SINTESI
Pro: Un gioco di carte dalle regole semplici e di facile attuazione, condito con una divertente dose di “party game”. E poi come resistere allo sguardo di quei gattini?
Contro: Non giocatelo in luoghi affollati, altrimenti con i vostri “miagolii” rischiate davvero di essere buttati fuori!
Consigliato a: Ragazzi, famiglie, giocatori occasionali
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
sufficiente
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Spartaco Albertarelli
Grafica ed illustrazioni:
Tracy Hall
Anno:
2024
Introduzione
Quei gattini che vi guardano dalla scatola o che giocano in varie pose attirano subito l’attenzione e fanno venire voglia di aprire il coperchio e guardare cosa c’è all’interno. Purrfect è un gioco di carte edito da Kaleidos Games e distribuito in Italia da Oliphante: è indirizzato a 4-7 giocatori di 8 anni o più (anche se la scatola indica 12+, che ci sembra un po’ troppo) e può durare da 15 a 30 minuti.
Ricorda un po’, nella meccanica, il gioco delle “famiglie” che tutti abbiamo praticato nella nostra fanciullezza, ma qui Spartaco Albertarelli (autore del gioco e fondatore di Kaleidos Games) lo ha trasformato a tutti gli effetti in un “party game” piuttosto coinvolgente: durante le nostre partite di test infatti altri giocatori si sono avvicinati incuriositi al nostro tavolo (da cui provenivano strani “suoni”) e si sono poi aggiunti al gruppo nelle partite successive. Già il nome stesso (che ricorda il rumore del gatto che fa le fusa) ci dà qualche indizio sul tipo di gioco che abbiamo fra le mani, ma la lettura del regolamento toglie ogni dubbio.
Unboxing
La scatolina di Purrfect contiene esclusivamente delle carte, e più esattamente:
– 63 “Gatti” divise in 7 serie di 9 carte: ognuna di esse raffigura lo stesso gatto di quella serie ma in diverse pose;
– 29 “Miao”: queste carte sono la parte più divertente del gioco perché costringono i giocatori a “miagolare” durante la fase degli scambi;
– 14 “Impronte”: sono stampate su entrambi i lati e mostrano da 1 a 4 impronte di gatto, corrispondenti ai PV raccolti in partita;
– 4 “numeri”: il loro significato verrà spiegato fra poche righe.
Essendo un gioco in cui i partecipanti si “passano” continuamente delle carte sarà necessario proteggerle adeguatamente con delle bustine trasparenti, soprattutto se si gioca con i bambini, per evitare di danneggiarle precocemente.
Preparazione (Set-Up)
Prima di iniziare a giocare dobbiamo preparare il mazzo e… imbandire la tavola: per prima cosa estraiamo una serie di 9 carte Gatto per ogni giocatore e mescoliamo accuratamente il mazzo ottenuto; poi posiamo al centro del tavolo le carte numerate (1-2-3-4) mettendole in verticale, una sotto all’altra, in ordine crescente; in seguito mescoliamo il mazzo “Miao” ed estraiamo quattro carte da posizionare, sempre in verticale, a fianco di quelle numerate.
Le carte “Impronta” prenderanno posto a lato, pronte per essere assegnate ai giocatori al termine di ogni manche. A questo punto possiamo dare a ogni giocatore 9 carte coperte (e nessuno deve guardarle finché non è finita la distribuzione).
Il tavolo dovrebbe assomigliare a quello della Foto 2 qui sopra: siamo pronti per iniziare la partita.
Il Gioco
Facciamo allora conoscenza con i nostri gatti, ognuno dei quali fa parte di una “serie” che è identificata da una lettera dell’alfabeto (probabilmente l’iniziale del suo nome): C, J, L, M, P, S e Y.
All’interno delle serie tutte le carte hanno una diversa immagine di quel gatto, e anche se questo non influisce sullo svolgimento della partita, tuttavia è simpatico dare un’occhiata alle diverse pose dei nostri mici, ma… occhio a non distrarvi troppo, perché la competizione è davvero animata.
Dopo avere guardato le carte ricevute con la distribuzione iniziale, vi consigliamo di dividere per tipo quelle che avete ricevuto in modo da poterle avere sempre sott’occhio: lo scopo di Purrfect infatti è quello di ottenere per primi una intera serie di 9 gatti uguali.
Se poi avete già giocato a Pit (ideato nel lontano 1903 da Edgar Cayce, che utilizza però 9 serie di 8 carte “Mucca”) troverete in Purrfect una sostanziale differenza nell’acquisizione delle carte (a parte il fatto che qui abbiamo dei gatti e non dei bovini).
Visto che è quasi impossibile che le carte ricevute siano tutte uguali (a meno che il distributore non abbia “barato” per farvi un piacere) sarà indispensabile effettuare degli scambi con gli altri giocatori per liberarvi delle carte che non servono e sperare di ricevere quelle necessarie.
E qui intervengono le carte “Miao” (ne vedete alcune nella Foto 4 qui sopra): ricorderete senz’altro che ne avevamo estratte quattro a caso dal mazzo e le avevamo messe di fianco ai numeri. Se volete scambiare 1-2-3-4 carte (uguali) con gli altri non dovete chiederne il numero (come succede in Pit) ma dovrete miagolare (o fare le fusa) come indicato dalla carta di fianco al numero sul tavolo.
Se un giocatore è interessato allo scambio miagolerà a sua volta nello stesso modo e potrete passarvi le carte “offerte”, sperando di incrementare quelle della serie che volete chiudere.
Facciamo allora un esempio aiutandoci con la Foto 5 qui sopra: il giocatore in basso vuole scambiare tre carte e quindi comincia a miagolare un “meeoa” dietro l’altro sperando di farsi capire nel frastuono. Il giocatore in alto vuole a sua volta scambiare tre carte che non gli servono e quindi si aggiunge al… coro con il suo “meeoa”.
I due “gatti” si identificano e possono scambiarsi tre carte a testa, ma attenzione, ricordate che le carte scambiate devono essere tutte uguali e non è permesso neppure indicare che “tipo” di gatti vengono proposti, anche se ognuno sa con certezza che riceverà “x” carte dello stesso tipo.
Il primo a completare una serie di 9 carte chiude la manche di Purrfect (magari abbaiando per spaventare gli altri gatti… visto che siamo in tema di versi animaleschi!) e tutti i partecipanti devono posare le loro carte sul tavolo: dopo aver verificato che effettivamente tutte le sue carte hanno la stessa lettera, il vincitore si aggiudica 2 “Impronte” (cioè 2 Punti Vittoria) mettendo la corrispondente carta davanti a sé: gli altri giocatori mostrano le loro carte e chi ne ha di più di uno stesso tipo riceve 1 Impronta… di consolazione.
Poi si ricomincia tutto da capo, mescolando i due mazzi, estraendo 4 carte Miao, distribuendo i Gatti ai giocatori e ripartendo con gli scambi e i miagolii. Vince la partita chi arriva per primo a 5 impronte.
Qualche considerazione e suggerimento
Non vi aspetterete davvero che si possano dare dei consigli sul come giocare a Purrfect, vero? Qui non si tratta di pensare o provare particolari strategie per arrivare alla vittoria prima degli altri, ma di scambiare carte il più velocemente possibile con tutti i partecipanti in modo da eliminare il più in fretta possibile quelle che non ci servono.
Scegliete dunque come “base” un tipo di gatto di cui avete già almeno 3-4 carte e provate a chiedere scambi di 2-3 carte alla volta, facendo attenzione a pronunciare esattamente il verso necessario per non rischiare di essere mal compresi: è infatti vietatissimo chiedere un NUMERO di carte, altrimenti il divertimento dov’è?
Se vedete che nessuno risponde al vostro miagolio nel giro di 3-5 secondi abbassate la vostra richiesta (per esempio scendendo da 3 carte offerte a 2) in modo che sia più semplice trovare qualcuno disposto a scambiare con voi. Se poi ricevete carte di un altro tipo in numero superiore a quelle che avevate messo da parte all’inizio non esitate a cambiare “gatto”.
Ma soprattutto pensate a divertirvi e, se siete in famiglia con dei bambini provate, a rallentare un po’ il ritmo del gioco per dare loro il tempo di guardare le carte e di decidere cosa farne: noi abbiamo fatto parecchie partite con dei bambini da 6 a 10 anni e si sono sempre divertiti tutti (lasciando qualche secondo di tempo fra uno scambio e l’altro ed aiutando un po’ i più piccoli), per questo abbiamo scritto che l’età indicata sulla scatola (12+) ci sembra un po’ troppo elevata.
Se invece siete fra adulti le cose si fanno MOLTO più complicate perché la frenesia degli scambi e la confusione generata dai vari miagolii rendono le cose davvero caotiche e le risate garantite.
Commento finale
Chi scrive queste note non è un grande “amante” dei party games e preferisce solitamente giochi del tipo “german” da praticare con altri esperti: tuttavia l’avanzare dell’età ha regalato saggezza e… un congruo numero di nipotini da far divertire e soprattutto da “iniziare” ai giochi da tavolo. Purrfect è uno di quei giochi che riesce a riunire allo stesso tavolo nonni, genitori e nipoti, per cui grazie a chi ancora si spreme le meningi per offrirci queste scatole.
In pochi giorni abbiamo superato la dozzina di partite a Purrfect, quasi tutte giocate in famiglia o al club, soprattutto quando i genitori portano con loro i figli: tutti si sono divertiti molto e in un paio di casi abbiamo messo da parte il “cinghialone” con cui volevamo passare la serata per continuare a… miagolare o fare le fusa!
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“Si ringrazia la ditta OLIPHANTE per avere messo una copia di valutazione del gioco a nostra disposizione”
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