SINTESI
Pro: le partite si susseguono velocemente e si ha sempre voglia di ricominciarne di nuove per ottenere il punteggio più basso. Inoltre, essendo un gioco molto leggero, è adatto a chiunque.
Contro: la fortuna c’è e non si può arginare.
Consigliato a: No, grazie! è un gioco che può tranquillamente essere giocato da chiunque, da giocatori esperti a neofiti.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
buona
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Thorsten Gimmler
Grafica ed illustrazioni:
ND
Anno:
2022
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Introduzione
No, grazie! è un gioco leggero e veloce, in grado di regalare molte partite divertenti e dinamiche al tempo stesso. Lo scopo del gioco è riuscire ad avere il minor numero di punti tra le proprie carte. Esatto, a differenza della maggior parte dei giochi in cui “chi fa di più, vince” in No, grazie! vince chi ha il punteggio più basso.
Tra bluff, aste di gettoni e carte in “scala”, la sfida è tesa da inizio a fine partita.
Localizzato in italiano da Studio Supernova, adatto per essere giocato da 3 a 7 giocatori dagli 8 anni in su e della durata di circa 15-20 minuti a partita… siamo pronti a raccontarvi più nello specifico come si gioca.
Materiali
La piccola confezione tascabile ha un aspetto decisamente moderno. Al suo interno troviamo lo stretto indispensabile per giocare. I componenti di gioco non sono tanti, ma sono funzionali al loro scopo: parliamo di un mazzo di carte numerate da 3 a 35 e un sacchetto di gettoni in plastica rossa. Il regolamento è ben scritto e non lascia dubbi fin dalla prima lettura.
Il Gioco
Prima di iniziare una partita dobbiamo preparare il gioco seguendo alcune semplici regole. In base al numero di giocatori distribuiamo a ciascun giocatore un numero prestabilito di gettoni in plastica. Successivamente rimuoviamo dal mazzo 9 carte, senza guardarle. Queste non fanno parte della partita.
A questo punto è tutto pronto per iniziare a giocare! Per capire il funzionamento del gioco è essenziale spiegare per prima cosa come sarà calcolato il punteggio finale, ovvero sommando i valori stampati di tutte le carte ottenute durante la partita (ad esclusione delle carte che sono state sovrapposte da carte in “scala”). Al risultato così ottenuto dobbiamo sottrarre il numero di gettoni che possediamo (1 gettone vale -1 punto). Quindi: tanti gettoni è buono, carte alte è male. Detto questo, veniamo alle regole vere e proprie.
Definiamo in maniera casuale chi tra noi apre la partita. La sua azione iniziale è quella di girare a faccia in su, visibile a tutti, la prima carta del mazzo. Il giocatore di turno ha a disposizione 2 azioni possibili:
- prendere la carta e metterla nella propria area di gioco a faccia in su;
- rifiutare la carta mettendoci sopra uno dei propri gettoni in plastica.
Il turno passa poi al giocatore alla sinistra di colui che ha rifiutato la carta. Anch’egli può rifiutarla, aggiungendovi un suo gettone come ha fatto il giocatore precedente. Così facendo, la carta ora ha 2 gettoni su di sè e si trova davanti al terzo giocatore, che ha la stessa facoltà di decidere se tenerla, guadagnando oltretutto 2 gettoni, oppure rifiutarla (No, grazie!), cedendola al giocatore alla sua sinistra e pagando un gettone come di consueto.
Esiste una regola molto interessante. Vi abbiamo accennato in introduzione della possibilità di effettuare delle “scale” di carte. Ebbene possiamo “impilare” carte di valore più basso di 1 sopra alla relativa carta di valore appena maggiore (i numeri devono essere consecutivi). Per esempio, se possediamo una carta di valore 15 e successivamente otteniamo una carta di valore 14, questa può essere messa sopra alla carta di valore 15, sostituendola ai fini del punteggio finale. Ne avremo quindi un vantaggio, invece che uno svantaggio! Ecco spiegata l’importanza di riuscire a prendere carte vicine di valore tra loro.
Il gioco prosegue in questo modo fino a quando non vengono distribuite ai giocatori tutte le 24 carte del mazzo.
Tra le strategie viste al tavolo, vogliamo sottolineare l’importanza che hanno i “bluff”. Capita spesso di desiderare una carta appena girata, ma di rifiutarla solo per ottenere qualche giro di tavolo di gettoni da parte degli altri giocatori che, ovviamente, rifiutano e dicono No, grazie! In questo modo, non solo abbiamo la possibilità di inserire una carta vantaggiosa tra le precedenti, ma abbiamo anche guadagnato qualche punto grazie ai gettoni ceduti dagli altri.
Il giocatore che ha ottenuto il risultato più basso viene dichiarato il vincitore.
Conclusioni
No, grazie! ci ha stupiti. Con le sue poche regole, semplici e assolutamente accessibili a tutti, riesce a divertire ad ogni partita lasciando la voglia di giocarne un’altra e un’altra e un’altra… ancora una!
Vi consigliamo di giocarlo dai 4 ai 6 giocatori, poiché il gioco riesce a rimanere come ve lo abbiamo descritto. In 7 giocatori è più difficile riuscire nella meccanica del “bluff” e potrebbe trasformarsi in un “chi prima arriva meglio alloggia”. Viceversa, in 3 giocatori si possono fare giocate troppo “comode”, avendo la possibilità di fare girare più frequentemente le carte intorno al tavolo per accumulare gettoni.
Non vediamo l’ora di rigiocarlo, e per tutto il resto “No, grazie!”.
Si ringrazia Studio Supernova per la review copy di No, Grazie! gentilmente fornita per questa recensione.
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