SINTESI
Pro: bella grafica, materiali di pregio e regole semplici; è un perfetto “acchiappa-neofiti” da proporre nelle ludoteche.
Contro: l’alea può farsi sentire in diversi modi, tra la pesca dei negozi e la scelta casuale dei vari draghi e degli incantesimi; le meccaniche del gioco “girano” benissimo, ma dopo qualche turno possono sembrare ripetitive e non particolarmente originali.
Consigliato a: chi cerca un titolo adatto a tutti, dal neofita al grognard, tutt’altro che banale e con un colpo d’occhio notevole.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario: sufficiente
Incidenza della fortuna: discreta
Idoneità ai Neofiti: buona
Autore: Manny Vega
Grafica ed illustrazioni: Sandara Tang
Anno: 2022
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Probabilmente solo i giocatori più navigati di D&D li conosceranno, ma tra le razze dei Forgotten Realms ci sono anche i dragonidi, detti anche dragonborn o strixiki o vayemniri: vengono descritti come umanoidi dai tratti simili a quelli dei draghi, che possono discendere a loro volta da diverse stirpi, e quindi presentare colori e soffi di tipologie differenti (ad esempio, possono esistere dragonidi dalla pelle nera che sputano acido, così come altri argentati che possono emettere un soffio gelato).
Sicuramente nessuno dei giocatori di D&D che li conosca se li sarebbe mai immaginati simpatici, gentili e… “pucciosi”. Eppure le creature protagoniste di Flamecraft, gioco da 1 a 5 giocatori dai 10 anni in su, edito in Italia da Lucky Duck Games, hanno proprio queste parvenze, e il contesto fantasy in cui è immersa la loro favolosa città sembra proprio uscito dalle pagine del manuale di un gioco di ruolo.
Il merito va tutto alla bravissima illustratrice Sandara Tang che, con un tratto morbido e delicato e colori brillanti ma garbati, ha realizzato una bella serie di tavole, alla base dei materiali di gioco di questo gioco. Ma oltre che essere bello a vedersi, Flamecraft è altrettanto piacevole da giocare?
UNBOXING:
Flamecraft si presenta in una scatola nel tipico formato quadrato dei giochi più “pesanti”, con un separatore in cartoncino al suo interno, che va a delimitare uno spazio più lungo e tre vani minori: nel primo, trova posto l’ampio playmat in neoprene che funge da tabellone principale; negli altri tutto il resto della componentistica, dalle pedine alle carte.
Il gioco consta infatti di:
- 6 pedine giocatore in legno a forma di drago e 6 indicatori reputazione a forma di cuore (1 coppia per ciascun colore);
- 8 schede di riepilogo;
- 34 carte negozio (6 di partenza e 28 diverse);
- 42 carte drago artigiano (6 di partenza e 36 diverse);
- 36 carte drago elegante;
- 36 carte incantesimo con 2 diverse dorsali;
- 7 carte aiutante;
- 24 monete di cartoncino;
- 210 gettoni merce di 6 tipologie differenti (35 per ciascuna tipologia).
La dotazione è davvero di ottima qualità, e non sorprende che il gioco sia frutto dell’ennesimo Kickstarter. Una nota di elogio va al playmat: una scelta di gran classe, per quanto ingombrante, che permette di setuppare il gioco ancor più rapidamente e in perfetto ordine; poteva tranquillamente non essere incluso per ridurre i costi di produzione (d’altra parte, Flamecraft è essenzialmente un card game).
Le carte sono di ottima qualità e telate, ma quelle dei Negozi hanno una misura grande e fuori standard, pertanto vi consigliamo di trattarle bene e di limitarvi ad imbustare eventualmente tutte quelle dei draghi e degli incantesimi, decisamente più piccole e standardizzate.
Il regolamento è schematico, sintetico e ben illustrato, con uno spazio dedicato al chiarimento di ciascuna carta presente, e un’appendice per la modalità in solitario, tutto rigorosamente tradotto in italiano.
Il prezzo finale di vendita ci sembra pertanto commisurato con il valore del gioco.
Ricordiamo infine che è disponibile un “errata pack” con 3 carte corrette, che è possibile richiedere gratuitamente a Lucky Duck Games compilando il seguente form online.
PREPARAZIONE:
Per prima cosa bisogna stendere il playmat al centro dell’area di gioco (considerate che misura un metro circa) e collocate attorno le 6 carte negozio iniziali, con il relativo drago artigiano di partenza abbinato (è molto semplice, si accoppiano colore a colore) nel primo slot libero.
Accanto al tabellone, si creano le 6 pile con i gettoni merce diversi, mentre le monete vanno sistemate nella fontana (e dove altrimenti?) sul playmat; preparate casualmente il mazzo delle carte negozio (per ogni partita se ne usano solamente 10 su 28, quindi la longevità sotto questo punto di vista è garantita) e quelli dei draghi artigiani, di quelli eleganti e degli incantesimi (quelli dal dorso viola sono più semplici, mentre quelli dorati sono più difficili da realizzare); si rivelano i primi 5 draghi artigiani e altrettanti incantesimi.
Dopodiché ogni giocatore prende un draghetto di legno, una scheda riepilogativa e colloca il proprio segnalino reputazione accanto al relativo tracciato; riceve infine una mano iniziale con 3 draghi artigiani a caso e 2 draghi eleganti: di questi ultimi, dovrà scegliere 1 carta da tenere e 1 invece da scartare sul fondo del mazzo.
Se si gioca in 4 o in 5, gli ultimi 2 giocatori ricevono un gettone merce a scelta come compensazione.
A questo punto, individuato il primo giocatore, la partita può avere inizio e -come avrete intuito- servono poco più di 5 minuti per prepararla.
SVOLGIMENTO:
Lo scopo del gioco è guadagnare quanti più punti reputazione possibili per diventare il Custode della Fiamma più famoso della città.
Si gioca a turno sempre nello stesso ordine, a partire dal primo giocatore, e ogni volta si deve spostare il proprio segnalino drago in un negozio diverso da quello precedente, pagando una risorsa o una moneta a ogni giocatore eventualmente già presente, per poi eseguire una tra due macro-azioni possibili:
- Raccogliere: per prima cosa, si raccolgono le risorse riportate sul negozio, sui suoi incantamenti e sui draghi Artigiano presenti; dopodiché si può aggiungere dalla propria mano un altro drago Artigiano, purché soddisfi il requisito di uno slot libero, ottenendo poi la relativa ricompensa; infine si possono attivare le capacità di uno dei draghi artigiani presenti (anche quello appena giocato) e/o del negozio stesso. Se in qualsiasi momento si occupa l’ultimo slot libero di un negozio con un drago Artigiano, allora si pesca un nuovo Negozio dal mazzo e, alla fine del turno, lo si posiziona per espandere la città, che potrà avere un massimo di 12 (fino a 2 giocatori) o 14 (da 3 a 5 giocatori) negozi.
- Incantare: si sceglie una delle carte Incantesimo disponibili sul tabellone, si paga il relativo costo in risorse e/o monete (ricordiamo che queste fungono da jolly) e la si colloca in corrispondenza di un negozio con la stessa Icona risorsa in alto a sinistra; fatto questo, si ottiene la ricompensa dell’Incantesimo, indicata in basso, e infine si attivano nell’ordine che si preferisce tutti i draghi Artigiani presenti in quello stesso Negozio. Anche in questo caso, come per i draghi, il limite di Incantesimi che si possono lanciare su un negozio è fissato a 3.
Alla fine del proprio turno, bisogna avere al massimo 6 draghi Artigiano in mano e 7 risorse per ciascuna tipologia: eventuali eccedenze devono essere immediatamente scartate. Si ripristinano le file degli Artigiani e degli Incantesimi sul playmat, qualora ne fossero stati presi, e si passa al giocatore successivo.
La partita va avanti finché non viene esaurito o il mazzo dei draghi Artigiani o quello degli Incantesimi: a quel punto, tutti i giocatori eseguono un ulteriore ultimo turno, e infine confrontano la Reputazione raggiunta, ricordando di aggiungere 1 punto per ogni moneta rimasta e calcolando i punti ottenuti dai draghi Eleganti.
Questi ultimi rappresentano dei veri e propri obiettivi, che possono essere di due tipologie:
- i draghi “del sole” si ottengono durante la partita, e nel momento stesso in cui si soddisfano i requisiti si possono dichiarare e riscuotere;
- i draghi “della luna” sono invece degli obiettivi di fine partita, che si conteggiano solamente a partita terminata.
Il regolamento di Flamecraft prevede inoltre una sorta di mini-espansione: alla fine del setup, si distribuisce dall’apposito mazzo un drago Aiutante a ciascun giocatore; questo potrà dare un bonus asimmetrico all’inizio e poi potrà essere attivato una volta per partita per dare un ulteriore bonus.
La modalità in solitario, a parte il setup personalizzato, funziona allo stesso modo, e consente di confrontare il punteggio finale con un’apposita tabella per capire come si è giocato, oltre ad avere una serie di obiettivi “motivazionali” per garantire una certa rigiocabilità: onestamente, ve lo consigliamo solo per imparare il gioco e togliervi eventuali dubbi dopo la lettura del regolamento.
DURATA:
Sulla scatola di Flamecraft viene riportata una durata indicativa di 60 minuti: questo è un valore che rispecchia abbastanza fedelmente una partita media con 3 o 4 giocatori, mentre in 2 può durare qualche minuto in meno e, invece, in 5 può durare anche un’ora e mezzo, soprattutto se al tavolo è seduto qualche “pensatore”.
Il singolo turno di gioco risulta comunque abbastanza veloce e scorrevole e, non offrendo una particolare complessità nelle scelte, soffre di rado della cosiddetta “paralisi da analisi”; certo è che in una partita con 4 o 5 giocatori i tempi morti tra un turno e l’altro possono farsi sentire, ma possono essere impiegati per pensare in anticipo al prossimo turno di gioco.
AMBIENTAZIONE:
Come spesso accade per i giochi di peso relativamente leggero, anche Flamecraft è praticamente un astratto con un sentore tematico: in sintesi, il giocatore deve scegliere carte e risorse per comporre dei set che gli permettono di guadagnare punti.
Le risorse rappresentano gli ingredienti, mentre gli obiettivi dei set sono draghi e incantesimi dai nomi buffi: insomma, la dinamica è ampiamente già vista, come per i gioiellieri di Splendor, gli avventori di Chai e altro ancora, ma è funzionale a quel minimo di “flavour” che non guasta mai.
CONSIDERAZIONI:
Flamecraft è il tipico gioco che una volta apparecchiato non può passare inosservato, grazie alla scelta del playmat al posto del tabellone, e ai bei draghi colorati e “pucciosi” in ogni angolo. Non ci saranno miniature spettacolari, ma per un principiante è sicuramente più accattivante di un mucchietto di cubetti di legno astratti…
Aggiungiamo che le regole sono lineari e si spiegano davvero in pochi minuti, e se uno ha già un pizzico di esperienza, soprattutto con altri titoli di set collection, avrà già un minimo di competenza e competitività fin dalla prima partita.
Il gioco scala bene fino a 3 o 4 giocatori, considerata la lunghezza della partita, mentre in 5 diventa un po’ troppo lento e dura forse troppo rispetto all’esperienza ludica che offre. L’interazione, per quanto garbata e non cattiva, è decisamente presente: si possono distribuire risorse agli avversari per occupare un negozio oppure per ottenere punti Reputazione, si possono rubare draghi e incantesimi dal playmat, si possono terminare gli slot di un negozio particolarmente ghiotto, ecc.
Dobbiamo ammettere che l’aleatorietà si può far sentire: all’inizio, il bravo giocatore imposta la propria strategia sugli incantesimi sul tavolo e sui draghi eleganti che pesca nei primi turni; quando però si arriva alle fasi finali della partita, può succedere di girare l’incantesimo che richiede proprio le risorse che sono rimaste, o pescare il drago elegante che premia per come si è giocato in precedenza. E visto che si tratta di un gioco stretto, da lottare fino all’ultimo punto, può capitare -per fortuna raramente- che il vincitore venga sancito proprio dalla giusta carta nel turno finale.
Come già evidenziato, la rigiocabilità è alta, per quanto il gioco tenda a risultare un pizzico ripetitivo, perché in ogni partita entra in gioco solo una parte delle carte complessivamente disponibili, e i Negozi a loro volta spingono verso strategie sempre differenti.
Concludiamo con un’avvertenza: non lasciatevi trarre in inganno dalla sua estetica e dai primi turni di gioco, perché con l’avanzare della partita Flamecraft diventa via via sempre più tattico e calcoloso: le azioni possibili sono sempre e soltanto due, ma a un certo punto bisognerà scegliere tra il boost di risorse garantite da un negozio con ogni slot ormai occupato e la possibilità di continuare a calare draghi e incantesimi in negozi nuovi (e meno redditizi); inoltre, si dovranno controllare con cura crescente gli avversari, per capire chi premiare in modo indolore e chi invece evitare accuratamente.
Anche il drago Aiutante, potendo essere utilizzato una volta per partita, ha il peso di un macigno: attivato nel momento giusto, può fare faville, ma… se invece ve ne dimenticherete (è successo anche questo!) potreste rimpiangerlo amaramente.
Insomma, in Flamecraft i trade-off non mancano, come potete vedere, così come la sfida e il divertimento: se volete un gioco perfetto per far fare quel passo in più a quegli amici che si stanno avvicinando al mondo dei boardgame moderni, questo titolo non potrà mancare nella vostra collezione.
POSOLOGIA:
La somministrazione di Flamecraft è possibile tanto nei soggetti che hanno già assunto altri giochi da tavolo in passato, quanto nei neofiti alla prima dose, perché il suo principio attivo è facilmente metabolizzabile da tutti. Si tratta comunque di un titolo a base di sole carte, pertanto l’assunzione può avvenire in tempi relativamente rapidi, anche se l’intera seduta può durare più di un’ora.
Il gioco ha una bassa dipendenza linguistica, ma richiede comunque una buona capacità di lettura, discreta concentrazione, un pizzico di abilità di pianificazione e buona capacità di adattamento e opportunismo; pertanto può essere impiegato in soggetti pediatrici solo se di età superiore ai 10 anni.
SOTTOFONDO MUSICALE:
Il brano “In the court of the dragon” dei Trivium.
Si ringrazia Lucky Duck Games per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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