I giocatori (da due a quattro) cercheranno di sistemare i preziosi reperti scavati in prestigiose Collezioni da esporre poi al Pergamonmuseum di Berlino. Queste esposizioni faranno guadagnare i punti vittoria che, alla fine del gioco, verranno conteggiati per determinare il vincitore. Ma andiamo in dettaglio.
Innanzitutto il primo giocatore sistema i (semi)reperti previsti per quel turno nelle apposite gallerie, piazzando quelli di maggior pregio (ossia i più antichi) in quelle più profonde.
Vengono poi pescate (coperte) due carte Fondi di Ricerca da un mazzo di 24 (ergo il gioco termina dopo 12 turni).
Sul dorso di tali carte i giocatori posso vedere l’immagine di un sacchetto (max 4 monete) o di uno scrigno (max 8 monete) e quindi avere un idea di come la butta, per quel turno, sul fronte del mecenatismo. È importante sapere che i valori sono uniformemente distribuiti (3x carte da una moneta, 3x da due monete etc… fino a 3x otto monete) ossia ci si può regolare sul cosa aspettarsi, anche in base alle carte già uscite, andando avanti con i turni.
Ed ecco che lo speranzoso ed entusiasta ricercatore (letteralmente) di turno inizia la caccia al capitale, piazzando il proprio avatar (…vabbò, un classicissimo meeple di legno colorato) sulla casella desiderata delle tredici che costituiscono i Research Funds Spaces, posti nella parte superiore della board. Lo farà in base alle proprie elucubrazioni strategiche del caso e sperando anche in una certa dose di fortuna.
Infatti, non essendo totalmente completa l’informazione sui soldi a disposizione per il turno corrente (tranne che nell’ultimo ovviamente), entra in gioco un meccanismo che gli anglofoni chiamano Push (o Press) Your Luck, ma noialtri poco acculturati preferiamo appellarla con un più triviale Speriamo in una Botta di C.
Il giocatore quindi cercherà di bilanciare le proprie bramosie monetarie in base anche a considerazioni sulla galleria in cui desidera scavare (cosa che si decide nella stessa casella), ai soldi già incamerati, ai costi per lo storage dei reperti già in possesso etc. Nessun affollamento è permesso: in una particolare casella può stare un solo tizio.
Chi più risica non è detto che più rosica, ma in generale il fattore C (in base alle dimensioni del proprio lato B), non disturba ed è preziosa (ed inesauribile) fonte di sempre divertenti piagnistei.
Gli amanti del rischio sono però in ogni modo premiati, infatti questi acquisiscono il diritto di piazzare per primi nel turno successivo evitando che quei puzzon.. ehmm… che gli esimi colleghi occupino ancora una volta le postazioni migliori (questa è una variante ufficiale, presente nel regolamento e fortemente consigliata anche dagli autori). Una volta scoperte le carte e raccolti (o meno) gli agognati emolumenti, il nostro novello Schliemann decide se scavare un particolare cunicolo, acchiappandone tutti i cocci presenti e pagando preventivamente il prezzo relativo. Quest’ultimo aumenta (da uno a cinque talleri sonanti) andando verso il basso… Attenti a quello che trovate! Poi non dite che Gandalf non ve l’aveva detto! Si scherza… 🙂
Se si riescono a riunire sapientemente un certo numero di (semi)reperti, questi posso andare a formare una splendida Collezione il cui pregio aumenta quanto più antichi sono i ritrovamenti che la compongono. Eventualmente il valore della Collezione può essere reso ancora più grande con l’opportuna lucidatura (onerosa) della stessa e a questo punto la si espone al museo nell’apposito spazio, in corrispondenza del valore finale acquisito. Questa operazione fa guadagnare subito un Punto Vittoria e soprattutto fa diminuire l’appeal delle collezioni avversarie già di minore o pari valore.
Per esempio le collezioni visibili nell’immagine di fianco hanno valore, rispettivamente di 22 e 7, numeri che vengono fuori facendo la somma delle cifre delle centinaia dei reperti completi; la loro esposizione nel museo genererà, oltre al Punto Vittoria iniziale, potenzialmente, 6 e 2 punti vittoria nella Fase della Valutazione. Infatti, nel corso della partita, le proprie Collezioni ed i singoli pezzi al loro interno vengono, come già accennato, valutati dall’apposita Kommissionen. Questo avverrà in turni prefissati (quinto, settimo, nono ed ultimo) e queste valutazioni sono la fonte principale di Punti Vittoria (PV). In questo gioco i PV sono simpaticamente rappresentati da biglietti del museo, di diverso valore, che però alcuni detrattori ritengono troppo simili ai biscotti della nonna (un po’ è vero dai!).
Sempre simpaticamente, dopo ogni valutazione d’improvviso le vostre Beneamate saranno… svalutate di brutto (e con la possibilità di essere bannate dal museo se scendono sotto il valore uno) simulando il fatto che la gente si è un po’ stufata della vostra paccottiglia e vuole vedere esposta qualcosa di meglio e di diverso.
Il gioco è divertente e la randomizzazione dei reperti e dei fondi ne garantisce anche una certa longevità. Le strategie sulla track dei fondi, nelle gallerie e sul timing delle esposizioni, pur non essendo profonde ai massimi livelli, sono comunque sufficientemente interessanti e l’alea in generale non è determinante. L’interazione tra giocatori è in generale bassa, ma comunque possibile. I materiali sono ottimi sia visivamente che come qualità, con forse una board leggermente sottodimensionata ed i VP “biscottini” succitati che possono piacere o non piacere.
Il gioca scala molto bene in qualunque numero di giocatori, con le partite a due che vedono la presenza di un terzo incomodo (“il tombarolo”) gestito dal gioco e che funziona benissimo nella sua funzione di rompiballe ed è anche perfettamente in tema. Last but not least, Pergamon è un boardgame giocabilissimo anche con bambini dalla seconda o terza elementare in su (successful tested!), quindi niente scuse e accattetelo ai pargoli e soprattutto giocatelo (anche) con loro.
Promosso !
Per chi lo volesse provare, è possibile giocarlo online su yucata.de
Le immagini sono tratte da boardgamegeek.com
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