SINTESI


Pro
:  Rapido e veloce.

Contro: Le strategie perseguibili sono davvero poche.

Consigliato a: Chiunque stia cercando qualcosa da catalogare alla voce “veloce passatempo poco impegnativo”.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
elevata

Idoneità ai Neofiti:
buona

Autore:
Jeremie Kletzkine

Grafica ed illustrazioni:
n.d.

Anno:
2016

The Cohort -il nome del gioco- è la traduzione in inglese del termine latino “la coorte“. Le fortune e la gloria di Roma Antica derivavano in gran parte dal suo leggendario esercito, di cui le coorti erano parte: ogni Legione contava 10 coorti, ognuna delle quali era formata da 3 manipoli, l’unità tattica dell’esercito romano.

Ai loro formidabili avversari -da Annibale e i suoi elefanti alle falangi macedoni- i romani contrapponevano un esercito perfettamente organizzato e una macchina logistica, quantomeno per quel tempo, straordinaria. Se questa fosse la recensione di un wargame, ora ci lanceremmo in una vibrante descrizione delle famose tre linee su cui si schierava l’esercito romano o della scarsa importanza della cavalleria… ma questa è la recensione di un party game così veloce da diventare quasi un filler, in cui il vincitore è il primo giocatore che riesce a costruire 3 improbabili Coorti, ovverosia una sgangherata legione al servizio di Roma!

Unboxing

Unboxing.

La copia di pre-produzione in nostro possesso conta 144 carte e un regolamento. Con ogni probabilità, il contenuto finale sarà leggermente diverso, non foss’altro per il passaggio da Kickstarter che dovrebbe aumentare il numero delle carte disponibili.

Le carte rappresentano le diverse tipologie di combattenti dell’esercito romano: veliti, catapulte, arcieri, centurioni e così via. La grafica, molto “fumettosa” e in linea con le precedenti produzioni di Mage Company, sottolinea la leggerezza del gioco.

La grafica è molto fumettosa e leggera

La grafica è molto fumettosa e leggera.

Tutte le carte dello stesso tipo sono identiche fra loro e riportano (oltre alla stessa immagine):

  • il nome “latino” o “inglese” (?!);
  • la quantità di carte necessaria per formare una Coorte di quel determinato tipo;
  • un’abilità speciale.

Una volta che avrete mescolato e posto tutte le carte al centro del tavolo, avrete già terminato il setup.

Altrettanto semplice la meccanica, perché il gioco si svolge a turni sequenziali, dove ciascun giocatore:

  • pesca due carte dal mazzo;
  • ne da una a sua scelta a un altro giocatore;
  • (opzionale) piazza una carta in gioco davanti a sé (scelta fra le carte che ha in mano);
  • scarta le carte in eccesso; a fine turno, si può possedere fino a un massimo di 4 carte.

Ogni giocatore può avere in costruzione un massimo di 3 “cohorts” (parlando del gioco, useremo il termine “cohort“, che dà il titolo a questo cardgame).

Non poteva mancare il "Jolly", A destra nella foto la carta "facente funzioni di "matta"

Non poteva mancare il “jolly”: a destra nella foto, la carta facente funzione di “matta”.

Dal momento in cui il giocatore posa una prima carta di un certo tipo e fintanto che quella “cohort” non è terminata, si attiva l’effetto speciale legato a quello specifico gruppo di unità. Queste si imparano in pochi minuti e non rappresentano un ostacolo a un avvio veloce della partita

Una volta completata, la “cohort” viene posta davanti al giocatore, ma con il dorso rivolto verso l’alto e, quando un giocatore completa la sua terza “cohort”, la partita termina.

L'ormai mitologica fanteria romana

L’ormai mitologica fanteria romana.

L’originalità e il “peperoncino” del gioco sta, quindi, nelle caratteristiche speciali delle carte. Tutte rappresentano handicap per il giocatore che le ha poste in gioco: potete vederle voi stessi dalle nostre fotografie, che riportano quasi tutte le tipologie di carte coinvolte.

Il trade off che ne scaturisce è alla portata anche dei più piccoli: se si inizia a costruire contemporaneamente più “cohorts”, si avrà più possibilità di piazzare carte dalla propria mano, ma al contempo se ne sommeranno anche gli handicap. È altresì evidente la convenienza di terminare una “cohort” nel più breve tempo possibile.

A completamento delle tipologie di Cohorts

A completamento delle diverse tipologie di carte presenti in Cohorts.

Con almeno 4 partecipanti, il gioco scorre veloce e allegro, tra uno sberleffo derivante dalle carte “sbolognate” agli altri giocatori e un colpo di scena di una nuova “cohort” iniziata in modo inatteso.

Insomma, The Cohort è un party games/filler non impegnativo, che modella un tema non propriamente per tutti. Se non vi disturba questa piccola scollatura, non vi resta che iniziare la vostra carriera di “costuttori di Legioni”. Va detto, però, che senza la necessaria “voglia” di interagire, ostacolandosi a vicenda, le dinamiche del gioco risultano fin troppo lineari e asettiche; quindi -consiglio spassionato…- dateci dentro!!!

Si ringrazia Mage Company per aver messo a disposizione la copia di valutazione del gioco.

Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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