SINTESI
Pro: estremamente versatile, possibilità di dare libero sfogo alla propria fantasia, rigiocabilità elevatissima.
Contro: un primo approccio può risultare leggermente macchinoso. I tempi nei combattimenti potrebbero dilatarsi parecchio.
Consigliato a: tutti! qualsiasi appassionato di pop culture e giochi dovrebbe almeno provare una volta nella vita a giocare a D&D.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario: assente
Incidenza della fortuna: elevata
Idoneità ai Neofiti: buona
Autore: Gary Gygax, Dave Arneson
Grafica ed illustrazioni: Vari
Anno: 1974
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L’INIZIO DELL’AVVENTURA
Qualcuno forse ha detto Dungeons & Dragons? Già, per chi non lo sapesse, il buon vecchio D&D quest’anno compie 50 anni e noi Balene vogliamo rendergli omaggio e raccontarvi uno dei giochi più iconici ed apprezzati di tutto il panorama ludico. Quindi, che voi siate elfi, orchi o nani delle montagne, prendete posto nella locanda, ordinate un bel boccale di birra fresca e ascoltate il bardo, pronto a narrarvi del gioco di ruolo più famoso al mondo!
Original Dungeons & Dragons
Correva l’anno 1974, quando la Tactical Studies Rules (TSR) pubblicò la primissima versione di Dungeons & Dragons, chiamata Original Dungeons & Dragons (OD&D). Gli autori, Gary Gygax e Dave Arneson, erano grandi appassionati di wargames e prendendo spunto da tutto il panorama fantasy circostante, Tolkien in particolare, diedero vita al primo sistema di regole che diventò la base di D&D.
Due sistemi in parallelo: D&D Basic e Advanced
Passarono gli anni e, nel 1977, uscirono Dungeons & Dragons Basic Set e Advanced Dungeons & Dragons: il primo caratterizzato da regole semplificate pensate per chi approccia il gioco per la prima volta e per i bambini (scritto da J. Erik Holmes, un professore di neurologia); mentre il secondo, portato avanti da Gygax con meccaniche più elaborate, sulla falsariga di una revisione di OD&D.
Gli anni 2000 e la terza edizione
Nel 1997 la TSR, e tutti i diritti di D&D con essa, venne acquistata dalla Wizards of the Coast, che due anni dopo venne a sua volta acquistata da quel “piccolo” colosso chiamato Hasbro. Per mano alla Wizards, e con l’inizio del nuovo millennio, venne pubblicato Dungeons & Dragons 3° Edizione, la più grande rivisitazione del sistema di gioco fatta sino a quel momento.
La licenza open source che fece le fortune di D&D
Un’altra importantissima innovazione introdotta consistette nel D20 System: una licenza open source delle regole di D&D che permise alla fanzone e ad altre aziende di creare nuove ambientazioni, avventure e moduli compatibili. Questo portò ovviamente a un enorme ampliamento delle possibilità di gioco, facendo le fortune di Dungeons & Dragons.
D&D 3.5 e la quarta edizione
Nel 2003 fù il momento della 3.5, un’edizione che ampliava i manuali base della terza edizione, e che divenne una delle versioni più amate ed apprezzate di sempre. Non si può dire lo stesso invece della 4° edizione, pubblicata nel 2008, ma non apprezzata, a causa di cambiamenti radicali, dalla maggior parte dei giocatori che rimasero, invece, fedeli alle versioni precedenti.
La quinta edizione di Dungeons & Dragons
Infine, nel 2014 fece la sua comparsa Dungeons & Dragons 5e, ovvero l’edizione attualmente in commercio. La quinta edizione si rivelò eccezionale e degna d’essere chiamata tale. Per la maggior parte del pubblico divenne l’edizione migliore: un eccellente connubio tra regole e un gioco scorrevole. Rispetto alla 3.5 presentava molte meno tabelle e calcoli matematici, puntando maggiormente sull’aspetto della narrazione.
La quinta edizione risultò più snella nelle regole, diventando accessibile praticamente a tutti. Proprio quest’anno, 2024, e a distanza di 50 anni dalla primissima versione del gioco, è prevista una nuova rivisitazione delle regole. Nonostante le diverse modifiche ed ampliamenti previsti, però, Wizards comunica che si tratterà di una rivisitazione della quinta e non di una sesta edizione. Stiamo forse parlando di una 5.5? Attualmente è ancora presto per dare pareri in merito… lo scopriremo solamente giocando!
UN BOOM DI POPOLARITÀ: D&D PILASTRO DELLA CULTURA POP
Come abbiamo velocemente visto, D&D vanta ormai una storia di parecchi anni, attraverso i quali si è costantemente modificato e rinnovato andando, spesso, incontro ai bisogni dei giocatori.
Possiamo quindi affermare che, salvo per lo scivolone della quarta edizione (che comunque rimane una questione di gusti e c’è a chi piace), la fama di D&D sia sempre cresciuta col passare degli anni e delle edizioni. Occorre però sottolineare come, negli ultimi anni, si sia verificato un vero e proprio boom culturale che ha portato questo gioco sulla bocca di tutti, rispolverandolo dalle cantine degli appassionati e rendendo quasi un fenomeno di massa.
L’hype intorno a Dungeons & Dragons è, infatti, notevolmente cresciuto grazie ad illustri collaborazioni ed apparizioni in altri prodotti culturali. Parliamo di puntate a tema in programmi come The Big Bang Theory, I Simpson e Futurama o in fumetti come quello di Rick and Morty. Anche se probabilmente la serie che ha maggiormente contribuito alla causa è Stranger Things: serie Netflix dove D&D diventa metafora degli avvenimenti e riferimento diegetico per i protagonisti.
Con D&D in hype grazie a prodotti di punta, come quelli sopraccitati, l’interesse nel pubblico è aumentato e molti hanno iniziato a cercare ulteriori informazioni sul web, andando via via ad incrementare le community online già esistenti. Ed è qui che canali di intrattenimento di Youtube o di Twitch hanno contribuito alla svolta definitiva: progetti ormai decennali, come Critical Role diventano oro che cola per i nuovi fan, e vengono presto affiancati dalla nascita di nuovi canali, podcast ed influencer che creano contenuti sull’ormai tanto amato D&D.
Parlando della nostra amata Italia, non possiamo non citare il progetto Youtube di InnTale: diventato in poco tempo il canale di riferimento nazionale per tutti gli appassionati del gioco di ruolo. L’accrescersi delle community ha portato anche alla comparsa di svariate app e tools dove trovare informazioni riguardo al gioco, che hanno affiancato i forum già presenti online, rendendo D&D sempre più accessibile.
Insomma, Dungeons & Dragons è ormai sulla bocca di tutti e sempre più giocato. Ogni anno escono manuali di ambientazione e avventure. All’aumentare dei giocatori vediamo un crescente aumento delle associazioni e gruppi ludici organizzati e focalizzati proprio sul gioco di ruolo.
Quest’anno, 2024, al Modena Play, un intero padiglione è stato dedicato quasi esclusivamente al gdr. E potremmo continuare a scrivere ore e ore riguardo a tutto il merchandising che Dungeons & Dragons si porta dietro, alle serie videoludiche: come il recente ed acclamato Baldur’s Gate III; o a tutti i prodotti collaterali che continua ad ispirare… Dalla sua creazione sono passati 50 anni e si può tranquillamente affermare che Dungeons & Dragons sia diventato un fenomeno globale, in continua crescita e, oggettivamente, uno dei giochi più amati di sempre.
COSA SERVE PER GIOCARE A DUNGEONS & DRAGONS
Come prima cosa vi occorreranno i manuali di gioco: tranquilli non sono necessari tutti e per iniziare a giocare e non siete neanche obbligati a leggerli subito nella loro interezza, seppur consigliabile…
I manuali considerabili fondamentali, a prescindere dall’edizione, sono l’immancabile triade di base formata da: Manuale del Giocatore, Manuale dei Mostri e Guida del Dungeon Master. Tutti gli altri manuali sono supplementi di ambientazione, introducono e ampliano alcune regole o forniscono ulteriori elementi di caratterizzazione e spunti narrativi. Oltre ai manuali, vi servirà una scheda personaggio, tranquillamente reperibile online (eccola qui) e almeno un set di dadi.
Spostando brevemente la lente di ingrandimento sull’arte di Dungeons & Dragons: le illustrazioni sono sempre molto curate e ogni manuale ne è stracolmo. Come molti prodotti simili, non vengono curati da un singolo artista, ma coinvolgono il lavoro di molti illustratori differenti: pertanto gli stili adottati saranno diversi, per quanto l’illustrazione fantasy risulti uno stile abbastanza canonizzato in alcuni aspetti. Occorre sottolineare che, vista l’enorme mole di illustrazioni, ogni manuale potrebbe essere considerato anche una sorta di artbook.
La figura del Dungeon Master: D&D, come molti altri giochi di ruolo, richiede la figura di un Dungeon Master: ovvero un giocatore che si prenda il compito di fare da guida agli altri player.
Il DM è colui che prepara l’avventura, ne tesse i fili della trama e gestisce tutti i personaggi o nemici non interpretati dai giocatori. Solitamente questa figura è anche quella che dovrebbe conoscere meglio il sistema di gioco.
Ma non abbiate paura: fare il DM non è solo un compito… e, seppur sicuramente più impegnativo, risulta spesso molto divertente, anche perché vi ricordiamo che D&D dev’essere un gioco per tutti. Quindi , qualora ve la sentiate, vi consigliamo caldamente di provare a ricoprire anche questo ruolo.
MA COME SI GIOCA A DUNGEONS & DRAGONS?
Partiamo dalla premessa che in questo contesto non potremo mai spiegarvi le regole di tutto il gioco, ma ci limiteremo a fornire un’indicazione generale su quello che potrebbe aspettarvi. Possiamo quindi riassumere velocemente dicendo che in Dungeons & Dragons ogni personaggio ha 6 caratteristiche e varie abilità collegate ad esse.
Ogni caratteristica ha un punteggio che viene decretato in fase di creazione del personaggio ma può aumentare durante le giocate, oltre a poter ricevere eventuali bonus o malus temporanei. Quando, durante un’avventura, ci troveremo davanti a una prova da superare che possa richiedere un discreto impegno da parte del nostro personaggio, e soprattutto che possa contemplare un fallimento: il master ci chiederà di effettuare un tiro sull’abilità più affine per provare a superarla.
Una volta individuata l’abilità in cui cimentarci: ci affideremo al nostro amato d20, ovvero al dado a 20 facce, e al risultato sommeremo il modificatore dell’abilità prescelta.
Oltre ai tiri per le prove di abilità, potremo ritrovarci a tirare un d20 principalmente per: prove di caratteristica, come quelle di abilità ma direttamente sul modificatore della caratteristica; tiri salvezza, ovvero tiri particolari richiesti dal master o da un incantesimo per salvarsi da un determinato effetto (anche questi tiri si basano sulle caratteristiche pure); e per i tiri per colpire durante un combattimento (ne parleremo a breve).
Ruolare e combattere:
Gran parte del gioco prevede una impersonificazione del proprio personaggio, spingendoci a spiegare come agisce o, per chi se la sente, ad interpretare in modo più teatrale le sue azioni.
Vogliamo subito aprire una breve parentesi sull’interpretazione: sottolineando come, seppur sicuramente molto apprezzabile al tavolo, non tutti i giocatori potrebbero sentirsi a proprio agio a recitare… quindi vogliamo ricordarvi che è sicuramente molto bello usare e spronare ad usare la prima persona per chi se la sente, ma non è strettamente necessario e si può giocare e divertirsi tranquillamente ruolando in terza persona.
Il ruolare diventa quindi il motore del gioco, non a caso infatti si chiamano giochi di ruolo, ed è grazie a questo calarsi nei panni di personaggi strampalati, o eroi coraggiosi, o qualsiasi altra cosa vi passi per la mente, che si vanno a creare situazioni divertenti, epiche e coinvolgenti al tavolo.
E se in un’avventura passeremo il tempo a convincere nobili con la nostra diplomazia o ad intrattenere dei contrabbandieri in una locanda mentre il nostro compagno gli sottrae silenziosamente quel sacchetto ricolmo di monete d’oro, prima o poi succederà che dovremo rimboccarci le maniche e dare inizio a un bel combattimento.
Ahh il buon vecchio combattimento… altro motore cardine di Dungeons & Dragons! Esistono tanti modi di finire in mezzo a uno scontro: magari siete stati proprio voi a farlo cominciare, o siete finiti in un’imboscata, o un vostro compagno ha pestato i piedi alla persona sbagliata… una cosa è sicura, quando sentirete “Tirate iniziativa” allora il combattimento avrà inizio! Partiamo con il dire che l’iniziativa, sopracitata, è un tiro di d20 al quale si aggiunge il bonus di iniziativa (salvo situazioni particolari pari al modificatore della vostra destrezza) e serve per stabilire un ordine di azione. Dopo di che ogni personaggio e nemico, seguendo l’ordine così stabilito giocherà il proprio turno, e si continuerà a giocare fino a quando lo scontro non avrà fine.
Ma come funziona un turno in combattimento?
Facendo sempre riferimento alla quinta edizione, e riassumendo, durante il proprio turno sarà possibile compiere un movimento, un’azione principale e un’azione bonus.
Partiamo segnalando che le azioni bonus sono azioni tendenzialmente di minor impatto, più veloci e sono sempre indicate come tali. Spesso queste azioni vengono fornite da privilegi derivati dalla classe scelta o da determinati incantesimi. L’azione principale, invece, fa riferimento ad azioni più complesse ed impegnative: tra le tante possiamo trovare, ad esempio, attaccare o lanciare un incantesimo.
Per lanciare un incantesimo (alcuni, tra l’altro, richiedono azioni bonus e non per forza un’azione principale) basterà leggere e seguire la descrizione specifica dell’incantesimo scelto (la maggior parte degli incantesimi li potete trovare nel Manuale del Giocatore).
Per risolvere un attacco, invece, vi occorrerà effettuare un tiro per colpire: ovvero un tiro di d20 sommando il vostro bonus di competenza e al modificatore della caratteristica associata all’arma che state utilizzando. Questo risultato, andrà poi confrontato con la classe armatura del bersaglio, punteggio che determina la soglia di “difesa” sotto alla quale non si viene colpiti, ma che se eguagliata permette all’attacco di andare a segno. Se il tentativo di attacco avrà successo, si procederà al calcolo dei danni: i danni inflitti cambiano in base all’arma utilizzata. Ogni arma, infatti, prevede il lancio di un dado differente (per numero di facce) per i propri danni.
CONSIDERAZIONI
Dungeons & Dragons quest’anno spegne la sua cinquantesima candelina e si lascia alle spalle mezzo secolo di sguardi sognanti persi nelle rocambolesche avventure e in mondi fantastici.
D&D non solo si è saputo affermare e rinnovare negli anni, ma ha dato il via a un vero e proprio fenomeno culturale e di fatto ha ispirato la nascita a molti altri sistemi di gioco di ruolo. E nonostante il boom e la ritrovata voglia di gdr esplosa soprattutto degli ultimi anni, D&D ha resistito a qualsiasi forma di concorrenza, rimanendo il gioco di ruolo, oggettivamente, più famoso al mondo.
Elevatissima immedesimazione, ambientazioni e lore super curate, una rigiocabilità pressoché infinita e un sistema dove anche il fattore fortuna, che è alla base del gioco, è super apprezzabile per i momenti salienti, di tensione ed inaspettati che riesce ad offrire un lancio di dado: rendono Dungeons & Dragons davvero un ottimo gioco.
Questo, però, non lo rende di certo un sistema privo di difetti: riscontrabili principalmente nella sensazione di smarrimento a causa di un gioco macchinoso riscontrabile dai nuovi giocatori nelle prime partite; e nei tempi che tendono a dilatarsi parecchio nei combattimenti a turni. Ma, nonostante ciò, D&D si afferma come un gioco davvero eccezionale e che ci sentiamo di consigliare davvero a tutti, almeno da provare.
Ed ora, cavalieri, maghi, draghi, o qualsiasi altra creatura voi vogliate essere, avvicinatevi per ascoltare il bardo che si affretta a concludere la sua storia.
Risuona in tutta la locanda l’ultima nota di accompagnamento e, in uno scroscio di applausi, il menestrello appoggia il liuto alla parete godendosi i sorrisi ed il calore emanato dal suo pubblico. “Questo mio racconto è ormai finito”, afferma. “Ma oltre quella porta”, indicando l’entrata della locanda, “vi aspetta la vostra avventura, non fatela attendere troppo…”. “Tirate iniziativa”.
Colonna sonora:
Per Dungeons & Dragons consigliarvi una colonna sonora sarebbe estremamente difficile: dipende troppo dal tipo di avventura che state intraprendendo. Pertanto, ci limiteremo solamente a consigliarvi caldamente l’utilizzo di svariate colonne sonore durante le vostre sessioni di gioco. Cambiatele in base alle situazioni che vi si presentano e se riuscite inserite anche effetti ambientali: aumenterà notevolmente l’immersione nell’ambientazione, rendendo la vostra esperienza di gioco ancora più memorabile.
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