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Avete giocato a biglie da bambini? Quelle di plastica, dico, magari coi disegni dei ciclisti, come si usavano tanti anni fa. Che bei ricordi… in spiaggia col papà e il fratellino. Mio papà prendeva per le caviglie me o mio fratello e usava il nostro fondoschiena per scavare il tracciato di massima; poi avanti con secchiello e paletta, per aggiungere curve paraboliche, buchi insidiosi, trappole,
strettoie… Fondamentale l’acqua, per evitare che la sabbia frani e rallenti le biglie. E poi via con la gara. La pallina si colpisce con l’indice o il medio, trattenendo il dito col pollice e poi lasciandolo andare di colpo; oppure col pollice in caso di spazio ridotto o di tiri particolari, trattenendolo con l’indice. Ricordo che inevitabilmente altri bambini volevano aggregarsi e giocare con noi, e così (come tutti i giochi di società che si rispettino) la scusa delle biglie era anche un modo di farci conoscere altri bambini. Ora sembra un gioco un po’ superato, e in certi posti di mare è diventato perfino difficile trovare le apposite biglie: ma sulla riviera romagnola, ad esempio, dove la sabbia è tanta e c’è ancora spazio per i bambini (e non solo per ombrelloni a caro prezzo), è ancora possibile trovare nei negozi di giocattoli le classiche retine piene di palline colorate.
Che peccato che si possa giocare a biglie solo al mare! Direte voi. E qui vi sbagliate!
Esistono giochi delle biglie per bambini adatti all’uso domestico, lo sapevate? Ad esempio ne esiste uno della Quercetti, che consiste in una pista di plastica assemblabile, con tanto di ostacoli. Ne avevo uno simile da piccolo, ma devo dire che si tratta di un gioco veramente da poco… il motivo è semplice: le palline scorrono eccessivamente sulla plastica, e sono quasi incontrollabili. Ci ho giocato pochissimo.
Poi un certo signore (Jean du Poel) ha avuto l’idea giusta…
PitchCar: il gioco delle biglie DA TAVOLO!
…ovvero rimpiazzare le biglie con delle “monetine” di legno, e la pista in plastica con una pista di legno laminato. Usando i giusti materiali, col giusto coefficiente di attrito, si ottiene un adeguato controllo: e questo è PitchCar!
Del gioco esistono due versioni, entrambe pubblicate dalla Ferti, che differiscono essenzialmente nella “taglia”: la versione classica (quella originale) è piuttosto ingombrante, e richiede un tavolo di grosse dimensioni. Così l’autore del gioco ha proposto la versione MINI, che è quella che ho scelto io: qualsiasi tavolo da cucina è in grado di ospitare un tracciato di una certa dimensione, ed essendo anche le pedine proporzionalmente più piccole il gioco è sostanzialmente identico. Inoltre la versione MINI, richiedendo meno forza nel colpire i segnalini, è a detta di molti più adatta ai bambini (fonte BoardGameGeek).
Ma vediamo nel dettaglio il contenuto della scatola base (come vedremo esistono quattro “espansioni” acquistabili separatamente): 6 rettilinei di legno laminato nero, 10 curve a 90° dello stesso materiale, guard rail rossi sufficienti per tutti i 16 pezzi, 8 segnalini di legno colorati, 8 adesivi a forma di macchinina per personalizzare i segnalini, un adesivo con la linea di partenza da attaccare su un rettilineo. E’ presente un foglio di istruzioni con alcune piste, ma basta un pizzico di fantasia per inventare le proprie…
I pezzi che formano la pista hanno una scanalatura per il guard rail; per le curve è sull’esterno della curva, mentre i rettilinei ce l’hanno da un lato solo. In questo modo è possibile disporre il guard rail in modo da facilitare i tiri, oppure si può metterlo “dal lato sbagliato” in modo da obbligare a una maggiore cautela.
Le regole
Banali, a prova di bambino! Essenzialmente i giocatori colpiscono il proprio segnalino a turno:
se il segnalino va fuori bisogna rimetterlo nel punto da cui lo si è tirato e saltare il turno. Il primo giocatore che effettua il numero di giri prestabilito vince. Ci sono anche alcune modalità di gioco alternative suggerite dalle regole, ma è evidente che si può giocare in qualsiasi modo vi venga in mente… alcune idee che ho provato:
I campi minati: alcune porzioni di pista sono contrassegnate come “minate”, se il segnalino si ferma su quelle sezioni si capovolge e si salta il prossimo turno.
Corsa a tempo: si gioca uno per volta, bisogna completare un giro col minor numero di tiri possibile.
Inseguimento: i giocatori non si alternano al tiro: a ogni “round” tira sempre per primo chi è in testa, poi il secondo, poi il terzo e così via. Grosso vantaggio: se ci sono molti giocatori non ci si sbaglia con l’ordine! Ma soprattutto, se la pedina B è subito dietro la pedina A, bloccando il tiro di B, A riceve il suo turno sempre prima di B, liberando il tiro a B.
Basta definire bene le regole prima della partita, e il resto è questione di fantasia.
Le espansioni
Esistono quattro espansioni:
- la prima include 2 salti e speciali elementi per realizzare incroci (pensate ad esempio al tipico “8”), oltre a un rettilineo con strettoia e a 4 curve con strettoia.
- la seconda include 2 curve, 2 rettilinei e 4 elementi curvi di 45° (mezza curva)
- la terza include 2 super-rettilinei, ciascuno equivalente a 4 rettilinei normali
- la quarta include 2 incroci
Le possiedo tutte tranne l’ultima; la terza è forse superflua, mentre le prime due sono fortemente consigliate per apprezzare appieno il gioco.
Portabilità
Riesco a far stare i pezzi delle prime tre espansioni in una sola scatola da scarpe. I lunghi rettilinei della terza espansioni sono inevitabilmente scomodi da portare in giro. Volendo si può selezionare una parte dei pezzi e usare la scatola del gioco base per portare PitchCar in vacanza con voi! Cosa che sicuramente questa estate non mancherò di fare.
Grandi e piccini
Mio figlio di quasi 6 anni gioca piuttosto bene; bambini coetanei possono giocarci da 5 anni in su, direi. Quando gioco con mio figlio gli consento di ritirare il suo segnalino gratuitamente 1 volta per ciascun tiro: in questo modo ha più probabilità di me di vincere (e lo fa!).
Ovviamente è un gioco che richiede una certa manualità, ma meno di quella che potreste immaginare. Se non siete dei veri imbranati vi basterà qualche tiro per prendere le misure e iniziare a giocare. Questo lo rende un ottimo gioco da fare con amici o parenti, visto che non basta pochissimo tempo per spiegare le regole e iniziare a giocare. La durata della partita sta a voi, basta stabilire prima il numero di giri!
Difetti
Forse una maggiore varietà di elementi non sarebbe stata una cattiva cosa; comunque acquistando tutte le espansioni si possono già realizzare moltissimi tracciati interessanti. Un difetto denunciato da molti giocatori è la possibilità che nel punto di giunzione di due elementi ci sia un piccolo dislivello in grado di far deviare il segnalino o di farlo schizzare fuori dalla pista: personalmente non ho rilevato questo difetto, e se talora ci può essere un piccolo dislivello non mi sembra che sia tale da inficiare i risultati della partita o il divertimento del gioco.
Il difetto principale finisce per essere il prezzo: il gioco base costa 35 Euro, e le espansioni circa 20 Euro l’una. Non è poco, ma i materiali sono buoni… può essere un leggero fastidio riassemblare i guard rail, ma se non fossero stati removibili sarebbe stato impossibile riporre i componenti in così poco spazio.
In conclusione
Consigliato, per evidenti motivi; consigliatissimo a chi ha bambini da 5 anni in su. Credo che l’opportunità di far fare giochi di società ai bambini vada sempre colta al volo: il rispetto delle regole, la necessità di saper perdere divertendosi lo stesso, lo stare insieme sono elementi fondamentali dell’educazione. Inoltre per i più piccoli è un esercizio di manualità e perfino di “strategia”: ho notato in mio figlio un miglioramento sia nella precisione dei tiri, sia nello sfruttamento dei guard rail per migliorare le proprie traiettorie (ad esempio con tiri “a rimbalzo”).
A volte i bambini si arrabbieranno per qualche errore di troppo in un momento cruciale della gara: ma basta che “casualmente” qualche volta facciate anche voi errori catastrofici a far ritrovare loro la fiducia. E come dico sempre: NON DIMENTICATE DI FARLI ANCHE PERDERE! Per un momento saranno tristi, magari, o vorranno smettere di giocare: sta a voi dimostrare loro che il divertimento, quando si è tra amici, a volte passa anche per la sconfitta. E’ inevitabile!
Ai grandi a cui l’ho fatto provare è piaciuto mediamente abbastanza, anche se non piace in genere alle persone molto sedentarie (richiede di stare in piedi intorno a un tavolo, cambiando spesso posizione a seconda di dov’è il segnalino). Chi ama invece i giochi che richiedono abilità manuale (es. biliardo) lo apprezza molto.
Per chi volesse comprarlo, PitchCar e PitchCar Mini sono in vendita in numerosi negozi di e-commerce stranieri e anche in qualche negozio italiano, come ad esempio questo.
Mi sembra che sia tutto: buon divertimento!
Questa mia recensione è pubblicata anche sul sito Ciao.it, con la cortese autorizzazione dello staff
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