“ILSA” (Informazione Ludica a Scatola Aperta) è una rivista italiana fondata nel Settembre del 2007 da un gruppo di esperti giocatori che ha deciso di condividere in rete le proprie esperienze con gli altri appassionati del gioco da tavolo. Tutti numeri della rivista sono attualmente disponibili sul sito “www.ilsa-magazine.it” e si possono liberamente scaricare e stampare. In ogni numero vengono esaminati parecchi titoli e i redattori della rivista danno un giudizio utilizzando solitamente delle “faccine” (risata = ottimo, sorriso = buono, smorfia = poco interessante) indicando anche la “fascia di pubblico” più adatta a quel gioco (famiglie, giocatori abituali, giocatori esperti).

In questo numero 61 troviamo la recensione dettagliata di alcuni nuovi giochi, nella rubrica “Sotto la lente”, a cui abbiamo aggiunto una valutazione (da A a E) ricavata sulla base dei giudizi indicati dai redattori: Bonfire (B), Carnegie (A), Cloudage (D), Hallertau (B), Marvel United (A), Pax Viking (A), Tawantinsuyu (B), Tekhenu (C) e Whistle Mountain (B).     

Segue una lunga carrellata di altre novità esaminate un po’ più rapidamente nella rubrica “Prime Impressioni”: Beyond the Sun, Còatl, Curious Cargo, Dwellings of Eldervale, Excavation Earth, Fairy Tale Inn, Faiyum, Furnace, Glasgow, Gloomhaven: Jaws of the Lion, High Rise, Meadow, Nevsky, Pandemic: Rapid Reaction, Quartermaster General WW2, Res Arcana, Rossio, Spooky Stairs e Watergate. 

Ed infine una… troisième vague con una semplice presentazione di alcuni titoli, la maggior parte dei quali è stata prodotta dalla ditta italiana “ThunderGryph Games”: 15 Days, Eiyo, Golems, Rebis, Sagani e Space Lunch.

Nella rubrica “non solo scatole” troviamo la ludografia dell’autore austriaco Alexander Pfister (Great Western Trail, Maracaibo, Mombasa, Isle of Skye, giusto per citarne alcuni) seguita dalla presentazione degli otto finalisti della settima edizione del premio Goblin Magnifico: Beyond the Sun, Faiyum, Gloomhaven: Jaws of the Lion (il vincitore per il 2021), Living Planet, Nevsky, On Mars, Tainted Grail: The Fall of Avalon e The Cost.

“L’altro editoriale” (scritto da Fabio Cambiaghi) è intitolato invece “Fachiri tra le nuvole” e ci fa riflettere sulla tendenza attuale a colpevolizzare o a condannare giochi o autori che “osano” utilizzare parole politicamente scorrette, come è successo per gli “schiavi” (carte utilizzate da Bruno Cathala nel suo Five Tribes) che nelle versioni più recenti stati stati trasformati in “fachiri”.

Penso che le polemiche del genere scoppiate in continuazione negli ultimi tempi anche nel nostro piccolo mondo (l’ultima riguarda Puerto Rico ed i suoi… lavoratori, Mombasa per il colonialismo, ecc.) siano eccessive, anche se sono d’accordo col fatto che non debbano essere “esaltate” pagine poco gloriose della nostra storia o atteggiamenti come, appunto, lo schiavismo, il razzismo o l’omofobia.

Continuando di questo passo gli autori non sapranno più come ambientare i loro giochi o che parole usare per non offendere nessuno, mentre gli editori dovranno stare attenti anche al colore dei componenti ed ai disegni da stampare.  E che dire allora del colore degli scacchi?

Tutti gli uomini devono avere pari dignità, ma purtroppo non è possibile cambiare la storia, anche se possiamo far capire meglio alle nuove generazioni quante cose sbagliate siano state fatte: quindi se i nostri giochi fanno riferimento al passato, piuttosto che cercare di eliminare ogni più piccolo fattore che possa essere male interpretato sarebbe forse più opportuno che l’autore, se e quando affronterà argomenti “delicati”, aggiungesse magari una premessa al regolamento in cui dichiara apertamente e sinceramente che certe “pratiche” erano e sono tuttora da condannare.

Pietro Cremona

 

 

La copertina della rivista ILSA n° 61.

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