La dea bendata e i giochi da tavolo
La fortuna, l’alea, il caso: modi diversi per identificare uno degli aspetti fondamentali di qualsiasi gioco. SI, qualsiasi gioco: ricordiamo anche scacchisti di livello internazionale aver sostenuto di essere stati “fortunati” per aver potuto giocare la partita decisiva col bianco o di aver vinto con un avversario potenzialmente più forte solo perché questo ha accidentalmente scelto una variante di apertura casualmente studiata il giorno prima.
Nei prodotti più moderni, i game designer usano l’elemento casualità con la stessa accuratezza con cui il cuoco usa il sale: troppo poco e avrete un gioco “serioso” per fini strateghi (come gli scacchi appunto) oppure, in caso di eccesso, un “passatempo” privo dell’elemento abilità. Come esempio citeremo i giochi di “dado e percorso” (gioco dell’oca) ma, se non fosse nota la nostra avversione all’azzardo, avremmo potuto citare anche slot machine e video-lotterie.
In generale, si tendono a catalogare i boardgame secondo 3 stili:
- “americano” che esalta l’aspetto narrativo senza curarsi troppo del bilanciamento e dell’incidenza del caso;
- “tedesco” che all’opposto privilegia le abilità strategiche dei giocatori, spesso a costo di sterilizzare anche l’interazione diretta fra giocatori;
- “europeo” (Francia ed Italia in testa) che tende a mitigare la scuola tedesca cercando un maggior equilibrio.
In questo sito, per comodità di classificazione, abbiamo preferito raggruppare i giochi in 2 categorie: tematici (American) ed eurogame (includendo anche i più rigorosi giochi tedeschi).
Bisogna portare molto attenzione però a catalogare un gioco solo dai componenti del gioco: la semplice presenza di dadi o di carte (le fonti principali di questo elemento) non significa infatti una eccessiva invadenza della dea bendata. Ecco dunque la necessità di inserire nelle nostre recensioni richiami a questo aspetto affinché ciascuno possa giudicare secondo le proprie attitudini.