SHADOWS AMSTERDAM IN SINTESI
Pro: un nuovo modo di vedere la “meccanica Dixit” che porta un po’ di freschezza e di brio per il real-time, agganciandoci un tema che supporta al meglio l’idea. Da 2 a 8 giocatori!
Contro: la longevità è tutta da testare: soprattutto con lo stesso gruppo al tavolo il rischio di richiamare “indizi” ormai già utilizzati nel corso di varie partite c’è eccome!
Consigliato a: chi ha voglia di un gioco leggero, divertente e adatto anche a gruppi numerosi. Anche se nonostante la sua “leggerezza” è un bello “spremi-meningi”…
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
media
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
Mathieu Aubert
Grafica ed illustrazioni:
M81 Studio
Anno:
2018
Puoi acquistare SHADOWS AMSTERDAM su GET YOUR FUN |
Shadows Amsterdam in una citazione? “Si dice che il genio sia infinita pazienza. Come definizione è pessima, ma calza a pennello al lavoro dell’investigatore.” – (SIR ARTHUR CONAN DOYLE) –
Purtroppo (e per fortuna) la pazienza non vi aiuterà molto in questo gioco di Asmodee Italia: 3-8 giocatori, divisi in 2 squadre di investigatori privati, competeranno in tempo reale per trovare per primi le prove di un caso e consegnarle al cliente il prima possibile!
Entriamo insieme… nella scatola!
Unboxing e Setup di Shadows Amsterdam
Shadows Amsterdam si presenta in una scatola compatta, con pochi materiali ben disegnati e di buona qualità.
Per poter dare il via alle indagini ad Amsterdam, vi servono:
-
- 7 distretti (double face) – I distretti sono blocchi di 5 esagoni collegati, che vi servono per creare “la città” in cui andrete a ricercare le prove del crimine con la vostra squadra.
- 2 miniature detective – Assegnate un colore a ogni squadra e disponete le miniature al centro della città;
- 6 segnalini Prova (3 x colore) – Datele al Coordinatore di ogni squadra;
- 2 Schermi protettori – Servono per permettere ai Coordinatori di dare indizi al proprio team senza svelare le posizioni delle prove sulla mappa;
- 40 mappe (20 x colore) e 2 token segnalatori per guidare il team e tenere sempre sott’occhio dove si trovano i propri colleghi. Fondamentali strumenti per i Coordinatori;
- Indicatori e segnalini polizia per tenere traccia dei passi falsi fatti dagli investigatori;
- 84 Carte Indizio con splendidi disegni che rappresentano il meccanismo centrale del gioco.
Disposta al centro del tavolo la tessera di Partenza, piazzate le tessere blocco e 6 Distretti scelti casualmente come da disposizione suggerita, lasciando 3 spazi vuoti che andate a riempire posizionando 3 carte Indizio pescate in modo random dal relativo mazzo.
La città ora è pronta, non vi resta che fornire una mappa numerata (stesso numero ma colore differente) ai 2 Coordinatori che si devono sedere da un lato del tavolo, guardando in faccia i propri team.
Mescolate le carte Indizio scoprendone a faccia in su 10 davanti ai Coordinatori e lasciando le rimanenti vicino agli stessi.
Tenete a portata di mano i 5 segnalini Polizia (sperando di non doverli usare!) e…
“Driiiiiiin… driiiiin…
– Buongiorno, a voi non deve interessare chi sono io, sappiate solo che è stato commesso un crimine e le indagini della polizia vanno a rilento. Io ho bisogno di quelle 3 prove sparse per la città, e ne ho bisogno subito.
Per questo vi pagherò solo se arrivate da me con quanto richiesto prima del vostro acerrimo concorrente! –
tu…tu…tu…tu…”.
É ora di prendere auricolare, scooter e muoversi!
Shadows Amsterdam – il gioco da tavolo
Shadows Amsterdam si presenta sul mercato con non poche pressioni: “É il nuovo Dixit?”
Chi conosce il gioco, che ha fatto la storia del suo genere e che continua a farla dal 2008, sa che molti altri titoli illustri hanno fallito dopo aver ricevuto quell’etichetta (un po’ come prendere la maglia numero 9 del Milan dopo Van Basten e Inzaghi! ndr).
Figuriamoci se poi tra le tue dinamiche ti trovi anche ad avere un pizzico di Nome in Codice. Il gioco della Asmodee reggerà tanti paragoni illustri?
Andiamo per passi: il regolamento è intrigante e l’ambientazione originale (nonostante sia un po’ “appiccicata”).
In Shadows Amsterdam i Coordinatori hanno la visione globale di quanto accade: di fronte a ognuno di loro é posizionata una mappa a immagine della città in cui si muovono i componenti del team.
Qui possono vedere:
-
- caselle neutre – Dove tutti possono passare senza problemi;
- caselle presidiate dalla polizia – Passare su una di queste vi rallenta e vi assegna un token polizia (preso il terzo token, il team perde immediatamente);
- caselle Prova – Ogni mappa ha 6 caselle prova, 3 delle quali sono ad uso esclusivo del team (quindi poste in punti differenti delle mappe) e 3 in comune tra le due agenzie;
- 2 caselle Cliente – Queste rappresentano il punto finale della vostra missione, dove recarvi una volta raccolte 3 prove!
Ogni Coordinatore ha il compito di guidare (tra poche righe vediamo come) il proprio team per la città, evitando la polizia e trovando per primo 3 prove per poi tornare ad una delle caselle cliente per portargliele e vincere così la partita.
Come possono farlo? Molto semplice (a dirsi): davanti a loro hanno 10 carte tra le quali devono scegliere quella più appropriata per permettere al proprio team di spostarsi di 1 casella sulla mappa.
E qui arriva la prima similitudine con Dixit. Le carte sono abilmente illustrate in modo che su ognuna di esse compaiano differenti oggetti, animali, edifici…
L’abilità richiesta ad ogni team è quella di intuire e decidere quale deve essere la prossima destinazione della loro miniatura, dopo aver ricevuto la carta scelta dal proprio coordinatore.
In base a cosa? A due fattori: al numero di carte ricevute dal Coordinatore e ai dettagli raffigurati su di esse.
- Ogni Coordinatore può scegliere di passare 1 o 2 carte: passandone solo 1, permette al team di spostarsi solo di 1 casella, con 2 carte invece il movimento deve essere fatto di 2 caselle;
- per capire su quale cella adiacente muoversi invece, come in Dixit, si tratta di una questione di attenzione ai dettagli: es. il team riceve la carta di uno scimmione che ha alle spalle un’insegna “Doors” rosa e inizia a cercare tra le celle adiacenti a quella occupata qualche elemento che le possa collegare. Il Coordinatore avrà passato quelle carte per indicare la presenza anche sul tabellone di una scimmia o voleva indirizzarvi sul numero di animali presenti? Oppure per guidarci verso il concetto del gruppo musicale “the Doors”?…
La meccanica è davvero molto semplice, come potete leggere, ma a mettere un po’ di pepe interviene il concetto interessante di Shadows Amsterdam: il real-time.
Infatti entrambi i Coordinatori scelgono tra lo stesso pool di 10 carte comuni e gli investigatori si muovono in contemporanea facendo così preferire a volte la velocità a complicate analisi di associazione.
Se non si è abbastanza veloci si rischia che la carta che vi serve la prenda l’avversario o che il team ad arrivare proprio a quella prova a distanza di 1 casella non sia il vostro.
D’altro canto però, se non si sceglie accuratamente, si rischia di finire in una zona della città presidiata dalla Polizia!
Troviamo che l’effetto real-time sia inoltre amplificato da come le mappe dei 2 team sono state realizzate: ogni coppia di mappe (ricordatevi di associarle con il numero corretto prima di iniziare la partita) hanno in comune 6 celle polizia su 11 e 3 caselle Prove su 6.
Questo significa non solo che da un lato i percorsi che possono fare gli investigatori non sono prefissati, ma soprattutto che molto spesso, per trovare 3 prove, essi si trovino a fare a gara per la stessa, lasciando gli avversari spiazzati se anticipati di un soffio.
Molto bello poter far giocare fino 8 giocatori (o anche più, visto che si gioca a squadre, non esagerate però!): ma non sempre questo risulta possibile.
Per questo ci siamo trovati a intavolare un po’ di volte anche la variante da 2 o 3 giocatori: in questo caso il gioco passa da competitivo a collaborativo, trasformandosi in una corsa contro il tempo.
Si gioca con una sola miniatura e, utilizzando l’app gratuita disponibile per iOS e Android (ma anche sostituibile da un semplice cronometro / orologio), dovrete cercare di recuperare le 3 prove e tornare dal vostro Cliente prima dello scadere del tempo (da 3 a 15 minuti a seconda di quanto vogliate che la partita sia sfidante!).
Conclusioni
Insomma, abbiamo parlato di team divisi come Nome in Codice e di associazioni come in Dixit, ma le due ultime caratteristiche descritte sopra (real-time e composizione “condivisa” di alcune zone delle mappe) lo rendono un gioco che si distacca da scomodi paragoni: suggeriamo quindi di valutarlo semplicemente come Shadows Amsterdam!
Avevamo qualche dubbio sulla longevità dei Distretti e del setup, visto che pur essendo fronte e retro e combinabili in maniera differente, sono comunque sempre 7. Con il passare delle partite però abbiamo provato a sovrapporre alcune singole carte indizio ad alcuni esagoni della città e questo è bastato a dare ancora nuova linfa alla composizione!
Se volete, provate pure questa piccola House Rule e fateci sapere come è andata.
Invece qualche dubbio sempre sulla longevità (ma della meccanica questa volta) ci è restato e riguarda il fatto che, se giocate molte partite con lo stesso gruppo (e a maggior ragione con lo stesso team!) correte il rischio di trovarvi ad utilizzare associazioni che ormai avete consolidato nel tempo con quelle persone, andando così a guadagnare sì in velocità, ma un po’ a discapito del divertimento.
Complessivamente crediamo che Asmodee abbia pubblicato un gioco divertente, che può mettere al tavolo un gruppo di persone numeroso così come solo 2 giocatori (nella sfida contro il tempo). Cambia il gioco ma il divertimento scala molto bene.
Una cosa sicuramente c’è, che lo accomuna a Dixit: per divertirsi al meglio, serve il gruppo di gioco giusto.
Al resto pensa Shadows Amsterdam!
Si ringrazia Asmodee Italia per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
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