SINTESI
Pro: Skull è un gioco di bluff dove i giocatori controllano diversi fattori. Grafica superba e tessere a prova di giocatore isterico. Non manca nulla per un party game divertente e non banale.
Contro: Per essere un party game, qualche regolina non è proprio intuitiva. Ma nulla che non si superi con 10 minuti di impegno. II costo e contenuto sono entrambi sopra gli standard di mercato. Rimane comunque un gioco con un prezzo di primissima fascia.
Consigliato a: Gruppi dai 3 ai 10 giocatori dai 12 anni i su. Per i giocatori accaniti di Perudo: dategli una possibilità giocando 3/4 partite. Non ve ne pentirete.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
discreta
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
Hervé Marly
Grafica ed illustrazioni:
R. Kipik, T. Vuarchex
Anno:
2011 (2020)
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Non è certo la prima volta -né sarà l’ultima- che Asmodee scova ottimi giochi come Skull (2011), li sottopone ad un importante restyling e li porta al meritato successo.
L’ambientazione di Skull ci viene spiegata nel regolamento ma ci sembra ben più efficace l’impianto grafico che in alcuni tratti richiama, secondo noi, il “giorno dei morti” della tradizione messicana. Tanti colori, molto intensi e a forte contrasto. Una versione davvero molto bella e le immagini a corredo lo dimostrano più delle nostre parole.
Skull è comunque un gioco astratto e Il contenuto della piccola scatola non lascia dubbi: nient’altro che 6 set (uno per giocatore) di spesse e solide tessere.
Ogni set è composto da:
- 1 Tessera rettangolare, con una faccia “con fiori” e una “senza fiori”
- 4 tessere rotonde, con il dorso in comune e con le facce frontali che raffigurano:
- 3 “fiori”;
- 1 “teschio”.
Anche dopo la prima occhiata al regolamento ci restano pochi dubbi: Skull non è un gioco “Apri, leggi e gioca” ma un gioco “apri studia 10 minuti e gioca”. Comunque, in calce, un ottimo esempio chiarisce ogni dubbio.
Ad inizio partita ogni giocatore riceve il suo set e piazza il tappetino rettangolare davanti a sé, mostrando il lato “senza fiori”. Poi, come se fossero normali carte da gioco, prende in mano le quattro “tessere” rivolgendo il dorso all’avversario. Skull si gioca in azioni sequenziali con una particolarità: all’inizio della partita il primo giocatore si attiva per ultimo (in pratica, tra il primo e secondo turno, giocherà due volte consecutive). Questo perché il primo turno è una sorta di giro di ricognizione dove i giocatori piazzano le loro tessere senza ancora potersi sfidare. Quindi essere il Primo Giocatore è indubbiamente un vantaggio tattico.
Poi iniziano le danze (e che danze!): al proprio turno il giocatore può fare una delle seguenti azioni:
- Posare una tessera: il giocatore sceglie una tessera fra quelle che ha in mano (se non ha tessere non può fare questa azione) e la posa sopra il proprio tappetino in modo che sia sempre visibile il numero di tessere messe in gioco.
- lanciare la sfida (non disponibile nel primo turno).

Esempio di mano “matura” per un “lancio della sfida”. A dire il vero, almeno nei nostri tavoli, le sfide spesso vengono lanciate prima di raggiungere questo numero di tessere
La “sfida” è composta da due separati momenti successivi:
– l’asta: il giocatore che ha lanciato la sfida dichiara la “base d’asta” (con un minimo di “1”), ovvero sia il numero di tessere che intende scoprire senza fare errori. Il limite massimo è pari al numero di TUTTE le tessere messe in gioco da TUTTI i giocatori. Gli avversari, sempre in ordine di turno, possono passare o alzare l’offerta, fino a che rimane soltanto un giocatore che sarà ovviamente il vincitore dell’asta.
– la risoluzione: Il giocatore che si è aggiudicato l’asta DEVE scoprire un numero di tessere pari alla sua offerta rispettando i seguenti vincoli:
- Per prima cosa DEVE mostrare TUTTE le sue tessere che ha messo in gioco.
- Se non ha ancora scoperto abbastanza tessere, DEVE indicare un altro giocatore e scoprire altre tessere, procedendo in ordine inverso (dall’ultima tessera giocata alla prima). Se non è costretto dalla matematica, non ha l’obbligo di scoprire tutte le tessere messe in gioco dal giocatore scelto.
- Se non ha ancora scoperto abbastanza tessere,, continua a scoprire tessere di altri giocatori seguendo le stesse regole di cui sopra.
Nel momento in cui scopre un Teschio, lo sfidante ha perso e deve scartare casualmente e segretamente (per gli altri giocatori) una delle proprie tessere; se non gli restano più tessere viene eliminato dal gioco. Quando rimane un solo giocatore con una o più tessere in mano viene dichiarato vincitore e la partita termina, altrimenti si comincia un’altra mano e il possessore del Teschio svelato diventa il nuovo primo giocatore.
Quando invece lo sfidante riesce nell’intento di scoprire solo tessere fiori vince la mano e:
- se in precedenza ne aveva già vinta un’altra allora viene dichiarato vincitore della partita;
- altrimenti gira il proprio tappetino sul lato “con fiori”, diventa il primo giocatore e si ricomincia una nuova mano.

Continua esempio: se avesse dichiarato “9” e avesse scoperto questa ultima tessera ogi suo sforzo sarebbe astato vano e avrebbe perso la mano.
Skull è soprattutto un gioco di bluff e contro bluff. Si inizia timidamente, dichiarando la sfida pur sapendo di aver già messo in gioco il proprio teschio e quindi, se tutti passassero, la sfida sarebbe perduta prima di cominciare. Piano piano si azzardano Bluff sempre più raffinati e sottili: in molte mani la cosa migliore è mettere in pratica… l’antica arte di fermare l’offerta giusto ad “1” punto dall’ultimo rilancio lasciando così ad altri il cerino (acceso) di risolvere la sfida.
Ma è molto difficile arrivare alla vittoria tramite l’eliminazione di tutti gli avversari. Prima o poi dovrete rischiare di risolvere le sfide e capire chi non ha giocato teschi (o chi li ha giocati nei primi turni) è impresa complessa anche perché è permessa qualsiasi dichiarazione verbale, vera o falsa che sia. Il tentativo va preparato dall’inizio della mano, ancor prima che questa inizi. Bisogna infatti:
- aspettare di essere il primo giocatore (o quasi);
- non giocare mai teschi;
- saper programmare la giusta offerta,
- tenere d’occhio i rilanci degli avversari che potrebbe dare qualche indicazione.

Nell’esempio di cui sopra lo sfidante era il giocatore Fucsia. Per prima cosa ha dovuto scoprire le proprie tessere che ovviamente non dovevano contenere il Teschio
Non resta che spendere due parole sul numero di giocatori: come tutti i party game basati sul bluff, il numero dei partecipanti può essere molto elevato: unendo due scatole di Skull, si può arrivare infatti fino a 10. Skull però gira al meglio con 5/6 giocatori. Se si è in troppi si perde un pò il controllo del gioco mentre in 4 ma sopratutto in 3 giocatori Skull assume una dimensione tattica feroce, con calcoli probabilistici mica banali. Una situazione intrigante per molti giocatori, certo, ma per l’uso principale del gioco (party game selvaggio e brutale), potrebbe suonare un po stonata.
Conclusioni
Skull potrebbe essere anche riprodotto usando normali carte da gioco, ma riteniamo che dia il meglio così, con questa grafica e con con questi materiali: lo spessore delle tessere è indispensabile a sopportare gli immancabili maltrattamenti a cui saranno soggette a causa degli eccessi di gioia (o rabbia!) che gli sfidanti esterneranno nei momenti clou della partita.
A questo punto non possiamo non citare Perudo (leggi la recensione), il gioco di Bluff cui tutti fanno riferimento da ormai molti anni e che ha meccanica, dinamica e caratteristiche simili a Skull. Ad esempio,entrambi hanno una piccolissima barriera di ingresso; Skull ha regole talvolta un poco controintuitive; Perudo ha il meccanismo del “raddoppio dei lama” che va assimilato.
I 2 giochi, guardandoli globalmente, sono in realtà diversi perché è diversa:
- la creazione della “base dati” su cui allestire il bluff. In Perudo questa è creata dall’alea, mentre in Skull sono i giocatori che decidono come crearla.
- la determinazione del vincitore: in Perudo passa per forza attraverso l’eliminazione fisica degli avversari. Al progredire della partita aumentano i tempi morti per i giocatori eliminati e cala l’adrenalina perché Perudo in pochi giocatori perde mordente. Questa in Skull è un’opzione secondaria: gran parte dei partecipanti finisce sempre la partita ancora in gioco.
A vantaggio di Perudo c’è l’immediatezza ed il feeling che sa creare. Il tintinnar dei dadi nei bicchieri fa parte del gioco, dell’atmosfera del lancio della sfida: Perudo è a tutti gli effetti un -pesante- gioco d’azzardo sterilizzato. Certo, si gioca senza denaro, ma il feeling e quello! Ricordiamo poi che che se la soluzione dell’asta in Perudo è automatica, in Skull dipende spesso dalle scelte del giocatore.

L’esempio del Manuale: non fatevi spaventare dal micro sforzo iniziale: il gioco si impara in frettissima e si padroneggia in qualche partita.
Skull è più articolato ma comunque dannatamente divertente e, grazie anche alla grafica, più immersivo. Con un poco di esperienza anche i giocatori occasionali sapranno apprezzare il maggior controllo che possono esercitare sul gioco.
Skull non esce sconfitto né vincitore dal confronto con Perudo. Come party game da “baldoria e sfottò” a noi piacciono molto entrambi. Il nostro consiglio è: cominciate a bluffare ancor prima di scegliere: “ragazzi ci facciamo un paio di Perudo?“. in realtà state pensando: “loro sono bastian contrario e certo risponderanno “No dai stasera facciamoci uno Skull!” (proprio quello che vi andava di giocare!).
Si ringrazia Asmodee Italia per aver reso disponibile una copia di valutazione del gioco.
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