensato l’autore di The King is Dead, Peer Sylvester, e Studio Supernova che ha portato questa seconda edizione del gioco in Italia.

E proprio in questo momento in Britannia il re non c’è, è morto, e bisogna capire chi sarà il suo successore tra i candidati di 3 fazioni: inglesi, gallesi e scozzesi.

the king is dead - studio supernova - balenaludens

The King is Dead: la scatola

Quella di cui parleremo oggi è una rivisitazione del gioco del 2015 (qui potete trovarne la recensione molto dettagliata): oggi vogliamo quindi addentrarci un po’ in differenze e similitudini tra le due versioni, per aiutarvi un po’ a capire quale fa più per voi!

The King is Dead: Unboxing e setup

La scatola, che passa dalla vecchia versione “clip/calamitata” a quella classica con coperchio, è di medie dimensioni: nonostante i materiali interni siano pochi e piccoli, il tabellone è stato mantenuto di dimensioni più grandi per potervi posizionare meglio sopra i cubetti.

Le carte sono 45: 4 set da 8 per le 8 carte azione base + 13 carte Astuzia che sono la vera novità della versione, ma ci torneremo tra poco.

the king is dead - studio supernova - balenaludens

3 delle 8 carte base di ogni giocatore

Il legno è il materiale dominante (anzi, escluse le carte, l’unico): classici cubetti colorati (giallo – rosso – blu) rappresentano le 3 fazioni (ognuna ha dalla sua anche dei dischetti, sempre di legno). Altri 3 dischetti Instabilità e 4 Negoziato terminano l’elenco dei materiali.

the king is dead - studio supernova - balenaludens

Se la guardi al tramonto, la Britannia ha le coste luminose! 🙂

Il gioco

Le regole base di The King is Dead sono pressoché rimaste quelle poche ed eleganti che ci avevano fatto dire “Wow!” già giocando la prima versione.

Per riassumere in poche parole: ogni giocatore rappresenta un aspirante al trono che, non potendo raggiungere il proprio obiettivo da solo, cerca l’appoggio delle 3 fazioni.

Non rappresentate quindi nessuna fazione in particolare, ma vi interessa che, in caso di incoronazione di un nuovo re, vinca quella in cui siete riusciti ad infiltrarvi meglio, guadagnando l’appoggio di un maggior numero dei suoi sostenitori.

Sì, perché potrebbe essere anche che, in caso di indecisione all’interno del regno ed equilibri che non si spezzano, dalla Francia arrivino invasori che regneranno “super-partes”. E in questo caso, vi interesserà avere il favore dei sostenitori di tutte e tre le fazioni per poter vincere!

the king is dead - studio supernova - balenaludens

La Britannia vista dalla Francia: sempre pronti ad invadere!

Detto questo, veniamo al nostro confronto, parlando della similitudine e della differenza che sono più evidenti a colpo d’occhio: la location e la grafica!

Siamo sempre nella Britannia, ora nel periodo Medievale (la primissima versione del gioco invece si chiamava “King of Siam”, dove era ambientata).

La grafica di The King is Dead, affidata questa volta a Benoit Billion, ha quindi un look&feel molto più medioevale, abbandonando i colori pieni della precedente versione e aggiungendo i classici disegni in stile del periodo, con fortezze mura, castelli, pergamene con nomi delle regioni…

Meglio o peggio? De gustibus… a nostro parere a primo impatto potrebbe risultare un po’ più confusa, anche se dopo 2 partite sarete talmente concentrati sui cubetti che nemmeno vedrete i colori!

(Anche se ci chiediamo tutt’ora, ad ogni partita, perché la regione Essex, partenza della fazione inglese, sia verde acido invece che gialla come i cubetti!).

the king is dead - studio supernova - balenaludens

Una fase di gioco: i gallesi si sono già aggiudicati il controllo di Gwynedd

Il cambio però non è stato solo grafico: infatti, oltre ai nomi delle varie regioni che sono ora più “medievaleggianti”, anche la meccanica ha subito una rivisitazione variando leggermente la disposizione e il numero di zone confinanti di molte regioni (aumentandolo). Potendo con alcune azioni spostare cubetti e quindi equilibri in zone confinanti, questo cambiamento incide anche sullo svolgersi della partita, dando un po’ più di spazio di manovra ai giocatori.

Altra differenza è data dal numero dei segnalini “instabilità” che indicano la risoluzione delle “elezioni” di una regione in parità, e quindi l’intervento dei Francesi e la possibile conclusione della partita con un’invasione: da 4 sono diventati 3, andando quindi ad agire anche sulle dinamiche del gioco. 

Piazzati tutti i segnalini Instabilità, infatti, la partita termina immediatamente andando a far scattare un differente calcolo del giocatore vincente. Ora saranno quindi più frequenti le partite che potranno terminare in questo modo rispetto alla versione precedente.

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Le regioni della bassa Britannia

Nella nuova edizione di The King is Dead è stata inoltre tolta dal regolamento una regola che secondo noi era utile: “in una partita a 3 l’ultima Carta Azione della partita può essere giocata solo se il giocatore che la possiede può utilizzarla per vincere immediatamente la partita”. 

Noi continuiamo ad usarla, in quanto troviamo che queste semplici righe possano evitare che un giocatore, che in quel momento non potrebbe più vincere, si trovi a decidere “a simpatia” a chi degli altri due “consegnare” la vittoria.

E sappiate che in The King is Dead mooooolte partite si chiudono alle ultime mosse con equilibri impensabili durante lo stesso svolgimento!

Veniamo ora all’ultimo cambiamento, quello più significativo e forse anche più discusso: le carte Astuzia.

Sono 13, sono tutte differenti e sono state introdotte per introdurre asimmetria in un gioco che della simmetria faceva uno dei suoi punti di forza: potete quindi ben capire come questo abbia creato differenti posizioni a riguardo. 

the king is dead - studio supernova - balenaludens

Alcune delle 13 carte Astuzia: variante per rendere il gioco asimmetrico e aggiungere variabilità.

Da un lato ci sono i puristi, che trovano che questa variante abbia tolto al gioco alcuni punti fermi e l’equilibrio. Avere 8 carte uguali per ogni giocatore fa sì che tutti giochino ad “armi pari” e che si possa aggiungere un livello strategico superiore: conoscendo le carte giocate dagli avversari si può capire cosa ancora può giocare e quindi muoversi di conseguenza.

Dall’altra parte c’è chi sostiene invece che le carte Astuzia diano nuova linfa al gioco, spezzando una simmetria che a lungo andare può, per alcuni, risultare anche un po’ “monotona”: ad inizio partita ogni giocatore scarta dal proprio mazzo le 3 carte “supporto” e le sostituisce con 3 carte astuzia pescate casualmente tra le 13 a disposizione.

Così facendo i mazzi dei giocatori saranno identici solo per 5 carte su 8. Il resto lo si scoprirà solo sul campo di battaglia.

Su questo punto non vogliamo sbilanciarci, in quanto abbiamo apprezzato entrambe le versioni, ma quello che è importante e che ci preme ricordare è che questa è una variante e quindi può essere utilizzata o meno a seconda delle preferenze dei giocatori al tavolo.

 

Conclusioni

“Prendo o tengo la prima versione? Compro la seconda? Le tengo entrambe?”

Probabilmente ogni persona a cui chiederete potrebbe darvi una risposta differente, a seconda del tipo di giocatore!

Per chi non ha la prima versione, forse consigliamo di prendere la seconda che offre comunque una rivisitazione delle mappe e inserisce la variante asimmetrica (opzionale) delle carte Astuzia.

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L’ultima regione che si risolverà: è molto importante prevedere se l’esito sarà a nostro favore.

Per gli amanti della prima invece, vi consigliamo di provare comunque la nuova appena potete: chissà, magari l’asimmetria sarà la vostra via preferita per raggiungere il trono e il potere!

Tralasciando il giudizio estetico, che è davvero molto soggettivo, quello che in conclusione possiamo affermare è che a nostro avviso The King is Dead è un gioco che sta benissimo in ogni collezione; se siete invece amanti degli astratti diventa un MUST HAVE (da avere assolutamente – per i meno anglofoni)!

Ringraziamo Studio Supernova per la review-copy usata per questa recensione.

 

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