SINTESI

Pro: Un sistema di azioni “fresco” che costringe i giocatori a cooperare per realizzare manovre combinate durante ogni singolo turno. Non dovete preoccuparvi della longevità di questo titolo.

Contro:  La partita può allungarsi un po’ oltre la durata indicata, a seconda delle combinazioni tra eroi e villain. Queste stesse combinazioni, unite all’impatto dell’alea, possono rendere la partita partita troppo facile o troppo difficile. Qualche problema con il regolamento.

Consigliato a: Appassionati Marvel e dei cooperativi a forte interazione.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
buona

Incidenza della fortuna:
elevata

Idoneità ai Neofiti:
discreta

Autore:
D. Beltrami

Grafica ed illustrazioni:
AA. VV.

Anno:
2023

Quando fu annunciato Marvel D.A.G.G.E.R. dalla Fantasy Flight Games, tutti ci siamo chiesti se fosse necessario l’ennesimo titolo sui supereroi americani. Il successo del Marvel Cinematic Universe ha allargato le modalità di fruizione di quel brand ben oltre il contesto del fumetto seriale, coinvolgendo molte altre realtà tra cui i nostri amati giochi da tavolo (basti pensare a titoli come Marvel Legendary, Marvel Champions o il recente Marvel Zombies). Cosa può spingere un fan ad approcciarsi a questa nuova scatola?

Marvel D.A.G.G.E.R. è un titolo cooperativo a scenari per giocatori abituali, da 1 a 5 giocatori, della durata indicativa di 120-180 minuti a partita e con meccaniche di punti azione, movimento punto a punto, tiro dadi. L’edizione italiana è a cura di Asmodee Italia.

COME SI GIOCA A MARVEL D.A.G.G.E.R.

Marvel D.A.G.G.E.R. prevede la collaborazione tra diversi eroi atta a fermare il piano di una delle 4 nemesi presenti nella scatola. Ognuno di questi temibili avversari ha un piano che deve essere sventato. Gli eroi dovranno far fronte a questa minaccia fino al classico scontro finale con il nemico che ne determinerà la vittoria o la sconfitta. Il tutto senza dimenticarsi di mantenere il pianeta al sicuro dagli altri pericoli che popolano l’universo Marvel: non sarà raro doversi occupare di alcune missioni secondarie durante i tentativi di attacco al nemico finale.

Ogni giocatore sceglie un eroe di partenza e lo associa ad un aspetto tra i 6 disponibili, il quale definisce la specializzazione e il ruolo di quell’eroe all’interno della squadra. Ogni nemesi ha un setup specifico per quel che riguarda i nemici, le carte che entreranno in gioco e il posizionamento iniziale. In particolare bisogna fare attenzione alle 3 missioni della nemesi, da svolgere in un ordine preciso, poiché scandiscono il timer del gioco.

Ecco tutta la dotazione di un personaggio. Oltre alla coppia di plance, ci sono le carte supporto (attivabili e riattivabili collocandoci sopra dei successi) e la carta team up.

Ecco tutta la dotazione di un personaggio. Oltre alla coppia di plance, ci sono le carte supporto (attivabili e riattivabili collocandoci sopra dei successi) e la carta team up.

Una partita si svolge in round, ognuno dei quali è suddiviso in due fasi. I round si ripetono finché non viene attivato lo scontro finale.

Nella Fase degli Eroi, a partire dal primo giocatore e procedendo in senso orario, i giocatori eseguono un’azione a testa fintanto che tutti ne hanno compiute 3. La singola azione corrisponde al posizionamento di un segnalino aspetto su uno slot non ancora occupato tra la propria plancia personale, la scheda aspetto scelta oppure il tabellone di gioco. Le azioni consentono di muovere l’eroe sul tabellone, combattere i nemici, tentare delle sfide per progredire nelle missioni, riposare e attivare le capacità di luoghi specifici.

In qualsiasi momento può verificarsi una prova di attributo, ad esempio durante un combattimento o una sfida, su una delle tre statistiche Attacco, Risolutezza e Tattica. Il valore presente sulla scheda dell’eroe indica il numero di dadi da tirare e il numero di successi è dato dal quantitativo di icone corrispondenti al simbolo dell’attributo in esame. Il fulmine è considerato un Jolly, e consente inoltre di eseguire l’effetto di una base nella regione in cui si trova l’eroe.

In qualsiasi momento può verificarsi una prova di attributo, ad esempio durante un combattimento o una sfida, su una delle tre statistiche Attacco, Risolutezza e Tattica. Il valore presente sulla scheda dell’eroe indica il numero di dadi da tirare e il numero di successi è dato dal quantitativo di icone corrispondenti al simbolo dell’attributo in esame. Il fulmine è considerato un Jolly, e consente inoltre di eseguire l’effetto di una base nella regione in cui si trova l’eroe.

Nella Fase della Nemesi la minaccia aumenta del valore della scheda nemesi, per ogni nemico in gioco e per i valori di minaccia presenti sulle missioni secondarie non ancora risolte. Poi si controlla la risoluzione della missione nemesi attualmente attiva: se ci sono abbastanza segnalini progresso è superata, altrimenti se ne verifica il valore di minaccia, confrontandolo con il tracciato appena aumentato, per determinarne il fallimento. Ogni volta che la missione nemesi cambia, la minaccia riparte da 0. Infine si pesca una carta evento e se ne risolve l’effetto, tenendo a mente che se in questa fase non ci sono eventi da pescare, gli eroi perdono la partita immediatamente.

Esempio di risoluzione di un evento: esso scatena effetti sulla scheda delle nemesi, può mettere in gioco nuove missioni secondarie, nuovi nemici e attiva quelli già esistenti, tipicamente per muovere o attaccare. Non bisogna preoccuparsi solo della propria incolumità, poiché i nemici possono invadere le basi e disabilitarne gli effetti.

Esempio di risoluzione di un evento: esso scatena effetti sulla scheda delle nemesi, può mettere in gioco nuove missioni secondarie, nuovi nemici e attiva quelli già esistenti, tipicamente per muovere o attaccare. Non bisogna preoccuparsi solo della propria incolumità, poiché i nemici possono invadere le basi e disabilitarne gli effetti.

Una volta che i giocatori hanno completato e/o fallito le 3 missioni della nemesi, inizia lo scontro finale secondo quanto riportato sul retro della scheda della nemesi. Essa indica esattamente le condizioni di vittoria per la partita in corso. Gli eroi, oltre che per gli eventi, perdono se le 5 basi sono contemporaneamente invase o se un giocatore viene sconfitto due volte.

MATERIALI ED ERGONOMIA

La robusta scatola quadrata contiene una componentistica molto ricca, della quale sottolineiamo qualche aspetto. Gli standee rubano la scena a qualunque altra cosa: il loro spessore, la dimensione e soprattutto l’artwork non fanno rimpiangere la mancanza di miniature, nonostante da giocatori siamo abituati a vederle in qualsiasi produzione sopra una certa soglia di prezzo. Qualche illustrazione soprattutto tra i nemici e le carte è stata recuperata dai titoli precedenti dell’editore americano, ma non è un elemento che dà particolarmente fastidio.

La menzione principale va fatta alle basette degli standee, soprattutto quelle dei personaggi e della nemesi: finalmente delle basette che non rischiano di rovinare il cartoncino durante l’inserimento e durante le varie fasi del gioco che richiedono una sostituzione di componenti. Inoltre il colore della base dà un colpo d’occhio immediato sull’aspetto dell’eroe e quindi sul suo ruolo all’interno della squadra.

Le carte e le plancette dei personaggi principali sono un po’ troppo sottili per il prezzo richiesto e le prime necessitano le bustine protettive. Di contro abbiamo a disposizione un inserto che consente di ospitare perfettamente tutti i mazzi di carte, anche se imbustate. L’aspetto del tabellone rischia di essere percepito come abbastanza anonimo, per quanto sia molto funzionale insieme a tutto il sistema iconografico (come l’editore ci ha abituato in tanti anni).

Menzione speciale per il dossier degli eroi che ricorda un fascicolo S.H.I.E.L.D. da cui il nome D.A.G.G.E.R. trae evidentemente ispirazione. Non ha utilità ai fini del gioco, ma è un’aggiunta apprezzata per conoscere meglio alcune informazioni di nicchia (almeno per quanto riguarda i fan provenienti dai film).

Menzione speciale per il dossier degli eroi che ricorda un fascicolo S.H.I.E.L.D. da cui il nome D.A.G.G.E.R. trae evidentemente ispirazione. Non ha utilità ai fini del gioco, ma è un’aggiunta apprezzata per conoscere meglio alcune informazioni di nicchia (almeno per quanto riguarda i fan provenienti dai film).

Il tempo di setup è leggermente dilatato dal fatto di dover apparecchiare Marvel D.A.G.G.E.R. su un tavolo ampio, e di dover preparare tanti mazzi di carte. L’inserto sopracitato ci viene in aiuto, ma la notevole quantità di segnalini va organizzata con una suddivisione ulteriore rispetto agli scomparti della scatola a cui è dedicata. 

Sparisce, infine, il doppio regolamento spesso presente nelle produzioni FFG, in favore di un singolo manuale non perfettamente organizzato: c’è una frammentazione delle informazioni un po’ eccessiva e molte delle nozioni marcate come “regole aggiuntive” sono in realtà parte del flusso di gioco base (ad esempio come danneggiare i nemici). Queste sono organizzate come una specie di glossario a cui la prima parte del regolamento rimanda quando cita certi termini. Infine alcune piccole regole non sono totalmente esplicative: ad esempio non viene spiegato come rimuovere un segnalino invasione, ma solo come si genera (nonostante i giocatori ci possano facilmente arrivare ad intuito).

UNA COLLABORAZIONE “FORZATA”

Il pregio principale di Marvel D.A.G.G.E.R. è il sistema creato per compiere le azioni: ci sono 3 segnalini a testa, una scelta a turno a rotazione sugli slot non ancora occupati. Innanzitutto è un’idea che rende i singoli turni molto veloci: a fronte della pianificazione di gruppo, non ci sono tempi di attesa eterni dovuti a quel personaggio che deve incastrare le sue 4-5 azioni simultaneamente per ottenere l’effetto migliore. Oltre al downtime ridotto tra un turno e l’altro, questo sistema enfatizza il teamworking: avendo i punti azione frammentati e non concatenabili, ogni singola azione deve costruire una parte del percorso per la vittoria finale. Si va oltre al “far performare al meglio il proprio eroe”, poiché non esiste l’azione che risolve la partita in un colpo solo. Si cerca più spesso l’assist per il compagno che agisce dopo di me, per creare sinergie e combo che danno grosse soddisfazioni.

Uno dei 3 segnalini azione è incrementato e, se piazzato in uno slot la cui azione lo prevede, consente di effettuare l’azione con un bonus. Questo include per esempio muoversi e danneggiare i nemici, considerare i jolly come 3 successi invece di 1, oppure risolvere un effetto dagger dopo una sfida.

Uno dei 3 segnalini azione è incrementato e, se piazzato in uno slot la cui azione lo prevede, consente di effettuare l’azione con un bonus. Questo include per esempio muoversi e danneggiare i nemici, considerare i jolly come 3 successi invece di 1, oppure risolvere un effetto dagger dopo una sfida.

Oltre a legarsi perfettamente al tema, questa collaborazione ad alta interazione volta ad aiutare spesso i propri compagni risulta necessaria perché tutte le prove si risolvono con un lancio di dadi alla ricerca di simboli esatti: non ci sono range di valori in cui ricadere e, nonostante la presenza di mitigatori dovuti ad abilità e a certi segnalini, un lancio sbagliato può annullare l’azione del turno. La rotazione tra i giocatori permette di rispondere tatticamente sia ai singoli fallimenti sia, più in generale, agli imprevisti dati dagli altri elementi della partita. 

Molto interessante la meccanica del team up: ogni eroe ha delle abilità specifiche di svariata natura per avanzare l’indicatore comune sul corrispondente tracciato in fondo al tabellone ( sono chiamate capacità di combinazione). Alcuni esempi sono il raggio cosmico di Captain Marvel o la scarica cinetica di Pantera Nera (entrambe utilizzabili solo se l’eroe possiede il segnalino potenziato). I giocatori possono spendere questi punti team up per attivare la loro carta team up la quale, una volta utilizzata, tornerà inattiva. Per capirsi, alcune di queste carte sono “Avengers Uniti” e “Hulk Spacca”.

Molto interessante la meccanica del team up: ogni eroe ha delle abilità specifiche di svariata natura per avanzare l’indicatore comune sul corrispondente tracciato in fondo al tabellone ( sono chiamate capacità di combinazione). Alcuni esempi sono il raggio cosmico di Captain Marvel o la scarica cinetica di Pantera Nera (entrambe utilizzabili solo se l’eroe possiede il segnalino potenziato). I giocatori possono spendere questi punti team up per attivare la loro carta team up la quale, una volta utilizzata, tornerà inattiva. Per capirsi, alcune di queste carte sono “Avengers Uniti” e “Hulk Spacca”.

Infine, il sistema di azioni di Marvel D.A.G.G.E.R è rafforzato dall’ottima caratterizzazione dei personaggi. Anche la singola coppia non presenta due mere varianti dello stesso personaggio, ma ogni eroe dà le sensazioni di essere unico sia nelle abilità (attive o passive che siano) sia nello stile che richiede per essere giocato al meglio. La composizione del team funziona se gli eroi vengono utilizzati al meglio delle loro peculiari caratteristiche.

LONGEVITÀ E SCALABILITÀ

L’altro grande punto di forza è l’estrema variabilità del titolo, che assicura una buona longevità anche ripetendo lo stesso scenario. Ci sono 4 nemesi, ben 20 eroi e diversi mazzi di carte che randomizzano ulteriormente la situazione. Marvel D.A.G.G.E.R offre dunque diverse combinazioni da esplorare, mantenendosi fresco nel tempo e incoraggiando le sperimentazioni dei giocatori. 

Una combo molto interessante è unire eroi come Jane Foster, che marchiano i nemici con un'abilità, a compagni in grado di sfruttare quella condizione per delle azioni migliorate, come Iron Man con il suo omniraggio. Non che la tempesta di tuoni della stessa Jane sia da meno…

Una combo molto interessante è unire eroi come Jane Foster, che marchiano i nemici con un’abilità, a compagni in grado di sfruttare quella condizione per delle azioni migliorate, come Iron Man con il suo omniraggio. Non che la tempesta di tuoni della stessa Jane sia da meno…

Nonostante dopo alcune partite le stesse missioni secondarie possano risultare ripetitive e si verifichino nuovamente delle combinazioni già viste per quanto riguarda i nemici, la fonte principale di rigiocabilità è la creazione del team e l’associazione tra eroe e aspetto, poiché essa genererà scelte strategiche e tattiche certamente differenti. Nonostante però lo stimolo a provare lo stesso personaggio con diversi aspetti, occorre capire bene come far funzionare un determinato eroe prima di associargli l’aspetto desiderato, poiché alcuni eroi sono più adatti a svolgere certi compiti piuttosto che altri. Anche qui troviamo un legame con il tema, dato che in base alla missione da compiere occorre scegliere i membri più adatti per il team.

Per quanto riguarda la scalabilità il gioco si adatta bene al variare del numero di giocatori: in solitario si utilizzano due eroi e, in meno di 3 giocatori, i personaggi compiono più azioni nella fase a loro dedicata. Noi abbiamo preferito giocare Marvel D.A.G.G.E.R. da 3 a 5 giocatori, perché al diminuire del numero di personaggi calano le possibilità di combinarne gli effetti. Il grosso contro del giocarlo in tanti è purtroppo la durata, perché aumenta il numero di minacce da gestire e ci vuole una programmazione più ragionata per mettere d’accordo tutti al tavolo. La scatola riporta 3-4 ore, ma in 5 giocatori si rischia di andare oltre, soprattutto nella prima partita.

QUALCHE ULTERIORE CONSIDERAZIONE

All’apertura della scatola e durante i primi minuti della spiegazione, molti giocatori ai nostri tavoli hanno associato Marvel D.A.G.G.E.R. ad Eldritch Horror e a Marvel Champions: il primo per i 6 aspetti, facilmente associabili alle caratteristiche del personaggio (anche dal punto di vista cromatico), oltre al fatto di muoversi sulla mappa del mondo per sventare una grande minaccia. Per quanto riguarda il gioco di carte, l’associazione personaggio-aspetto rimanda parecchio alla composizione del mazzo, e la struttura delle missioni e dell’avanzamento per la minaccia riportano alla mente alcuni momenti delle battaglie contro i villain. Le similitudini però, per quanto ci riguarda, finiscono qui: rispetto ad Eldritch abbiamo un focus sul combattimento, mentre rispetto a Marvel Champions non abbiamo la casualità del mazzo di pesca per recuperare le nostre risorse, dato che sono presenti sul campo fin da inizio partita. Il modo in cui i giocatori interagiscono è poi profondamente diverso rispetto ai titoli precedenti.

Marvel D.A.G.G.E.R risulta a conti fatti un cooperativo diverso dal solito, oltre che per il suo gameplay, anche per il livello di sfida che offre ai giocatori e per il forte legame con l’ambientazione: esistono sicuramente titoli più difficili, ma l’insieme di ragionamenti richiesti tra la progettazione strategica e le risposte tattiche vanno un po’ oltre a quello che un tavolo di neofiti può sopportare, anche con l’aiuto di un giocatore esperto (che potrebbe facilmente cadere nel problema dell’alpha player). Dal punto di vista tematico, oltre al lavoro fatto su personaggi, nemici e missioni, abbiamo particolarmente apprezzato la regola della sconfitta: quando un eroe muore, il retro della plancia viene girato e quel personaggio entra in gioco al suo posto; egli non solo condivide il nome da supereroe del compagno caduto, ma anche alcune risorse, pur mantenendo una propria identità nello stile di combattimento e delle azioni sul campo.

Per poter sbloccare la propria carta supporto eroe dedicata, il giocatore deve mettere in gioco e risolvere una missione personale. Quanto è tematico vedere Peter Parker e Tony Stark a cena da zia May?

Per poter sbloccare la propria carta supporto eroe dedicata, il giocatore deve mettere in gioco e risolvere una missione personale. Quanto è tematico vedere Peter Parker e Tony Stark a cena da zia May?

La grande fortuna di questo titolo, ovvero il mix che si crea di volta volta tra la squadra scelta, lo scenario da battere e le combinazioni di nemici e missioni secondarie, rischia talvolta di diventare il suo punto di debolezza. Dato che l’impatto della fortuna è estremo, poiché in coda a questo elenco si agganciano le sfide da risolvere a colpi di dadi, Marvel D.A.G.G.E.R. potrebbe generare alcune situazioni parecchio “swingy”, come dicono i giocatori d’oltreoceano. Possono verificarsi dei casi in cui qualche spawn sfortunato, unito ad alcune azioni andate a vuoto (magari sugli attributi deboli di un personaggio), riescono a vanificare qualsiasi tentativo di protezione delle basi. Dall’altra parte, un incastro perfetto di vari elementi potrebbe bloccare la nemesi ogni turno e mantenere al contempo il tabellone pulito, rendendo la partita davvero troppo semplice. Parliamo ovviamente di casi limite, non della maggioranza delle partite (che saranno invece tese e combattute fino all’ultimo come nei migliori cooperativi), però tenete conto che sono eventualità possibili. 

CONCLUSIONE

Marvel D.A.G.G.E.R. riesce dunque a dire la sua nel panorama dei cooperativi moderni per via del gameplay che tiene tutti i giocatori incollati alla partita e di una variabilità degna di nota. Questo titolo potrà fare al caso vostro se vi piace l’alta interazione nei cooperativi, se gradite un buon ventaglio di scelte strategico-tattiche e vi piace mescolare abilità ed effetti per ottenere combo talvolta inaspettate. Vi sconsigliamo di approcciarvi al gioco se odiate i dadi e, più in generale, un grosso impatto del fattore aleatorio sulla partita, e se siete un gruppo di soli neofiti che da poco si è approcciato al gioco moderno.

La scatola del gioco.

La scatola del gioco.

Si ringrazia Asmodee Italia per aver reso disponibile una copia di valutazione del gioco.

 

Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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