SINTESI

Pro: aggiunge diversi elementi all’ormai classico Kingdomino, rinfrescandolo e rendendolo più adatto ai giocatori più esperti.

Contro: se Kingdomino si poteva giocare anche in modo leggero e quasi spensierato, Moon River richiede scelte sia tattiche che strategiche decisamente più oculate, diventando inevitabilmente più lento e pe(n)sante.

Consigliato a: chi cerca qualcosa in più di Kingdomino, ma senza esagerare; chi desidera un bel piazzamento tessere con una buona profondità tattico-strategica.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
sufficiente

Idoneità ai Neofiti:
buona

Autore:
B. Cathala, Y. Servais

Grafica ed illustrazioni:
Régis Torres

Anno:
2023

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PREMESSA:

Chi non ha mai giocato a Kingdomino alzi la mano… Siamo certi che la stragrande maggioranza dei nostri lettori a questa domanda abbia -quantomeno virtualmente- levato prontamente un braccio: d’altra parte, stiamo parlando di un titolo che nel 2017 vinse numerosi premi come miglior gioco dell’anno in Italia, Germania, Giappone, Norvegia, Danimarca e Belgio! Per non parlare delle diverse espansioni e spin-off (come Duel e Origins), che hanno altrettanto sicuramente contribuito a promuovere la diffusione planetaria di questo boardgame.

Il buon Cathala ci riprova ora, collaborando con Servais (autore di numerose escape room in scatola), aggiungendo qualche elemento di complessità, un pizzico di asimmetria e un unico grande twist (che non vi anticipiamo…): nasce così Moon River, titolo per 2-4 giocatori dagli 8 anni in su, portato in Italia da Ghenos Games. Avremo finalmente trovato il degno erede di Kingdomino?

La copertina del gioco.

UNBOXING:

A differenza dei primi Kingdomino e Queendomino, Moon River viene venduto in una scatola rettangolare analoga a quella di Kingdomino Origins. Al suo interno, troviamo il classico divisorio in cartoncino bianco, con 2 scomparti agli estremi per ospitare le tessere, e un’ampia area centrale per stivare tutto il resto.

L’interno della scatola: interessante la scelta ecologica di rimpiazzare le classiche ziploc di plastica con sacchetti di carta.

Il contenuto è costituito complessivamente da:

  • 96 tessere appezzamento, che -a differenza degli altri giochi della serie- sono formate da un singolo quadrato con un solo tipo di terreno e due “denti” arrotondati, uno concavo e uno convesso, proprio come i pezzi di un puzzle;
  • 2 tessere paesaggio bonus (servono solo nelle partite in 2 giocatori);
  • 20 gettoni socio, che da un lato hanno sempre il cowboy, e dall’altro 5 diversi specialisti;
  • 32 pedine mucca (in legno sagomato);
  • 8 pedine “ranchero” di 4 colori diversi (anch’esse in legno: ne serve una per giocatore in 3 o 4 partecipanti; 2 a testa quando si gioca in coppia);
  • 1 plancia saloon, dove verranno scoperti i gettoni socio;
  • 4 plance riserva, tutte uguali dal lato “accampamento” e tutte differenti da quello “Leggende del West” (per partite leggermente più sfidanti e asimmetriche);
  • un pratico blocco segnapunti.

Grafica pulita ed essenziale, materiali robusti e piacevoli al tatto, manuale contenuto in una dozzina di pagine: tutte caratteristiche perfettamente adeguate per un gioco che si presta ad essere utilizzato anche da neofiti, e pertanto pienamente promosso.

Le plance personali: quelle con il ritratto di un personaggio offrono una leggera asimmetria tra i giocatori.

PREPARAZIONE:

Premettiamo che nella nostra recensione ci concentreremo esclusivamente sulla modalità di gioco base: riassumeremo successivamente le differenze della modalità avanzata “Leggende del West“.

Innanzitutto ogni giocatore prende una plancia riserva e un ranchero dello stesso colore e li colloca davanti a sé; da un lato del tavolo si sistemano la riserva delle mucche e la plancia saloon, su cui si rivelano 5 gettoni Socio a caso.

Al centro del tavolo, infine, dopo aver mescolato tutte le tessere, si pesca una prima colonna di 4 tessere appezzamento (e si dispongono in ordine numerico crescente, dopodiché si rivelano) e poi una seconda, seguendo la stessa modalità. Sulla prima colonna si mettono in ordine casuale i Ranchero dei giocatori.

A questo punto la partita può avere inizio, dopo giusto un paio di minuti di setup (e anche questo dettaglio è sicuramente positivo)!

Le tessere di Moon River: su un lato c’è un singolo terreno (con talvolta alcune icone speciali), dall’altro c’è un singolo numero da 1 a 6.

SVOLGIMENTO:

Prima di tutto, vi invitiamo a leggere la nostra precedente recensione di Kingdomino: in questo modo, avrete un’infarinatura sulle meccaniche di piazzamento delle tessere e sul sistema di prenotazione dei pezzi turno per turno, e di seguito ci limiteremo ad evidenziare e spiegare le differenze sostanziali tra questo e appunto Moon River.

Una nuova partita sta per iniziare.

Durante il proprio turno di gioco, quindi, ogni giocatore parte obbligatoriamente prendendo la tessera appezzamento da lui prenotata e scegliendo quella del turno successivo, e in mezzo a queste due azioni può facoltativamente espandere il proprio ranch.

L’espansione del ranch è appunto la novità più rilevante in Moon River: se il giocatore possiede almeno due tessere appezzamento, tra quella pescata e quelle precedentemente raccolte in riserva, può unirle e formare una tessera domino analoga a quelle degli altri Kingdomino (avendo però scelto in questo modo entrambi i terreni che la compongono).

Le regole di piazzamento sono sempre le stesse, con il ranch largo al massimo come la plancia personale, e con l’aggiunta della possibilità di connettersi a uno dei ponti presenti su di essa (e che di fatto sostituiscono i 4 lati “jolly” del castello di Kingdomino).

Il giocatore ha appena ottenuto la tessera deserto con il cranio (in alto) e, avendo già altre 3 tessere in riserva, è costretto a comporre una nuova tessera per ampliare il ranch.

Inoltre, sulla tessera domino possono essere presenti fino a 3 simboli, che corrispondono ad altrettante azioni extra che devono essere immediatamente eseguite:

  • se ci sono dei simboli mucca, devono essere collocate sulla tessera altrettante pedine mucca;
  • se ci sono dei simboli teschio, devono essere rimosse altrettante pedine mucca da quella stessa tipologia di terreno;
  • se ci sono dei cerchi, allora si dovrà scegliere uno dei 5 soci disponibili al saloon e collocarlo sulla tessera appena posizionata; a loro volta, i soci possono avere 6 effetti diversi, a seconda del personaggio selezionato:
    • il cowboy (presente sul dorso di tutti i gettoni) consente di spostare subito fino a 3 volte una o più mucche, evitando solamente i campi di mais;
    • il desperado permette di scambiare immediatamente una tessera appezzamento dalla propria riserva con una a scelta della riserva di un altro giocatore;
    • la ladra di bestiame ruba una mucca dal ranch di un avversario a scelta, purché questa si trovi in un territorio non protetto (ovvero senza alcun socio ad esso collegato);
    • la cercatrice d’oro fornirà 1 punto per ogni simbolo pepita presente nel ranch a fine partita;
    • il cacciatore di pelli fornirà 1 punto per ogni simbolo castoro presente nel ranch a fine partita;
    • il contadino fornirà 1 punto per ogni simbolo pannocchia presente nel ranch a fine partita.

Il saloon è affollato all’inizio del round…

Il saloon si refilla solamente alla fine del round, rivelando i nuovi gettoni mancanti.

Quando si esaurisce la prima colonna appezzamento e non vi sono ulteriori tessere da pescare, scatta il round finale, che si svolge allo stesso modo degli altri, senza però scegliere alcuna tessera futura e con l’obbligo di svuotare le proprie riserve, collocando tutte le tessere domino possibili.

Prima di passare al conteggio dei punti, bisogna però verificare che su ogni tessera appezzamento sia presente soltanto una pedina mucca: in caso contrario, le pedine eccedenti dovranno essere immediatamente scartate!

Il giocatore è stato molto attento e ha già disposto una sola mucca per ciascuna tessera.

Completate queste ultime operazioni, ogni giocatore segna sul blocco il proprio punteggio, ricordando che:

  • le pedine mucca hanno la stessa funzione delle corone in Kingdomino;
  • ogni icona pepita, castoro e pannocchia fornisce un punto aggiuntivo;
  • i gettoni socio su fondo blu forniscono un ulteriore punto per una tipologia di icona specifica.

Ovviamente chi ottiene più punti si aggiudica la partita! In caso di parità, si confronta il territorio più esteso ed eventualmente in seconda battuta il numero di mucche accumulate.

Le mucche, come le corone in Kingdomino, non sono mai abbastanza… E lo stesso vale per i preziosissimi soci!

MODALITÀ LEGGENDE DEL WEST

In questa modalità avanzata, ogni plancia è differente, con un numero di ponti e di slot nella riserva diversi per ciascun giocatore; dopodiché si sceglie uno tra i quattro scenari disponibili, che offrono nuove modalità alternative di guadagnare punti.

In questa modalità, il gioco diventa ancora più tattico e strategico, e la pianificazione della riserva ancor più cruciale. Consigliamo pertanto di provarla solamente dopo una manciata di partite di avvicinamento, per cogliere al meglio le diverse sfumature del nuovo Moon River.

DURATA:

Sulla scatola di Moon River viene riportata una durata indicativa di 45 minuti: diciamo che, per quanto approssimativa, è abbastanza corretta, con una forbice che va dall’ora abbondante in 4 giocatori neofiti, per scendere fino a una mezz’ora abbondante se si gioca in 2 e si conoscono già bene le regole e le azioni.

Per quanto riguarda i singoli turni di gioco, si svolgono in modo abbastanza rapido, perché le scelte non sono mai troppe (soprattutto per chi si trova in terza o addirittura in quarta posizione), quindi i tempi morti risultano pressoché trascurabili.

La prenotazione delle tessere ha una grande importanza strategica, ma a differenza di Kingdomino ci sono sempre più possibilità, grazie alla riserva e alla flessibilità nella creazione delle accoppiate di terreni.

AMBIENTAZIONE:

Se “papà” Kingdomino era essenzialmente un astratto ambientato nel più classico dei contesti fantasy-medievali (e quindi l’ambientazione era non pervenuta…), il caso di Moon River è completamente diverso: per quanto la meccanica di base sia sempre la stessa, sono state inserite regole ed azioni che hanno una buona coerenza con il setting western.

Ad esempio, ci possono essere carestie, così come ladri di bestiame e avventurieri di ogni sorta; analogamente, bisogna evitare di sovrappopolare i campi e gli spostamenti delle mandrie non possono avvenire attraverso le coltivazioni di mais.

Inoltre c’è più interazione, anche bastarda, e di sicuro anche questo è proprio coerente con i battibecchi e le ritorsioni che costellavano la vita e i rapporti tra rancheros confinanti.

In sintesi, l’ambientazione in Moon River c’è, si sente il giusto e comunque aggiunge valore all’esperienza ludica che offre.

CONSIDERAZIONI:

Partiamo da un facile sillogismo: Kingdomino è un gioco perfetto per avvicinare la gente al mondo dei giochi da tavolo; Moon River è una versione riveduta e “avanzata” di Kingdomino; ergo Moon River è un gioco perfetto per avvicinare le persone ai giochi da tavolo “avanzati”.

Se infatti in Kingdomino la componente tattica era preponderante, in Moon River trovare il giusto spazio anche la componente strategica, con una profondità superiore: le mandrie (che sono quasi sempre la parte più importante del punteggio finale) devono muoversi, sia per evitare di essere numericamente ridotte dalla sovrappopolazione, sia per massimizzare la resa dei territori più ampi; allo stesso modo, puntare su una o due produzioni tra mais, pelli e oro, e reclutare quanti più soci possibili che garantiscano dei bonus a fine partita, può dare un bel boost al punteggio e fare la differenza.

Inoltre, se Kingdomino era di fatto un solitario di gruppi, con l’interazione che si limitava alla sola prenotazione delle tessere, in Moon River abbiamo le ladre di bestiame che possono ridurre le mandrie dei più ricchi, o i desperados che, di punto in bianco, possono far ritrovare in riserva un teschio al posto di una mucca o di una pannocchia: insomma, come abbiamo già anticipato, le “bastardate” capitano eccome!

Un pizzico di alea, essendoci un doppio sistema di pesca (delle tessere e dei soci) sulla carta c’è, ma a conti fatti risulta davvero irrilevante, perché da un lato nel saloon ci sono quasi sempre 4 o 5 alternative, e le combinazioni con le tessere accumulate in riserva sono sempre molteplici.

Interessanti le plance asimmetriche della modalità avanzata, perché aggiungono un ulteriore livello “puzzloso” al gioco, mentre gli scenari vanno ad aumentare con garbo la complessità dei sistemi di punteggio: il nostro suggerimento è di provarlo, ma solo col tavolo giusto e con giocatori navigati, mentre per avvicinare neofiti e giocatori occasionali vi consigliamo di proporre Moon River “in purezza”.

In termini di scalabilità e bilanciamento c’è poco da aggiungere: a prescindere dal numero di giocatori, questo titolo gira da bene (in 2 e 3) a benissimo (in 4), e le differenze in termini di game experience sono minime. Manca la modalità in solitario, ormai onnipresente nei titoli commercializzati dal 2020 in poi, ma se per voi questa caratteristica è imprescindibile, vi invitiamo a dare un’occhiata all’automa proposto qui da un appassionato: funziona molto bene, anche se sconfiggerlo non risulta particolarmente difficile; magari, se siete particolarmente bravi, concedete all’automa un piccolo bonus nei punti.

Per concludere, vogliamo provare a rispondere alla domanda che tutti avrete in testa e ancora non abbiamo esplicitato: meglio Kingdomino oppure Moon River? La risposta però non è così semplice, come potrebbe sembrare a uno sguardo superficiale, perché essenzialmente “dipende”: dipende in primis dal gruppo di giocatori a cui lo proporrete abitualmente (siete tutti neofiti e non avete mai letto un regolamento? Allora Kingdomino è quello che fa al caso vostro! Se invece volete alzare l’asticella, non pensateci due volte e prendete Moon River); dipende da quanto intendete giocarci (nella sua essenzialità, Kingdomino ha una longevità piuttosto risicata, mentre Moon River con la sua doppia modalità vi garantisce una rigiocabilità elevata); e dipende essenzialmente da voi stessi (vi piace di più il tema western oppure quello fantasy-medievale? Vi volete cimentare con un gioco più semplice oppure con uno un pochino più strategico? Vi piacciono gli astratti oppure l’ambientazione è importante per voi?).

Perché, a prescindere dalle caratteristiche tecniche e dalle meccaniche proposte, l’importante è che quando si intavola un gioco ci si possa divertire, e noi con Moon River ci siamo sempre molto divertiti!

Il giocatore sta puntando su castori e pannocchie, ma il bestiame scarseggia… Sarà sufficiente per vincere la partita?

POSOLOGIA:

La somministrazione di Moon River è possibile tanto nei soggetti che hanno già assunto altri giochi da tavolo in passato, quanto nei neofiti alla prima dose o quasi, perché il suo principio attivo è facilmente metabolizzabile da tutti, soprattutto se coadiuvati dalla supervisione di un giocatore più esperto. Si tratta comunque di un titolo che usa lo stesso principio attivo di un grandissimo classico, pertanto l’assunzione può avvenire in tempi relativamente rapidi.

Il gioco non ha dipendenza linguistica, ma richiede una discreta dose di concentrazione e capacità di pianificazione strategica: non è pertanto consigliabile l’uso strettamente pediatrico, quantomeno in soggetti di età inferiore agli 8/9 anni.

SOTTOFONDO MUSICALE:

Il brano “Moon River” nella versione rock riproposta dalla band The Killers.

Si ringrazia Ghenos Games per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.

Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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