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A caccia di luce!
Asmodee ha “reinventato” Dixit? In un compito arduo dove molti hanno fallito, Stella: Dixit Universe ci lascia un bagliore di speranza presentandosi come un gioco da 2 a 6 giocatori che riprende il concetto del “papà” per mostrarsi però con un abito nuovo.
Insieme ma non sempre…
Come tutti le implementazioni di Dixit anche Stella: Dixit Universe, che ne utilizza la stessa tipologia di carte (incluse nel gioco ci sono 80 carte originali, disegnate dagli artisti che hanno reso magiche tutte le espansioni del “gioco padre”), si basa sul concetto di associare una parola a più carte in gioco cercando di creare alchimia con altri giocatori in una sorta di “collaborativo-competitivo”.
… da soli ma non troppo!
Sì perché i punti si guadagnano individualmente e alla fine si vince da soli (o a pari merito eventualmente); però cercare di guadagnare troppi punti avidamente fa sì che ad ogni round si rischi di lasciare per strada (o forse meglio dire in cielo) molte stelle (punti vittoria)! Vediamo assieme la meccanica del gioco…
Tutti sulla stessa “barca”
In Stella: Dixit Universe, rispetto a Dixit, non c’è il ruolo del narratore, che viene sostituito da un parola scritta su una carta pescata a caso da un mazzo: tutti i giocatori quindi dovranno cercare di associare a quest’ultima una o più carte disposte sul tavolo (3 file da 5, per un totale di 15).
Questione di alchimia, anzi di Scintille… anzi di Superscintille!
Segnandole segretamente sulla propria plancia cancellabile, ogni giocatore indica le posizioni delle carte che secondo lui hanno qualsiasi tipo di affinità con la parola scelta per questo turno. Se la stessa è stata indicata anche da più di 2 giocatori, scatta la Scintilla e tutti guadagnano 2 Stelle; se solo 2 cacciatori di luce invece hanno segnalato quell’, beh, è una Superscintilla da 3 punti!
Attenzione, quello di Stella non è un universo per avidi
Come accennavamo in apertura, essere troppo avidi di punti andando a segnare sulla propria plancia tante immagini nella speranza di “cogliere nel mucchio”, non è sempre una buona strategia. Quando infatti all’inizio del turno si rivela il numero di associazioni, se qualcuno è primo solitario in questa speciale “classifica”, perderà un punto per ogni Scintilla o Superscintilla se durante la fase di rivelazione “cadrà”!
Cadere fa male quando voli alto!
Una volta che tutti hanno rivelato il numero di associazioni trovate (mi raccomando solo il numero, non quali immagini), iniziando dal primo giocatore si procede a dichiarare una delle immagini segnate sulla plancia. A questo punto se uno o più cacciatori hanno la stessa carta sulla loro plancia, si guadagnano PV, in caso nessuno l’abbia associata, quel giocatore CADE: da questo momento non potrà più dichiarare come giocatore di turno le proprie associazioni, né quindi guadagnare punti, anche se continuerà a generare Scintille e Superscintille con gli altri!
4 turni per dimostrare la vostra sinergia al tavolo
Alla fine di ogni turno si cambia una fila da 5 delle 15 carte presenti, portando nuove possibilità di associazione al gioco, e si cambia la parola chiave: terminati 4 turni, si tirano le somme delle stelle guadagnate e chi ne avrà di più sarà eletto migliore cacciatore di stelle, almeno fino alla prossima scorribanda stellare!
Conclusioni
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Così diceva Antoine-Laurent Lavoisier, chimico e fisico francese vissuto dal 1743 al 1794, a cui potremmo prendere in prestito la frase per dire che è quanto avvenuto con Stella: Dixit Universe: siamo probabilmente di fronte ad un nuovo modo di vivere Dixit, che è stato e rimarrà molto probabilmente un gioco geniale che continua a fare giocare e sognare moltissimi giocatori!
Infatti gli autori hanno ripreso la meccanica delle associazioni, la bellezza delle illustrazioni e il concetto di condividere “emozioni” con altri al tavolo (ma meglio se non con tutti!) per guadagnare punti proprio come in Dixit. Hanno però aggiunto qualche nuova meccanica che lo fanno percepire differente e non un semplice “remake”. Tra queste, hanno eliminato il ruolo del narratore relegandolo ad un mazzo di carte tra cui pescarne una per round.
Se questa scelta inizialmente può lasciare un po’ di nostalgia ai più creativi, d’altra parte permette a tutti di giocare ad armi pari in modo uguale ad ogni turno, togliendo anche dall’imbarazzo i giocatori più timidi che si bloccavano un po’ nel momento di far correre la fantasia.
In Stella: Dixit Universe si lascia quindi spazio alle associazioni tra una parola pescata in modo random e ben 15 carte/immagini presenti sul tavolo, dando maggior possibilità di “connessione” ai giocatori, lasciando però quella sensazione di “push your luck”: quanto vale la pena azzardare associazioni forzate? Il rischio è “cadere” e perdere punti preziosi.
Il gioco si intavola rapidamente, si gioca in circa 30/40 minuti e si può giocare anche con tutte le carte Dixit finora in commercio (10+ espansioni!) andando quindi ad aumentarne incredibilmente la longevità.
Approvato appieno il gioco, vi lasciamo con una domanda che ci frulla in testa fin dalla prima partita e che abbiamo notato soprattutto con un numero basso di giocatori al tavolo: la regola che fa finire nell’oscurità il giocatore che dichiara il numero più alto di corrispondenze ci sembra da un lato limitare i furbetti che ne dichiarerebbero 15 pur di fare punti, ma anche castrare chi vuole osare nel fare qualche associazione più strana (che infine riteniamo essere una delle più grandi soddisfazioni di Dixit).
Voi cosa ne pensate?
Buona luce!
Ringraziamo Asmodee Italia per la review-copy usata per questa recensione.
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