SINTESI
Pro: La grafica si commenta da sola: bellissima. Il gioco è un card game basato sul bluff e sull’imbonimento che crea le atmosfere prefissate.
Contro: Diciamo la verità: ci sono giochi più lineari che ottengono gli stessi risultati. Le abilità speciali dei guardiani non sembrano equilibrate. Entrambe queste piccole pecche scompaiono dopo poche sessioni di gioco.
Consigliato a: Tutti coloro a cui piace giocare, chiacchierare e … vendere materassi in TV!
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
buona
Idoneità ai Neofiti:
discreta
Autore:
Guan Chih Huang
Grafica ed illustrazioni:
蚩尤
Anno:
2015
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Nell’universo, fin dall’alba dei tempi, due forze si contrappongono per mantenere un eterno e dinamico bilanciamento. I nostri Dei, nella loro infinita saggezza, hanno inviato un gruppo di Guardiani (Overseers, appunto) per proteggere il nostro Mondo. Essi hanno il potere di piegare i tratti umani al loro volere e combatteranno senza sosta per creare la perfetta simmetria tra i vizi e le virtù dell’umanità.
Ad ogni partita, ogni giocatore si calerà nei panni (si fa per dire…) di un Overseer (Custode) acquisendone le abilità speciali ed uniche. Ognuno di essi condividerà la grande responsabilità di riuscire a mantenere l’equilibrio tra i vizi e le virtù dell’umanità.
Diciamo la verità: il tema di Overseers è abbastanza astratto per quanto tra qualche riga risulterà un poco appiccicato. Ciò non toglie che non si apprezzi la splendida grafica del gioco: i Guardiani sono splendide figure femminili quasi sempre vestite piuttosto succintamente ma comunque sempre eleganti ed aggraziate. Per questa ragione le chiameremo con il nome attribuito loro dal gioco (overseers) e non guardiani, termine poco adatto a descriverne la colorata armonia che trasmettono.
Il Gioco
Overseers è un card game che si basa sul bluff e sul convincimento reciproco. Quindi dimentichiamoci per un attimo le atmosfere rarefatte dell’ambientazione e il senso di armonia che la grafica indubbiamente infonde e prepariamoci ad un unboxing di un gioco, per dinamiche, quasi da osteria:
11 carte overseers, che oltre all’immagine riportano l’abilità speciale del personaggio. Considerando che si tratta di un gioco da 3-6 giocatori, la varietà è tale che una longevità perlomeno proporzionata al costo del gioco è garantita.
36 carte per 6 diversi tratti. Da notare che la numerosità differisce:
- 4 carte “avidità”
- 5 carte “rabbia”
- 6 carte “benevolenza”
- 7 carte “lussuria”, “speranza” e “coraggio”
Oltre al colore ogni carta riporta il valore di quella tipologia di carta in sede di calcolo di punti vittoria.
Ogni tratto genera punti in modo diverso: ci sono tratti che generano pochi/tanti punti per ogni singola carta, altri che premiano esponenzialmente in base al numero di carte possedute e c’è anche l’ “avidità” che non brilla nè per numerosità nel mazzo nè per punti concessi ma la cui maggioranza attiva un’abilità speciale che vi spieghiamo in seguito.
Il resto del materiale è “di servizio”: pedine per individuare il primo giocatore od esprimere i voti e gettoni per i punti vittoria, forgiati in maniera tale da nascondersi agli occhi degli altri giocatori.
Ultimo ma non ultimo un comodo game aid per ogni giocatore (da 3 a 6) che riepiloga la struttura del turno di gioco e i punteggi generati dai diversi tratti. Per il vero, ad una prima occhiata questo comodo talloncino restituisce una falsa sensazione di complessità che il gioco davvero non merita. Non spaventatevi ed andate oltre.
Ogni round inizia con la determinazione del primo giocatore. Ad esclusione del primo turno, a ricoprire tale ruolo sarà colui che nella mano precedente ha ottenuto meno punti vittoria. Tale ruolo permette di derimere eventuali parità che verranno a verificarsi. Una prerogativa davvero molto forte.
Si procede poi a consegnare a ciascun giocatore 6 carte tratto e una carta personaggio. Le abilità speciali dei personaggi -perlomeno nelle nostre partite di test- non ci sono sembrati perfettamente bilanciati ma comunque in grado di fare la differenza: “aumenta il valore delle carte X o Y” “guarda le carte degli avversari” etc.
Per queste ragioni si consiglia di abbandonare quanto prima le regole base del gioco che prevedono di assegnare casualmente il personaggio all’inizio di ognuno dei tre round (tanto dura una partita). Le regole “da torneo” non solo permettono di tenere tutti a bordo compensando eventuali “sfortune” ma regalano a i giocatori qualche scelta tattica in più.
Si procede poi con una fase di “draft”: Il giocatore visiona le carte tratto ricevute (sei, inizialmente), ne sceglie una e passa il rimanente al giocatore successivo. Tutto questo viene ripetuto 5 volte, fino a che la vostra mano non sarà completa. La carta in eccesso va scartata ma molte abilità speciali degli Overseers permettono di riportare in giochi questi scarti. Talvolta è più importante scegliere bene cosa scartare che non l’ultima carta da tenere in mano.
Come in ogni gioco basato sulla meccanica di draft, l’esercizio mnemonico delle carte passate dalla mano e trasmesse al giocatore successivo aiuta a giocare con maggiore intensità il gioco. Non pensate però ad un meccanismo che privilegia i pensatori e memorizzatori seriali. Semplicemente vi sarà piu facile “spararle grosse” al momento opportuno.
Una volta che ogni giocatore ha composto la sua mano, ciascuno sceglierà 3 carte da posizionare davanti a sé scoperte mentre le altre 2 rimarranno coperte.
Sulla base delle carte scoperte e di cosa i vari giocatori potrebbero aver tenuto nascosto, dovrete cercare di intuire chi tra i giocatori ha la combinazione in grado di generare più punti.
E adesso viene la fase più divertente del gioco, dove la vostra anima di imbonitori da fiera troverà libero sfogo. Bisogna infatti discutere per qualche minuto di chi possa essere il giocatore con in mano più punti. Farete riferimento a cose che vi sono passate dalla mano, altre inventate… troverete sempre validi motivi per cui non siete voi il giocatore più ricco, nonostante magari le carte in vista sembrerebbero dimostrare il contrario. Se la vostra mano fosse veramente terribile … potreste cercare di piazzare un bluff e cercare di far credere il contrario.
Dato sufficiente tempo tutti i giocatori prendono una decisione e votano simultaneamente piazzando il proprio segnalino davanti ad un altro giocatore (si, è vietato votare per se stessi!). Un altro momento pieno di sorprese ed allegria come si conviene ad un party game!
Colui che è in predicato di essere il giocatore più potente (quello con più punti) ha ora la possibilità di accettare o rifiutare tale nomina.
Nel caso accetti, scarta 2 delle sue carte (a sua scelta) dalla combinazione, mentre nel secondo caso si procede alla verifica dei conteggi: Tutti i giocatori mostrano la propria combinazione completa.
Se l’accusato risulta avere effettivamente la combinazione più forte, questo è costretto a scartare le sue 2 carte più potenti (la differenza non è da poco tra “scegliere” quali scartare e “scartare le 2 più potenti”). Nel caso però egli fosse stato accusato ingiustamente egli può sceglierne (di nuovo sottolineamo l’importanza del verbo “scegliere”) una aggiuntiva dalla pila degli scarti e sommarla alla sua combinazione. Una eventualità che potrebbe permettervi di chiudere un “tris” particolarmente vantaggioso…
Quale che sia l’epilogo dell’accusa, è il momento dell’abilità speciale del tratto “avidità”. Chi detiene la maggioranza di queste carte può chiedere una carta tratto ad un altro giocatore.
Siamo giunti alla fase del conteggio dei punti vittoria che vengono “incassati” sotto forma di gettoni che verranno mantenuti segreti fino a fine partita.
Il giocatore che dopo 3 round avrà ottenuto il maggior numero di punti vittoria verrà eletto il Guardiano migliore!
Bottom line
Overseers è un card game di bluff e fa perfettamente la sua parte: movimenta le partite, vi istiga a raccontarvi un sacco di cose più o meno veritiere… crea suspance quando si vota e quando si determina il vincitore.
L’unica piccola vera criticità di Overseers è, a nostro avviso, il rapporto tra meccanica e dinamica. la meccanica con fasi e sottofasi, gruppi di carte con abilità speciali e combinazioni diverse è una “montagnola” che partorisce un topolino: un gioco semplice e lineare per qualche simpatico momento di caciara.
Ma la grafica è decisamente bella, le dinamiche comunque divertenti. La longevità non è infinita ma un buchetto nello scaffale giochi overseers può guadagnarselo se vi piacciono i filler con un clima da imbonitori e bluffatori seriali.
Si ringrazia GoG -Gates on Games per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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