SINTESI
Pro: Un buon gioco leggero, con tante meccaniche diverse e un tema davvero intrigante. Il prezzo di listino sotto i 35 euro è davvero interessante.
Contro: Per il target interessato, durata del gioco un poco elevata. Questa difficoltà si attutisce imparando a conoscere il gioco. Viceversa, i vecchi grognard, entrando nei meccanismi di Ristorante Italia, possono trovare qualche strategia più efficace di altre.
Consigliato a: La doppia modalità di gioco fa di Ristorante Italia un vero e proprio ponte. La modalità semplificata poggia i pilastri fra il grande popolo dei babbani mentre la modalità classica è perfetta per raggiungere il mondo dei giochi un poco più complessi (come Stone Age, ad esempio).
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
bassa
Incidenza della fortuna:
discreta
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
R. & G. Guerra, M. Mutta
Grafica ed illustrazioni:
Guido Favaro
Anno:
2011 (2^ edizione: 2016)
“Ristorante Italia” torna sui nostri tavoli in una nuova versione. Secondo la filosofia cavallo “vincente non si tocca”, il regolamento è praticamente immutato mentre i contenuti, come direbbero i politici, sono stati sottoposti ad un’attenta “spending review”: le funzionalità di mappa e pedine sono rimaste immutate ma, sacrificando “i cestini dell’immondizia” (un accessorio senza alcuna rilevanza diretta nel gioco), ora il prezzo di listino è sceso a circa 35 euro.
Un prezzo molto interessante per un gioco ricco di materiale e dedicato ad un pubblico adulto, anche se non necessariamente esigente. Il gioco prevede due modalità:
- la versione semplificata è dedicata ai principianti e si focalizza sulla creazione dei piatti: un tema gradito ad un pubblico davvero vasto;
- la versione “classica” (che nel corso della recensione definiremo “avanzata“) sposta leggermente il baricentro del tema ma aggiunge parecchie variabili e scelte tattiche/strategiche.
Con le regole “classiche” il gioco non diventa certo “pane per grognard”, ma è comunque in grado di soddisfare anche una fascia di pubblico più esperta.
Il gioco
La prima netta divisione tra le 2 modalità di gioco è nel regolamento: vengono spiegate prima l’una e poi l’altra, sotto forma di “appendice”. Una soluzione molto efficace per la lettura e l’apprendimento, un po’ meno per la consultazione durante la partita. Nulla di irreparabile però: le regole sono poche, chiare e ben illustrate.
Il tabellone è diviso anch’esso in 2 parti: una base solida e cartonata da utilizzare in entrambe le versioni del gioco e l’altra, in cartoncino leggero, da utilizzarsi solo per la modalità avanzata. La parte del tabellone comune ad entrambe le versioni mostra il “mercato”, ovvero il luogo dove saranno reperibili gli ingredienti dei nostri piatti con i negozi del verduraio, del fruttivendolo, del macellaio, del pescivendolo ed uno di generi alimentari, dove troviamo ingredienti più generici: uova, cioccolato, tartufo, ecc.
Su questo tabellone troviamo poi il “cuocometro”, una colonna con 15 caselle che serve a misurare l’abilità (da 1 a 3) del nostro Chef, e la pista dei turni che ha il compito di guidarci attraverso le 4 fasi del gioco. Esse infatti risultano piuttosto strutturate e la fase 4 è addirittura diversa dalle precedenti. Tenendo conto del target del gioco le fasi sono da considerare quindi piuttosto articolate, ma d’altra parte bisogna sottolineare la grande efficienza della pista dei turni: una volta imparato il significato delle icone, sarà davvero tutto semplice e sotto controllo.
Per ciascuno dei 5 negozi (categorie di merci) troviamo una serie di ingredienti sotto forma di gettoni: realizzati in spesso cartone, ognuno riporta il nome, il disegno e il costo dell’ingrediente. Dalla trota al gorgonzola, dalla carota al coniglio: non manca davvero nulla!
5 mazzi di carte contribuiranno a formare i nostri menù: antipasti, primi, secondi, dessert e vini. Quest’ultimo mazzo è formato da carte di dimensioni più piccole che riportano le seguenti indicazioni: colore del vino, nome, costo di acquisto e costo di rivendita. I vini non sono una parte essenziale del conteggio finale dei punti vittoria e la loro principale funzione è quella di garantire solide entrate economiche ai giocatori.
Il punto focale del gioco sono invece le altre 4 tipologie di carte ricette che mostrano la stessa, articolata struttura.
Fra le tante indicazioni che vi troviamo l’unica priva di rilevanza nel gioco è il nome del piatto, che però riveste una certa importanza tematica… A fine partita spesso capita di ascoltare divertenti commenti come “nonostante le mie fantastiche pappardelle alla lepre, il mio ristorante non è riuscito a vincere”. Commenti certamente non comuni fra vecchi frequentatori di dungeons o euro-provetti manipolatori di meeple, ma dimostrano come il gioco possa attirare fasce di pubblico solitamente poco avvezze ai boardgames.
Grazie ad alcune piccole icone potrete cercare di alimentare semplicissime “set colections” che vi permetteranno di specializzare il vostro ristorante:
- Per tipologia: di lusso/agriturismo;
- Per tipo di cucina: carne/vegetariano/pesce
Il corpo centrale della carta è dedicata agli ingredienti utilizzati, riportati con la medesima grafica dei corrispondenti gettoni. Poco sotto troviamo i “cappelli da cuoco” che indicano invece la difficoltà della preparazione. Per realizzare le ricette, bisognerà soddisfare entrambi questi prerequisiti. In entrambi i casi, le richieste possono variare nella quantità (da 1 a 3) creando un range di difficoltà di realizzazione davvero molto ampio.
Inevitabilmente anche i ritorni garantiti dalle diverse ricette saranno molto diversi fra loro: i punti prestigio (su sfondo rosso) rappresentano quanto la realizzazione del piatto incide sulla reputazione del vostro ristorante (e quindi sul risultato finale) mentre un’altra icona definisce i guadagni che ad ogni fase la vostra specialità garantirà alle casse della vostra attività.
L’ultima informazione utile riguarda il vino che meglio si sposa con la vostra specialità. Questa informazione verrà utilizzata soltanto in fase di conteggio di punti vittoria.
Ogni giocatore ha in dotazione una tazzina che servirà a tenere segreto il denaro posseduto e una scheda giocatore di grandi dimensioni che contiene tutte le informazioni necessarie: quanti “vip” sono venuti a visitarvi, quante “stelle” sono state assegnate al vostro ristorante (iniziate con una stella da “bettola del porto” ma potete aspirare a diventare un “5 stelle”), il numero massimo di ricette che potete realizzare (2 per ciascun tipo) e quanti tipi di vino (3) che potete acquistare, fino a ricordare il numero massimo di ingredienti che possiamo conservare nelle nostre celle frigorifero (6).
Per la versione avanzata, è disponibile una plancia apposita ed un set di tessere che saranno disponibili, in proporzione al numero di giocatori, ad ogni turno di gioco:
- “il tocco in più”, la vostra personale modifica ad una ricetta che vi permetterà di influenzare i risultati delle diverse “prove culinarie” che il gioco propone;
- “il corso di cucina”, che permettono di avanzare sul “cuocometro” e quindi di migliorare la vostra abilità tra i fornelli;
- “il servizio ai tavoli”. Divise in 3 tipologie (spartano/normale/di lusso), queste pedine saranno fonte di guadagno e di prestigio.
Ultimo elemento del gioco avanzato sono le carte bonus: ne vengono rese disponibili 7 per ogni fase di gioco e sono suddivise in due gruppi (prima e seconda metà del gioco). Il primo gruppo tende ad aiutare i giocatori nella raccolta degli elementi mentre il secondo offre ricche possibilità di guadagnare punti prestigio.
Una coerente e razionale specializzazione che funziona molto bene con l’unica piccola pecca che le carte disponibili sono esattamente 28: anche se l’ordine di uscita un poco incide sulla diversificazione, in tutte le partite ci sono le stesse opportunità.
Il setup di entrambe le versioni prevede di riempire di merci i banchetti dei venditori (6 per tipo) e che ogni giocatore prenda 25 monete, la tazza e la propria scheda ristorante. E’ anche necessario separare e mescolare i mazzi di ricette e vini e, se giocate alla versione avanzata, aggiungete la relativa plancia, pedine e carte.
Vi consigliamo una piccola variante al setup: inserite i gettoni degli ingredienti che non hanno trovato posto sulla mappa in 5 differenti sacchetti (uno per ogni tipologia). I sacchetti non rappresentano forse la soluzione ideale perché, durante il turno, qualche volta accade che i giocatori vogliano conoscere la “consistenza di una riserva” ovvero quanti gettoni di un certo tipo/colore siano ancora disponibili per trovare posto sul banco del mercato, tuttavia poiché la fase di fine turno prevede di recuperare tutti gli ingredienti non trattenuti nelle celle frigorifere dei giocatori e, dopo averli rimescolati, reintegrare il mercato con 6 pedine, vedrete che i sacchetti saranno utili proprio in questa fase, altrimenti non proprio friendly user.
Ovunque abbiate messo il “cibo in riserva”, ora siete pronti per giocare. Il gioco è suddiviso in 4 fasi. Durante ognuna di esse, ogni ristorante (giocatore) dispone di tre round per preparare nuove ricette. Dopodiché vengono iniziate le attività di fine fase. Quelle dell’ultima fase sono decisamente più articolate e complesse, comunque diverse da quelle delle precedenti.
Ciascuna fase di “preparazione ricette” mette a disposizione dei giocatori due azioni. Se state giocando in modalità avanzata solo una delle due può essere effettuata sull’apposita plancia dedicata dove, pagando i rispettivi costi, è possibile acquisire uno dei miglioramenti (prendere una carta bonus, fare un corso di cucina, allestire un tavolo, prendere “un tocco in più”).
Le azioni permesse in entrambe le versioni sono: “prendere nuove ricette” e “acquisire ingredienti” e possono essere liberamente combinate all’interno del round.
Prendere nuove ricette/vini. Il giocatore prende 5 carte da un singolo mazzo per poi sceglierne soltanto una. Se si tratta di un piatto, tratterrà la carta in mano mentre, nel caso avesse dei vini, mette in gioco la carta pagandone il costo.
Comprare un ingrediente dal mercato. Questa azione è suddivisa in 2 step che possono essere eseguiti in qualsiasi ordine:
Acquistare un ingrediente: permette di prendere un gettone da uno dei negozi, pagandone il costo, per poi sostituirlo subito con un nuovo ingrediente preso dalla riserva.
Cambiare tutti gli ingredienti: permette di togliere tutti i gettoni di un negozio sostituendoli con altrettanti presi casualmente dalla riserva.
Per esempio, è possibile comprare i “gamberetti” dal pescivendolo e poi decidere di cambiare tutte le pedina “frutta” sperando che, in questo modo, si renda disponibile la “mandorla” (da acquistare con la seconda azione). Se invece non ci servissero i “gamberetti”, potremmo cambiare subito la frutta sperando che diventi disponibile la tanto sospirata “mandorla” per poi, con la seconda azione, prendere magari una nuova ricetta.
Tutte le pedine scartate in questo modo vanno nei “rifiuti” e torneranno disponibili nella “riserva” solo nella fase successiva. Nel caso si giochi con la versione avanzata, i poteri speciali di alcune carte bonus permettono di interagire vantaggiosamente con il “cesto dei rifiuti” e quindi in certe situazioni uno scarto disinvolto potrebbe favorire qualche vostro avversario.
Così, nel gioco avanzato, fa capolino un minimo di interazione diretta fra i giocatori che altrimenti compare soltanto in modo quasi casuale, quando cioè, pensando ai fatti nostri, prendiamo un ingrediente o scartiamo un set con qualche ingrediente che sarebbe stato utile ad un giocatore che ci segue nel turno. La bassa interazione permette al gioco di risultare apprezzabile da 3 a 5 partecipanti, lasciando magari la versione a “tavolo pieno” a giocatori esperti in grado di minimizzare i tempi di attesa.
A prescindere del numero di partecipanti, il gioco scorre lineare e divertente perché il giocatore gode di ampia libertà senza che gli vengano richiesti calcoli particolarmente complessi.
L’acquisizione delle ricette richiede la valutazione del trade off tra scelte strategiche (cercare di fare tutte ricette di uno stesso tipo specializzando il ristorante) e tattiche (prendere ricette i cui ingredienti sono già disponibili nei negozi) senza perdere di vista, in entrambi i casi, il prestigio e gli incassi che garantiranno.
L’acquisizione degli ingredienti è ben dosata: i casi di accanimento della dea bendata sono molto rari e i giocatori riescono a gestire l’approvvigionamento senza intoppi e con qualche simpatico colpo di scena.
Le azioni speciali della versione avanzata sono molto importanti ma non richiedono architetture complesse: niente specializzazioni in grado di condizionare l’intero corso del gioco.
Insomma, “Ristorante Italia” funziona bene proprio per il pubblico per cui è stato pensato! Però, conti alla mano, poiché ogni giocatore dispone soltanto di sei azioni (due per fase) prima del momento in cui si mette a confronto l’operato dei ristoranti, il gioco, seppur piuttosto semplice, risulta poco adatto ai bambini.
E’ venuto il tempo di valutare come avete fatto fruttare il tempo speso a consultare i libri di ricette ed a cercare al mercato i migliori prodotti alimentari. Ecco infatti avvicinarsi alla porta del ristorante il tanto temuto critico culinario (quarta fase di ogni turno).
Durante questa fase i giocatori spendono gli ingredienti di cui si sono approvvigionati per realizzare le ricette che hanno in mano (assicurandosi comunque di avere la necessaria abilità culinaria per preparare quei piatti). Le ricette vanno completate subito e quindi non possono essere iniziate per essere terminate nella fase successiva. Non c’è però limite alle carte che si possono tenere in mano e bisogna soltanto fare i conti con la capienza del proprio frigorifero.
I giocatori sommano i punti prestigio di tutte le ricette realizzate durante questa fase (di solito una o due) e, in base alla “classifica di tappa” si determinano le ricompense: chi ha ottenuto più punti prestigio guadagna 3 posizioni nella colonna del cuocometro, il secondo due posizioni e tutti gli altri una soltanto. Più è alto il gradimento del critico culinario, più sarete poi in grado di provare ricette sempre più complesse.
Le ricette realizzate vengono ora piazzate sulla scheda dei giocatori fino ad un massimo di due “piatti” delle stesso tipo: è possibile realizzare piatti più elaborati e scartare quindi uno dei più vecchi, ma non dimenticate che alla fine della partita è necessario possedere UN MENU’ COMPLETO di TUTTI E QUATTRO I COMPONENTI (antipasto, primo, secondo, dessert). Quindi non conviene accanirsi troppo con una solo tipologia di piatto.
Ora è giunto il momento di valorizzare il vostro ristorante e di investire parte dei vostri ricavi in pubblicità fase 5 di ogni turno). Tutti i giocatori offrono segretamente una somma di denaro in una classica asta contemporanea alla cieca. Chi offre la cifra più alta paga l’intero ammontare offerto e prende una stella: “il suo ristorante guadagna in prestigio” perché riceve anche la visita di un VIP. Tutti gli altri giocatori pagano la metà della cifra offerta senza ottenere nulla in cambio.
L’ultima fase è quella in cui tutte le ricette prodotte (anche nei turni precedenti), i vini ed i tavoli (se state usando il gioco avanzato) producono reddito. Nelle nostre partite la carenza di liquidità non è mai stata un problema e le spese per l’acquisto degli ingredienti sono state affrontate facilmente. Non si tratta quindi un gioco prettamente economico, a meno che non siate particolarmente brillanti negli investimenti per attirare i vip.
Tutte le fasi di fine turno appena descritte, con l’esclusione della “pubblicità” al termine della partita vengono sostituiti da altre simili.

La grafica di Ristorante Italia è in linea con quella di tutta la produzione Red Glove: appare evidente la ricerca di un target ampio e lontano da quello dei giocatori più “complicati”
Infatti verremo visitati dalla “guida del gusto” che non valuterà le ricette prodotte nel turno ma soltanto menù completi (antipasto, primo secondo e dessert): il giocatore che totalizza più punti prestigio guadagnerà una stella per il suo ristorante.
Sempre sulla base di quello stesso menù, vengono premiati i ristoranti che si sono specializzati come tipologia (lusso/agriturismo) o prodotto (carne/pesce/vegetariano). Tutti i menù le cui 4 ricette appartengono ad una medesima tipologia permetteranno dunque ai rispettivi ristoranti di fregiarsi di tali caratteristiche che si trasformeranno in punti vittoria a fine partita.
Durante la fase economica i giocatori contano i soldi rimasti nella propria coppa e chi ha guadagnato di più acquisisce un prestigioso “cucchiaio d’oro” (ovvero ulteriori “punti vittoria a fine partita”).
L’ultima fase in assoluto è il “concorso nazionale di cucina” dove viene premiato il piatto che DA SOLO totalizza più punti prestigio. Il premio del concorso è particolarmente ricco (due cucchiai d’oro per il vincitore e uno per il secondo) così, se state giocando con la versione avanzata, è proprio in questa fase che “fioccheranno” le pedine “un tocco in più”.
Il vincitore viene determinato grazie ad una classica “insalata” (mai termine ludico fu più appropriato!) di punti prestigio. Vengono sommati i punti derivanti dalla posizione raggiunta sul cuocometro, quelli di ricette e vini ed eventualmente anche quelli dei tavoli apparecchiati. Le stelle e i cucchiai guadagnati garantiscono 10 punti l’uno. Qualche specializzazione vale 15 punti prestigio, altre soltanto 10. Infine, potrete far valere anche le vostri doti di sommelier: per ogni vino abbinato correttamente ad un ricetta riceverete 3 punti prestigio.
Bottom line
Ristorante Italia, nonostante sia passato qualche anno dalla prima edizione, “gira” ancora molto bene. Entrambe le versioni sono godibili e divertenti e il mix di ingredienti proposto è davvero interessante:
- un tema inusuale in grado di raggiungere un ampio pubblico, lontano dalla platea dei vecchi lupi;
- una buona modularità che permette al gioco di fare da vero e proprio ponte tra il mondo dei babbani (quelli abituati a Monopoli, Taboo, Risiko) e gli entry level dei giochi “seriosi” (per esempio Stone Age, Ark & Noah, Five Tribes e Consiglio dei Quattro).
Se portato sui tavoli dei gognard, emerge qualche piccola crepa, soprattutto in termini di bilanciamento degli elementi (i vini vi fanno guadagnare veramente un sacco di soldi!) che di profondità di gioco. Ma non ci stufiamo di ripetere che Ristorante Italia non è rivolto a quella fascia di giocatori.
Molte le meccaniche usate: dall’asta al set collection, dalle combo (per vino e ricette) fino al ai premi per le singole eccellenze. La forza del gioco è che nessuna di queste è preponderante. Un’armonia che provoca tuttavia qualche complicazione nel calcolo del punteggio finale (dopo aver sommato almeno 6 elementi, generalmente si termina molto oltre i 100 punti) ma che rimane gradevole ed accessibile a tutti.
Altro punto a favore del gioco è il tema che, anche se modellato astrattamente, fa sentire tutto il suo fascino tematico… Quali altri giochi vi faranno sentire orgogliosi di aver prodotto il miglior risotto al gorgonzola della città? (PS la mia nonna mi ha detto che il trucco sta nella cipolla….)
Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…
- Hellapagos - 8 Febbraio 2021
- Four Against Darkness - 13 Gennaio 2021
- Last Aurora - 7 Gennaio 2021