SINTESI
Pro: Rapido e veloce, divertente e senza tempi morti. Un gioco nato per divertire grandi e piccini con un prezzo paragonabile a quello di un (doppio) mazzo di carte da Ramino.
Contro: Le regole possono scricchiolare sotto il peso delle azioni dei giocatori che vogliono vincere a tutti i costi.
Consigliato a: -grandi e piccini a cui piace contrattare e bluffare, scherzare e sbeffeggiarsi. Astenersi iper-competitivi.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
elevata
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Alessandro Cuneo
Grafica ed illustrazioni:
Guido Favaro
Anno:
2016
Per chi conosce la filosofia editoriale di Red Glove, Tzulan Quest è davvero facile da “inquadrare”.
L’editore Ligure ha saputo ritagliarsi una precisa fisionomia nel sempre più complesso panorama ludico italiano. Ad una linea di giochi localizzati dedicati agli hard gamers e quasi sempre molto prestigiosi ha aggiunto una linea di giochi (a cui appartiene Tzulan Quest) interamente e fieramente “made in Italy”.
Questi prodotti risultano sempre riconducibili ad una precisa serie di linee guida: pensati per le famiglie, capaci di far giocare assieme grandi e piccini, sempre caratterizzati da un clima goliardico, allegro e spensierato. Tanto per capirci, zombie, scheletri ed affini hanno assunto le sembianze dei quasi simpatici “morti male” ed altri “terribilmente terribili” mostri rispondono al nome di “brutti musi”.
Anche la mano del grafico è sempre la stessa, Guido Favaro, che, con il suo stile inconfondibile, perfettamente interpreta le atmosfere “Red Glove”.
I manuali propongono regole semplici ed immediate. Spesso ridotte al minimo indispensabile. I meccanismi utilizzati invece spesso ricordano quelli di giochi per un pubblico più esperto, quasi come se si fosse scelta la missione di portare sugli scaffali dei negozi di giocattoli meccaniche e dinamiche di solito riservate ai clienti dei negozi specializzati.
Le ambientazioni sono spesso ispirate ad un “grande tema” che strizza l’occhio, ancora una volta, ad un pubblico vasto, dal libro della giungla al Vudù, dalla tradizione culinaria italiana al classic fantasy, da Wacky Races al… tema di Tzulan Quest (lo avete indovinato, vero?).
Se ad un dentifricio viene dato il nome “l’idolo del tempio maledetto”, nell’immaginario collettivo questo viene immediatamente associato – senza aver neppure visto la grafica del tubetto – all’igiene orale di Indiana Jones. Grazie a una fortunatissima serie di film il personaggio interpretato da Harrison Ford rappresenta l’archeologo avventuroso per antonomasia, perennemente alla ricerca di tesori perduti.
Il gioco
Così il modo migliore per “introdurvi” in Tzulan Quest è invitarvi a dare un occhio a qualcuno dei titoli Red Glove da noi recensiti: Ristorante Italia, Godz, Super Fantasy, Rush & Bash, I racconti del libro della Giungla e, soprattutto, quello che -per gradimento e vendite- risulta essere l’icona della filosofia Red Glove; VuDù.
Non ci resta che aprire la scatola e vedere come tutto questo trovi applicazione in Tzulan Quest.
L’idolo d’oro (vedi foto poco sopra) richiama un pò la bambolina puntaspilli di vudù: quasi inutile dal punto di vista del gioco ma davvero carino e simpatico tanto da diventare spesso fonte di battute ed ilarità.
Anche le carte, per dimensioni e feeling, richiamano Vudù, ma in Tzulan Quest diventano “multifunzione”: le carte hanno sempre un possibile doppio effetto:
- un evento piuttosto dirompente;
- l’indicazione di una tipologia di terreno.
Le stesse medesime tipologie di terreno (giungla, mosaico buio… etc.) le ritroviamo anche nelle tessere-percorso che rappresenteranno la strada che separa gli esploratori dal tanto sospirato amuleto.
Per quanto il gioco sia al massimo per 5 persone, troviamo 8 personaggi ognuno da montare sull’apposito standee: dal palestrato atleta a Banana Jones, la simpatica scimmia antropomorfa.
Dal punto di vista del gioco rappresentano gli impavidi eroi in cerca di raggiungere l’amuleto ma non hanno abilità particolari e non risultano differenziati tra loro. Siamo però sicuri che nelle famiglie più ludiche non mancheranno gli spunti per simpatiche interpretazioni e grottesche imitazioni.
Non potevano mancare i “mostri” e le “trappole”, pronte a sbarrarci la strada: si tratta di piccole pedine generiche che vengono di volta in volta innescate dalle carte (degli avversari… ovviamente!). Ma certo non potevano mancare neanche le pietre preziose nascoste in ogni anfratto del tempio e rappresentate da alcune “gemme” colorate. Ne troverete di rosse e di verdi, ma nel gioco non hanno differenze di sorta tranne l’essere definite, con grande enfasi, rispettivamente rubini e smeraldi.
Per spiegare l’ultimo elemento iniziamo a parlare subito del setup: ogni giocatore prende un proprio personaggio e crea un percorso di tasselli-terreno (tutti coperti, tranne quello di partenza) fino al grande pentagono centrale, altresì denominato “stanza dell’altare”. La lunghezza del percorso dipende dal numero dei giocatori. Al centro troveranno posto anche le gemme e l’idolo d’oro. La foto propone il setup per 3 avventurieri. Non lasciatevi ingannare dal percorso completamente separato: l’interazione fra i giocatori è sempre altissima!
Ogni giocatore inizia pescando tre carte ma durante il gioco non ci sono limiti al numero di carte che si possono tenere.
Il gioco si svolge a turni sequenziali, durante i quali è possibile:
- pescare una carta;
- giocare tutte le carte che si ritiene opportuno (preparatevi ad un grande turbinio!) scegliendo sempre con grande libertà se utilizzare l’effetto speciale oppure far avanzare il nostro personaggio. Questa seconda opzione è disponibile solo nel caso la parte inferiore della stessa corrisponda alla tessera di terreno dove ci troviamo. In questo caso, si scopre la tessera successiva e vi si colloca sopra la propria pedina;
- solo nel caso si sia rimasti senza carte, e possibile pescarne 3 (un ulteriore incentivo a giocare quante più carte possibile!).
Ma il vero cuore del gioco è il cosiddetto “libero mercato”. E’ infatti sempre possibile scambiare con altri giocatori le carte che si possiedono senza però avere l’obbligo di rispettare gli accordi presi verbalmente. Le carte oggetto del baratto vanno infatti scambiate coperte. Così spesso non troverete affatto la/e carta/e promessa/e ma questo non vi scoraggerà a cercare sempre nuovi “affari”: ogni scambio completato premia entrambe le parti con una “gemma del tempio”.
Tali gemme, che possono essere guadagnate anche superando con successo un mostro, possono diventare fonte di benefit parecchio utili.
Il gioco generalmente termina in una mezz’oretta scarsa. Formalmente il vincitore sarà colui che per primo raggiunge la stanza dell’altare alzando al cielo l’amuleto d’oro come trofeo. Il vero scopo di Tzulan Quest è però quello di farsi un sacco di dispetti: scambiare carte fasulle, appiopparsi l’un l’altro mostri e… qualche volta aiutarsi per davvero!
Bottom line
Da questo punto di vista il gioco funziona perfettamente: grandi e piccini trovano facilmente la giusta amalgama tra brutti scherzi e reciproche sinergie. Grazie alle divertenti dinamiche generate dagli scambi, la meccanica principale del gioco assume quasi un ruolo da gregario.
Poco importa se il gioco è un poco debole per i più scafati: è abbastanza facile intuire che fare scambi “inutili” concede le gemme ad entrambi i giocatori. Pervadendo il gioco di spirito agonistico duro e puro, si può ottenere quindi un altissimo numero di gemme. Ma non è questo il modo giusto per affrontare Tzulan Quest.
Giocate per divertirvi e per divertire: d’altra parte avete mai guardato un film di indiana Jones per imparare il lavoro di archeologo?
Si ringrazia Red Glove Edizioni per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco, anche se non ci ha garantito che gli idoli recuperati durante la fase di play test siano liberi da maledizioni e altri incantesimi nocivi e non si assume nessuna responsabilità in tal senso (*).
(*) SI, questa dicitura è scritta piccola piccola sul fondo del regolamento!!
Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
- Hellapagos - 8 Febbraio 2021
- Four Against Darkness - 13 Gennaio 2021
- Last Aurora - 7 Gennaio 2021