SINTESI
Pro: le nuove meccaniche introdotte portano una ventata di novità al classico sistema Zombicide, migliorandolo sotto diversi aspetti.
Contro: il vincolo di dover utilizzare sempre 6 sopravvissuti tra cui, a volte, anche determinate classi richieste dagli scenari.
Consigliato a: tutti gli amanti di Zombicide o che hanno apprezzato l’omonimo film prodotto da Netflix.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
elevata
Incidenza della fortuna:
elevata
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Fel Barros, Fabio Tola
Grafica ed illustrazioni:
Henning Ludvigsen
Anno:
2024
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INTRODUZIONE
L’incontro tra una delle grandi produzioni Netflix e la linea di Zombicide da vita a Army of the Dead – Un gioco Zombicide.
Army of the Dead ripropone in salsa Zombicide gli eventi narrati nella produzione cinematografica. Si tratta di un gioco collaborativo da 1 a 6 giocatori, che come tutti i titoli di questa linea, prevede come meccaniche principali: scenari prefissati, poteri variabili, movimento su mappa e lancio di dadi.
Come per tutti gli Zombicide, anche questa versione è prodotta dalla CMON e localizzata in italiano da Asmodee Italia.
COMPONENTI

I componenti di Army of the Dead.
I componenti di Army of the Dead sono grossomodo i soliti delle altre produzioni Zombicide: numerose miniature, plance modulari per la mappa, token vari, dadi e carte.
Rispetto alle precedenti produzioni, abbiamo apprezzato maggiormente l’organizzazione dei componenti all’interno della scatola. Infatti, non viene riproposta l’ormai classica scatola interna per le miniature, ma tutti i componenti sono disposti direttamente nella scatola principale. Permane, tuttavia, la scomodità dell’inserto per le miniature: ogni miniatura ha uno spazio sagomato su misura, ma difficilmente identificabile, allungando il de-setup.
La qualità dei componenti, comunque, è eccelsa, mantenendo fede alle aspettative a cui la linea Zombicide ci ha abituati.
In Army of the Dead abbiamo apprezzato la scelta di prevedere delle schede missione singole invece di inserire i vari scenari nelle ultime pagine del regolamento. Questa organizzazione, a nostro parere, rende più pratica la consultazione sia dello scenario che del regolamento stesso.

Se proprio vogliamo trovare un piccolo difetto, è che le miniature degli zombi sembrano meno “zombesche” rispetto a quelle delle versioni precedenti. I dettagli di ferite, lacerazioni e segni di putrefazione, infatti, risultano meno evidenti, tanto che alcune, se non fosse per le pose caratteristiche, potrebbero quasi sembrare normali civili.
L’arte di Army of the Dead:
Per quanto riguarda le illustrazioni di Army of the Dead, anche in questo caso la linea Zombicide si riconferma ottima. Solito stile comics-book che propone ottimi character, ambientando perfettamente i protagonisti del film allo stile che contraddistingue questa produzione. L’utilizzo di colori fluo e molto accesi in contrasto con le zone più scure, ricrea perfettamente le atmosfere del film: un ambientazione post apocalittica che fonde elementi vintage a una cultura quasi punk.
Le icone presenti nel gioco sono le classiche di tutti gli Zombicide, riviste graficamente e con qualche piccola aggiunta. Risultano tutte, comunque, facilmente leggibili ed intuibili.
ENTRARE NELLA LAS VEGAS IN QUARANTENA: IL SETUP DI ARMY OF THE DEAD
La preparazione di uno scenario di Army of the Dead è essenzialmente la classica preparazione di ogni Zombicide, con alcune piccole varianti.
Riassumendo velocemente, dovrete scegliere una missione da intraprendere e creare la plancia come descritto. Ogni missione, infatti, descrive dettagliatamente quali elementi occorrono per creare lo scenario e come predisporli, spiegando anche tutte le regole speciali e gli obiettivi di vittoria.

Il setup di una missione di Army of the Dead.
Uno dei principali cambiamenti rispetto alle edizioni passate di Zombicide è l’introduzione degli obiettivi personali. In ogni partita se ne selezionano casualmente 2, scegliendoli tra quelli dei Sopravvissuti utilizzati, e occorre completarli insieme all’obiettivo principale dello scenario per vincere. Questi obiettivi sono comunque visibili a tutti, non introducono quindi aspetti di semi-cooperazione o eventuali traditori.
Altre novità le troviamo nell’equipaggiamento di partenza, dove ogni Sopravvissuto offre la scelta tra due set di equipaggiamenti specifici, e nella preparazione degli Ordini di Zeus: un particolare mazzo di carte da utilizzare al posto delle normali carte di generazione per la zona spawn di Zeus, l’abominio principale (approfondiremo il discorso legato alla nuova gestione di zombi e abomini nel prossimo capitolo dedicato alle novità di gioco di Army of the Dead).
Infine, vogliamo segnalare che Army of the Dead ripropone il vincolo di dover giocare, a prescindere dal numero di giocatori, sempre con 6 Sopravvissuti. In quest’ottica si era visto un notevole miglioramento nelle edizioni Marvel Zombies, che permettevano l’utilizzo di un minor numero di personaggi.
Un altro vincolo importante viene imposto dalla missione che spesso richiede la presenza di una determinata Specialità tra i Sopravvissuti, vincolandone la scelta.

Le Specialità sono caratteristiche che identificano i Sopravvissuti. In totale ci sono 5 Specialità differenti, ciascuna con un effetto unico. Gli effetti delle Specialità e di alcune delle Abilità del personaggio sono riportati sul retro della carta del Sopravvissuto, risultando facilmente consultabili durante la partita.
CHE LA MISSIONE ABBIA INIZIO: COME SI GIOCA A ARMY OF THE DEAD
Abbiamo già recensito diverse edizioni di Zombicide e lo “scheletro” delle meccaniche è sempre lo stesso. In questa recensione, quindi, ci soffermeremo principalmente sulle novità introdotte con Army of the Dead. Per chi volesse comunque approfondire il sistema Zombicide potete trovare qui le altre recensioni.
Riassumendo, comunque, il flusso di gioco di Army of the Dead è suddiviso in vari round, da giocare fino al raggiungimento dell’obiettivo o a una delle cause di sconfitta.
Ogni round si suddivide a sua volta in tre fasi: una prima fase dove i giocatori, a turno, compiono le azioni dei propri personaggi; la seconda fase, dove si attivano tutti gli zombie e se ne generano di nuovi; e la terza, ed ultima, fase dove termina il round e si passa il segnalino primo giocatore.
Completare la missione o uscirne sconfitti: le nuove condizioni di vittoria
I giocatori vincono la partita se completano l’obiettivo della missione e i due obiettivi personali. Perdono, invece, se muore un personaggio con un obiettivo personale ancora irrisolto. Diversamente, la morte dei personaggi non genera più una sconfitta immediata come avveniva in alcune delle altre versioni di Zombicide.
Una condizione di sconfitta aggiuntiva, però, è stata introdotta con il Tracciato del Tempo. Molte missioni, infatti, richiedono di essere completate entro un determinato numero di round.

Il tracciato del tempo e le missioni personali. Ogni missione personale è collegata anche a un Segnalino Obiettivo che, se raccolto, garantisce al personaggio che lo ottiene un bonus o un’abilità speciale.
Espugnare il Caveau
Una delle più grandi novità introdotte è la tessera del caveau e ovviamente la possibilità di entrarci per svuotarlo di tutti i suoi tesori. La trama del film, infatti, è incentrata proprio sul “derubare” un caveau rimasto incustodito al centro della zona di quarantena piena zeppa di zombie. Facendo fede all’ambientazione, in questa versione di Zombicide viene introdotto il caveau e un’innovativa meccanica per riuscire ad entrarci. Quando si raggiunge la zona del caveau, occorrerà prima di tutto disarmare le trappole a sua protezione e infine aprire la porta blindata. Per disarmare le trappole occorre spendere due dei propri punti azione per “Superare la Sfida”, ovvero ottenere una sequenza in ordine di 5 facce dei dadi ( 1-2-3-4-5 o 2-3-4-5-6), potendo lanciare i dadi un massimo di 3 volte. Una volta superate le trappole, aprire la porta blindata sarà un gioco da ragazzi, ma solo per l’Esperto di Camere Blindate, che è l’unico personaggio in grado di poterla aprire.

La tessera “mobile” del Camioncino dei Taco: si tratta di una speciale tessera da posizionare sopra alla plancia di gioco e che rappresenta un camioncino. I personaggi potranno utilizzarlo come mezzo di trasporto e per attaccare gli zombie, sia cercando di investirli che sparando con la mitragliatrice… già, quale camioncino dei Taco non ha una mitragliatrice montata sul tettuccio del resto?
Zombie più intelligenti e più organizzati
In Army of the Dead gli zombie sono più intelligenti e addirittura organizzati secondo una gerarchia di comando. Questo impatta in primis le tipologie di zombie presenti nel gioco: gli zombie “base” prendendo il nome di Shambler, mentre la tipologia di zombie che nelle altre versioni di Zombicide conoscevamo come Grassoni o Bruti si “fonde” con i Corridori dando vita agli Alpha, uno zombie più intelligente, veloce e forte che richiede due danni per essere eliminato e ha anche due azioni nella fase di attivazione.
In Aggiunta a Shambler e Alpha, abbiamo ben 3 Abomini… e potenzialmente potremmo ritrovarci ad affrontarli anche tutti contemporaneamente.
Gli Abomini sono: Valentine, una “simpatica” tigre zombie; la Regina e Zeus, presente in ben 3 versioni, nonché l’Abominio a capo di tutti gli zombie.

In rappresentanza della posizione di comando di Zeus, troviamo tra le Zone di Generazione una particolare tessera chiamata Tessera di Generazione di Zeus. Durante la fase di generazione, per questa tessera, si risolve una carta dal mazzo Ordini di Zeus, che oltre a generare nuovi zombie, gli fornisce immediatamente azioni precise da eseguire.
Gli Abomini di Army of the Dead per essere eliminati richiedono tutti un elevato numero di ferite inflitte. Infatti, in questo titolo non si parla più delle classiche 3 ferite che solitamente caratterizzano gli Abomini degli altri Zombicide, ma della necessità di infliggere un danno da 4, 5 o addirittura 6 per eliminare Zeus e compagni.
Per sopperire all’elevato punteggio di vita degli Abomini rivediamo il tanto amato Attacco Concentrato: meccanica già apprezzata in altri titoli della serie Zombicide, che, a patto di bersagliare un singolo nemico, permette di moltiplicare il numero di successi del tiro di dadi con il valore di danno inflitto dall’arma.
L’unico altro modo per infliggere un grande ammontare di danni in un singolo colpo è utilizzando gli Esplosivi. Army of the Dead ne prevede parecchi e, sebbene ciascuno infligga “solo” 3 danni (a tutti i presenti nella zona), se più di un esplosivo detona nello stesso momento, anche innescandosi a vicenda, i danni si sommano e contano come un unico colpo.

Un’altra grande novità, introdotta finalmente, con Army of the Dead, è la possibilità di scaricare le armi che stiamo utilizzando. Alcune armi da fuoco, infatti, oltre ai dadi normali (rossi), richiedono di lanciare 1 o 2 dadi bianchi. Questi dadi contano i successi tanto quanto gli altri dadi, ma una delle facce presenta un’icona di una pallottola barrata… Nella sfortunata circostanza in cui uscisse la pallottola l’arma si scarica completamente e diventa inutilizzabile fino a quando non utilizzerete un caricatore, carta oggetto reperibile con l’azione di Cercare.
L’ultima grossa novità di cui vogliamo parlarvi riguarda i Dormienti. Si tratta di segnalini che vengono posizionati casualmente coperti nelle zone indicate dallo scenario durante il setup. Quando rivelati, occorre generare immediatamente un numero di Shambler pari al numero riportato sul fronte del segnalino. Questi zombie si risvegliano ogni volta che viene fatto rumore nella zona in cui si trovano o in una adiacente, quando altri zombie entrano nella loro zona o quando i sopravvissuti la lasciano. Se non “risvegliati”, però, possono essere facilmente eliminati con una nuova azione di Army of the Dead: Eliminare i Dormienti, che al costo di 2 punti azione permette di rimuovere un segnalino nella propria zona.

Seguendo l’esempio di Zombicide: Undead or Alive, il Segnalino Rumore rimane uno solo e viene sempre spostato nella zona dell’ultima fonte di rumore generata. Questa meccanica semplifica notevolmente il flusso di gioco e contribuisce ad accorciare i tempi.
CONSIDERAZIONI
Army of the Dead ci ha davvero stupito, e dobbiamo ammettere che riesce a concentrare le migliori meccaniche nate dai suoi predecessori, migliorandole e portando anche una discreta ventata di novità.
Il flusso di gioco risulta più “leggero”, grazie sia a scelte come l’utilizzo di un unico segnalino rumore, sia alla presenza di meccaniche come l’Attacco Concentrato, che permette di bilanciare situazioni complesse in cui un tiro sbagliato potrebbe risultare determinante.
L’alea rimane una costante per i titoli Zombicide, ma in Army of the Dead risulta meno frustrante, principalmente sempre grazie alla presenza dell’Attacco concentrato e all’ottimo bilanciamento con le abilità dei personaggi.

Partita in corso a Army of the Dead.
Army of the Dead alza leggermente il grado sfida rispetto agli altri Zombicide: come più volte premesso, gli zombie sono più forti e meglio organizzati. Inoltre la presenza degli obiettivi personali rende ancora più accattivante e complicata ogni missione, oltre ad aiutare a garantire una maggiore longevità a questo titolo.
L’ambientazione, molto particolare, è ben sviluppata e si percepisce bene all’interno del gioco. Inoltre, la possibilità di scaricare le armi e di dover cercare necessariamente nuovi caricatori per poterle riutilizzare aumenta notevolmente l’immersività. In un’ambientazione post apocalittica ricolma di zombie, infatti, dovrebbe essere normale avere risorse limitate, differentemente da come ci avevano abituato le precedenti versioni di Zombicide con armi con munizioni infinite. In realtà, un piccolo passo in questa direzione lo avevamo potuto apprezzare in Undead or Alive, dove alcune armi andavano ricaricate con un’azione se utilizzate più volte nello stesso turno… Con Army of the Dead, però, abbiamo finalmente una vera e propria penuria di munizioni.
Ottima anche la meccanica del numero di round prestabiliti per alcune missioni: aiuta a contenere la durata delle partite; contribuisce al coinvolgimento e al divertimento dei giocatori; ed è tematicamente giustificata, dato che nel film una bomba nucleare minaccia di colpire da un momento all’altro la zona di quarantena dove si trovano i protagonisti.
Altra veloce nota sull’ambientazione: non è strettamente necessario aver visto il film per poter giocare questo gioco, alla fine potete tranquillamente considerarlo come uno “Zombicide in era moderna”.
L’unica grande pecca riscontrabile in questo titolo è il vincolo di dover obbligatoriamente utilizzare 6 personaggi, a prescindere dal numero dei giocatori. A nostro parere, questa scelta dimostra uno scarso impegno da parte degli autori a voler bilanciare il gioco per quanto riguarda la scalabilità. Inoltre, ovviamente, questa scelta impatta anche sulla durata del gioco.
Infine vogliamo velocemente soffermarci su quello che, a nostro parere, non è di certo un difetto, ma forse un’occasione mancata… Vista la novità degli obiettivi personali, infatti, ci sarebbe piaciuto molto che gli autori avessero osato maggiormente introducendo anche aspetti semicooperativi, anche solo come varianti. Una modalità con obiettivi segreti, o magari con la presenza di un “traditore”, sarebbe sicuramente stata una enorme rivoluzione per la serie Zombicide, rimaniamo fiduciosi per il futuro.

La scatola di Army of the Dead – Un gioco Zombicide.
In Conclusione, realizzare un gioco su un film, in fin dei conti, non troppo noto è stato sicuramente un azzardo… Per quanto ci riguarda, però, promuoviamo a pieni voti Army of the Dead, reputandolo, quantomeno per meccaniche e flusso di gioco, uno dei migliori Zombicide realizzati.
Un ordigno nucleare sta per devastare la zona in cui vi trovate, il tempo stringe e siete circondati da zombie, ma avete ancora un caveau da svaligiare… cosa state aspettando?
Colonna sonora
Parlando di un gioco fortemente ispirato a un film, la miglior colonna sonora per Army of the Dead è proprio quella dell’omonimo film Netflix.
Si ringrazia Asmodee Italia per la review copy di Army of the Dead – Un gioco Zombicide gentilmente fornita per questa recensione.
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