SINTESI
Pro: Grande accessibilità al gioco, anche da parte di giocatori occasionali, facilitata da un regolamento breve, chiaro e pieno di esempi. Il gioco è fluido e veloce e… una partita tira l’altra.
Contro: alcune carte obiettivo sono decisamente più forti di altre e possono fare la differenza fra giocatori alle prime armi.
Consigliato a: Tutti. I più giovani si divertiranno sicuramente a manipolare elfi e rane, magari trascurando parzialmente le condizioni di vittoria. I più esperti invece potranno utilizzarlo come filler prima di una “portata” più impegnativa.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
discreta
Incidenza della fortuna:
sufficiente
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
Granerud / Pedersen
Grafica ed illustrazioni:
Alexander Jung
Anno:
2017
In una foresta del Nord dell’Europa esiste una comunità di piccoli Elfi che vive in pace da centinaia di anni. Dopo avere scacciato dalla loro zona tutti nemici più pericolosi, oggi gli Elfi amano passare il tempo e tenersi in esercizio organizzando tornei e sfide a cavallo delle loro… rane. Sì perché si tratta di Elfi davvero piccoli e l’unico mezzo di locomozione a loro disposizione è proprio la rana. Così, aggirandosi nei pressi dello stagno quando c’è un torneo in atto, non è difficile sentire urla di incitamento e di trionfo.
Prima di addentrarci nella descrizione di Frogriders, rischiando di perdere qualche lettore a causa dell’introduzione molto “fiabesca”, è bene chiarire alcuni aspetti. I due autori hanno creato un gioco divertente, veloce ed adatto a tutti riprendendo in mano il meccanismo del “classico” solitario: non diteci di avere scordato le vostre partite con tutte quelle biglie da eliminare saltandogli sopra per lasciarne una sola, alla fine, possibilmente al centro del tabellone. non resterà deluso chi ha bambini di 8-10 anni, chi vuole passare un’oretta facendo un paio di partite in famiglia o chi vuole provare ad “iniziare” nuovi giocatori al gioco da tavolo. Frogriders ha però anche la capacità di intrigare anche i giocatori più incalliti che ora lo stanno guardando con sospetto: a loro consigliamo di arrivare fino alle conclusioni prima di passare oltre.
Unboxing
La prima impressione, aprendo la scatola, è che sia piena soprattutto di “aria”: evidentemente dal punto di vista commerciale era necessario adeguarsi agli standard moderni che prevedono, appunto, grosse scatole quadrate. All’interno troviamo un tabellone che raffigura lo stagno degli Elfi ed il loro villaggio: lo stagno è ricoperto da 56 foglie di ninfea (sulle quali salteranno i nostri frogriders), 12 delle quali sono decorate da un bel fiore rosa. Le 20 foglie al bordo dello stagno sono di colore verde più scuro e servono a limitare l’area quando si gioca in due soltanto.
I componenti che colpiscono immediatamente l’occhio sono però le 56 miniature di plastica colorata che raffigurano degli elfi in groppa alle loro rane: se ne contano 10 gialle, 11 rosse, 14 blu e 21 marroni. Completano la confezione 4 segnalini di legno (meeples) per marcare i Punti Vittoria (PV) ed un mazzo di carte di piccole dimensioni (44×68 mm). I materiali sono di buona fattura, robusti, colorati vivacemente e facili da manipolare. L’ergonomia è ottima durante tutta la partita. Come sempre il consiglio è quello di proteggere le carte con bustine trasparenti per evitare di rovinarle, visto che se ne farà un uso intenso.
Preparazione (Set-Up)
La preparazione di Frogriders è piuttosto veloce: si rovesciano sul tavolo tutte le miniature, si mescolano e se ne piazza casualmente una su ciascuna foglia, ad esclusione di quella “gialla” al centro che deve rimanere sempre libera. Poi si danno due carte “obiettivo personale” (chiamate “Private”) ai giocatori che ne scelgono una, scartando l’altra. Successivamente si scelgono a caso due carte “obiettivo per tutti” (Public) e si posano scoperte sulla destra del tabellone, nelle apposite caselle. Infine si mette in tavola il mazzetto delle 24 carte “privilegio”, scoprendo sul tavolo le prime quattro.
Adesso è davvero tutto a posto ed i nostri Elfi, incitati dai loro concittadini, possono cominciare a darsi battaglia.
Il Gioco
La meccanica di base (la stessa del “solitario”) è semplicissima: Il giocatore di turno deve scegliere un pezzo per farlo saltare al di sopra di un altro adiacente (in verticale o in orizzontale ma non in diagonale) per atterrare su una foglia libera dall’altra parte. Il pezzo “saltato” viene catturato dal giocatore che lo posa davanti a sé ed il turno passa al successivo, in senso orario. Se la casella non è libera il salto non può essere eseguito.
Naturalmente se le regole si fermassero qui saremmo di fronte ad un “clone” del solitario da giocare in quattro, ma fortunatamente non è così: entrano infatti in gioco i COLORI dei vari frogriders, ognuno dei quali ha le sue caratteristiche
- le miniature MARRONI assegnano al loro possessore 1 PV a fine partita
- le BLU possono essere scartate nel villaggio (dopo aver eseguito la fase A, cioè quella del salto) permettendo al giocatore di scegliere una delle quattro carte “privilegio” disponibili in quel momento (che viene immediatamente rimpiazzata dalla prima del mazzo coperto)
- le ROSSE permettono di effettuare subito un altro salto (e quindi di catturare un’altra miniatura)
- le GIALLE invece possono essere scambiate con uno qualsiasi dei pezzi presenti nel villaggioLo scopo è ovviamente quello di ottenere il maggior numero di “combinazioni” di colori per fare i PV indicati dagli obiettivi. Diamo allora un’occhiata a queste carte.
Ognuna di esse è caratterizzata da una certa “combinazione” di colori e da una coppa con un grande numero bianco (i punti). Qui sopra sono rappresentate alcune carte “Private”. L’ultima in basso a destra assegnerà a fine partita 6 Punti Vittoria (PV) per ogni coppia di miniature gialle collezionate. Quella in alto a destra invece darà 4 PV per ogni tris (1 giallo + 1 rosso + 1 blu), ecc. Il numerino che vedete in basso a destra di ogni carta ci dice quante carte di quel tipo ci sono in gioco. Come si intuisce il numero di PV aumenta con la rarità del colore delle miniature.
Le carte “Public” sono molto simili ma generalmente i PV che assegnano sono inferiori a quelli delle “Private”. Da notare che le miniature catturate possono essere usate per più obiettivi: in altre parole si effettua il calcolo dei PV obiettivo per obiettivo, cominciando da quelli “public”, e per ognuno di essi si riprendono in considerazione tutti i pezzi raccolti.
Come dicevamo più sopra le miniature blu possono essere rispedite al villaggio per poter acquisire una delle quattro carte “Privilege” esposte sul tabellone. Sono proprio queste carte che danno il “sale” al gioco, perché permettono, in pratica, di modificare le regole del gioco o ottenere bonus extra in PV.
Nella foto qui sopra ne vediamo alcuni esempi: la seconda carta in alto a sinistra “regala” due frogriders gialli a fine partita al costo di 2 PV; quella al centro, in alto, assegna 1 PV extra ad ogni miniatura marrone; la prima in basso a sinistra permette ad una rana di saltare ad “L” (qualcuno ha detto “scacchi” o “cavallo”?); la seconda di muoversi in linea retta fino ad arrivare adiacenti ad un’altra rana e saltarla; l’ultima in basso a destra assegna 5 PV al giocatore che ha accumulato MENO carte Privilege; ecc. Altre carte fanno saltare in diagonale, oppure regalano semplicemente dei PV. Questi “privilegi”, una volta acquisite le carte, sono permanenti.
La partita termina quando non ci sono più mosse legali da eseguire, neppure con gli eventuali bonus ricevuti con le carte Privilege. I giocatori scoprono le loro carte obiettivo personali e, in base al numero di combinazioni vincenti ottenute, fanno avanzare i loro segnalini sulla pista del punteggio. Stessa cosa per gli altri obiettivi e per eventuali PV extra dovuti alle carte privilege. Infine si assegna 1 PV per ogni frogrider marrone. Il giocatore con il totale più alto sarà proclamato Campione dello stagno.
Considerazioni finali
Da quanto abbiamo spiegato finora è chiaro che i giocatori di Frogriders, prima di effettuare un salto, devono fare attenzione innanzitutto ai loro obiettivi personali (soprattutto se i PV che assegnano sono consistenti), dando poi un’occhiatina a quelli pubblici ed infine alle carte privilege esposte. A questo punto possono prendere la loro decisione e muovere un pezzo per catturare la miniatura a loro necessaria.
È ovvio che se un giocatore comincia a fare incetta di miniature di un certo colore gli altri possono indovinare il suo obiettivo e cercare di contrastarlo catturando a loro volta pezzi di quello stesso colore: quindi un po’ di “bluff spesso è necessario, soprattutto quando le miniature del colore voluto sono un po’ decentrate e quindi non possono essere immediatamente catturate: il trucco sta nell’invitare con la propria mossa gli avversari a muovere proprio quelle miniature per saltare i pezzi “offerti” e cercare poi di prendere quelli mossi al proprio turno. Se, per esempio, a me interessano i gialli ed ho capito che uno degli avversari sta collezionando i rossi cercherò di mettere un rosso davanti ad un giallo che sia in una posizione impossibile perché quest’ultimo venga usato per saltare il rosso e diventare così “libero”.
Tutto ciò però è più facile a dirsi che a farsi, perché chi ha carte “privilege” interessanti (ad esempio quella del salto in diagonale o del movimento prima del salto) farà di tutto per creare situazioni che siano favorevoli soprattutto a lui (utilizzando le mosse “speciali”) e che riducano agli altri le possibilità di saltare.
Infine è importante tenere d’occhio le mosse che potrebbero far terminare il gioco anzitempo: come si diceva più sopra, se un giocatore non può più eseguire un salto la partita termina immediatamente, quindi chi crede di essere già in vantaggio farà di tutto per sparpagliare le miniature sul tabellone ed impedire quindi agli avversari di avere troppe scelte.
Frogriders, tutto sommato, è un gioco convincente che ha attirato sempre l’attenzione di tutti i presenti durate i nostri test, sia per il suo aspetto “visivo”, con tutte quelle miniature colorate, ma anche per il suo aspetto “tattico” che ha convinto più di un giocatore “esperto” a tentare (magari con un po’ di riluttanza) una partita, seguita però da una rivincita, ecc.
Per come è stato confezionato il gioco è diretto soprattutto ad un pubblico familiare, e sicuramente l’aspetto del “mangiare le pedine” attira i ragazzi più giovani che molto probabilmente si divertiranno di più a fare fuori i frogriders che non a calcolare le possibilità di vittoria: nei nostri test però abbiamo notato che dopo un paio di partite anche i ragazzi capiscono l’importanza non solo degli obiettivi, ma anche e soprattutto delle azioni speciali dettate dalle carte “privilege” ed adattano di conseguenza il loro gioco. Consigliato.
Si ringrazia Eggertspiele per avere messo a disposizione una copia di valutazione del gioco.
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