Alcune settimane fa siamo stati invitati a partecipare a Ludica, una piccola convention sul gioco da tavolo che si tiene da qualche anno a questa parte a Cappella Maggiore (TV), organizzata dall’associazione Giocatori in Scatola – Tana dei Goblin di Vittorio Veneto.
Per chi non la conoscesse, Ludica si suddivide in due momenti distinti:
- Durante la giornata di Sabato, l’area destinata alla manifestazione offre i propri tavoli per il gioco libero, e squadroni di gamers propongono i titoli più disparati in modo da, potenzialmente, riuscire a giocare tutto il giorno. È sicuramente un momento in cui possiamo provare ciò che difficilmente viene intavolato durante il resto dell’anno (un po’ come accade per Essen a Cappella, un evento organizzato sempre dai Giocatori in Scatola).
- Domenica invece Ludica entra nel vivo e la struttura si riempie di aree tematiche, spazi riservati agli autori ospiti, giochi all’aperto, negozi e, soprattutto, un’area prestito ben fornita (sull’idea dell’area goblin a Play) con dimostratori pronti e ben coordinati tra loro.
In rappresentanza di Balena Ludens, mi sono recato in Veneto per questa occasione e oggi vi propongo un breve riepilogo della mia esperienza, con un focus sui titoli provati.
COSMIC
Appena arrivato trovo già pronto per partire un tavolo di Cosmic, prototipo di Nestore Mangone, Simone Luciani e Tommaso Battista, spiegato dallo stesso Battista che ha anche giocato con noi. Ci troviamo di fronte ad un german di peso medio alto, per giocatori esperti, che tratta di cosmogonia, con la plancia dei giocatori che rappresenta una galassia in evoluzione. Il tabellone comune è una rondella suddivisa in settori, sulla quale svolgiamo azioni che possono richiedere la spesa di un token personale, il quale rimarrà bloccato in quella posizione finché non avremo raggiunto nuovamente quello specifico settore con un giro completo. Le azioni ci permettono di accrescere le stelle, di formare pianeti e di far nascere la vita su questi ultimi, dai batteri alle forme animali. Il gioco mi ha lasciato un’ottima prima impressione, dalle tante strade per conseguire la vittoria all’interazione apparentemente bassa ma comunque non distruttiva, per non parlare delle combo risorse-azioni che danno molta soddisfazione una volta che il proprio motore entra a regime.
PAX RENAISSANCE: SECONDA EDIZIONE
Il celebre titolo di Eklund, finalista al Goblin Magnifico di qualche anno fa, nella recente nuova edizione che sistema l’ergonomia e introduce alcuni elementi che completano il sistema di gioco, rendendolo definitivo. Impersoniamo ricchi banchieri del Rinascimento, intenti ad influenzare e manovrare i regni di Europa e Medio Oriente per condurre i popoli verso un futuro plasmato secondo il nostro tornaconto personale. Tableau building, altissima interazione diretta, tema che guida le meccaniche e molteplici condizioni di vittoria (da sbloccare) lo rendono uno dei titoli più allucinanti e divisivi degli ultimi anni ma anche, personalmente, uno dei più affascinanti. Lo scoglio principale è sicuramente il regolamento, soprattutto se non vi siete mai approcciati ad un titolo della serie Pax. Credetemi, tuttavia, quando vi dico che questo titolo ripaga ampiamente il tempo speso per l’apprendimento.
PRIMAL: THE AWAKENING
Il big game tutto italiano non delude le elevate aspettative: parliamo di un boss battler cooperativo in cui nell’arco di 10 round bisogna infliggere 10 ferite al mostro determinato dallo scenario. La particolarità è data dal fatto che il mostro non abbia un vero e proprio turno, ma egli reagisce alle azioni dei giocatori o al loro posizionamento. Primal è un titolo fortemente card-driven, ed ogni giocatore utilizza la propria arma in maniera totalmente diversa rispetto agli altri. Molto interessante il fatto che il mostro muti le proprie statistiche e il comportamento (anche in maniera drastica) man mano che i suoi punti vita si riducono. Al tavolo abbiamo particolarmente apprezzato, oltre al colpo d’occhio, il ventaglio di strategie disponibili e le combo che ne derivano, soprattutto se improntate alla stretta collaborazione tra i personaggi. Qualche problemino di ergonomia come l’organizzazione del testo sulle carte e la miriade di token molto piccoli non oscurano un titolo che potrebbe diventare uno dei punti di riferimento della categoria.
THE GREAT SPLIT E HARMONIES
Confermo quello che di buono avevano scritto gli altri redattori(potete trovare le recensioni qui e qui). Il primo presenta una buona implementazione della meccanica “I cut, you choose” e tiene splendidamente al tavolo un alto numero di giocatori mantenendo breve la partita. Il secondo rientra nel filone degli astratti dalla ottima componentistica come Azul e Cascadia, inserisce la costruzione verticale e il draft delle carte e richiede ragionamenti leggermente più complessi rispetto ai predecessori: cercare di ottenere il massimo dalla combinazione di biomi e carte, non è affatto semplice.
PYLOS
Nella zona astratti da due giocatori ho provato questo tipo della linea Gigamic che mancava al mio “curriculum”, ma di cui avevo sentito parlare bene. Ogni giocatore ha a disposizione un certo numero di biglie del proprio colore e durante il turno si piazza o si fa scalare verso l’altro una biglia con il fine di bloccare quelle sottostante e di essere il giocatore che completa la piramide. Due regole in croce, ottimi materiali e tanta varietà sono gli ingredienti che caratterizzano da molti anni questa tipologia di titoli.
CROKINOLE
Passando dai Dexterity Games non potevo non fermarmi a provare quello che in poco tempo è diventato il mio preferito della categoria, soprattutto se giocato in 4. Gioco di schicchere in cui bisogna ottenere le posizioni migliori all’interno di un grande bersaglio a cerchi concentrici, con l’obbligo di colpire sempre almeno un pezzo avversario per evitare che il proprio venga eliminato. Interessante il fatto che il punteggio venga calcolato come differenza tra quello delle due squadre: un round perfetto può consentire grandi rimonte.
THAT’S NOT A HAT
Un party game tanto semplice quanto geniale. Gioco di memoria in cui ad ogni partecipante viene assegnata una carta regalo, visibile a tutti e poi coperta. Si introduce una nuova carta dal mazzo e poi il round inizia: il giocatore di turno deve regalare la carta meno recente tra quelle che ha ricevuto al partecipante alla sua destra o sinistra a seconda di quanto indicato sul retro della carta stessa, dichiarando l’oggetto che rappresenta. Il più classico dei meccanismi “a la dubito” fa il resto, e non è raro vedere carte che scorrono tra i giocatori dopo di un bluff iniziale, mentre guardiamo le facce di bronzo dei nostri avversari. Dopo qualche giro non sarà semplice ricordarsi esattamente le posizioni delle carte, e da ciò scaturisce ulteriore divertimento e risate assicurate.
QE
Titolo family di qualche anno fa con meccaniche di aste e set collection e dai materiali di primo livello. In QE interpretiamo banche centrali con capitale infinito e giochiamo per accaparrarci delle tessere i cui valori creano delle combinazioni di punti sulla nostra plancia. Si, ho proprio scritto capitale infinito: non c’è limite al denaro che possiamo puntare e le possibilità di scoring sono molte ma chi a fine partita avrà speso più soldi verrà eliminato. Se a questo aggiungiamo la puntata visibile del banditore di turno, l’incertezza data dal non sapere con precisione le spese altrui e una durata della partita quasi da filler… credo che se vi piacciono le aste dobbiate almeno concedere una prova a questo QE.
WOLFENSTEIN
L’ultimo titolo che riesco a provare è Wolfenstein, nell’area “videogiochi da tavolo”. Tratto dal celebre sparatutto, impersoniamo un manipolo di soldati speciali atti a contrastare le forze dell’Asse in un mondo in cui esse hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale. Troveremo robot e soldati zombi da abbattere a suon di dadi, equipaggiamenti dai molteplici effetti, esplorazione e obiettivi da perseguire, ma soprattutto un sistema generale semplice e, tutto sommato, abbastanza dinamico. Un american al 200%, per gli appassionati del genere.
LA CHIACCHIERATA LUDICA
Nella serata di Sabato ha avuto luogo un dialogo tra gli autori e con gli autori sul tema dell’evoluzione del gioco da tavolo dagli anni 80 ad oggi. In particolare, questo arco temporale è stato analizzato dal punto di vista dei designer presenti: dalla battaglia di Randolph per il nome sulle scatole dei giochi al premio Archimede e IDEAG, passando per la sempre discussa piattaforma Kickstarter. Non sono mancate infine alcune curiosità e “dietro le quinte” davvero interessanti. Se voleste recuperare il video, potete trovarlo a questo link.
LA MIA ESPERIENZA
Mi avevano descritto Ludica come un Play in miniatura: un’occasione per provare tanti giochi grazie a dimostratori preparati, l’apertura al grande pubblico di tutte le età (con le dovute proporzioni sui numeri) e un servizio sempre disponibile per mangiare qualcosa tra un gioco e l’altro e poter restare in loco tutta la giornata.
Per me Ludica è stata molto più di questo: ho trovato un’organizzazione eccellente nonostante i tantissimi visitatori e i problemi meteorologici (soprattutto durante la Domenica). Sono stato stupito dalla grande disponibilità da parte di tutti: che tu sia un partecipante regolare fin dalla prima edizione, un giocatore esperto, occasionale, o un semplice interessato, verrai sempre accolto fin dall’ingresso e guidato per godere della miglior esperienza possibile. Personalmente, poi, ho apprezzato molto il confronto con gli autori presenti, con chi scrive e racconta di giochi, e soprattutto la volontà di condivisione presente in tutti coloro che hanno giocato con me almeno una partita. Se dunque ne avete la possibilità, vi consiglio di partecipare ad una delle prossime edizioni; ne vale sicuramente la pena.
Un ringraziamento finale a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento e, ovviamente, arrivederci al prossimo anno!
Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
- Balena Ludens a Ludica 2024 - 13 Settembre 2024
- Trial of the Gods - 26 Agosto 2024
- GiocaGiallo Selection – La Selezione 2023 - 21 Dicembre 2023