SINTESI

Pro: illustrazioni, meccanica di gioco, ambientazione

Contro: prezzo

Consigliato a: lettori esperti ed inesperti alla ricerca di un’avventura con tratti horror

Valutazione Globale
Realizzazione
Giocabilità
Divertimento
Longevità
Prezzo

Tipologia:
librogame

Incidenza della fortuna:
assente

Idoneità ai Neofiti:
elevata

Autore:
Matteo Cortini

Grafica ed illustrazioni:
G. Manucci, A. Bontempi

Anno:
2022

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Sembra ieri che scrivevamo dell’ultimo librogame di casa Serpentarium, che siamo già qui a parlarvi del successivo di una collana che si sta allargando a gran velocità. Anche con l’ultimo arrivato, intitolato “I Randagi delle Terre Perdute“, è stata mantenuta la redditizia tradizione di sfruttare le ambientazioni degli amati giochi di ruolo della stessa casa editrice, scegliendo in questo caso Sine Requie Anno XIII.
Sarà riuscito Matteo Cortini a rimaneggiare la sua opera per non farla sfigurare anche in quest’altro formato interattivo?

Ambientazione e Storia

L’universo narrativo di “Sine Requie anno XIII” racconta di un mondo alternativo, scaturito da un evento inspiegabile avvenuto durante lo sbarco degli Alleati in Normandia, in cui i morti sono tornati a camminare tra i vivi con una fame insaziabile di carne umana.

Questo scenario apocalittico, oltre a far fallire l’attacco degli Alleati, cambiò il volto del vecchio continente come noi oggi lo conosciamo, dividendolo in territori governati da regimi totalitari, tra cui il IV Reich ed il Sanctum Imperium, ed altri desolati che non hanno retto a questi atroci cambiamenti, chiamati le Terre Perdute. Proprio in questi ultimi prenderà vita la storia di questo volume, che vi farà vestire i panni di un novellino del gruppo dei Randagi: Cacciatori di Morti che offrono i loro servizi al migliore offerente. Il vostro nome è Voglia ed insieme al vostro superiore, detto il Ratto, riceverete la missione di rintracciare un templare scomparso mentre trasportava un carico di medicine ed armi da Avignone alla resistenza francese a Parigi. Nessuno sa chi o cosa abbia fermato il templare, ma non aspettatevi di certo una passeggiata di salute.

Materiale di gioco

Nell’edizione de “I Randagi delle Terre Perdute”, Serpentarium ha messo il turbo, passando da un formato tascabile ad uno cartonato più pregiato, dotato di un’ottima maneggevolezza.

Le pagine del volume di 525 paragrafi sono decorate in modo da riprodurre l’usura di un diario di viaggio e sono impreziosite da numerose illustrazioni a pagina intera di Alberto Bontempi ed altri autori, che vengono sfruttate anche nella meccanica di gioco per nascondere i numeri dei paragrafi segreti.

 I Randagi delle Terre Perdute librogame

i morti non saranno l’unico problema- I Randagi delle Terre Perdute librogame

Meccanica di gioco

Diciamo subito che l’autore ha svolto un ottimo lavoro di snellimento della meccanica del gioco di ruolo, con il merito di essere riuscito a mantenere intatta l’anima che lo caratterizza.

Partiamo dal fatto che il protagonista, prima di passare a miglior vita ed unirsi alle orde dei morti, potrà subire solo 8 ferite, che ridurranno progressivamente anche la sua capacità di trasportare oggetti con sé (inizialmente 8).

Il registro di gioco, oltre a contenere l’inventario ( “Quel che hai“), presenta un’altra voce, chiamata “Quel che sei“, che rappresenta la raccolta delle abilità del protagonista, che verranno determinate in parte tramite una scelta diretta del lettore ed in parte scegliendo il background e le reazioni comportamentali del personaggio.

I combattimenti si svolgono in maniera del tutto deterministica tramite la scelta tra un ventaglio di opzioni variabile di armi o di abilità, con il rischio di non poter soddisfare nessuna delle richieste presenti e perire in combattimento. Questo perché l’utilizzo di un’arma, oltre ad essere influenzato dal possesso della stessa e di sufficienti proiettili, richiede anche la capacità di usarla.

Fortunatamente potrete avvalervi durante l’avventura di una sorta di jolly, ossia della possibilità di “mandare avanti Il Ratto” (il vostro superiore), che vi consentirà non solo di scegliere un’opzione in combattimento anche quando non ne soddisferete i prerequisiti, ma potrà aiutarvi anche al di fuori del combattimento in situazioni delicate dove vi sarà esplicitamente indicato. Dopo aver utilizzato questa opzione, questa vi sarà purtroppo preclusa fino al momento in cui non riuscirete a curare due ferite al Ratto.

Inoltre per mantenere il testo coerente e far registrare al libro gli eventi trascorsi, l’autore ha ben pensato di utilizzare un classico sistema di Parole chiave ben strutturato.

L’utilizzo dei tarocchi, visto nel gioco di ruolo per determinare le situazioni aleatorie, viene ripreso astutamente in questa opera solo in piccola parte: in particolare avrete la possibilità ad un certo punto della storia di pescare casualmente un arcano maggiore, di cui potrete sfruttare le capacità solo se sarete in grado di interpretarlo correttamente.

Infine al termine della lettura dovrete recarvi al paragrafo dei traguardi: degli obiettivi secondari che vi daranno dei potenziamenti per le partite successive e vi stimoleranno a tentare vie alternative anche al termine delle prime letture coronate dal successo.

 I Randagi delle Terre Perdute librogame

ogni secondo potrebbe essere l’ultimo- I Randagi delle Terre Perdute librogame

Esperienza di gioco

Abbiamo molto apprezzato che l’esperienza del gioco di ruolo, così cruda e a tratti angosciante, venga restituita pienamente anche nella lettura di questo librogame, che vanta dalla sua parte uno stile di scrittura così chiaro ed evocativo, in grado di rendere le scelte sempre cariche di suspense.

La longevità e rigiocabilità sono di buon livello, in quanto già per raggiungere l’epilogo soddisfacente saranno necessari senz’altro diversi tentativi, ma la presenza di obiettivi secondari vi “obbligherà” ad intraprendere anche le strade che avevate ignorato in precedenza.

L’unica nota negativa, che potrebbe riguardare solo i giocatori più smaliziati, è il fatto che l’autore abbia utilizzato parole chiave che potrebbero in alcuni casi far intuire gli eventi successivi: peccato.

Conclusione

I Randagi delle Terre Perdute è un ottimo librogame, che mescola con maestria elementi horror, di avventura ed azione, ottenendo una miscela a dir poco scoppiettante.

Le numerose scene violente ed il linguaggio crudo ce lo fanno sconsigliare ad un pubblico troppo giovane, mentre per le sue altre caratteristiche si potrebbe prestare benissimo ad un primo approccio alla letteratura interattiva, senza risultare deludente neanche ai più esperti.

Infine riteniamo che la conoscenza del gioco di ruolo, sebbene utile, non sia essenziale per la fruizione di questo librogame, ed anzi possa rappresentare uno stimolo ad un approfondimento successivo.

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