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Nuova “corsa” per Detective, quello che forse ancora oggi è il miglior gioco investigativo nel mercato dei giochi da tavolo. Ignacy Trzewiczek l’ha ripreso, snellito di qualche fronzolo e regola e l’ha ri-sfornato seguendo il trend del momento: in perfetto stile serie Netflix, ecco che il gioco pluripremiato, in Italia con Pendragon Games Studio, torna sui nostri tavoli.

detective prima stagione - pendragon - balenaludens

DEtective Prima stagione: la scatola

Iniziamo con una precisazione importante: Detective – Prima stagione non è un’espansione, ma un gioco a sé stante che contiene 3 storie differenti, ognuna contenuta in un mazzo di carte.

Per chi non conoscesse “il papà”, vi rimandiamo alla recensione di Detective – sulla scena del crimine (d’ora in poi per comodità lo chiameremo “Detective originale”) + l’espansione Crimini a L.A. e a quella della seconda espansione, parte della serie “crimini di autore”, Detective – Scavare a fondo.

Evitando accuratamente qualsiasi spoiler (una buona Balena non spoilera mai, nemmeno sotto tortura!), proviamo a vedere le differenze tra i due giochi e le sensazioni che ci ha lasciato l’ultimo arrivato sugli scaffali.

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Le istruzioni di Detective Prima Stagione

La scatola ricorda molto il “mood” del predecessore: colori e formato (quadrato) sono simili. La prima differenza che salta all’occhio è la scelta di sostituire fotografie di protagonisti e luoghi con delle illustrazioni: se da un lato può averne perso un po’ il realismo (nemmeno molto, visto comunque lo stile utilizzato per raffigurare carte e materiali), sicuramente ne ha guadagnato la libertà per gli autori di poter gestire in modo più facile i differenti contenuti e le future espansioni (non trovate anche voi che il termine “prima stagione” nel titolo faccia ben sperare?).

I materiali sono stati leggermente ridotti, come numero ma anche con scelte di design dettate dai cambiamenti di alcune meccaniche: i 5 personaggi non hanno più abilità speciali, ma presentano solamente dei “ruoli” (Ricercatore, Analista, Trascrittore, Narratore, Archivista).

Apprezziamo il tentativo di suggerire una suddivisione dei compiti per i giocatori, anche se abbiamo trovato il tutto un po’ deboluccio visto che, come avveniva in Detective originale, è difficile relegare una persona a un solo ruolo in questo tipo di gioco.

Come conseguenza del ridimensionamento dei ruoli, anche i segnalini abilità sono ora tutti uguali senza quindi alcuna differenzazione di utilizzo.

Sono presenti solo due token di legno nella scatola: uno per segnare il tempo (cronografo) e l’altro per gli spostamenti degli investigatori (auto) sul tabellone (quest’ultimo è in cartoncino leggero, ma funzionale per il poco utilizzo che se ne fa). Anche questi materiali sono presenti in entrambe i giochi, così come i segnalini speciali.

Novità per Detective – Prima stagione invece sono le carte ritratti dei sospettati che prima erano solo vendute separatamente e invece ora sono già presenti nella scatola base: per un gioco che fa del realismo la propria forza, troviamo che questa sia stata un’aggiunta azzaccata che permette agli investigatori di poter creare davvero mappe mentali, collegamenti tra i personaggi e seguire le indagini in modo molto più coinvolgente. 

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Gli identikit dei personaggi, questa volta inclusi nel gioco!

Tutto qui? Sì, perché la differenza la fa la storia e quelle meccaniche, già apprezzate nel predecessore, che ricreano un mondo “open” dove i giocatori si trovano a usare non solo il database della polizia (abilmente creato sul sito https://antaresdatabase.com) ma anche la reale connessione internet per ricercare o approfondire le indagini!

Le regole di gioco sono state semplificate ma le dinamiche restano le stesse (se ancora non l’avete fatto e non le conoscete, vi ri-invitiamo a leggere la recensione qui). Anche la gestione del tempo è più semplice ed evita di riproporre la gestione dei vecchi segnalini stress che spesso potevano forzare anticipatamente il termine della partita.

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il nuovo tabellone di Detective – Prima stagione

Tornando alle storie, l’altra grande differenza è che ogni mazzo ha una storia a sé stante, senza alcun collegamento tra loro come era presente nel Detective originale (espediente narrativo che noi avevamo apprezzato comunque tantissimo, in quanto ci lasciava l’idea di un’indagine che proseguiva nel tempo, ma che necessariamente richiedeva un impegno ai giocatori che dovevano tarare le serate di gioco per una “campagna”).

La durata di ogni storia è circa di 2 ore, anche se con il nostro modus operandi dettagliato, ricco di discussioni, ipotesi… poche volte noi abbiamo finito prima di 3 ore (ma che soddisfazioni!).

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La cover del primo caso: Cause Naturali (?)

Letto l’incipit di ogni storia sul manuale delle istruzioni, tutto il resto del gioco si sviluppa leggendo le carte e le piste che ognuna di esse apre: il moltiplicarsi e diramarsi di queste vi richiederà di compiere scelte, seguire dei filoni e, purtroppo, abbandonarne altri!

Il tutto si alterna in questo modo fino alla fine delle ore (nel gioco, non nella realtà) che avete a disposizione per risolvere quello specifico caso: resta infine anche in questa versione la verifica finale sul sito con le domande a cui rispondere per verificare se avete o meno passato il caso e con che “voto”!

Terminiamo con una breve descrizione delle ambientazioni dei 3 casi inclusi nella Prima stagione:

    1. Cause naturali – Il professor Higgs, noto scienziato dell’istituto di Biologia (nonché collaboratore dell’FBI), è stato trovato morto proprio nel suo laboratorio. É lo stesso FBI a chiedere il vostro aiuto per capire se le cause della morte sono quelle che appaiono a prima vista. 
    2. Sangue, inchiostro e lacrime – Ambientazione completamente diversa e niente spostamenti tra laboratori e uffici: tutto il caso si svolge in un maniero dove il magnate Ben Hampton è solito ogni anno commemorare la morte del padre tenendo una festa in suo onore per raccontare la storia di famiglia. Peccato che sul più bello, si accasci a terra soffocando. Sarà davvero la maledizione di famiglia ad averlo colpito?
    3. Un alibi di ferro – Un salto a Boston per immergerci in un ambiente in cui la Mafia ha abbastanza potere da fare quello che vuole: in un motel viene ritrovata una vittima uccisa con due colpi al petto. Tutte le prove portano inequivocabilmente a… un uomo ricoverato in ospedale in terapia intensiva. Vi convince tutto questo? Meglio investigare più approfonditamente…

 

Conclusioni

Anche questa volta Ignacy ci ha preso, anche se con Detective – Prima stagione ci sembra un po’ che sia andato a colpo sicuro, visto che il 90% delle meccaniche sono state ereditate da un sistema di gioco solido e ben testato.

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La stazione di Polizia, uno dei luoghi da cui le vostre indagini partiranno

Alcune modifiche  al regolamento l’hanno reso più accessibile anche a giocatori più occasionali (casi stand alone, niente gestione dei segnalini stress nel gioco, solo un tipo di token abilità…) lasciando però il piacere di investigare anche a chi ha amato il suo primo capolavoro.

Trovata di marketing o meno, consigliamo caldamente anche questo Detective a tutti gli amanti del genere e… visto il titolo aspettiamo le prossime stagioni, da gustarci non appena usciranno!

Ringraziamo Pendragon Game Studio per la review-copy usata per questa recensione.

 

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Ti interessa qualche altro gioco? Forse lo abbiamo già recensito…

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