Pro: Tesseract è un filler intrigante, un buon introduttivo e una buona aggiunta alla borsa mare!
Contro: Il gioco alla lunga è un po’ ripetitivo; molto astratto.
Consigliato a: Chi è alla ricerca di un gioco “leggero” ma “di spessore” da portare in gita e in vacanza.
[starset]
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario: assente
Incidenza della fortuna: sufficiente
Idoneità ai Neofiti: buona
Tesseract è un gioco di carte per 2-4 giocatori, edito da Giochi Uniti/Stratelibri e adatto dagli 8 anni in su. Ma prima di iniziare… sapete cos’è un tesseratto? E il Tesseract? Procediamo quindi con ordine. Un tesseratto (tesseract in inglese) è un ipercubo, cioè l’equivalente di un cubo nello spazio a quattro o più dimensioni. Per chi volesse approfondire, troverà su Wikipedia tutte le informazioni che un appassionato di geometria può desiderare. Ma il Tesseract è anche un oggetto misterioso (ovviamente di forma cubica) inventato dalla Marvel, un oggetto potentissimo contenente energia cosmica, in grado di alterare il destino dell’universo intero. In italiano, il termine è stato tradotto in un meno evocativo Cubo Cosmico. Lottano per impossessarsene alcuni dei più potenti cattivi delle saghe Marvel, e l’oggetto è anche al centro delle trame di alcuni dei recenti lungometraggi dedicati ai celebri supereroi dei fumetti.
Tornando al nostro gioco, in Tesseract impersoneremo una delle quattro “divinità maggiori” e dovremo manipolare il “Cubo Cosmico”, in modo da ottenerne il maggior potere possibile… Ovviamente per dominare l’universo, alla faccia delle altre tre divinità rivali!
Unboxing
Tesseract appartiene alla categoria “introduttivi/filler”: la piccola scatola, dal prezzo accessibilissimo di 17.50€, contiene 88 carte quadrate, 9 cubetti di legno (di cui uno arancione e gli altri gialli) e le istruzioni.
Dal punto di vista realizzativo un gioco di questo genere non consente grossi spazi di manovra: la grafica è funzionale e il manuale adeguato. Se siete collezionisti, vi salterà all’occhio però una piccola anomalia: le carte hanno dimensioni leggermente fuori standard, visto che il lato è di 75 millimetri, quando le bustine di sagoma quadrata in commercio sono tipicamente di 70×70 e 80×80 millimetri. Se siete dei veri geek, sappiate però che ESISTONO le sleeves 75×75… Peccato che dovrete farle arrivare da lontano!!!
Salvo salti mortali, quindi, niente sleeves: peccato, perché il gioco richiede comunque di mescolare i due mazzi in cui sono suddivise le carte, e non essendo queste telate finiranno certamente per logorarsi un poco, a lungo andare. Preparatevi a rispolverare qualche trucchetto anti-usura. Non li conoscete? Che il Tesseract vi fulmini! Il più semplice è quello di dividere le carte in piccoli mazzetti più volte, senza preoccuparsi di mescolarle molto; oltretutto, nel caso delle carte equilibrio è praticamente irrilevante l’ordine in cui vengono pescate.
Adesso che avete provveduto a mescolare le carte, è venuto il momento di conquistare l’universo!
Logica e colpo d’occhio…
Passiamo ad analizzare lo svolgimento di questa battaglia cosmica tra divinità. Gli ingredienti per una zuppa gustosa ci sono tutti, a giudicare dalle regole. Un mazzo di carte “Intervento divino”, divise in tre colori (blu, rosso e giallo) e appartenenti a 6 diverse divinità minori formeranno il Tesseract, un reticolato quadrato di 3 carte per lato (per fortuna bidimensionale! Pensate se fosse stato a 3 o 4 dimensioni…): i giocatori partono con due di queste carte in mano (che sono quindi segrete) e possono usarle per alterare la conformazione “cromatica” delle 9 carte in gioco.
Un secondo mazzo di carte, dette “carte equilibrio” mostra, invece, le configurazioni del Tesseract che conferiscono tre punti vittoria ciascuna ai giocatori che le realizzeranno: ogni carta riporta la posizione di una carta rossa, di una gialla e di una blu, e ogni giocatore deve valutarla osservando il tabellone dal suo punto di vista, guardando le 9 carte in gioco dal lato dove è seduto. Bisognerà quindi avere cura che ogni giocatore scelga un diverso lato del Tesseract a inizio partita.
Il gioco si svolge a turni alterni; nel proprio turno si può svolgere solo una delle tre azioni possibili:
– pescare una carta equilibrio a scelta tra quelle disponibili e scoperte, sempre pari al numero dei giocatori, ma solo se si hanno in gioco meno di 2 carte equilibrio;
– pescare una carta intervento divino, ma solo se si hanno in mano meno di 5 carte di questo tipo;
– giocare una carta intervento divino dalla propria mano sul Tesseract, sovrapponendola a una di quelle già presenti e applicandone gli effetti speciali.
Alla fine di ciascun turno, il giocatore dovrà verificare se una o più carte equilibrio corrispondono all’attuale configurazione cromatica del manufatto cosmico, e in questo caso potrà metterle da parte, “segnando” così 3 punti potere sul proprio ruolino.
Come avrete probabilmente immaginato, ciò che rende interessante questo gioco sono i 6 poteri speciali delle divinità minori, disegnate sulle carte intervento divino, che si attivano quando ne giochiamo una sul Tesseract:
- prendere subito una carta equilibrio dal mazzo (cioè non dal “mercato” comune di carte scoperte, ma dal mazzo coperto!);
- giocare una seconda carta intervento divino;
- rubare una carta intervento divino a un altro giocatore;
- pescare due carte intervento divino dal mazzo;
- vincere un punto potere sotto forma di cubetto giallo;
- far scorrere una riga o una colonna del Tesseract a piacere di una posizione in direzione orizzontale oppure verticale.
L’ultimo potere varia la struttura del Tesseract in modo simile al cubo di Rubik e spesso, se usato oculatamente, permette di completare almeno una carta equilibrio; ma anche gli altri poteri sono utili e importanti, quindi valutateli sempre con attenzione. Servono tempismo e logica per trarre il massimo da ogni situazione: a volte la mossa migliore è danneggiare gli avversari, allontanandoli dal completamento delle loro carte equilibrio, piuttosto che privilegiare in modo “cieco” e scriteriato i propri obiettivi.
Il gioco termina appena finisce uno dei mazzi, oppure con l’esaurimento della scorta di cubetti gialli.
Il bilanciamento appare più che buono: nelle numerose partite giocate, il punteggio finale dei giocatori è sempre stato abbastanza omogeneo, e in più di una situazione sono stati i cubetti gialli a rompere il pareggio.
Conclusioni
Tesseract è un buon gioco introduttivo, che si avvantaggia di un regolamento semplice e di una meccanica interessante e abbastanza originale. È facilmente trasportabile e richiede una superficie di gioco contenuta: insomma, è pienamente approvato per giocare sotto l’ombrellone!
Il tema si sente molto poco, anche se si tratta fondamentalmente di un astratto con una “verniciata” tematica che aiuta i più giovani a interessarsi alle dinamiche del gioco.
L’età minima indicata dalla confezione -8 anni- ci sembra corretta, anche se i più grandi dovranno probabilmente attribuirsi un handicap in termini di punti per bilanciare la partita coi più piccoli.
La partita generalmente dura meno di mezz’ora, se non ci si lascia cogliere dalla famigerata paralisi di analisi: d’altra parte, è vero che la realizzazione di combo complesse potrebbe facilmente “indurre in tentazione” i giocatori più esperti. Il gioco scala bene in 2-3-4 giocatori, anche se -a tavolo pieno- i tempi morti diventano più percepibili.
Più sale il numero dei partecipanti, più diventa complesso e dispendioso cercare di non avvantaggiare un avversario mettendo una certa carta intervento divino in gioco. Per fortuna, le azioni possibili sono soltanto 3 e solo una (giocare una seconda carta intervento divino) richiede un’attenta analisi prima di essere effettuata.
Siamo convinti che giochi come Tesseract abbiano l’encomiabile caratteristica di portare il gioco di società sui tavoli da picnic, in spiaggia, in ufficio e in mezzo a persone ancora abituate a concepire come uniche carte esistenti quelle da poker oppure da briscola. C’è un mondo da scoprire… e il Tesseract potrebbe essere lo strumento giusto per farlo.
Si ringrazia Giochi Uniti per la review copy usata per questa recensione.
Autore: Giuliano Acquati, Lorenzo Tucci Sorrentino
Anno: 2015
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