Pro: Divertente e profondo, come da tradizione.
Contro: Per certi versi simile a Carcassonne classico… ma è un male?
Consigliato a: Tutti.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Ci sono alcuni giochi che possono a buon diritto considerarsi vere e proprie pietre miliari nella storia di questo fantastico hobby, e Carcassonne è certamente uno di questi: vincitore del prestigioso “Spiel des Jahres” 2011, è uno dei giochi che conta in assoluto il maggior numero di espansioni e varianti (si veda la pagina di Wikipedia) ed è giocato e apprezzato in tutto il mondo. Al momento in cui scrivo è al tredicesimo posto nella classifica dei giochi per famiglie su BGG, ed esiste perfino in versione digitale per smartphone Android e iOS.
Abbiamo avuto il piacere di provare Carcassonne – Mari del Sud, primo di una nuova serie di giochi “alternativi” che rielaborano l’idea originale in nuove direzioni, come riporta la pagina ufficiale sul sito del publisher italiano, Giochi Uniti:
…è il primo prodotto di una nuova collana che porta i giocatori nei luoghi più belli e suggestivi del mondo per poter sperimentare nuove varianti del classico Carcassonne.
Carcassonne – Mari del Sud (nel seguito Mari del Sud) è un gioco a turni per 2-5 giocatori dai 7 anni in su, giocabile in una trentina di minuti.
Unboxing
La scatola del gioco, di dimensioni e peso ridotti e quindi facilmente trasportabile, contiene una variante esotica delle classiche tesserine che hanno reso famoso Carcassonne: dove nel gioco base erano raffigurate strade e città dalle alte mura a formare uno stilizzato paesaggio medioevale, in Mari del Sud troveremo invece assolati tratti di mare, isole tropicali lussurreggianti e pontili che collegano tra loro tipici mercatini locali e le isolette vicine. Non possono mancare i tipici meeples di legno, che comprendono questa volta 4 omini per giocatore (contro i 7 di Carcassonne) e le merci che ci consentiranno di prosperare e guadagnare punti vittoria col commercio: conchiglie, pesci e banane. Queste sono presenti in due varianti, grande e piccola, con le merci grandi che rappresentano 3 unità di merce. Molto gradevoli e colorati come sempre, i meeples di Mari del Sud: unica cosa avrei preferito che fosse più immediato riconoscere le merci grandi da quelle piccole, visto che soprattutto per un bambino potrebbe essere un po’ troppo facile fare confusione. Ma si tratta di un problema davvero secondario.
Corredano il tutto dei segnalini in cartoncino a forma di nave, che riportano sulle vele un certo numero di merci e un numero di punti vittoria, e le istruzioni, a colori e corredate di esempi. Le nuove regole non richiedono di tenere traccia dei punti vittoria acquisiti, e quindi non è incluso un segnapunti come nel gioco originale, a tutto vantaggio dell’immediatezza come vedremo.
Carcassonne sfida Carcassonne!
Già: possibile fare un Carcassonne migliore dell’originale? Inevitabile porsi questo quesito mentre si leggono le regole e ci si immerge nella prima partita.
La cornice in cui si muovono i giocatori è famigliare, tipica dei giochi di piazzamento: come in Carcassonne, il giocatore di turno pesca una tesserina, la piazza in modo che si adatti al paesaggio già presente in modo simile a un puzzle, e decide se collocare su di essa uno dei propri meeple, in modo da ottenere il massimo vantaggio in termini di punti vittoria.
La più grande novità di Mari del Sud è l’introduzione di un “oggetto intermedio” tra le azioni del giocatore e l’ottenimento dei punti vittoria. Mentre in Carcassonne il giocatore guadagna con le proprie azioni direttamente un certo numero di punti vittoria, in Mari del Sud otterrà invece una delle tre merci richieste dalle navi: conchiglie, pesce e banane. L’unico modo per accumulare direttamente punti vittoria sono le tessere Mercato, che funzionano in modo simile al Monastero di Carcassonne: quando tutte le tessere adiacenti sono state posizionate il Mercato frutta al giocatore che ci ha “investito” un proprio meeple la nave di valore più alto tra le 4 che sono sempre a disposizione dei giocatori. Per il resto, alla fine di ogni turno di gioco potremo scartare merci corrispondenti a quelle disegnate sulle vele di una delle quattro navi per appropriarcene, guadagnando i relativi punti vittoria.
Per raccogliere le banane il giocatore dovrà completare delle isole, in modo simile a quanto avveniva in Carcassonne con le città; per le conchiglie dovrà completare pontili, analoghi alle strade del progenitore; per il pesce dovrà invece completare tratti di mare, che prendono il posto dei campi. Su ognuno di questi elementi di paesaggio sono stati disegnati simbolini a forma di pesce, conchiglia e banana, di modo che il vantaggio di completare una data isola o di pescare in un dato tratto di mare dipende anche (e molto) dalle specifiche tessere pescate dai giocatori, rendendo fondamentale valutare bene quale sia la zona migliore in cui investire i propri (scarsi) meeples.
Mentre per banane e conchiglie il discorso è davvero semplice, la pesca è leggermente più complessa, visto che non è indispensabile completare un tratto di mare per appropriarsi dei pesciolini ivi contenuti. Ci sono infatti alcune tessere contrassegnate da una barchetta: se il giocatore piazza la tessera in modo che la barca entri a far parte di un tratto di mare con dei pesci e un proprio meeple/pescatore, dopo potrà immediatamente prelevare i pesci e riappropiarsi del meeple! Dovrà inoltre “nascondere” una coppia di pesci con un apposito segnalino a forma di barca, di modo che in futuro tornare a pescare nello stesso tratto di mare sarà meno vantaggioso.
Altra grande novità, i meeple sono solo quattro, ma è possibile anche rimuoverli dal tabellone senza completare l’isola/il pontile/il tratto di mare: se il giocatore ha esaurito la propria riserva di “indigeni” può decidere di riprendere un meeple precedentemente posizionato per rigiocarlo poi in un turno successivo. In questo modo si potrà tornare sulle scelte precedenti: mi sembra un’ottima idea per non penalizzare eccessivamente i giocatori che si trovassero ad avere dei meeples “bloccati”.
Al di là delle novità e delle modifiche il gameplay è rapido e immediato, adatto ai grandi e ai piccini: abbiamo davanti un tipico family game, nella migliore tradizione della serie. Non mancano divertenti colpi di scena, dovuti anche alla necessità di aggiudicarsi per primi le navi più “pregiate” in termini di punti vittoria. Alcune navi, poi, permettono di sfruttare merci di tipi diversi per soddisfare le richieste (con condizioni del tipo di “5 merci qualunque” o “due di un tipo qualunque e due di un altro tipo qualunque”), aggiungendo un ulteriore aspetto da tenere in considerazione, visto che dovremo tentare di essere parsimoniosi nell’utilizzo delle merci più rare. I giocatori più smaliziati cercheranno di bloccare i meeples nemici e di mettere in difficoltà gli avversari, ad esempio disponendo le tessere in modo da rendere improbabile la terminazione di un Mercato o di un’isola: tecnica da usare con parsimonia con i più piccoli, visto che in genere li manda in bestia! Ma alla fine il gioco è una palestra di vita, no?
Conclusioni
Bello. Mari del Sud mi è piaciuto immediatamente: per la veste grafica solare e colorata, per la sua carica innovativa che non va a scapito della giocabilità, per la sua capacità di sfidare il gioco originale uscendone… Ok, non lo scrivo: probabilmente dichiarare un vincitore non avrebbe molto senso, visto che si tratta di due giochi ugualmente intelligenti ed interessanti e strettamente correlati. Però di certo Mari del Sud è una variante riuscita di un gioco meritatamente famoso.
La scelta di abbandonare il sistema del segnapunti e di permettere ai giocatori di sapere sempre esattamente chi sta vincendo e di quanto semplifica di molto la vita ai più piccoli e ai neofiti (mentre nel gioco originale i contadini e i poderi erano valutati a fine partita, spesso stravolgendo il risultato, soprattutto se al tavolo erano presenti giocatori esperti).
Il prezzo di circa 30€ lo rende molto appetibile come regalo intelligente per un bambino o una famiglia, ma lo sapranno apprezzare tutti gli amanti dei giochi della scuola tedesca. La durata delle partite contenuta e l’immediatezza lo rendono un gioco di società molto adatto a una serata tra amici non troppo impegnativa, ma non c’è dubbio che affrontato sul serio Mari del Sud sia un gioco profondo e per nulla banale.
Si ringrazia Giochi Uniti per la review copy utilizzata per questa recensione.
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