Nome in Codice: Vietato ai Minori è l’edizione “per adulti” del notissimo gioco “Nome in Codice”, che nel giro di pochi anni ha fatto incetta di copie vendute e di consensi pressoché unanimi.
Come sempre più spesso accade, tanto successo ha trasformato un “gioco” in un “brand”. Nel giro di pochissimo tempo, al gioco originale si sono così aggiunti altri due titoli:
- Nome in Codice: Visual, che sostituisce le parole con le immagini, cambiando leggermente il feeling del gioco.
- Nome in Codice: Vietato ai Minori, che sostituisce le parole del gioco iniziale con un set di parole quasi mai volgari (talvolta un pochino sì…) ma nella gran parte dei casi ricche di doppi sensi.
Va sottolineato che non ci troviamo di fronte a un “sistema di gioco”, ma al medesimo gioco prodotto in tre diverse varianti: la meccanica e i materiali di supporto sono assolutamente identici in tutti e tre i prodotti, e non è necessario possedere gli altri titoli per poter giocare a uno solo di questi. Se non lo conoscete, abbiamo trattato diffusamente in questo articolo sia Nome in Codice, che Nome in Codice: Visual: vi consigliamo in primis di leggere la recensione, dopodiché di tornare qui per conoscere le peculiarità di Nome in Codice: Vietato ai Minori.
Innanzitutto è necessario sottolineare come Nome in Codice: Vietato ai Minori non necessariamente “degeneri” in una fiera della parolaccia. Ad esempio, per far indovinare “grosso” e “grasso” si può utilizzare un finissimo “matrimonio”, senza per forza pensare a chissà quale volgarità.
Ovviamente, però, la vena goliardica esplode quando si può equivocare/sboccare/provocare: chiamare la parola “Siffredi” per identificare “pacco” e “vaselina”, sperando che non venga chiamata la carta “lungo”, non può che creare un clima piuttosto incandescente.
Abbiamo trovato il mix di carte ottimale anche se, immancabilmente, un gioco con queste caratteristiche non può avere nella longevità il suo punto di forza. Piccolo appunto alla realizzazione: ci sarebbe piaciuto che le carte “di servizio” non fossero esattamente uguali a quelle del gioco originale. “Conigliette” contro “drag queen” al posto dei soliti “agenti rossi” contro “agenti blu” avrebbe garantito ancora più clima e… spunti d’ilarità!
Se state cercando un party game per serate “baby free“, Nome in Codice: Vietato ai Minori è sicuramente un serio candidato da valutare, soprattutto se al clima goliardico/boccaccesco volete aggiungere una meccanica comunque solida e impegnativa.
Abbiamo portato Nome in Codice: Vietato ai Minori in un Ludo Pub (Games Bond, Forlì) e abbiamo fotografato i risultati:
Si ringrazia Cranio Creations per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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