Pro:   Divertente, piuttosto immediato

Contro:  Prezzo elevato, difficoltà troppo casuale

Consigliato a: Chi ama i personaggi Marvel, e a chi cerca un gioco di complessità medio-bassa adatto anche ai più giovani (occhio però, è in inglese…)

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Non sono stato un gran lettore di fumetti, ho sempre preferito i libri; ma negli ultimi anni la Marvel ha investito moltissimo sugli adattamenti cinematografici, e abbiamo avuto tutti modo di seguire in tv o al cinema le gesta di molti degli eroi più noti della celeberrima casa editrice: Iron Man, Capitan America, Hulk, Wolverine, Spider Man, i Fantastici Quattro, Thor, Daredevil…

Penso che in questi fumetti ci sia qualcosa di positivo per i giovani di oggi. In un’era in cui gli esempi positivi sono sempre più latitanti, in cui i potenti appaiono sempre più lontani dalle masse, il ruolo del supereroe diventa più che mai quello di ricordare che “da un grande potere derivano grandi responsabilità” (frase celebre dello zio Ben a Peter/Spider Man), e di ricordarci l’importanza dell’amicizia, del sacrificio, del coraggio. Anche i cattivi fanno riflettere: spesso sono convinti di fare la cosa giusta, di seguire un sogno legittimo, per poi essere corrotti dal potere e dell’ambizione…

Il gioco di cui vi parlo oggi ha per protagonisti i personaggi Marvel, e vi permetterà di coalizzarvi con altri giocatori per tentare di combattere le trame malefiche di quattro dei “cattivoni” ideati per incarnare l’essenza della malvagità. Si tratta di Legendary, un gioco di carte cooperativo-competitivo, adatto anche al gioco in solitario, edito dalla Upper Deck Entertainment e reperibile in Italia a un prezzo di circa 80€ (solo in lingua inglese). Una prima espansione è da poco disponibile al prezzo di circa 45€, ma questa recensione si riferisce esclusivamente al gioco base.

Unboxing

Il prezzo elevato è giustificato dal numero di carte contenuto nella confezione, ben 500. Sono inclusi i mazzi di 15 eroi Marvel, che andranno a formare i mazzi dei giocatori, e molte altre carte, di cui avremo modo di parlare in seguito. La scatola contiene poco altro: un tabellone rigido di qualità discreta, le istruzioni, e numerosi separatori per organizzare le carte.

Davvero ben concepita questa scatola!

Davvero ben concepita questa scatola!

La scatola è in assoluto la migliore che mi sia capitato di utilizzare! Spesso una volta staccati i pezzi e/o imbustate le carte la scatola si rivela completamente inadeguata a contenere il gioco, ed è necessario adattarla comprando contenitori, usando elastici o aguzzando l’ingegno. Questa volta, invece, la scatola è stata perfettamente progettata per contenere le 500 carte (e anche di più) anche una volta imbustate, come potete vedere dalle immagini. Usando i separatori di cartoncino, presenti in ampio soprannumero, è possibile organizzare perfettamente tutte le carte, in modo da velocizzare per quanto possibile la predisposizione del gioco.

I manuale a colori è ben fatto e non ha particolari lacune da segnalare, anche in virtù della relativa semplicità del regolamento.

I materiali sono adeguati, ma le carte meritano assolutamente di essere imbustate con le apposite bustine (sleeves), che purtroppo aumentano però sensibilmente il costo del gioco. Si tratta di investire un’altra ventina di Euro, a seconda della qualità delle bustine che sceglierete, ma prolungano la vita utile del vostro gioco a dismisura, evitando oltre tutto che i danni subiti da certe carte le rendano riconoscibili dal dorso e rendendo più semplice mescolarle.

Esempio di una semplice combo: la prima carta appartiene al "gruppo" a distanza (iconcina a forma di mirino azzurro), dunque la seconda contribuirà al numero degli attacchi con 3+3=6 attacchi. Notare la grafica identica delle due carte (purtroppo).

Esempio di una semplice combo: la prima carta appartiene al “gruppo” a distanza (iconcina a forma di mirino azzurro), dunque la seconda contribuirà al numero degli attacchi con 3+3=6 attacchi. Notare la grafica identica delle due carte (purtroppo).

La mia copia aveva piccole imperfezioni al tabellone, una specie di graffio e un punto un po’ logoro, niente di serio comunque.

Piccola nota di demerito: le 14 carte di ogni eroe sono tutte caratterizzate dalla stessa immagine, cambiano solo il testo e i colori. Una scelta disapprovata dalla maggior parte dei giocatori, e abbandonata nell’espansione, fortunatamente. Devo dire che un motivo per adottare la stessa immagine su tutte le carte secondo me c’era… alla fine della partita è necessario infatti dividerle, e di certo è molto più facile distinguerle, in questo modo. Con figure sulle carte tutte diverse bisogna fare attenzione a non confonderle… ma ammetto che anche io avrei preferito questo onere rispetto alla scelta fatta dalla casa editrice per il gioco base.

Tutti insieme contro il nemico…?

Legendary richiede ai giocatori una certa dose di collaborazione, visto che esiste l’eventualità che tutti i giocatori siano sconfitti e che il cattivone di turno vinca; ma come vedremo resta sempre centrale la competizione tra i giocatori, che cercheranno di aggiudicarsi il maggior numero di punti vittoria per prevalere ed essere nominati “super inter pares”, o forse dovrei dire “super-super inter super”!

La grafica di carte e tabellone è molto curata

La grafica di carte e tabellone è molto curata

Già, lo scopo del gioco è questo: accumulare punti vittoria, sconfiggendo i malvagi direttamente in singolar tenzone, ma anche sconfiggendo i loro emissari e salvando ostaggi (bystanders).

La meccanica di gioco è quella del deck building progressivo, in cui cioè la differenziazione dei mazzi dei giocatori avviene durante il gioco stesso, invece che nella fase di preparazione.

Nel proprio turno di gioco ogni giocatore deve pescare prima di tutto una carta dal mazzo dei cattivi, e il più delle volte questo farà entrare in città (la parte centrale del tabellone, divisa in zone) un nuovo emissario, che a volte avrà anche con sè uno o più ostaggi. Come in ogni gioco di carte che si rispetti i nemici avranno abilità speciali e debolezze, oltre a un valore in punti vittoria. Ogni volta che un nuovo cattivo arriva in città viene inserito nello spazio a destra, le fogne, facendo spostare di una casella verso sinistra gli emissari già presenti; se questo dovesse spingere un emissario (e, peggio, degli ostaggi) fuori dal tabellone, i giocatori ne pagheranno le conseguenze, che dipendono anche dallo scenario giocato.

Poi il giocatore gioca le carte che ha in mano nell’ordine che ritiene migliore per far scattare il maggior numero possibile di “combo”, e accumulando in questo modo punti di due diversi generi: i primi, detti recruit points e contraddistinti da una stellina, servono per “arruolare” nuove carte eroe nel mazzo del giocatore, scegliendole tra quelle disponibili nell’offerta comune (area in basso del tabellone, rappresentante la base dello SHIELD), i secondi, identificati da tre lacerazioni e denominati attack points, per attaccare i nemici e/o il “mastermind”, ovvero il boss dei cattivi. Infine, si scartano completamente le carte usate e si pesca una nuova mano, come in Dominion, forse il gioco di deck building per eccellenza: questo fatto da una dimensione molto “tattica” al gioco, rispetto ad esempio a Mage Knight, nel quale portando alcune carte al turno successivo è possibile avvertire un “respiro” più strategico.

Il mazzo iniziale di Legendary, uguale per tutti i giocatori.

Il mazzo iniziale di Legendary, uguale per tutti i giocatori.

Il mazzo dei giocatori si compone inizialmente di 12 carte base (agenti e operativi dello SHIELD), identiche per tutti, mentre le carte aggiuntive inserite via via nell’offerta sono formate unendo i mazzi di un certo numero di supereroi (di solito 5). Ogni supereroe ha 14 carte, alcune delle quali disponibili in svariate copie, e caratterizzate dall’appartenenza a gruppi di carte predefiniti, contraddistinti da icone: per fare un esempio, carte istinto, Avengers, a distanza etc.

Alcune carte (costose) hanno effetti potenti già di per sè, ma il modo migliore per vincere è costruire un mazzo ben bilanciato, in grado di generare molte combo, ovvero effetti a cascata attivabili soltanto disponendo nella propria mano di carte di gruppi specifici, giocate nella sequenza corretta: ad esempio una carta potrebbe darvi un bonus di 2 attacchi aggiuntivi se viene giocata subito dopo una carta del gruppo “istinto”, oppure permettervi di pescare una carta ulteriore e tenerla nel caso che appartenga al gruppo “tecnologie”. Capiterà di trovarsi in mano carte inutili, che sono sprecate: ad esempio potreste avere una mano con soli 2 attack points e avere in gioco solo nemici con resistenza 4. Inoltre vi capiterà di ricevere delle ferite (wounds): esattamente come in Mage Knight si tratta di carte “passive”, di solito inutili, che “appesantiscono” la vostra mano togliendo spazio alle carte utili. Visto che la mano “standard” è di sole 6 carte, anche  pescare una sola ferita può rappresentare un danno non da poco.

Anche se il livello di complessità dei mazzi di Legendary è bassino rispetto ad altri giochi di carte, bisogna ammettere una certa cura nell’associare questi pur semplici meccanismi ai vari supereroi, in modo da “caratterizzarli”. Ad esempio non poteva mancare un potere di “autoguarigione” per Wolverine, mentre Rogue ruberà carte agli altri giocatori; Hulk trarrà furia e forza aggiuntive dalle ferite subite, mentre Spider Man sfrutterà la propria agilità per combo costituite da tanti piccoli attacchi consecutivi.

Notare la "città" e sotto il quartier generale, dove arruolare nuove carte-eroe

Notare la “città” e, sotto, il quartier generale, dove arruolare nuove carte-eroe

Il tempismo nella scelta di quali carte inserire nel mazzo è importante: non acquistare una certa carta per non “sprecare” punti (magari si ha una mano da 6 punti e la carta che farebbe al caso nostro ne costa 4) è una scelta a volte sbagliata, visto che un altro giocatore potrebbe “soffiarcela”; la carta potrebbe in certi casi addirittura sparire dall’offerta per l’attivarsi di altri effetti. Altro elemento strategico interessante è la necessità di ottimizzare i punti attacco disponibili: quale obbiettivo ci daremo, turno per turno? Massimizzare il numero di punti vittoria? O distruggere il maggior numero di nemici, magari per evitarne la fuga dalla città? Oppure colpire prima di tutto il boss, per avvicinare la fine della partita ed evitare una ignominiosa sconfitta collettiva? La maggior parte degli scenari (che sono 8 in tutto) ha una condizione di sconfitta che scatta “a tempo”, ad esempio quando avremo pescato un certo numero di carte “scheme twist” dal mazzo dei cattivi, e questo costringe i giocatori a subire una certa pressione nelle proprie scelte: non basta costruirsi un buon mazzo, bisogna farlo in fretta e possibilmente prima degli altri.

La mia esperienza di gioco è stata positiva dal punto di vista del bilanciamento tra competitività e cooperazione, perché riproduce in modo accurato quanto accade in molti fumetti Marvel. Si inizia con spirito cooperativo, per contenere i primi rapidi progressi del nemico, quando i mazzi dei giocatori sono deboli; poi però l’ambizione personale porta a privilegiare l’aspetto competitivo, a volte anche “facendo le scarpe” a un avversario (ci sono anche carte/giocate che permettono di danneggiare in modo piuttosto diretto un altro giocatore…); salvo ricompattarsi quando si ha la sensazione che sia il boss che sta facendo le scarpe ai giocatori…

Ogni partita è resa diversa dalla scelta del boss (tra i 4 disponibili), degli “scagnozzi” e della “missione”. E qui arrivano le dolenti note…

Difficoltà: troppo casuale?

Che i boss siano grosso modo ordinabili dal più facile al più difficile in base al numero di punti attacco necessari a colpirli (per sconfiggerli definitivamente bisogna colpirli quattro volte) è evidente, ma stabilire una graduatoria degli emissari, o delle missioni, è assai più difficile. Certe combinazioni di boss/emissari/missioni sono moderatamente difficili, giocando al livello di difficoltà standard previsto dalle regole, mentre altre sono talmente facili che la vittoria finale dei giocatori non è mai a rischio, e così l’aspetto cooperativo va a farsi benedire, come pure parte dello spessore strategico.

10 dei 15 mazzi eroi inclusi nella scatola

10 dei 15 mazzi eroi inclusi nella scatola

E’ vero, sono previsti dei livelli di difficoltà aggiuntivi; ma spesso i giocatori, soprattutto se non sono dei veterani del gioco, faranno fatica a capire se lo scenario in atto sarà troppo facile o troppo difficile… ci si potrebbe segnare la combinazione utilizzata con l’esito ottenuto, in modo da tarare la partita successiva, ma nella pratica si finisce per scegliere ogni volta una configurazione iniziale differente, anche per diversificare la costruzione dei mazzi dei giocatori, che è poi l’aspetto più divertente del gioco.

Secondo me gli autori avrebbero dovuto sfruttare a questo fine il playtesting, e avrebbero potuto rendere disponibile (via web o applicazione per smartphone) un mezzo per raccogliere le statistiche di gioco di tutte le combinazioni di nemici e di eroi possibili, in modo da dare un’indicazione ai giocatori sulla difficoltà degli scenari… sarebbe stato veramente il massimo. Io per il momento ho deciso di adottare il livello di difficoltà “champion”, ma mi è già capitato di imbattermi in una combinazione particolare di nemici/missione che era praticamente impossibile con questo livello di difficoltà, e di doverlo abbassare.

Anche in solitario

L'ingresso di un nuovo cattivo causa in questo caso la rimozione dall'area "bridge" di un altro cattivo, che scapperà facendoci perdere punti.

L’ingresso di un nuovo cattivo causa in questo caso la rimozione dall’area “bridge” di un altro cattivo, che scapperà facendoci perdere punti.

E’ possibile anche giocare Legendary da soli, con le apposite regole. Ho provato alcune partite, e l’ho trovato poco divertente, principalmente perchè troppo facile (vedi sopra). Come spiegato il gioco ha la sua forza nella mescolanza delle componenti cooperativa e competitiva, e il solo tentare di battere il proprio record in punti appare un ripiego non del tutto soddisfacente, anche perché le possibili combinazioni di carte, tra scenari, cattivi, eroi…, sono così tante che per rigiocare la stessa “situazione” è indispensabile segnarsi i “parametri” iniziali da qualche parte, cosa che molti non avranno voglia di fare.

Comunque la modalità è in sé giocabilissima, e su BGG sono anche state proposte delle varianti interessanti, come questa. Personalmente trovo che la cosa migliore sia giocare tenendo due personaggi.

Per concludere

Legendary è un valido gioco di carte, con alcuni vantaggi innegabili.

La difficoltà è medio-bassa, ed essendo un gioco almeno in parte cooperativo potrete facilmente far giocare anche bambini relativamente piccoli, diciamo dagli 8 anni in su. L’ostacolo più grande non è la difficoltà del gioco, piuttosto intuitivo, ma il fatto che è disponibile soltanto in inglese! La memoria stupefacente dei bambini è in grado di sopperire, almeno usando gli eroi più semplici, ma indubbiamente una versione italiana sarebbe da valutare anche come family game.

La qualità, come detto, è elevata, e il gioco centra perfettamente il proprio obbiettivo: il tema è ben realizzato, la grafica coinvolgente, gli eroi ben differenziati. Per chi ama i personaggi Marvel (e i giochi da tavolo, ovviamente!) Legendary è praticamente un “must have”. Da avere, punto.

La partita ha una durata contenuta, e se si è pratici si possono fare anche due o tre partite in una serata.

La longevità è potenzialmente enorme, visto che prendendo a caso eroi, scenari e cattivi si può giocare ogni volta una situazione differente; nella pratica il gioco non è così divertente da volerci giocare di continuo, ma credo di poter affermare che non dovrebbe prendere troppa polvere se avete con chi giocarci (visto che in solitario alla lunga potrebbe venire a noia).

Come tutti i giochi del suo genere Legendary lascia al giocatore la sensazione positiva di aver vinto anche se ha perso (visto che tutti danno un contributo, piccolo o grande, alla sconfitta del boss): a meno che non vinca il cattivone, nel qual caso… beh, hanno perso pure gli altri e si può essere contenti lo stesso di aver giocato tutti insieme.

Ci sono anche svantaggi, come ho detto: il prezzo (ma è un gioco di importazione), le carte degli eroi dalla grafica troppo uguale, la difficoltà un po’ casuale; inoltre molti lamentano il fatto che allestire una partita e riordinare le carte alla fine sono operazioni troppo onerose. Trovo questa critica particolarmente fondata per la necessità che i mazzi siano ben mescolati: dovendo “formarli” prima di ogni partita unendo un certo numero di mazzi più piccoli è sempre necessario rimescolare le carte molto a lungo. Tuttavia una critica simile si può fare a moltissimi giochi da tavolo, penso ad esempio al tempo sproporzionato necessario a prepararsi un mazzo e a predisporre uno scenario al gioco di carte del Signore degli Anelli.

Tutto considerato, condivido grosso modo il giudizio medio dato dagli utenti su BGG: Legendary è un buon gioco, ma se non vi piacciono i fumetti e gli eroi della Marvel dovete valutare attentamente l’acquisto in base alla vostra propensione ai giochi di carte e al vostro interesse per un gioco di complessità intermedia. Ora scusatemi, ma mio figlio mi chiama per dare il colpo di grazia a Magneto… “Arrivo, Massimo, arrivo! Hai qualche buona combo?…”

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