Marco, “the Actions’ Programmer”
autore
<<<guarda tutti gli articoli pubblicati su questo sito>>>
Classe 1990, arriva a contatto con il mondo dei giochi da tavolo fin da bambino, soprattutto tramite i formati tascabili, portando ovunque con se anche solo un semplice mazzo di carte tradizionali, da proporre a chiunque. Ben presto, in compagnia di amici scopre il mondo dei giochi di carte collezionabili, da quelli con meccaniche più semplici fino all’esperienza di Magic. Marco coltiva l’interesse per l’ottimizzazione delle carte che si hanno disponibili, testando diversi formati “for fun” con gli amici, e prende coscienza dell’importanza del gioco come strumento di aggregazione.
Attraversa il periodo dei grandi classici come Risiko e Monopoli, che nonostante i loro difetti mettono le basi di quelle che riconoscerà in seguito come interazione diretta e indiretta con un numero sempre diverso di giocatori.
Tramite poi una vecchia scatola di Stratego riesumata dai genitori, e un piccolo laboratorio opzionale di Scacchi a scuola, approfondisce la bellezza dello scontro con l’avversario singolo, dalla sfida tesissima a colpi di bluff, alla capacità di anticipare le mosse pensando ai turni successivi.
La passione per le miniature di alcuni compagni di liceo lo introduce al mondo Warhammer, dove apprezza l’immersività che la varietà di componenti, diversi dal solito, apporta all’esperienza di gioco.
Dall’infanzia al liceo aumenta anche la passione videoludica in diversi aspetti, di pari passo a quella per il gioco di società, per quanto fosse ancora ancorato ai titoli di cui sopra.
Dall’università in poi, questa doppia passione cresce in modo esponenziale, tanto che la sua tesi di laurea sarà essa stessa un gioco. Il nuovo gruppo di amici, conosciuti in una partita a Munchkin, gli apre le porte al gioco da tavolo moderno: da Catan e Carcassonne fino alle fiere del gioco più importanti a livello italiano.
Con così tante proposte e tante opportunità cerca di provare quanti più generi e titoli possibili per trovare quello più adatto a lui, per arrivare infine a capire che è il gioco in sé ciò che lo appassiona, così come gli studi e la letteratura che ci sono dietro ad esso, accorgendosi di come il gioco possa arricchire la persona da molteplici punti di vista.
Nel “tempo libero” lavora come programmatore in una piccola software house indipendente, creatrice di videogiochi e app per diverse fasce di utenza.
Dal momento, quindi, che il gioco gli ha già dato tanto, ora Marco vuole semplicemente contribuirne alla divulgazione, in tutte le forme e possibilità che quel mondo ha da offrire.