SINTESI

Pro: Manuale dettagliato ma che nasconde poche essenziali regole per giocare. Infinite possibilità di creazione e crescita per il proprio personaggio. Qualità di materiali e contenuti di altissimo livello.

Contro: Nessun mondo “preimpostato” con il quale giocare subito. Alcune regole potrebbero sfuggire ai neofiti, tralasciando le parti più affascinanti del regolamento. Ostico per chi non ha spirito interpretativo.

Consigliato a: Chi vuole raccontare storie impegnate o seriose narrando di crescite personali e a chi vuole avvicinarsi al mondo dei GDR con un sistema dettagliato ma semplice da imparare.

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Idoneità al solitario:
assente

Incidenza della fortuna:
media

Idoneità ai Neofiti:
media

Autore:
C. Pustorino, F. Airoldi, C. Serena

Grafica ed illustrazioni:
Pietro Bastas

Anno:
2020

Fumble GDR e Claudio Pusturino vogliono farvi chiedere “per cosa vale la pena combattere” grazie a Not The End: un gioco di ruolo dove non solo i successi ma soprattutto gli “insuccessi” ci renderanno degli eroi, o dei malvagi, più forti. Un set di regole dettagliato ma semplice ed intuitivo e meccaniche dalla connotazione fortemente narrativa rendono il GDR dell’anno 2020 un must have per tutti gli appassionati e, perché no, anche per coloro che vogliono avvicinarsi al genere.

MATERIALI

Not The End è costituito da un manuale di 228 pagine completamente a colori. Nonostante sia strutturato in modo piuttosto classico sono presenti tantissimi esempi per aiutare giocatori e master nella comprensione del regolamento. Per giocare, oltre al manuale, sarà necessario procurarsi un set di token di 2 tipi ed un sacchetto per raccoglierli, oppure usare il bot creato da Fumble GDR o una qualunque applicazione che permetta di estrarre token casuali da un pool. 

Le schede dei personaggi sono fotocopiabili direttamente dal manuale oppure si possono scaricare dal sito di Fumble. Facoltative sono le carte “Lezione” che introducono una meccanica in più per far crescere i personaggi, ma è possibile fotocopiare anche quelle o semplicemente consultarle direttamente dal manuale. L’editore fornisce anche un set di token targati “Not The End” in plastica con bag di stoffa.

ESPERIENZA DI GIOCO

Nonostante il manuale relativamente corposo possa spaventare, le regole base di Not The End sono piuttosto semplici. Ogni personaggio è rappresentato da una raggiera a 3 livelli di esagoni, con al centro un punto di partenza (l’archetipo). Sarà necessario partire da qui per completare la propria scheda scrivendo la “classe” del proprio eroe. Abbiamo messo classe tra virgolette perché Not The End non è limitato da set preesistenti, ma solo da quelli che possono essere ritenuti validi per l’ambientazione che il master ha creato.

A partire dall’archetipo si devono inserire nella circonferenza “media” 3 tratti che definiscono le qualità del personaggio. Queste possono essere facoltà comportamentali, fisiche o psichiche, a scelta del giocatore. Da queste si dovranno quindi inserire 4 tratti “abilità” nella circonferenza più esterna, facendo sì che gli esagoni del livello precedente che sono adiacenti siano correlati con suddette capacità. Se, ad esempio, un eroe è “solitario” e “intelligente” dovremo inserire abilità che siano in linea con queste caratteristiche, come ad esempio “cavarsela da solo” o “sopravvivenza”.

Il materiale essenziale per giocare a Green Oaks comprende la scheda del personaggio, il manuale e i token

Dopo aver compilato la scheda e aver introdotto l’avventura si può iniziare a giocare. Ogni “prova” che i giocatori dovranno affrontare si traduce di un’estrazione di token dal sacchetto in cui saranno inserite tante pedine “negative” quanto è complessa la prova e tante “positive” quanti più tratti il giocatore potrà usare. I giocatori devono dichiarare quanti token hanno intenzione di estrarre da uno a quattro, decidendo quindi di azzardare con poche estrazioni o andando sul sicuro con più estrazioni, ma rischiando di ottenerne potenzialmente più “negativi”. Per la semplice riuscita della prova basta ottenere un solo token positivo, ma è avendone di più che possono accadere le cose più interessanti.

Le altre estrazioni possono essere utilizzate in vari modi: le positive possono potenziare temporaneamente un tratto o migliorare il risultato della prova narrandola. Quelle negative si traducono in malus temporanei, permanenti (come le cicatrici o le sventure) o nel lasciare al master il compito di raccontare una complicazione. Se il risultato non sarà soddisfacente si potrà rischiare estraendone altri fino ad arrivare a cinque, ma in questo caso il master deciderà cosa fare di ogni token.

Questo sistema aggiunge un’interessante meccanica “risk-reward” che saprà rendere tesa ogni prova ma al contempo molto stimolante. Gli eroi di Not The End non possono morire e quindi le “complicazioni” o i malus possono portare la storia in direzioni completamente diverse dalle premesse e fare scoprire lati dei personaggi inizialmente sconosciuti ai giocatori. Il sistema di token positivi solleva anche il master dal narrare i successi, lasciando prendere il controllo, anche se solo in minima parte, ai giocatori stessi.

Vediamo ora la meccanica che dà il nome al gioco: la fine. Questa non è solo intesa come epilogo per i personaggi ma anche come risoluzione di conflitti e lascito dell’eroe. Anzitutto è il giocatore a decidere quando è ora per il proprio personaggio di abbracciare la fine, magari a seguito di un combattimento con un rivale o la decisione di lasciarsi tutto alle spalle per iniziare una nuova vita.

Il manuale è pieno di immagini evocative ed esempi per comprendere il sistema al meglio

Il giocatore deve quindi inserire in un sacchetto tutti i tratti e le cicatrici ed eventuali token negativi definiti dal master, poi svuotarlo ed usare i token per raccontare come la sua fine influenza la storia, nel bene o nel male. Si tratta di un momento solenne a cui tutto il tavolo può partecipare e che può davvero portare a sviluppi inaspettati.

In ultimo il manuale esplica che per far crescere il proprio personaggio è necessario affrontare delle prove dette “cruciali”. Si tratta di eventi che il giocatore ritiene importanti e significativi per il proprio personaggio e che, una volta affrontati, possono cambiarlo per sempre. Quando questi vengono giocati l’eroe può aggiungere o cambiare un tratto, apprendere una lezione o aggiungere una cicatrice.

Il layout del manuale è centrato, con eventuali esempi ai lati

Va detto che qui creatività e spirito di interpretazione sono fondamentali per la riuscita di una partita o una campagna, è quindi necessario “ruolare” per davvero, cosa che potrebbe risultare un po’ ostica con giocatori appena conosciuti o poco propensi alla narrazione. Il manuale inoltre, nonostante sia ricco di esempi, non propone un mondo “base” da cui partire, quindi impostare una campagna di Not the End da zero potrebbe sembrare un’impresa. In nostro aiuto può venire il manuale accessorio acquistabile separatamente “Echoes” che propone un’ambientazione degli anni ‘20 e avventure scritte da alcuni famosi game developers.

Sebbene sia possibile evitare le regole più complesse del manuale per giocare una one-shot o una campagna con giocatori poco esperti, sono proprio queste le cose più affascinanti del sistema. In effetti l’unico vero difetto di Not The End è il suo essere estremamente semplice ma complesso allo stesso tempo, tanto da oscurare le regole più avanzate.

CONCLUSIONI

Not The End è un gioco pregevole, dotato di un sistema apparentemente semplice ma adatto sia ai neofiti che agli appassionati e perfetto sia per one-shot che per campagne. Può risultare molto ostico per chi non è abituato a ruolare in modo profondo e preferisce avere un atteggiamento distaccato nei confronti del proprio personaggio o per le persone timide. In ogni caso grazie all’alta incidenza del fattore “cooperazione” i giocatori più esperti potranno aiutare gli altri ed il master a creare una storia memorabile in cui gli eroi compiono azioni valorose; ma più interessanti in Not the End sono le loro fragilità.

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