SINTESI

Pro: è Munchkin, quindi ironia e colpi bassi non mancano mai; le miniature, come da tradizione CMON, sono di buona qualità; è un perfetto “acchiappa-neofiti” da proporre nelle ludoteche.

Contro: è Munchkin, quindi alea, kingmaking e sbilanciamenti sono all’ordine del giorno; i giocatori più esperti devono approcciarsi con la giusta consapevolezza, altrimenti non riusciranno a divertirsi.

Consigliato a: chi cerca un titolo adatto praticamente a tutti, che garantisca tante risate e tante “bastardate”; chi cerca un gioco per divertirsi, senza dover vincere a tutti i costi.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
buona

Idoneità ai Neofiti:
buona

Autore:
A. Chiarvesio, E. M. Lang

Grafica ed illustrazioni:
J. Kovalic

Anno:
2020

Puoi acquistare MUNCHKIN DUNGEON su GET YOUR FUN

PREMESSA:

Chi non conoscesse ancora la fortunata serie ludica di Munchkin è pregato di cospargersi il capo di cenere e rimediare immediatamente leggendo questa nostra storica recensione.

Stiamo appunto parlando di un pezzo di storia del gioco da tavolo contemporaneo: il primissimo Munchkin è stato pubblicato dalla Steve Jackson Games nel lontano 2000, proprio all’alba del nuovo millennio; e da allora sono state pubblicate decine e decine di espansioni, retheming, crossover e ammennicoli vari.

Nel 2008, sulla scia di questo successo planetario, lo stesso Steve Jackson provò a trasformare il gioco di carte in un boardgame vero e proprio, con tanto di miniature, dadi e tessere di cartone: ne nacque Munchkin Quest, che riscosse un discreto successo nell’immediato, ma finì velocemente “sommerso” da altri dungeon crawl decisamente più efficaci e divertenti, per quanto meno ironici.

A distanza di un ventennio, CoolMiniOrNot, editore leader nel campo dei Kickstarter con miniature, decide di collaborare con SJG per finanziare un nuovo progetto attraverso il crowdfunding: con il duo Chiarvesio-Lang rielabora il tipico mood di Munchkin e lo arricchisce di miniature -curate sempre dallo storico illustratore della serie John Kovalic– e meccaniche più moderne e accattivanti.

Munchkin Dungeon -questo il nome del gioco, che è anche oggetto della presente recensione- raccoglie così oltre 700.000 dollari e viene finalmente realizzato.

Volete saperne di più su questo titolo per 2-5 giocatori dai 14 anni in su, portato in Italia da Asmodee? Detto fatto: continuate a leggere il nostro articolo e lo scoprirete!

La copertina del gioco.

UNBOXING:

Munchkin Dungeon si presenta nel tipico “imponente” formato CMON: d’altra parte, come vedremo tra poco, i materiali sono tanti e in parte ingombranti, soprattutto se alloggiati in termoformati su misura.

Al suo interno, la scatola del gioco risulta bella piena!

All’interno della scatola troviamo:

  • un tabellone dungeon principale;
  • 6 dadi da combattimento personalizzati;
  • 7 plance giocatore (5 normali e 2 Super Munchkin) con 7 miniature abbinate di colore violaceo, più relativi indicatori di livello e di fama;
  • 10 miniature dei mostri erranti di livello 2 e 3 di colore grigio;
  • 2 miniature boss di colore rosso, nettamente più grandi;
  • 6 carte boss (3 per ciascun boss);
  • 22 carte stanza (10 con mostri e 12 vuote);
  • 60 carte bottino;
  • 60 carte minaccia;
  • 16 segnalini minaccia;
  • 18 segnalini vergogna;
  • tanti altri segnalini tra monete, pozioni e danni.

Le miniature sono meno dettagliate della “tradizione” CMON, d’altra parte sono più minimali i disegni di partenza di Kovalic: il risultato è comunque di grande impatto e davvero piacevole a vedersi, con i diversi colori che consentono di distinguere personaggi, mostri e boss a colpo d’occhio. Tutte le statuette trovano poi posto in un paio di termoformati realizzati ad hoc, che consentono di stivare il gioco anche in verticale senza scomporre quasi nulla al suo interno.

Il termoformato con tutte le miniature incluse!

Per il resto, i segnalini sono in cartone e le carte di misura standard e di buona qualità: uniche note dolenti sono il termoformato in cui sono alloggiate, che purtroppo non consente di ospitarle se imbustate (e vi consigliamo vivamente di farlo), e le plance personaggio, decisamente molto leggere e sottili.

Il regolamento è ben spiegato e ben illustrato, contrariamente alla tradizione Munchkin, che tralascia volontariamente alcuni punti oscuri, lasciati all’interpretazione soggettiva del possessore del gioco. A ribadire questo cambio di rotta, sul sito dell’editore troviamo addirittura un paio di pagine stampabili a colori di FAQ, che vanno a chiarire i possibili dubbi.

A conti fatti, il prezzo finale di vendita ci sembra commisurato con il valore del gioco, in linea con altri dungeon crawler con miniature.

Le plance individuali delle 5 diverse classi giocabili.

PREPARAZIONE:

Si sistema il tabellone di Munchkin Dungeon al centro del tavolo e si riempiono le camere con le giuste carte, tra stanze mostro e stanze vuote; le creature che poi vanno a popolare le camere vengono assegnati casualmente, rispettando i diversi livelli, pescando dal mazzo dei mostri erranti. Il boss finale viene invece scelto tra i due presenti, e posizionato insieme a tutte e 3 le sue carte (ognuna delle quali presenta un livello crescente di difficoltà).

I tre diversi livelli del boss Drago di Plutonio: incontrarlo al livello 1 (a destra) è decisamente più semplice che al livello 3 (a sinistra).

Dopo averle mescolate, si rivelano nell’apposita area 4 carte bottino, mentre ogni giocatore riceve la plancia della classe che ha scelto di interpretare, posizionando l’indicatore del livello su 1 e quello della fama sullo 0 (nel segnapunti attorno al tabellone); riceve inoltre 1 moneta e 1 pozione, e colloca la propria miniatura nella casella di ingresso del dungeon.

Tutto il resto, dai dadi ai segnalini, dalle plance Super Munchkin al mazzo delle carte minaccia, si posiziona attorno al tabellone, alla portata di tutti.

Le due plance Super Munchkin: potrebbero entrare in gioco da un momento all’altro…

Per la categoria ludica d’appartenenza, dobbiamo riconoscere che Munchkin Dungeon ha un tempo di setup davvero ridottissimo e non richiede un’area di gioco esageratamente grande.

Il setup per una partita a 3 giocatori è completato: per la sua categoria, è abbastanza rapido e non richiede particolare spazio.

SVOLGIMENTO:

La partita di Munchkin Dungeon dura un numero indefinito di round, finché un giocatore o raggiunge i 20 punti fama, o sconfigge per la terza e ultima volta il boss finale.

Si gioca un turno alla volta, seguendo sempre lo stesso ordine di gioco, e il singolo round si svolge in modo molto semplice:

  1. Buttare giù la porta: il giocatore può esplorare tutte le stanze che vuole (seguendo i percorsi segnati nel dungeon) finché non sceglie di fermarsi oppure incontra o un mostro o un altro giocatore; raccoglie le eventuali ricompense delle stanze vuote, ma soprattutto aggiunge i segnalini minaccia indicati alla riserva.

    Un bel panorama del dungeon: le stanze occupate dai mostri sono ben visibili, grazie alle belle miniature.

  2. Mettersi nei guai: gli avversari possono giocare una carta minaccia alla volta dalla propria mano, pagandone il costo con i segnalini minaccia in riserva; va da sé che più il giocatore avrà esplorato, più carte gli potranno giocare contro, più difficile sarà vincere il combattimento. Ovviamente gli avversari possono comunicare liberamente tra loro, al fine di organizzare al meglio la loro “resistenza”.

    Alcuni esempi di carte minaccia: in alto a sinistra trovate sempre il costo in punti minaccia.

  3. Risolvere la stanza: il giocatore attivo lancia il numero di dadi previsto dal suo livello, aggiungendo un ulteriore dado per ogni pozione che intende bere; gli avversari sommano i dadi ottenuti dai mostri e dalle minacce precedentemente giocati e a loro volta li lanciano (ecco, qualche dado in più nella scatola non avrebbe guastato…). Si confrontano e si manipolano i risultati ottenuti (ci sono armi magiche, incantesimi e potenziamenti vari) e chi azzera i punti vita dell’altro vince lo scontro.
  4. Saccheggiare e riposare: se il giocatore attivo ha vinto la battaglia, ottiene tutte le ricompense previste e può spendere tutte le monete che desidera per aumentare di livello, dopodiché pesca delle carte minaccia fino ad averne 4 in mano. Se invece il giocatore è stato sconfitto, torna all’ingresso del dungeon, ottiene un segnalino vergogna e conserva tutto ciò che ha precedentemente ottenuto.

    Alcuni esempi di carte bottino: talvolta capitano “combo” davvero forti (ad esempio, raccogliendo entrambe le carte più in alto ci si può arricchire -e livellare- piuttosto rapidamente).

I mostri così sconfitti finiscono nel cimitero e tornano nel dungeon nel momento in cui se ne sono accumulati almeno due.

Il boss è un mostro uguale agli altri (quindi o viene sconfitto in un round, o guarisce completamente) che garantisce ben 8 punti fama e occupa una stanza speciale del dungeon, che non aggiunge segnalini minaccia (è già molto difficile per conto suo).

Siamo alle fasi finali della partita: i nostri eroi stanno affrontando il temuto Minotarro, il secondo boss incluso.

Al termine della partita, si contano tutti i punti fama ottenuti, aggiungendo al valore sul tracciato i punti ottenuti dai bottini e dai livelli sulla plancia personale, ma anche sottraendo un punto per ogni segnalino vergogna (ed è quasi impossibile finire senza averne ottenuto almeno uno…).

Ovviamente vince chi ha guadagnato più fama e, in caso di parità, chi ha ottenuto meno vergogna.

ESPANSIONE MUNCHKIN DUNGEON: CTHULHU

Durante la campagna Kickstarter di Munchkin Dungeon, oltre al gioco base, sono state finanziate alcune espansioni acquistabili separatamente, che attualmente non sono ancora state tradotte in italiano.

Dobbiamo ammettere che non abbiamo resistito alla tentazione e alla prima occasione abbiamo acquistato l’espansione Cthulhu, dedicata ovviamente all’universo lovecraftiano.

Tutto il contenuto dell’espansione: i dischetti in basso a sinistra sono i segnalini follia, la vera novità.

All’interno della scatola troviamo:

  • 5 nuove stanze vuote e 7 nuove stanze mostro;
  • 4 mostri erranti di livello 2 e 3;
  • un nuovo boss, che non poteva essere altro che il Grande Cthulhu in persona;
  • 24 carte minaccia e 24 carte bottino;
  • 36 segnalini follia.

Durante il setup, si vanno a utilizzare tutte le carte stanza dell’espansione, mentre le carte minaccia e bottino vengono aggiunte ai rispettivi mazzi preesistenti; per il resto, tutto rimane uguale.

Diversi esempi di carte incluse, rigorosamente a tema lovecraftiano.

La vera novità è rappresentata proprio dai segnalini follia: questi si ottengono durante l’esplorazione, in modo simile ai segnalini minaccia, ma invece di costituire una riserva comune vengono accumulati dai giocatori individualmente.

La follia così ottenuta va a generare effetti che possono essere talvolta positivi, talvolta negativi, in funzione delle carte minaccia e bottino che vengono rivelate: ad esempio, la giacca della Muskratonic University è un’armatura che consente di aggiungere o togliere segnalini follia, mentre il Necrognomicon può convertire la follia in punti vittoria… oppure può capitare di essere internati allo Snarkham Asylum ed essere costretti a tornare all’ingresso del dungeon.

E poi… volete mettere la soddisfazione di poter sconfiggere il Grande Cthulhu indossando come armatura una giacca di tweed e impugnando il Churninator?!

Il nuovo boss Great Cthulhu…

DURATA:

Ufficialmente, Munchkin Dungeon ha una durata prevista che va dai 60 ai 90 minuti: se si esclude la spiegazione iniziale, è abbastanza vicino alla realtà, perché in 2 si può superare giusto di qualche minuto l’ora di gioco, mentre a tavolo pieno non si arriva mai alle due ore.

E’ evidente quindi che il gioco sistema ampiamente uno dei principali limiti della serie Munchkin: la durata che talvolta può diventare estenuante, con continui ribaltamenti di leadership.

Il sistema semi-cooperativo alla base di Munchkin Dungeon da un lato coinvolge sempre tutti i presenti, azzerando tempi morti e attese varie, e dall’altro rende impossibile accumulare mani di carte smisurate da giocare sul più bello: scordatevi le orde di mostri schierate contro il potenziale vincitore, che lo costringono a ricominciare daccapo la sua ascesa; qui al massimo si aggiungeranno un mostro o due con qualche boost al boss finale.

Inoltre, basandosi su mani di carte più risicate e su punti minaccia che -salvo imprudenze- non diventano mai troppi, non soffre della cosiddetta “paralisi da analisi”, nemmeno nelle partite in 4 o 5 giocatori.

Il giocatore verde ha vinto la partita: ha sconfitto il Drago di Plutonio, e in più ha raccolto tre meeple di colore diverso!

AMBIENTAZIONE:

Come negli altri titoli della serie, Munchkin Dungeon gioca sistematicamente con gli stereotipi del mondo ludico, in particolare di tutto quel filone fantasy riconducibile al celeberrimo gioco di ruolo Dungeons & Dragons. I riferimenti ad altri libri, giochi e film si sprecano, e i nerd più attenti si divertiranno come matti a scovarli tutti.

Per contro, le meccaniche sono estremamente semplici, quindi non si può certamente parlare di un’esperienza di gioco profonda, ma -grazie anche alle belle illustrazioni fumettose di Kovalic- risulta a modo suo immersiva e coinvolgente.

Le miniature e le didascalie delle carte sono in perfetto stile Munchkin!

CONSIDERAZIONI:

Abbiamo già avuto modo di sottolineare buona parte dei pregi di Munchkin Dungeon rispetto alla “tradizione” Munchkin: nonostante la lunghezza, è decisamente più veloce, c’è un minor rischio di kingmaking (tutti a turno potranno giocare una carta, ma nessuno -o quasi- vorrà giocarne più di due, altrimenti si andrà automaticamente ad agevolare il giocatore seguente) ed è nettamente meno frustrante (per “livellare” meglio, si può mettere in conto di ottenere un segnalino vergogna in più). Inoltre, si può giocare anche in coppia (e non in 3 o più) e dobbiamo ammettere che, per quanto rapido, funziona anche bene!

Non preoccupatevi troppo dei segnalini vergogna (capita!), ma potenziatevi a dovere prima di affrontare il boss, senza aspettare di raggiungere il 10° livello (non capita quasi mai).

Rimangono però i limiti della serie, che bisogna sempre tenere ben presenti: ci sono carte più forti di altre, e oggetti che una volta conquistati possono dare una grossa mano; l’alea si fa sentire tantissimo, tra lanci di dadi, carte da pescare e diverse mani da gestire; non bisogna mai essere permalosi, perché in qualsiasi momento anche il miglior amico potrebbe tradire, e godersi invece lo spirito umoristico di cui è pervaso l’intero gioco.

Al di là del caso, consigliamo a tutti di procedere per piccoli passi, visitando una o due stanze per turno, non di più, per non dare agli avversari troppi segnalini minaccia da gestire; al tempo stesso, non bisogna aver troppa fretta ad affrontare il boss, perché al giusto livello e con un buon equipaggiamento non c’è drago di plutonio che tenga. Questo non significa che ci sia tempo per “farmare”: in base alla nostra esperienza, il primo che riesce a sconfiggere il boss è quasi sempre il vincitore!

In conclusione, se cercate un gioco semplice, divertente, con un elevato tasso d’interazione ed esteticamente appagante, adatto ad acchiappare giocatori anche occasionali, Munchkin Dungeon è il titolo che fa per voi. Se poi avete già avuto modo di giocare a un qualche Munchkin di sole carte, questo rappresenta quel gradino più in alto che potrebbe avvicinarvi ai boardgame più profondi e complessi, senza rinunciare a risate e bastardate che faranno letteralmente volare la vostra serata ludica (e probabilmente anche i bicchieri, il tavolo, i segnalini e tutto ciò che avrete a portata di mano…).

La partita sta per iniziare: chi avrà il coraggio di affrontare per primo la Ratta che Maltratta?

POSOLOGIA:

Munchkin Dungeon può essere somministrato a qualsiasi tipologia di giocatore, purché vaccinato contro la carenza di senso dell’umorismo e di età superiore ai 14 anni, per poter beneficiare appieno del suo effetto spiritoso. Il suo principio attivo è facilmente metabolizzabile da tutti, soprattutto se coadiuvati dalla supervisione di un giocatore più esperto.

Sono state segnalate reazioni allergiche negli individui affetti da intolleranza al kingmaking e allo sbilanciamento cronico delle carte.

SOTTOFONDO MUSICALE:

L’album “Ballrog & Roll” degli Orcrypt.

Si ringrazia Asmodee Italia per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.

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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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