SINTESI
Pro: semplice, immediato, ma dannatamente difficile; adatto a tutti, anche ai bambini in età scolastica.
Contro: diventiamo ripetitivi se vi ricordiamo che è davvero difficilissimo da completare? Inoltre, l’alea ha sempre e comunque un certo peso.
Consigliato a: chi aveva già apprezzato il precedente The Game e vuole mettersi di nuovo alla prova; i giocatori – anche occasionali – che vogliono un gioco tascabile ma infinitamente rigiocabile e sfidante.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
buona
Incidenza della fortuna:
discreta
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
S. Benndorf, R. Staupe
Grafica ed illustrazioni:
O. Freudenreich
Anno:
2016
Attenzione! La seguente recensione vuole mettere in evidenza le differenze di The Game Extreme rispetto alla versione precedente del gioco, denominata semplicemente The Game, che era già stata analizzata in dettaglio in questo precedente articolo: il regolamento è rimasto immutato, così come l’ambientazione e i materiali; vi invitiamo pertanto a rileggerlo qualora non l’aveste già fatto, perché il recensore darà per acquisite diverse informazioni in esso contenute.
PREMESSA:
Inutile ribadirlo: The Game è sicuramente uno dei card game che ha riscosso più successo nell’ultimo anno, vuoi perché si spiega in un baleno e scala perfettamente da 1 fino a 5 giocatori, vuoi perché completarlo è maledettamente difficile e offre quindi un’esperienza estremamente sfidante, per quanto astratta.
A distanza di pochi mesi dalla sua prima pubblicazione, è stata lanciata una prima espansione (The Game On Fire), che introduceva un set di carte sostitutive che rendevano ancora un pochino più difficile il gioco: come abbiamo avuto modo di vedere, questa espansione è stata inserita nell’edizione italiana di The Game e, a nostro avviso, è consigliabile utilizzarla fin dalla seconda partita (o quantomeno subito dopo il primo successo) per “inasprire” le meccaniche.
Ciò nonostante, negli ultimi mesi sul web non sono mancati i commenti dei giocatori più spavaldi che, dopo diversi “trionfi”, hanno perso lo stimolo a giocarci: evidentemente, l’editore Nürnberger Spielkarten Verlag non è rimasto insensibile e, così, ha lanciato da poco una sorta di “reboot” (passateci la metafora cinematografica) del gioco, intitolato The Game Extreme.
IL GIOCO:
La confezione ha le stesse identiche dimensioni di quella della versione precedente e anche all’interno la dotazione è la medesima: cambia soltanto il colore dominante, che passa dal rosso al blu, conferendo al progetto grafico un tono ancora più cupo e minaccioso.
Anche il regolamento è lo stesso, quindi chi conosce già la versione precedente potrà affrontarlo immediatamente senza alcun timore. C’è una sola differenza, ma – come vedremo – è talmente sostanziale da elevare al quadrato la difficoltà del gioco: le 98 carte, sempre numerate da 2 a 99, possono ora presentare diverse icone, che implicano delle importanti variazioni al regolamento (nessuna delle quali a favore dei giocatori).
Queste icone sono 6 in tutto e sono raggruppate in 2 macro-categorie differenti:
- 3 di queste hanno il fondo arancione e l’icona del fulmine; questo significa che si attivano subito, appena vengono giocate e gli effetti sono i seguenti:
- Stop: il turno del giocatore che l’ha calata termina immediatamente;
- Teschio: se non viene immediatamente coperta dallo stesso giocatore che l’ha calata, la partita termina seduta stante con una sconfitta;
- 3! : il giocatore di turno deve calare esattamente 3 carte, né una di più né una di meno.
- Le altre 3 hanno il fondo azzurro e il simbolo dell’infinito; questo significa che il loro effetto rimane attivo fintanto che la carta in questione non viene coperta:
- Testa barrata: è vietato parlare tra i giocatori (nel solitario non conta);
- 10 barrato: è vietata la cosiddetta “mossa del gambero”, ovvero non si può andare indietro di 10 in nessuna delle 4 pile;
- pila di carte con 2 frecce: ogni giocatore può calare le proprie carte solo in una delle 4 pile;
- pila di carte con una mano e un 1: alla fine del proprio turno, ogni giocatore pesca soltanto una carta dal mazzo (senza reintegrare l’intera mano: appena, però, la carta viene coperta, è possibile tornare al valore standard di carte in mano).
CONSIDERAZIONI:
Come avrete già intuito, l’autore è pienamente riuscito nel suo intento: The Game Extreme è ancora più difficile del suo “antenato” e le situazioni in cui i giocatori verseranno in condizioni disperate aumenteranno esponenzialmente. Per questo, le comunicazioni (e la rabbia…) tra i giocatori saranno ancora più presenti e importanti (e la carta che le vieta risulterà per questo ancora più sgradita).
Ad onor del vero, al nostro primo tentativo siamo riusciti a finire la partita con sole 5 carte in mano tra tutti i giocatori, ma effettivamente avevamo già alle spalle innumerevoli partite con The Game. Riuscire, però, a completare con successo The Game Extreme ci sembra davvero un’impresa al limite dell’impossibile, quindi chi cerca una sfida ancora più impegnativa sarà estremamente soddisfatto da questo titolo, mentre chi si demoralizza e cede facilmente alla frustrazione farebbe meglio a tenersene alla larga.
Concludendo, non ci sentiamo di consigliarne l’acquisto a chi già possiede The Game, perché le differenze tra i due non sono eclatanti; per contro, a chi stesse valutando l’acquisto del gioco suggeriamo di scegliere questa nuova edizione, che comunque consente di giocare anche alla versione classica (è sufficiente ignorare le icone sulle carte), ma ha una longevità superiore, una maggiore versatilità (potrete usarlo sia con i principianti che con gli esperti) e, inoltre, sul sito dell’editore è disponibile il regolamento in italiano, quindi non si pongono problemi linguistici di sorta.
SOTTOFONDO MUSICALE:
Il brano “My favourite game” dei The Cardigans.
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