Ecco la seconda parte dell’AAR di Twilighth Struggle (trovate l’atto primo sempre su queste pagine) che riguarderà i turni 2 e 3 e quindi con essi si concluderà la Early War. Procediamo.
Turno 2
H,2
Tra le mie carte ho l’ottima Red Scare/Purge(RS/P) che però non uso nell’Headline (per paura di Defector… paranoia again docet!) e gli preferisco Indipendent Reds, che comunque non avrà effetto e va fora definitivamente dai ball… Gli US giocano però Marshall Plan e si rafforzano in Europa, avvicinandosi ai confini sovietici (Finlandia). Quest’ultimi sono attualmente la fonte più immediata e diretta di VP in caso di Europe Scoring (che non ho nella mia mano): ho invece Middle East Scoring da far fruttare al meglio.
AR1,2
A questo punto un’analisi delle mia mano (e di quella potenziale del mio avversario), mi pone dinanzi ancora a tante e diverse possibili scelte (bello!). Gli spauracchi che possono essere in mano avversa sono Five Years Plan(FYP) e Nuclear Test Ban(NTB).
La prima potrebbe farmi scartare un carta alta o comunque importante, il che implica un’urgenza nel giocare presto una carta notevole per limitare le probabilità di perderla. La seconda, se giocata per l’evento, potrebbe far riaprire i giochi in Europa (leggi Coup/Realignment in Italia) oppure essere usata per destabilizzare in modo significativo il Medio Oriente (sono sempre 4Ops). Con entrambe può aprirsi la strada a forza di IP un po’ ovunque. C’è la possibilità che il nemico si dedichi alla Space Race con Captured Nazi, cosa che gli consentirebbe di buttare nello sciacquone spaziale fino a due carte indesiderate a turno (e c’è ne sono…): un opzione interessante per lo yankee. Comunque con la mia intelligence (ed intelligenza 🙂 ) limitata devo da scegliere… Conservo China (immune da FYP) per il prossimo turno e vado con le 4Ops di US/Japan Mutual Defense Pact collocando 3IP in Saudi Arabia (anche per impedire al mio avversario di metterci piede) ed 1IP in Laos. Il fine è di giocare il Middle East Scoring nell’AR2 e di consolidare il piedino in Sud Est Asiatico(SEA). Tutto comunque dipenderà, come sempre, anche della mossa avversaria che determinerà quale delle possibili biforcazioni prenderà il turno… E gli US fanno un bel colpo di stato in Libia e ne prendono il controllo: unica consolazione i 4IP che mi concede COMECON in Europa dell’Est, dove mi rafforzo.
AR2,2
Devo rivedere momentaneamente i miei piani in Medio Oriente e ribattere assolutamente con un Coup finché posso: RS/P per un golpe in Iran: Ok! + Controllo + Defcon su 2. Aspetto la reazione yankee… che giocano Captured Nazi e mettono in orbita l’Explorer 1. Così facendo, come accennavo, si aprono alla possibilità di avanzare veloce sulla Space Race Track mentre io sono ancora al palo: la cosa forse non è da sottovalutare.
AR3,2
Vado con il Middle East Scoring, prendo i sudati 4VP e si chiude così momentaneamente il capitolo: non mi lamento sono a 7VP, ma come detto sono abbastanza (quasi troppo) indietro nella Space Race(SR). Allo stato l’idea è di tentare una carta nella SR nel prossimo AR, quindi Fidel per un’apertura in Central America ed anche Decolonization per l’evento. Conserverei invece United Nation per il prossimo turno: vediamo comunque che combina il Kapitalista in quest’AR. Eccolo! Con NBT piazza 4Ops secche in Finlandia per il controllo: a questo punto penso che l’Europe Scoring stia arrivando! Al momento siamo in parità nel vecchio continente e per beccare qualche punto gli US dovranno lavorare con gli IP per togliermi il controllo dai BG e/o andare in Romania e tentare di acquisirne il controllo. La prima ipotesi allo stato mi pare impraticabile perche i BG sono protetti bene. La seconda ipotesi è forse poco efficiente, ancorché praticabile, perché, allo stato, richiede due AR (e quindi più facilmente contrastabile), vista la mia presenza in Romania. Vedremo se insisterà in Europa o magari si rivolgerà altrove.
AR4,2
Alla luce delle considerazioni di cui sopra, cambio idea e tenterò la SR a fine turno o anche questa volta lascerò perdere. La paura di Defectors mi ha di fatto impedito di giocare una forte Headline e quindi l’unica carta veramente papabile per lo spazio è andata. Gioco quindi Decolonization e mi assesto in SEA, anche perché difficilmente ci saranno Coups nel prossimo turno in tutta l’Asia. Gli yankee si liberano volentieri di de Gaulle leads France finanziando a più non posso la NASA: sono quasi sulla Luna ormai!
AR5,2
Vista la Defcon bassa, posso investire in SEA quei pochi IP a disposizione con relativa tranquillità: prendo possesso di Thilandia e Malesia giocando Arab-Israel War(AIW) per le Ops. Il controllo di quest’ultima ha il vantaggio di bloccare un po’ le possibili reazioni US con base in Australia. Gli US decidono di non lasciarmi la mano troppo libera in Asia e piazzano un paio di IP a Taiwan proprio con Formosan Resolution, ma non per l’evento, probabilmente nell’ottica di contrasto di una futura Korean War.
AR6,2
Decido di rinviare l’ascesa di Fidel a Cuba e, anche per la pulce nell’orecchio di una Korean War (che comunque è improbabile che il russo vinca), piazzo due IP in South Korea: è sempre un BG da contrastare agli US. Non sono andato in Pakistan per paura della Indo-Pakistan War (IPW) che, se persa, avrebbe mandato all’aria tutti i piani in Asia… E Korean War fu! Ma viene utilizzata per mandare il primo americano nello spazio, mentre Gagarin gioca ancora a fare i razzetti con i fiammiferi! La bella conseguenza è la seguente: le mie Headline saranno palesi a partire dal prossimo turno :-(. Si chiude così un turno in cui il guadagno di un paio di VP viene pagato caro sulla Space Race Track. In compenso sono avanzato in maniera importante in Asia: non mi lamento.
“Le conseguenze della pace di Yalta agitano le popolazioni degli ormai satelliti europei dell’URSS, ma non dura molto: l’ortodossia filosovietica viene presto ristabilita. Ci sarà poi lavoro extra per rifare i manti stradali irrimediabilmente rovinati dai cingoli del T54. Analogamente le verdi montagne di dollaroni US, legheranno molti paesi dell’Europa Occidentale alla superpotenza a stelle e strisce (sine die e a doppio filo). Nel contempo gli equilibri stabiliti in Medio Oriente sembrano saltare.
Con malcelata nonchalance gli sceicchi sauditi esibiscono colbacchi con la stella rossa: a 40° all’ombra anche il nostrano James Tont si sarebbe avveduto di una qualche continuità con i Commie. Come logica conseguenza, anche perché un po’ stanchini di vedere risalire il Volga da file interminabili di navi cisterna battenti bandiera con la mezzaluna, gli Stati Uniti prendono sotto la loro ala protettrice, il fu scatolone di sabbia italico … con gli annessi fiumi di oro nero. Manco a dirlo l’Unione Sovietica non ci sta proprio a givappare in quel teatro, ma la tensione si taglia con il coltello e le due superpotenze, ormai già dotate di ampi arsenali nucleari, si fronteggiano sul filo del rasoio. La catastrofe di un inverno atomico viene evitata, ma nessuno dormirà sonni tranquilli per un bel po’ di tempo. A corollario delle diverse strategie geopolitiche, una cosa è ormai certa: le mirabolanti avventure spaziali degli yankee ormai sono ammirate da tutti…anche oltre cortina.
Non dimeno gli sforzi fatti dai sovietici nella regione mediorientale (anche a costo di portare il mondo sull’orlo dell’autodistruzione) vengono ripagati da uno status quo che li vede come principali attori (o meglio burattinai) di quelle fondamentali lande. La reazione degli US si estrinseca cercando in Europa nuovi alleati. La Finlandia è il nuovo amico a cui gli USA hanno messo a disposizione nuovi mirabolanti giocattolini: le forze armate finniche vi si esercitano con passione. I russi sanno fin troppo bene quanto la cosa possa essere pericolosa…
Sempre più chiara è la dicotomia tra i “mezzi” per raggiungere il “fine” (che ovviamente è ‘”La Konquivsta Ti Monto”) tra i due capibastone: i russi coltivano l’orticello (o meglio la risaia) dell’estremo oriente (a forza di governi fantoccio) mentre lo Zio Sam prende il controllo assoluto dello Spazio con l’annessa aumentata “visione” delle mosse avversarie dovuta ai sofisticati occhi elettronici in piazzati nell’orbita terrestre. Visto che il riso abbonda nelle bocche moscovite e che le parate militari dei soldati dagli occhi a mandorla ormai rivaleggiano con quelle messe in scena sulla Piazza Rossa, gli USA (anche a costo di irritare fortemente la Cina) si vogliono affacciare dal balcone taiwanse per tappare le loro falle nel continente. Il fine è osservare ancora meglio quello che sta accadendo nel Sud Est Asiatico: non è un bel vedere… Prevedibili, ma anche efficaci, i sovietici apparecchiano per una possibile invasione della Corea del Sud, pronti a reagire al primo accenno della frase “forza di intervento UN”, però i motori avversari a scaldarsi non sono quelli dei Patton, ma quelli ben più potenti del Freedom 7 che portano il primo americano ad orbitare attorno alla Terra. Anche Nikita K. si scopre con il naso all’insù ad osservare le macchine volanti della NASA. Forse pensa che lasciare quel giovanotto, Yuri Qualchecosa, a rigirarsi i pollici non è stata una mossa così lungimirante! Ma riportando il naso sulle carte geografiche, si convice che la superficie terrestre lo vede ancora protagonista dopo tutto!”
Turno 3
H,3
Le carte rimaste nel mazzo non sono sufficienti alla bisogna e quindi si procede al reshuffle con gli scarti. Nella mia mano ho carte decisamente buone, non ultima Asia Scoring. Ho il temuto Defector, che era in fondo al mazzo, ma anche in mano mia pùo fare danni visto che la controparte ha sicuramente FYP: se la gioca nell’Headline e pesca Deflector, annulla la mia di Headline! Gioco Decolonization per aprirmi la strada in Africa visto che dal prossimo turno siamo in Mid-War, rinunciando ad un apertura più aggressiva, ma meno sicura, in Europa con Suez Crisis.
Da copione gli US vanno di FYP, il che mi fa scartare UN, forse il minore dei mali (in primis perché non ha pescato Defector) e posso mettere tranquillamente il piede in Africa mentre mi barrico in SEA. In effetti le altre carte sono tutte più importanti nella situazione attuale: mi è andata di lusso.
AR1,3
Comunque FYP mi costringe a giocare D&C anche per l’evento (in assenza di UN): la Defcon si abbassa (a 2, buono: no more Coups nei BG) e dà però 3VP agli US (no buono). Con gli IP mi rafforzo in Europa per prevenire gli eventuali effetti di East Eurpean Unrest (EEU) e dei colpi di mano a forza di IP. Gli US rispondono con la temuta EEU, ma per andare a mettere il cappello sul nuovo continente (2IP in Mexico e 1IP in Colombia): anche loro si mettono, giustamente, nella prospettiva della Mid-War che si apre nel prossimo turno.
AR2, 3
Mi decido a giocare China sia perchè ho Asia Scoring e sia per la presenza nella mia mano di IPW che giocata per l’evento, potrebbe darmi altri VP oltre che MilOps. Con il bonus di +1 Ops che China consente se giocata completamente in Asia, colloco 2Ip in Pakistan e 3IP in india: l’Asia è sempre più rossa!
L’avversario prende il controllo della Romania con i 3 IP che mette a disposizione RS/P giocata per le Ops. Chiaramente ciò è conseguenza dell’Europe Scoring che il mio avversario ha sicuramente in mano: devo contrastare senza se e senza ma ed infatti…
AR3,3
…vado di Romanian Abdication (altra carta utile, che con una buona dose di fortuna, ho pescato in questo turno) giocata per l’evento: riprendo il controllo della Romania e scaccio gli US.
A questo punto gli US fanno b-e-n-i-s-s-i-m-o a giocare comunque Europe Scoring (0VP) per limitare i danni: ero pronto a giocare Suez Crisis che mi avrebbe permesso di andare molto avanti nei VP . Avevo infatti ricostruito le premesse per un bel bottino in Europa, ma lo yankee ha sentito la puzza di bruciato per tempo: bravo!
AR4,3
A questo punto la tavola è imbandita in modo molto allettante in Asia e non trovo alcuna ragione per non giocare subito Asia Scoring: così facendo mi prendo 7VP e vado a 9VP in totale. Gli Stati Uniti si liberano di Warsavian Pact buttandola volentieri nella SR, ma ad Huston hanno problema (ante litteram) e quindi niet e devono (per fortuna) rinunciare ai succosi 3VP che con un successo avrebbero portato a casa.
AR5,3
Mi alletta il Coup in Colombia con Deflector per entrare in Sud America ed allo stesso tempo rendere più difficoltoso un rientro americano. Il dado mi aiuta e la cacciata americana è rimpiazzata da tre IP sovietici: niente di troppo entusiasmante poiché va considerato che la stabilità colombiana è solo uno, quindi i Coups sono sempre abbastanza semplici e con loro i cambi di casacca. Gli US si sbarazzano di Socialist Government nello spazio, ma il programma Apollo stenta ancora a decollare.
AR6,3
Il successo in Colombia va monetizzato prima che sia tardi e con Suez Crisis per le operazioni vado in Venezuela ed il punto restante in Grecia (in funzione anti Brush War in Italia). Ma lo yankee non teme l’avvento di Fidel a Cuba ed usa tale carta per un contro-coup in Colombia, che in questo modo viene sottratta con successo ai mangia-bambini. Con questa mossa gli US guadagnano anche le MilOps necessarie per il turno. In Sud e Centro America si sono aperte ufficialmente le danze, come deve essere visto che siamo alla vigilia della fase successiva: MID-WAR!!!
“Dopo la WWII, la voglia di affrancarsi dal giogo coloniale è inarrestabile e molti paesi riescono a conseguire l’agognata indipendenza. La cosa, per quanto benedetta formalmente da entrambe le superpotenze, viene decisamente “gestita” meglio dai sovietici che riescono a portare nell’ovile socialista molte pecorelle. Gli sforzi degli Stati Uniti per mettere un freno a tale espansionismo, per quanto efficaci sull’opinione pubblica occidentale, si traducono in veementi ma poco fattive risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: un cane che abbaia ma…
L’Amministazione US prova nel contempo a rispolverare il sempreverde “l’America agli Americani” e quindi comincia a perseguire l’obbiettivo di una egemonia nel Nuovo Continente. Questa reazione muscolare degli US produce i suoi effetti e forse anche aldilà delle intenzioni di Ike & C. Comunque, se da un lato l’esacerbarsi dei rapporti tra USA e URSS raggiunge nuovamente i livelli di guardia, le manovre diplomatiche statunitensi fanno si che l’opinione generale è che sono i sovietici ad aver tirato troppo la corda. Lo Zio Sam mette così in carniere anche il risultato di porre un piccolo freno all’avvicinamento di alcuni paesi nell’orbita russa, raffreddando i loro bollori per il socialismo reale. I bolscevichi reagiscono con un comunistissimo “me ne frego!”… ed a ragione, visto che da li a poco l’intero subcontinente indiano entra comunque nell’area filo sovietica! Gli Stati Uniti sanno che qualsiasi colpo di mano, per ristabilire un rapporto di forze a loro più favorevole in Asia, è ormai scarsamente fattibile… Capito ciò, vedono nell’Europa ancora una speranza di far valere pesantemente il loro ruolo di baluardo al comunismo dilagante ed agiscono di conseguenza. Ammaliano la debole monarchia romena con la promessa di un pezzetto di Piano Marshall anche per loro… ma alla fine della fiera sono le pressioni del limitrofo, ingombrante e potente vicino ad avere al meglio e gli USA si rivelano lontani ed incapaci di un fattivo contrasto. Così fallisce il tentativo della Romania di restare, unico paese dell’Europa dell’Est, fuori dall’orbita sovietica. Ben consapevoli di dove tira l’aria, gli yankee incassano gli scarsi, ma sufficienti, benefici diplomatici derivanti dalla loro politica “soft”, ed evitano con successo lo strabordare del comunismo in tutto il vecchio continente.
La diplomazia US, nonostante alti e bassi, ha fino a questo punto contrastato con qualche efficacia lo spargersi della dottrina sovietica “all over the world”, ma la carta geografica è impietosa. In particolare ciò è drammaticamente vero in Asia, dove le poche roccaforti del mondo libero sono seriamente minacciate: in tutto il continente la vodka è ormai molto più di casa che la Coca Cola. Impietosi sono anche gli stop subiti dalla finora ben oliata macchina spaziale americana che tanto aveva dato sia in termini propagandistici che tecnologici. Come se non bastasse, gli US faticano non poco nel contrastare i comunisti sudamericani. Quest’ultimi, anche se non senza difficoltà, si stabiliscono anche li seppure poco più che in embrione, ma senz’altro la macchia più grave per l’Amministrazione US è l’ascesa dei “barbudos” a Cuba…”
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