SINTESI

Pro: Grande facilità di accesso, con regole semplici, chiare e facili da memorizzare: dopo la prima “mezza” partita ci si scorda del libretto. Varietà di gioco e di situazioni. Molta interazione.

Contro: Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo diciamo che le plance personali, di cartoncino leggero, non sono all’altezza degli altri componenti, pur senza dare problemi al gioco.

Consigliato a: Ragazzi, Famiglie, Giocatori occasionali, assidui o esperti: si può giocare rilassati, giusto per il piacere di maneggiare le “pietre” colorate, oppure molto competitivamente, riflettendo attentamente ad ogni mossa.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
bassa

Idoneità ai Neofiti:
buona

Autore:
Filip Glowacz

Grafica ed illustrazioni:
Zbigniew Umgelter

Anno:
2021

Puoi acquistare MANDALA STONES su GET YOUR FUN

Introduzione

Siamo quasi certi che tutti coloro che leggono queste note abbiano già giocato almeno una volta ad AZUL, e crediamo fermamente che anche il polacco Filip Glowacz (autore del gioco che vi stiamo per presentare) lo abbia praticato ed amato al punto da volerlo modificare rendendolo un po’ più complesso, riuscendo alla fine a creare un gioco nuovo: parliamo dunque di questo Mandala Stones, dedicato a 2-4 giocatori di 10 anni o più, pronti a sfidarsi per una mezz’oretta con “pietre” colorate e combinazioni di vario tipo.  

Raramente abbiamo visto un gioco di questa “gamma” piacere immediatamente a tutti coloro che lo hanno provato e che hanno poi passato l’intera serata a rigiocarlo più volte: e questo su tutti i tavoli a cui l’abbiamo proposto.

Unboxing

Componenti.

Foto 1 – I componenti di Mandala Stones.

La scatola di Mandala Stones, all’apertura, sembra molto più “piena” di quello che è in realtà: un termoformato di plastica nera è stato infatti inserito nella confezione sia per accogliere in ordine i vari componenti che per tenere sollevate le plance di gioco; queste ultime servono come tabellone “espositore” delle pietre (la prima), come plancia “Mandala” (la seconda) e come plance per i giocatori (le quattro restanti).  Solo queste ultime non ci sembrano del tutto… all’altezza degli altri componenti, perché sono state stampate su cartoncino leggero: vi consigliamo quindi di non buttare via la busta trasparente che le contiene, ma di conservarla per riporle in ordine ed evitare pieghe accidentali.

La confezione contiene anche 4 cilindri di legno nero che riportano gli stessi decori delle pietre (due a testa): sono chiamati “Artisti” e vengono utilizzati durante la partita per raccogliere le “pietre”. Un mazzetto di carte infine ci offre un breve sommario della sequenza di gioco e una decina di “obiettivi” (ne parliamo un po’ più avanti.

Le pietre.

Foto 2 – Le “pietre” del gioco sono di quattro colori con due diversi decori.

L’occhio va subito ai 96 dischi di plastica dura (che da ora in poi anche noi chiameremo “pietre” come indicato sul testo) in vivaci colori: giallo, rosso, azzurro e viola: metà di queste “pietre” sono state decorate in serigrafia con il disegno di un fiore (stilizzato), mentre l’altra metà mostra un cerchio. Entrambi i decori sono molto elaborati ed il tutto fa venire immediatamente voglia di iniziare a giocare. Un sacchetto di stoffa nera verrà utilizzato per riporre le pietre dopo l’uso.  

A parte la nostra osservazione sulle quattro plance in cartoncino pensiamo che la componentistica sia di ottima fattura e non abbiamo avuto nessun problema di utilizzo nei nostri test.

Preparazione (Set-Up)

Setup

Foto 3 – Tavolo pronto per una partita a tre.

La preparazione di una partita a Mandala Stones non porta via molto tempo: si piazza il tabellone a centro tavola e si riempiono le 24 caselle decorate con pilette di 4 “pietre” prese a caso dal sacchetto. Poi si mettono, sempre casualmente, i quattro “Artisti” su altrettanti cerchietti colorati ortogonalmente alla casella centrale: in realtà i cerchietti sono nove e servono allo spostamento dei cilindri. Accanto al tabellone viene messa la plancia “Mandala” che serve a determinare la lunghezza del gioco, distribuendo anche alcuni Punti Vittoria (PV) extra.

I giocatori prendono una plancia, un gettone segnapunti (da posizionare sulla casella “0” dell’apposito tracciato stampato al centro della plancia), una carta “Sommario” ed un gettone “+50 PV” da utilizzare se il segnalino supera la casella 45.

Plancia.

Foto 4 – La plancia dei giocatori

Diamo un’occhiata più approfondita a questa plancia perché è il vero cuore del gioco: come si vede (Foto 4) la metà superiore è occupata da un tracciato segnapunti di 45 caselle, mentre sotto vediamo 5 cerchi bianchi ed altrettante icone. Sono gli spazi dove sposteremo le pietre raccolte sul tabellone e dove potremo calcolare i punti vittoria: la prima casella assegna da 1 a 5 PV a seconda del numero di colonne di pietre di diversa altezza presenti sulla plancia; il secondo assegna 4-2-1-1 PV a seconda del numero di pietre depositate lì sopra; il terzo ed il quattro sono simili (ma con valori diversi dei PV), mentre il quinto assegna da 1 a 4 PV per ogni pietra di colore diverso sulla cima delle pile raccolte, più un bonus di +1 PV fisso.

Ora che è tutto pronto possiamo cominciare, designando il Primo giocatore e lasciandogli eseguire la sua prima mossa.

Il Gioco

A Mandala Stones ogni giocatore, all’inizio del suo turno, deve scegliere se effettuare un’azione di “presa” oppure se preferisce un “conteggio”.

Tabellone.

Foto 5 – Il tabellone con pietre ed Artisti come può apparire ad inizio partita.

La prima scelta permette di raccogliere da 1 a 4 pietre sul tabellone, secondo questa procedura:

(1)  – Il giocatore sceglie uno dei quattro artisti e lo sposta in uno dei 5 cerchietti vuoti del tabellone (non può essere attivato sulla postazione di partenza);

(2)  – Quindi raccoglie tutte le pietre che hanno il suo stesso “decoro”, purché esse non siano adiacenti ad un altro artista;

(3)  – Decide infine l’ordine con cui raccogliere le pietre disponibili e sposta la pila, senza più cambiare quell’ordine, su uno dei cinque cerchi bianchi della sua plancia, purché sia vuoto.

La seconda scelta permette invece di fare dei PV secondo uno dei seguenti metodi:

(a)  – Prendendo una pietra qualsiasi dalla cima di una o più pile e spostando il segnalino segnapunti in avanti di tante caselle quante sono le pietre prelevate: si tratta di una mossa poco usata, di solito, ma che serve soprattutto a preparare l’alternativa che segue;

(b)  – Raccogliendo dalla cima delle pile tutte e solo le pietre di un colore (i decori non si considerano in questa fase), con un minimo di due: in questo caso si eseguiranno i conteggi indicati sulla sua plancia “sotto” alle pile da cui ha prelevato le pietre, come abbiamo già visto.

Mandala.

Foto 6 – La plancia “Mandala”.

In entrambi i casi le pietre prelevate devono essere trasferite sulla plancia “Mandala”, partendo dalla casella centrale (quella col “fiore” colorato) e percorrendo il percorso a spirale: quando una pietra copre una casella con un bonus (1-2 PV) il giocatore lo aggiunge immediatamente al suo punteggio.

Come avrete notato nella foto, la parte finale della spirale contiene tre caselle nere con delle manine: esse indicano la fine della partita quando si gioca in due, tre o quattro. Se trasferendo pietre sul Mandala si copre la casella relativa al numero dei partecipanti si completa il round in corso, in modo che tutti abbiano potuto giocare lo stesso numero di turni, e poi si passa al conteggio finale.

Partita.

Foto 7 – Partita in corso: foto presa subito dopo le prime fasi di gioco.

Durante una partita a Mandala Stones il tavolo si presenterà più o meno come quello della foto 7, dove possiamo notare che:

(a)  – Ogni giocatore ha un certo numero di “pile” nella sua plancia;

(b)  – La plancia Mandala ha già ricevuto 10 pietre di tre colori diversi, segno che i giocatori hanno potuto valutare un certo numero di colonne sulla loro plancia: quattro per chi ha usato le pietre azzurre, tre per le gialle e le viola;

(c)  – Il segnapunti dei giocatori si è già spostato in avanti di qualche casella;

(d)  – Il tabellone mostra che gli artisti sono stati spostati tutti verso l’esterno, e questo faciliterà enormemente il compito al giocatore di destra (l’unico che ha ancora una casella libera sulla sua plancia);

(e)  – Il giocatore in primo piano potrà scegliere di conteggiare le caselle con pietra viola (facendo 4+3+2 PV) oppure le due con le pietre gialle (2+3 PV). Potete tornare alla Foto 4 per provare a rifare questi calcoli per conto vostro, se volete.

C’è anche un secondo modo per completare una partita di Mandala Stones, e questa volta in maniera piuttosto “brusca”: questo avviene quando un giocatore, al suo turno, non può più raccogliere pietre con un’azione “presa” e non può nemmeno effettuare un conteggio. Il gioco si arresta allora immediatamente.

Carte.

Foto 8 – Le carte Sommario ed un esempio di carte “Obiettivo”: abbiamo visualizzato solo quelle speciali (vedere testo).

Quale sia la causa che ha fatto terminare la partita, tutti possono ora scoprire UNA delle loro carte “Obiettivo” per aggiungere i PV indicati al loro totale (se lo hanno rispettato, naturalmente). Ci sono due tipi di obiettivo: quelli in cui a fine partita bisogna avere sulla propria plancia almeno TRE pietre del colore indicato (o averne più degli altri giocatori) e quelli che chiedono di arrivare a fine partita con esattamente 0-1-2 pietre, oppure con un solo tipo di decoro (le vedete tutte nella foto qui sopra). Fatte tutte le somme si proclama vincitore chi ha raggiunto il totale più alto.

Qualche considerazione e suggerimento

La prima considerazione riguarda l’uso degli artisti, ed è qui che si determina l’esito delle partite: non è essenziale raccogliere tante pietre, anzi a volte una raccolta troppo abbondante è negativa; naturalmente se vi capita l’occasione di riempire colonna “4” della plancia (6 PV con quattro pietre, 4 con tre, ecc.) non lasciatevela scappare, ma fate comunque attenzione all’ordine con cui impilate le pietre.

Varie.

Foto 9 – I quattro “Artisti”, i gettoni “+45” e i dischetti segnapunti.

In ogni caso non “buttatevi a pesce” se vi si offre una buona opportunità, ma ragionate attentamente sulle alternative: a volte a Mandala Stones raccogliere una sola pietra può essere la mossa giusta per bloccare gli altri ma garantire ugualmente 4PV (colonna 2) nel turno successivo (se avrete scelto il colore giusto per fare un “conteggio”); altre volte servirà invece una raccolta più interessante per mettere in fondo alla pila un certo colore (specialmente verso fine partita e se volete rispettare almeno un obiettivo). Valutate dunque molto attentamente quale potrebbe essere la mossa più conveniente.

Siete pronti a spostare l’artista scelto per effettuare la raccolta così attentamente studiata? Alt! Un momento: avete già considerato cosa succederà se sposterete proprio “quell’artista”? No? Allora riportate indietro la mano ed effettuate una verifica utilizzando per la vostra mossa il secondo artista con quel decoro: è infatti molto importante non lasciare agli avversari la possibilità di effettuare una raccolta troppo propizia. Ricordate che le pietre ADIACENTI ad un altro artista non possono essere raccolte, quindi se vedete che chi vi segue ha bisogno di un certo colore per completare una serie di pile e poi conteggiare, cercate di non fargliele prendere, giocando opportunamente.

Scatola.

Foto 10 – La scatola di Mandala Stones.

Una delle incertezze più frequenti riguarda “come” e “quando” riempire le colonne sulla plancia personale: spesso è più conveniente tenersene una libera ed effettuare comunque un conteggio, soprattutto se avrete avuto l’accortezza di impilare nell’ordine giusto le pietre. Conteggiando per esempio tre pietre rosse potremmo scoprirne subito dopo tre di un altro colore, a cui aggiungeremo una nuova pila per effettuare un nuovo conteggio nel turno successivo.

Se le cose non sono andate come speravate non esitate ad utilizzare il conteggio “a scelta”, togliendo cioè da alcune pile le pietre superiori: è vero che questo vi fa ottenere pochissimi punti, ma vi permette comunque di scoprire le pietre sottostanti per un conteggio più importante. Il che significa, ovviamente, che gli errori fatti nella fase di impilamento si pagheranno tutti nel corso della partita, dunque… occhio!

Commento finale

È raro vedere che un gioco piace a tutti fin dalla sua presentazione: Mandala Stones deve sicuramente molto ad Azul che ha inaugurato questo “filone” e che, con il suo successo, ha permesso di apprezzare anche i giochi “astratti” purché siano così “colorati” e permettano di effettuare piacevoli manipolazioni tattili.

Puoi vedere la scheda riassuntiva di valutazione su Big Cream.

 Abbiamo effettuato ormai oltre una ventina di partite, su tavoli diversi (in famiglia e con gli amici) ma ancora il gioco ci viene richiesto (“quel gioco con i dischetti di vetro colorato che abbiamo provato l’altra volta”… pochi in effetti si accorgono che le “pietre” sono fatte di plastica dura) e noi lo riproponiamo volentieri: complimenti dunque all’autore ed alle case editrici che ce lo hanno offerto.

 

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“Si ringrazia la ditta CRANIO CREATIONS per avere messo una copia di valutazione del gioco a nostra disposizione”

 

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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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