Dal quartetto di autori Svensson – Amundsen Østby – Meissner – Wermlund (creatori tra le altre cose di Santa Maria, Trails of Tucana, Mangrovia, Magnificent…) ecco sul nostro tavolo Revive, un titolo intrigante e tra i più attesi del 2023.

Questo “peso medio”, in italiano grazie alla casa editrice Ghenos Games, ci immerge in un’avventura in cui i giocatori, ciascuno a capo di tribù diverse, hanno il compito di esplorare e riportare in vita le terre ormai congelate del nostro Pianeta.

Prepariamo il tavolo su cui ricreare il mondo: il setup

Il cuore di Revive è situato in 2 “luoghi” precisi: il tabellone principale, da porre al centro del tavolo, risulterà inizialmente in gran parte coperto da tessere a faccia in giù che verranno rivelate durante la partita. 

Al centro di esso 5 tessere iniziali scoperte rappresentano il mondo conosciuto e non coperto dai ghiacci.

Sul tabellone principale c’è posto anche per gli artefatti (che variano a seconda del numero dei giocatori) e i tracciati Punti e Ibernazione. Intorno ad esso, come riserva, piazzare tutti i token e segnalini (Energia, Cassette, Cubi Azione…)

Il secondo punto strategico è la plancia Giocatore formata da 2 differenti componenti separati: ogni giocatore riceve una plancia Tribù (con poteri asimmetrici) e una seconda plancia principale (uguale per tutti) con gli slot su cui può gestire i propri Seguaci attivi, e tenere traccia delle risorse e dei progressi su tre percorsi distinti, ognuno dei quali sblocca bonus Macchine e spazi azione aggiuntivi. 

La qualità dei componenti è buona: il tabellone è grande e tutti gli inserti di cartoncino, tra cui i token, sono spessi e resistenti.

Le plance personali sono ben studiate e mantengono i segnalini fermi grazie ad un ottimo utilizzo di incastri “dual layer” (che sempre apprezziamo molto a prescindere!). 

La grafica delle carte Seguace è ben fatta mentre l’iconografia, seppur chiara, alle prime partite potrebbe spiazzare un po’ in quanto “immersa” in una grafica molto ricca di dettagli che può creare un po’ di confusione al primo approccio.

Un gioco dinamico e ricco di meccaniche

Le meccaniche di gioco di Revive sono principalmente quelle di gestione azioni, deck building, combo e piazzamento lavoratori sulla mappa. Il grado di interazione indiretta è medio/alto e mantiene costantemente alto l’interesse dei giocatori.

Il turno di gioco si svolge in modo piuttosto lineare e vede i giocatori dover scegliere due azioni tra le cinque disponibili:

  • giocare una carta → ogni carta della propria mano (in partenza sono 6, poi aumentano nel momento in cui si ottengono nuovi seguaci) presenta delle risorse / azioni sia nella propria parte alta sia in quella bassa. Per ottenere il beneficio indicato il giocatore deve scegliere quella da attivare e di conseguenza piazzarla nello slot relativo.
    Le carte sono di differenti colori e possono attivare combo con altre carte dello stesso colore o con eventuali “Moduli” posti in precedenza negli slot, fornendo così risorse aggiuntive;
  • esplorare → scoprire una tessera ghiacciata sulla mappa, pagando tante risorse Cibo quanti gli esagoni di distanza percorsi da un proprio token Popolazione / Edificio (o dalla Voragine ad inizio partita) alla nuova tessera. Questa azione permette di  guadagnare una carta seguace e i bonus indicati sulla tessera scoperta;
  • aumentare la Popolazione → piazzare un segnalino sulla mappa pagando il costo richiesto (Cibo e Libri – nel caso qualche altro token sia già presente sulla cella di destinazione) per ricevere bonus specifici e sbloccare i vari poteri della plancia Giocatore;
  • costruire → per costruire un Edificio (sempre su esagoni Sabbia) il costo da pagare è in risorse Ingranaggio e permette di guadagnare i bonus riportati sui territori adiacenti all’edificio appena posizionato (avanzamento su uno o più tracciati della propria plancia, cristalli, segnalini Energia…);
  • passare → all’inizio di ogni suo turno il giocatore attivo può scegliere di Ibernarsi, eseguendo alcune operazioni di aggiornamento previste: prendere i seguaci (carte) precedentemente ibernati e porli nella propria mano attiva di carte, ibernare i seguaci utilizzati nei turni precedenti, recuperare tutti i token Energia utilizzati, riattivare l’interruttore se utilizzato* e avanzare sul tracciato Ibernazione per ottenere il relativo bonus.

*One shot (fino alla seguente Ibernazione che lo ripristinerà), è possibile attivare l’interruttore per ottenere una delle 3 risorse gratuitamente. Mossa che sembra piccola piccola, ma a volte salva il turno!

5 azioni per me, possono bastare (?)

Oltre alle 5 azioni base, ve ne sono altre gratuite da poter effettuare in qualsiasi momento del proprio turno, quali convertire cristalli (jolly) in risorse, attivare le macchine già raggiunte avanzando sui tre tracciati della propria plancia o aprire le cassette recuperate in precedenza (per ricevere le risorse al loro interno).

Di turno in turno quindi si prosegue tra azioni di gioco e momenti di Ibernazione: quando un giocatore recupera l’ultimo Artefatto grande, gli altri effettueranno l’ultimo turno e la partita poi sarà giunta al temine.

É una questione di Artefatti e… lungimiranza!

All’inizio della partita ogni giocatore riceve una carta Artefatto dove sono indicati i modi in cui a fine partita si calcoleranno i propri punteggi Artefatto.

Gli Artefatti sono di 3 tipi (arancioni, bianchi e viola) e per ognuno di essi, sulla carta obiettivo, è indicato quale altro elemento fungerà da moltiplicatore: possono essere token Moduli, Energie, Carte Seguace… qualunque esso sia, a fine partita, parte dei punti si otterrà quindi moltiplicando il numero di Artefatti di quel colore per la risorsa richiesta.

Questo, oltre a tenere parte del punteggio “segreto” agli altri fino alla fine, contribuisce anche a suggerire a ogni giocatore le strategie che potrebbero risultare più redditizie durante la partita.

Il variare delle carte porta con sé anche un aumento della longevità di Revive.

Conclusioni

Tra i più attesi del 2023, Revive ha soddisfatto le aspettative di molti offrendo un’esperienza di gioco chiara e solida, con una combinazione efficace di meccaniche consolidate. 

Le azioni sono poche e semplici, ma la tempistica nel capire quale e quando utilizzarle (Ibernazione inclusa) fa la differenza tra vincere o perdere una partita di Revive.

L’azione per l’aumento della Popolazione ad esempio, sblocca poteri unici sulla propria plancia che possono essere molto utili in determinati frangenti di partita, quindi è fondamentale riuscire ad averli a disposizione nei momenti giusti.

La longevità del gioco è garantita dalla varietà di tribù giocabili, dalla mappa modulare, da una modalità campagna e dagli obiettivi variabili. 

Pianificare al meglio le azioni e le strategie aiuta inoltre a mitigare la dose di alea presente all’uscita delle carte Seguace e dei moduli.

La scalabilità è buona e influenza il tipo di interazione tra i giocatori: con un numero di esploratori più elevato al tavolo, gli spazi diventano più “stretti” e la competizione aumenta.

Durante la prima partita ci siamo trovati un po’ spiazzati nel capire come riuscire a sfruttare al meglio tutte le meccaniche; già verso la fine e durante le successive invece si riescono ad intravedere maggiormente le varie strategie che possono risultare più efficaci.

Ci sentiamo quindi di consigliare Revive soprattutto a giocatori esperti o comunque che abbiano voglia di “esplorare” il gioco per qualche partita per gustarselo al meglio.

 

Ringraziamo Ghenos Games per la review-copy usata per questa recensione.

Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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