SINTESI

scelto_da_noi-trasp_150Pro: Gioco di carte davvero interessante per il tipo di meccanica usata. Grande interattività fra i partecipanti, con la possibilità di fare scambi o regali (sono davvero pochi i titoli che permettono di “donare” qualcosa senza chiedere nulla in cambio).

Contro: Chi non l’ha mai provato è un po’ “bloccato” dall’obbligo di tenere sempre le carte nell’ordine in cui sono state acquisite, quindi serve di almeno una partita di prova.

Consigliato a: Famiglie (ma non i bambini più giovani), giocatori occasionali, assidui o esperti. Superato lo “scoglio” dell’ordine obbligatorio delle carte tutti danno il meglio di loro nella fase del “commercio”, quindi le differenze di “esperienza” quasi si annullano.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:

sufficiente

Idoneità ai Neofiti:
sufficiente

Autore:
Uwe Rosenberg

Grafica ed illustrazioni:
Bjorn Pertoft

Anno:
1997

Puoi acquistare BOHNANZA su GET YOUR FUN

 I “SEMPREVERDI” DI BALENA LUDENS

In questa serie vengono recensiti titoli usciti già da oltre 10 anni ma praticati ancora regolarmente al punto da poter essere considerati ormai dei “classici”.

 All’epoca della loro pubblicazione questo sito non esisteva ancora, quindi abbiamo pensato di riproporli un po’ alla volta, e soprattutto per occasioni speciali in modo da integrare l’archivio di Balena Ludens che è solitamente basato sull’attualità del momento e quindi sulla recensione degli ultimi giochi pubblicati.

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Introduzione

Era il 1997 quando un giovane autore ebbe la soddisfazione di vedere pubblicato il suo primo gioco: Bohnanza (dalla parola tedesca “bhone” che significa “Fagiolo” o Seme, da cui la traduzione del gioco in italiano con il nome di “Semenza”) edito dalla ditta tedesca Amigo, specializzata proprio in giochi di carte. L’autore era quel Uwe Rosenberg che sarebbe poi diventato molto famoso in tutto il mondo con il suo Agricola, primo di una lunga serie di successi (Le Havre, Loyang, Ora et Labora, Glass Road, Caverna, Fields of Arle, Odin, Nusfjord, Reykholt, Hallertau, Patchwork, Cottage Garden, ecc. per non citare che i più famosi).

Ma torniamo a Bohnanza e cerchiamo di capire perché ha avuto un successo mondiale così importante, al punto da generare almeno una ventina di espansioni o nuovi giochi, tutti ambientati nel mondo dei “fagioli” e dei vegetali loro simili.

Unboxing

La foto qui sopra ci mostra il contenuto della scatola di Bohnanza, ovvero 161 carte divise in due categorie: 7 carte “Campo da coltivare” (le vedete in basso a sinistra) e 154 carte “Fagiolo” suddivise a loro volta in 11 diverse “famiglie”. È importante notare a questo punto che ogni tipo di fagiolo ha un numero di carte diverso da tutti gli altri e, come si vede nella foto, questo è indicato chiaramente da un grande numero: Gli “Stynk Bean”, per esempio, sono 16, i “Soy Bean” 12, i “Blue Bean” 20, ecc.  Come vedete abbiamo deciso di citare i nomi in inglese delle varie specie, in questo articolo, anche e soprattutto perché molte delle espansioni non sono mai state tradotte in italiano. Le immagini dei diversi fagioli sono opera di Bjorn Pertoft ed hanno contribuito in maniera decisiva al successo di questa serie con quelle espressioni umoristiche. Il successo è stato tale che in seguito ben 13 artisti si sono cimentati nel compito di illustrare le espansioni e davvero facevano a gara per essere ingaggiati.

Preparazione (Set-Up)

Setup.

Foto 2 – Tavolo pronto per giocare in cinque.

La Foto 2 qui sopra ci mostra come viene preparato il tavolo di Bonhanza: nel nostro esempio i partecipanti erano solo cinque ed ognuno di loro ha ricevuto 5 carte prese dal mazzo comune; come abbiamo anticipato le carte devono essere tenute in mano NELLO STESSO ORDINE IN CUI SONO STATE RICEVUTE. Questa regola è il cuore stesso del gioco e tutti devono avere l’onestà di rispettarla alla lettera: noi abbiamo allontanato per sempre dai nostri tavoli chi faceva il… furbetto, rovinando di fatto la partita a tutto il gruppo.

Ogni giocatore ha davanti a sé due “Campi” (virtuali) nei quali potrà seminare i suoi fagioli: ogni campo può contenere un solo tipo di fagiolo, ma quando il giocatore vuole effettuare il raccolto (volontariamente o perché è obbligato a farlo) deve svuotare completamente un campo ed incassare da 1 a 4 monete per la vendita (le monete sono stampate sul dorso delle carte e vengono dunque prelevate da quelle appena vendute): 

Carte 1.

Foto 3 – Alcuni tipi di Fagioli: in questa foto sono mostrate le “specie” più numerose.

Guardiamo allora, come esempio, alle carte della Foto 3: la prima in alto a sinistra (Stinky Bean, ovvero “Fagioli Puzzolenti”) è presente nel mazzo in 16 esemplari e ci farà incassare una moneta se ne venderemo solo 3, oppure 2-3-4 monete con vendite di 5-7-8 esemplari. Il numero delle carte necessarie per ottenere le monete varia ovviamente in base alla “rarità” del fagiolo, quindi meno ce ne sono nel mazzo e meno ne serviranno per ottenere il massimo delle monete.

Il Gioco

Ma torniamo al nostro tavolo di Bohnanza: eravamo rimasti alla distribuzione delle cinque carte ad ogni partecipante. Il primo Giocatore inizia la partita piantando (è un’azione obbligatoria) uno o più fagioli nei suoi campi: ovviamente deve prelevare le carte nell’ordine in cui le ha ricevute (e conservate) in mano e non può mettere carte diverse nello stesso campo. Molto raramente i giocatori avranno 2 carte dello stesso tipo, quindi dovranno fare subito una prima scelta: riempire entrambi i campi o lasciarne uno vuoto per vedere prima cosa succederà in seguito?

Postazione.

Foto 4 – Postazione di un giocatore ad inizio turno: sulla destra vediamo i due campi già coltivati e sulla sinistra abbiamo posato in tavola (ma solo per la foto) le carte della sua mano.

Nell’esempio qui sopra il giocatore è all’inizio del suo turno e potrebbe dunque posare una “Coffee Bean” (la prima della sua mano) sul campo di destra, ottemperando quindi all’obbligo di posa. Ovviamente se un giocatore non ha alcuna carta che possa essere “piantata” subito sarà costretto a chiudere un campo (effettuando quindi il raccolto oppure perdendo tutte le carte se il loro numero non arrivava al minimo per ottenere almeno una moneta) per poter piantare la sua prima carta dalla mano. Se nelle fasi di commercio che precedevano il suo turno il giocatore non è riuscito a sbarazzarsi di carte “inutili” deve purtroppo rassegnarsi a perdere carte e/o ad accontentarsi di poche monete.

Tornando al nostro esempio il giocatore potrebbe ora “vendere” le Stink Beans” del primo campo (incassando una moneta perché sono solo 3) per piantare la carta successiva della sua mano (una Black Eyed Bean) che può fargli incassare più monete in seguito mentre contemporaneamente gli alleggerisce la “mano”.

Carte 2.

Foto 5 – Le specie di fagioli più “rare” che danno più monete con meno carte.

Dopo aver risolto il problema delle sue coltivazioni il giocatore pesca due carte dal mazzo e le posa al centro del tavolo, dando inizio a una fase di “Commercio” con gli altri giocatori: si parte così con le trattative per offrire una o entrambe le carte in mostra ed ottenere in cambio una o due carte che possano essere immediatamente piantate. A Bohnanza è permesso dire e promettere di tutto, ed anche regalare carte in cambio di una promessa che il favore verrà restituito in seguito, ma non è obbligatorio mantenere le promesse! In questa fase tutti possono offrire anche una o più carte della propria “mano” (e questa volta senza nessun obbligo di mantenere la sequenza) per liberarsi di specie inutili e far venire in primo piano i fagioli che potranno essere da loro piantati al prossimo turno.

Al termine di questa fase TUTTI i fagioli che sono stati scambiati devono essere piantati (e vale il discorso visto prima: se non c’è un campo libero sarà necessario fare il raccolto di uno degli esistenti, ecc.).

Partita.

Foto 6 – La postazione di un giocatore che ha già acquistato il terzo campo.

Per aumentare un po’ la flessibilità del proprio gioco è possibile acquistare (per 5 monete) un terzo campo: si prende allora l’apposita carta (la vedete in alto nella foto, sopra le Red Bean) e si può quindi piantare una terza specie di fagioli.

Terminata la fase del Commercio il giocatore pesca tre carte dal mazzo (una alla volta per posizionarle in ordine nella sua mano) e il turno passa al giocatore successivo.

Se il mazzo si esaurisce viene riformato mescolando tutte le carte scartate (quelle delle vendite): quando si esaurisce il terzo mazzo la partita ha termine e, dopo che tutti hanno effettuato il raccolto per ogni campo con un numero di carte sufficiente, si contano i soldi guadagnati. Chi ha il totale più alto vince.

Qualche considerazione e Suggerimento

Carte speciali.

Foto 7 – Le carte Terzo Campo.

 Ricordate sempre che lo scopo di Bohnanza è accumulare il maggior numero possibile di monete, quindi fate attenzione al tipo di fagioli che seminerete nei vostri campi e verificate che non li stiano già accumulando gli avversari; inoltre è estremamente conveniente acquistare appena possibile il terzo campo per aumentare le flessibilità del vostro gioco.

Utilizzate al meglio la fase del “Commercio” e cercate di sbarazzarvi delle carte che vi bloccano la mano e rischiano di farvi effettuare un raccolto “obbligatorio” non voluto: se non riuscite a scambiarle con qualche fagiolo che vi interessa non esitate a regalarne qualcuna a chi può seminarle, magari chiedendo che ricambi il favore in seguito: meglio regalare una o più carte che non riuscire a piantare.

Non tenete mai nello stesso momento due campi con fagioli molto rari perché sarà poi difficile, soprattutto all’inizio, riuscire ad accumulare abbastanza carte da fare tante monete; naturalmente se avete già in mano altre carte di quel tipo giocate bene la fase commerciale e piantatele al vostro turno.

Foto 8 – La scatola di Bohnanza.

È sempre bene cercare di fare il raccolto quando le carte ci danno 3-4 monete, ma a volte, soprattutto quando non si ha ancora il terzo campo, saremo costretti a “svendere” fagioli da 1-2 monete: sempre meglio di niente, ma evitate di farlo troppo spesso o perderete la partita.

Puoi vedere la scheda riassuntiva di valutazione su Big Cream.

 Chi scrive gioca a Bohnanza praticamente dalla sua uscita e lo ripropone spesso ai suoi tavoli quando i partecipanti hanno voglia di praticare un gioco molto “conviviale” (anche se spesso può essere “spietato”): il tempo di gioco si può allungare abbastanza (in 7 si arriva spesso a 2 ore, soprattutto se la fase di Commercio è fatta come si deve) ma alla fine della partita tutti saranno più che felici di avere partecipato.

Come abbiamo anticipato all’inizio della recensione, il successo è stato tale che in pochissimo tempo tutte le scorte del magazzino di Amigo si sono esaurite e le ristampe si sono susseguite una dietro l’altra, mentre la ditta ordinava a Uwe di procedere a tutta birra con delle espansioni.

Abbiamo dunque deciso di completare questo articolo con un’occhiata alle espansioni più note che faremo fra qualche giorno: se siete interessati tenete d’occhio le uscite di Balena Ludens.

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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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