Quando il mondo è (quasi) completamente distrutto, non resta che riscoprire la natura e collaborare con la sua “forza” per ricostruirlo: ecco il concetto su cui si basa Tribes of the Wind, gioco da tavolo per 1-5 giocatori approdato in Italia con la Lucky Duck Games.

Lo scopo della partita è quello di liberare tutta la vostra plancia dai rifiuti accumulati, “piantare” al loro posto delle (tessere) Foreste e costruire su di esse i vostri nuovi villaggi eco-sostenibili!

Semplice? Sì, ma non banale…

La creazione del mondo parte da… un tavolo grande

I componenti di Tribes of the Wind regalano davvero un bel colpo d’occhio una volta “apparecchiata” la partita.
Le carte hanno un artwork di grande impatto e ben realizzato. Peccato che rischia di passare un po’ in secondo piano, dal momento che i giocatori si troveranno costantemente impegnati a ragionare sull’iconografia e i colori delle stesse per sviluppare al meglio il loro gioco.

La meccanica chiave del gioco è “nuova” e semplice: verificare se i requisiti sulle carte nella nostra mano sono verificati dalla presenza o meno di alcuni dei 4 elementi sul dorso delle carte dei vostri vicini di tavolo, per capire quale azione è meglio fare nel turno.

Va da sé che questo richiede che tutti possano vedere chiaramente il dorso delle carte altrui, appoggiate ad un portacarte (in dotazione): e quindi è indispensabile un tavolo piuttosto spazioso!

Ma cosa volete che sia per chi progetta di ricreare il mondo!

Destra e sinistra, da non perdere mai di vista!

Non parliamo di politica né tantomeno di educazione stradale… ma, come accennato in precedenza, della meccanica su cui si basa Tribes of the Wind.

Ogni giocatore infatti posiziona nel porta carte davanti a sé 5 carte che sul retro presentano il simbolo di uno dei quattro elementi del gioco (fuoco, acuqa, terra e aria) e che devono restare sempre visibili agli avversari.

Sul fronte delle stesse invece, visibili solo a voi, ci sono i requisiti che vi faranno (la maggior parte delle volte) svolgere delle azioni con “forza” differente a seconda della tipologia e del numero di carte possedute dalle persone ai vostri lati.

L’uovo oggi o la gallina domani?

Abbiamo trovato proprio questa meccanica un trick interessante che vi porterà, ad ogni turno, a domandarvi:

  • “Faccio quest’azione ora, anche se recupero solo 2 gocce d’acqua?
    o
  • attendo ancora un turno, così anche quello alla mia sinistra prenderà una carta blu e potrò guadagnarne 4 e muovere un omino?”

Attenzione quindi che le condizioni in Tribes of the Wind cambiano continuamente e non è detto che attendere sia sempre la soluzione migliore.

Tutta una questione di tempistiche…

Quanto detto finora permette di intuire facilmente che il momento in cui svolgeremo una delle 3 azioni disponibili potrebbe cambiare il prosieguo della vostra partita. Vediamole un po’ più in dettaglio:

  • giocare una carta (accennata in precedenza) → vi permette di guadagnare acqua (per comprare tessere foresta), eliminare i rifiuti dalla vostra plancia (per poter piazzare tessere Foresta) e/o spostare i vostri abitanti e costruire i villaggi;
  • costruire un Tempio → questa azione vi permette di costruire uno dei templi della vostra plancia per guadagnarne la relativa ricompensa in risorse. Per farlo dovrete eliminare tre carte dalla vostra mano (vantaggio da non sottovalutare anche quando si ha bisogno di dare un po’ di nuova linfa alla propria partita!);
  • costruire un Villaggio → una volta costruita una tessera foresta e spostato su di essa il numero richiesto di abitanti, potete costruire il vostro villaggio. Girate la tessera, fate tornare i token abitanti utilizzati al campo base e aggiungete uno dei vostri villaggi sulla tessera (quando un giocatore costruisce il quinto villaggio, si innesca il fine partita).

Tre tipi di villaggi da costruire al posto giusto!

Le tessere Foresta presentano da una a tre icone che rappresentano dei “poteri” che si attivano quando ci costruirete sopra un villaggio:

  • la pala eolica → costruire un villaggio qui usa energia pulita, quindi non genera nuovi rifiuti nelle tessere vuote ortogonali a quella in cui costruite (come avviene in tutti gli altri casi);
  • il tunnel → vi permetterà di far “entrare” i vostri abitanti direttamente su questa tessera con un solo movimento o di passare (in caso di più tunnel) da una all’altra con un solo punto movimento. Un bel vantaggio, soprattutto se pensate che altrimenti i vostri token partirebbero sempre dalla base posta in alto a sinistra della griglia 4×3 della vostra plancia;
  • la catapulta → costruendo un villaggio su questa foresta, potrete spostare uno dei vostri abitanti gratuitamente su una qualsiasi tessera foresta già costruita della vostra plancia.

Asimmetria, lieve ma apprezzata

Ogni giocatore impersonifica in Tribes of the Wind un capotribù e come tale ha delle caratteristiche uniche e differenti dagli altri.

Ognuno infatti ha quattro carte abilità tra cui scegliere le due che si sbloccheranno nel momento in cui andrete a soddisfare i requisiti di piazzamento tessere o ottenimento risorse indicate su ogni plancia.

I poteri sono tutti differenti e, a seconda della tribù, vi aiuteranno nei movimenti, nella rimozione dei rifiuti, nell’approvvigionamento d’acqua…

Conclusioni 

Tribes of the Wind non ha nulla di nuovissimo, ma davvero tante piccole meccaniche che ci hanno fatto dire “Sì” e intavolarlo più volte in ogni configurazione di giocatori.

Tenete presente che una partita non ha mai richiesto più di 2 ore anche in 5 giocatori, e con pochi tempi!

Guardare le carte dei propri avversari diretti (quelli ai vostri lati) fa sì che l’attenzione debba sempre rimanere alta e la preparazione del proprio turno avviene anche durante quello degli altri.

Le dinamiche sono estremamente semplici (solo 3 le azioni disponibili) ma difficilmente lasciano spazio alla noia, tutt’altro: capire quando fare una o l’altra può risultare fondamentale per vincere la partita.

Le regole, che si apprendono in un paio di giri di tavolo, permettono di intavolare Tribes of the Wind con la maggior parte dei giocatori, cercando comunque di assistere quelli che sono proprio alla prima esperienza nel mondo dei giochi da tavolo, ma non escludendoli a priori.

Ora andiamo, scusateci, è tempo di tornare a ricreare il mondo!

 

Ringraziamo Lucky Duck Games per la review-copy usata per questa recensione.

Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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