SINTESI
Pro: Regole spiegate in tre minuti, setup pronto in uno, un round dura meno di dieci minuti: un vero concentrato di gioco di deduzione adattissimo ai tavoli affollati
Contro: Mancano le carte espansione del gioco base. Si può giocare in 12 solo a Spyfall: Doppio Gioco
Consigliato a: Gruppi numerosi che cercano un gioco facile da intavolare e poco impegnativo o nostalgici di Austin Powers
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
sufficiente
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Alexandr Ushan
Grafica ed illustrazioni:
Sergey Dulin, Uildrim
Anno:
2019
Abbiamo già parlato di Spyfall, ma ci serve un sottofondo leggermente diverso per Spyfall: Goppio Gioco (della DV Giochi) oggetto della recensione di oggi. Pensiamo che questo pezzo di Adele renda bene l’idea:
“Let the sky fall/ When it crumbles/ We will stand tall/ Face it all together/ At skyfall!”
Oltre al doveroso omaggio a James Bond, troverete più di una somiglianza con la canzone di Adele in questo gioco dove le spie si moltiplicano e i tradimenti aumentano esponenzialmente.
Spyfall: Doppio Gioco è l’espansione e seguito (funziona anche come stand-alone) del già citato Spyfall, gioco di deduzione, spionaggio e bluff. I giocatori si caleranno nei panni di un gruppo di personaggi, allertato dalla sicurezza riguardo la presenza di un infiltrato tra loro. Scopo del gioco, trovare la spia; la spia invece dovrà evitare di farsi scoprire, e indovinare in che luogo si trovano tutti gli altri. Come? Mi spiace, è un’informazione riservata…
Cominciamo quindi a dare indizi prendendola alla lontana: Spyfall: Doppio Gioco si presenta (come il suo predecessore) con una scatola piuttosto grande per il contenuto (carte e regolamento) che la rende poco pratica per il trasporto. È tuttavia un formato abbastanza standard per un certo tipo di party game (Vudù in primis).
All’apertura, troviamo un breve regolamento, un paio di centinaia di carte e diverse ziplocks per tenere le carte in ordine (a breve vedremo perché è così importante; e grazie alla DV Giochi per aver pensato anche a noi compulsivi dell’ordine). Una volta ordinati i mazzetti, però, il setup/ desetup è davvero rapido: è sufficiente prendere un sacchetto, distribuire le carte, giocare, rimettere nel sacchetto e chiudere la scatola. Il materiale è di qualità standard, fa il suo dovere in maniera egregia, tenuto conto che le carte non sono sottoposte a stress eccessivi.
Andiamo ad analizzare le carte: in Spyfall: Doppio Gioco ne esistono di due tipi. Il primo è la carta luogo. La carta luogo rappresenta una scena in cui tutti i giocatori si muovono (per questo è così importante dividere bene le ziplocks all’inizio). Inoltre, in basso vi è segnato un “ruolo”, diverso per ogni giocatore, che è l’elemento più interpretativo del gioco. Infatti, quello sarà il ruolo che i giocatori avevano nella scena, e aiuterà a capire chi ne faceva parte e chi no. Ad esempio, nella scena del concerto rock potrebbero esserci il chitarrista, il bodyguard e lo spettatore mentre in biblioteca si trovano il bibliotecario e il topo di biblioteca. Interpretare il ruolo è forse la parte più “impegnativa” di Spyfall, soprattutto per i più timidi; ma è anche quella che dà una possibilità in più di dar fondo alla propria immaginazione. E poi, è pur sempre un elemento in più su cui mentire. L’altro tipo di carta, invece, è la carta spia; sopra è rappresentata la spia e non ha altre indicazioni.
Veniamo al gioco; si decide, prima di iniziare, da quanti round è composta una partita (di solito 5), e la durata complessiva di ogni round (per rendere il gioco più difficile, si può ridurre il tempo a disposizione). Poi bisogna scegliere il numero di spie in gioco: 1 o 2, a seconda del numero di giocatori al tavolo (si consigliano 2 spie dai 9 giocatori in su).
Fatto questo, un “mazziere” designato pesca a caso un mazzo tra tutti i sacchetti disponibili. Un’accortezza fondamentale è quella di chiudere in ciascun sacchetto le 10 carte luogo e mettere sopra le carte spia.
Perché è così essenziale? Perché in questo modo la carta spia copre le carte sottostanti, impedendo di vedere di che luogo si tratta. Il mazzo avrà sul fronte la carta spia e sul retro il classico retro di Spyfall. I luoghi sono indistinguibili, quindi il mazziere non avrà alcun vantaggio nello scegliere il luogo la spia non potrà “allungare l’occhio” per avvantaggiarsi escludendo dei luoghi prima ancora di iniziare. Sarebbe barare? Sì, certo. Siamo pur sempre spie, il fine giustifica i mezzi.
Fatto questo, il mazziere toglie tante carte dal mazzo quante sono necessarie affinché restino carte pari ai giocatori. Ovviamente la prima carta ad andarsene sarà una delle due spie (a meno che non vogliate fare una partita affollata di 007 in erba o che il numero di partecipanti lo consenta). Dopodiché le carte andranno prese dal fondo del mazzo, rimettendole nel sacchetto senza guardare: ancora una volta, questo serve ad avere la certezza che le carte sottratte siano carte luogo, e che nessuno le veda. Si suggerisce sempre di ritirare il sacchetto con le carte avanzate a parte, per evitare di ritrovare lo stesso scenario nel round successivo. Finalmente, dopo aver provveduto a tutti i “protocolli di sicurezza”, il mazziere mescola e distribuisce le carte rimaste: tutti guardano le carte e scoprono qual è il loro ruolo nel gioco.
Spyfall: Doppio Gioco inizia a partire dal mazziere, che sceglie un’altra persona a cui pone una domanda sulla scena. Scopo del gioco è trovare le spia facendola cadere in errore e al contempo evitando di suscitare i sospetti degli altri. Per farlo bisogna dare risposte generiche (per evitare che la spia capisca qual era la scena immediatamente) ma non troppo (per evitare che gli altri inizino a sospettare di voi!).
Dal punto di vista della spia, invece, lo scopo del gioco è prendere tempo, procedere per esclusione e cercare di capire qual è la scena dove si trovano gli altri, senza però farsi scoprire. Come in ogni gioco di deduzione, quello della spia è il ruolo più difficile: fortunatamente è anche il più premiante. In questo senso, è importantissimo che il regolamento, aperto sulle pagine centrali, sia sempre a disposizione di tutti i giocatori in mezzo al tavolo. Queste pagine illustrano tutti i luoghi di Spyfall Doppio Gioco: senza, la spia non ha alcuna possibilità di scoprire dove si trovano gli altri (a meno di non conoscere gli scenari a menadito). Attenzione però, il regolamento può rivelarsi un’arma a doppio taglio: troppe occhiate a centro tavola possono rivelare l’identità dell’infiltrato con altrettanta efficacia di una risposta completamente fuori luogo.
Dunque, durante il tipico flusso di gioco, i giocatori, a partire dal mazziere, indicheranno un altro giocatore, al quale si potrà porre una domanda per capire se ci si può fidare o meno. Ad esempio, immaginando di essere al porto, il primo giocatore potrebbe chiedere all’altro qualcosa del tipo “Ti trovi a tuo agio in mezzo alla folla?” L’altro giocatore può rispondere di sì o di no, o dare una risposta generica. In questo modo si stanno già escludendo tutti i luoghi in cui non c’è folla (come ad esempio il cimitero). Se ci sono dubbi, fate riferimento all’immagine; quindi ad esempio la mostra d’arte non è così affollata da giustificare una domanda simile, in linea di massima.
Piano piano i giocatori si faranno un’idea di chi è affidabile e chi no. In qualsiasi momento della partita, un giocatore può interrompere e proporre una votazione, sostenendo che un altro giocatore è la spia. Solo l’unanimità conta: se tutti i giocatori sono d’accordo, il votato rivela la sua identità. Se è effettivamente la spia, il round termina immediatamente e tutti (eccetto le spie) prendono un punto. Chi ha accusato per primo fa un punto in più. Se però hanno sbagliato (si ricorda il criterio dell’unanimità prima di rivelare il ruolo) la spia o le spie fanno ben due punti in più (per un totale di 4, 2 punti per la vittoria e 2 punti per il “capro espiatorio”).
La spia invece può rivelarsi in qualsiasi momento, dichiarando il luogo in cui i giocatori si trovano: se lo azzecca, totalizza 4 punti; nel caso di un’eventuale seconda spia, è la fazione delle spie che vince, quindi anch’essa totalizza comunque due punti, mentre tutti gli altri giocatori rimangono a bocca asciutta.
Allo scadere del tempo, i giocatori sono costretti a fare una votazione per giocatore: se riescono a raggiungere l’unanimità e ad accusare giustamente la spia, i giocatori vincono, totalizzando un solo punto. Nota bene: se ci sono due spie vincono e perdono insieme: quindi se una viene scoperta, perdono entrambe. Basta che ci siano tutti i voti meno uno perché si consideri unanimità in caso di 2 agenti segreti. Questo apre ad interessanti tattiche, ad esempio alla possibilità di una spia di accusare qualcun altro per intorbidire le acque. Ecco da dove arriva il titolo “Doppio Gioco”. Se invece i giocatori non raggiungono l’unanimità su nessuno, le spie riescono a salire sulla loro Aston Martin e vanno a sorseggiare Martini su qualche spiaggia caraibica, totalizzando due punti ciascuno.
Riassumendo:
Le non-spie vincono solo in due casi:
- se i “ruoli della scena” riescono a trovare almeno una spia, fanno un punto a testa, più un altro punto per chi ha lanciato l’accusa
- a fine round c’è un giro di accuse obbligatorio, giocatore per giocatore: se si trova qui almeno una delle spie, votando all’unanimità, tutti tranne le spie totalizzano un punto.
Per le spie invece le regole sono un po’ diverse. Le spie vincono se:
- indovinando il luogo; in tal caso la spia che ha indovinato il luogo totalizza 4 punti e l’altra 2
- non facendosi riconoscere e scappando a fine round: entrambe le spie guadagnano 2 punti
- convincendo tutti che qualcun altro è una spia; se qualcun altro viene indicato come spia, entrambe le spie prendono 4 punti.
Andato il primo round, si procede col secondo; a fine partita chi ha più punti vince. Facile no?
Considerazioni
A chi è adatto Spyfall: Doppio Gioco? In realtà un po’ a tutti. Doppio Gioco è la quintessenza del party game di deduzione, per certi versi un vero distillato dei giochi di bluff. Una manciata di minuti e qualche domanda per individuare la spia dalle sue esitazioni, oppure evadere le domande con astuzia.
Il gioco dà il meglio dai sei giocatori a salire: sia meri motivi meccanici (in tre la spia si trova sotto un fuoco di fila di domande e può trovarsi in difficoltà senza avere indizi) sia per la natura “sociale” di questo gioco. Ovviamente per sfruttare appieno il doppio gioco conviene essere in nove o più.
Tolto questo, Spyfall: Doppio Gioco è veloce, facile da spiegare, con poche regole da ricordare e tanta variabilità grazie alle molteplici ambientazioni. Anche lo stile cartoonato delle illustrazioni è piacevole e vario, e riprende in parodia i grandi classici di genere. Gioco nel gioco, gradito soprattutto ai più piccoli, trovare la spia nascosta nell’immagine!
Rispetto a Spyfall, Doppio Gioco introduce la novità della seconda spia, un “plot twist” molto interessante, che renderà questo titolo gradito anche ai mentitori più incalliti. Infatti se le spie vincono, entrambe prendono punti… ma se una spia viene individuata, può contare sul supporto dell’altra spia, che magari in una posizione di vantaggio può anche tentare un’accusa su un innocente… A patto che si convinca che la prima è una spia! Questo apre a un’interessante catena di tradimenti e doppi (se non tripli!) giochi, soprattutto quando una delle due spie si trova nei guai. Nota bene: le spie (a meno che non si utilizzi una delle varianti ufficiali del regolamento) non si conoscono tra loro, aggiungendo altro pepe alla situazione.
Spyfall e Spyfall: Doppio Gioco presentano In ogni caso qualche piccolo “glitch” che potrebbe verificarsi durante la partita, sebbene Doppio Gioco permetta cerchi di porre rimedio con varianti e meccaniche.
Il primo e più importante è la domanda diretta alla spia al primo turno. In questo caso, la spia non ha elementi per scoprire dove si trova, e quindi potrebbe essere individuata al primo turno senza appello. C’è da dire che il caso è assai raro, anche se (come abbiamo accennato) ha maggiori probabilità di verificarsi tanto è più piccolo il tavolo. Inoltre la seconda spia può essere una “carta matta” non da poco in questi casi, perché essa può giocarsela con i “ruoli”, cercando di aiutare l’altro agente segreto, magari incolpando un civile, per avere il punteggio massimo.
L’altro elemento che potrebbe non piacere a tutti è la questione dell’interpretazione: recitare il ruolo può essere difficile per i più timidi o inesperti, che invece non dovrebbero riscontrare difficoltà a rispondere alle domande dirette (o a porne). Anche in questo caso il regolamento offre una variante senza ruoli, che pure sono caldamente raccomandati. Spyfall, restando fedele allo spirito di party game, aggiunge questo “di più” che molti altri titoli simili non hanno. Doppio Gioco introduce la variante senza ruoli per rendere fruibile davvero a tutti il titolo, ma è stato pensato e sviluppato con in mente i ruoli, tenetene conto. Ciò nonostante abbiamo visto partite meno interpretate che hanno coinvolto comunque, quindi valutate questo aspetto prima di cominciare a giocare.
Infine, come sempre nei giochi di bluff, la catena è forte quanto il più debole dei suoi anelli: se un giocatore è molto inesperto o non amante dei genere, possono verificarsi quelle situazioni in cui tutti sospettano di un errore dato dall’inesperienza più che dal gioco in sé. Per questo motivo si sconsiglia di proporre Spyfall a bambini molto piccoli, che potrebbero trovarlo frustrante: famiglie siete avvisate.
Rispetto ad altri giochi di bluff classici, come Wherewolf, Spyfall: Doppio Gioco ha almeno tre carte da giocarsi: l’incisività, la velocità e l’interpretazione.
L’incisività è data soprattutto dal tempo che scorre, e quindi dalla necessità di non perdere minuti preziosi e trovare la spia prima possibile. Il caso ha un certo peso almeno nell’ordine in cui vengono poste le domande. A differenza di molti altri giochi dove pian piano i ruoli si definiscono sempre meglio, in Spyfall: Doppio Gioco sono le spie che vengono avvantaggiate dal passare del tempo. Le domande poste infatti riducono sempre di più le scene in cui potenzialmente potrebbero trovarsi gli altri. Quindi andare a “beccare” nei primi turni la spia è molto importante per tutte le non-spie; ma non sapendo chi è la spia (ovviamente) s’introduce un elemento di caos che non dispiace nel segmento in cui ci troviamo. Insomma: poche chiacchiere, e diritti al sodo in un continuo gioco di specchi nella migliore tradizione spionistica!
A controbilanciare questo aspetto casuale, c’è la velocità della partita. In media un round dura meno di dieci minuti, quindi le partite sono frenetiche, le domande si susseguono rapidissime e battenti. La partita si chiude in fretta, non c’è davvero tempo per recriminare per la domanda andata male. Oltretutto, rispetto ai titoli di bluff più poderosi (come il già citato Wherewolf, ma anche per fare un altro nome il Castello del Diavolo) le regole si spiegano in fretta, il gioco si svolge velocemente, tutto è intuitivo, non richiede delucidazioni complesse e si basa sulla pura abilità del singolo partecipante. Chiaramente fare la spia è più difficile, ma anche più redditizio. Detto questo, tutti gli altri ruoli hanno una difficoltà simile, anche un ragazzo può apprezzarli.
Per finire, i ruoli sono la risorsa migliore di Spyfall, quelli che lo differenziano da giochi nati nel solco di grandi classici come The Resistance e poi sviluppati ad esempio in Crossfire, giochi di bluff veloci e poco impegnativi. Recitare il proprio ruolo senza far scoprire la scena è uno degli aspetti più divertenti di tutta la saga Spyfall. e consigliamo di adottarlo prima possibile, non appena i giocatori si sono abituati un minimo al gioco. L’esperienza ne risulterà migliorata se non esaltata.
Conclusioni
Spyfall è un gioco simpatico e pieno di buone idee e buona volontà. Sulla scia di Austin Powers o Johnny English, fa il verso a James Bond reinventandolo in maniera ironica e cartoonata, grazie anche alle buffe illustrazioni, e fa di velocità e interpretazione i suoi punti di forza per emergere da un segmento di giochi di bluff molto simili tra loro. Pur presentando qualche caso limite in cui qualcuno può rimanere “scottato”, è un titolo da tenere d’occhio.
Spyfall: Doppio Gioco, entrando nel particolare, introduce una seconda spia: un’intuizione felice che permette di correggere alcune situazioni dove la sfortuna avrebbe troppo peso, e aggiunge parecchi colpi di scena interessanti che saranno graditi ai giocatori più scafati. Inoltre, lima il regolamento rendendolo più chiaro, funge da espansione al gioco base ma è anche uno stand-alone e offre regole alternative per superare tutte le restrizioni d’accesso individuate in Spyfall. Insomma: un upgrade sotto tutti i punti di vista. Unico difetto: non ci sono le carte bonus con le ambientazioni del gioco base, motivo per cui per giocare in 12 a Spyfall (base) bisogna acquistare due scatole.
In conclusione, un gioco adatto a tutti (o quasi, nonostante le illustrazioni non va benissimo per i bambini), divertente, veloce, che cerca di distinguersi da tanti altri titoli simili… e che offre tante belle possibilità di tradire il vostro migliore amico con un Doppio Gioco. Cosa volete di più dalla vita?
Nota finale: ATTENZIONE! Questo messaggio si distruggerà automaticamente tra 10 secondi!
Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
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